Principio attivo:Ciclosporina
Gruppo terapeutico:Immunosoppressori
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rnr - non ripetibile (ex s/f)
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
Leggi l'intera sezione del foglietto
Posologia

Posologia

Gli intervalli posologici riportati per la somministrazione devono essere intesi solo come indicazioni di riferimento.

Le dosi giornaliere di Sandimmun devono essere somministrate in due dosi refratte distribuite in parti uguali durante la giornata. Si raccomanda che Sandimmun sia somministrato secondo un programma regolare per quanto riguarda l’orario e in relazione ai pasti.

Sandimmun deve essere prescritto solo da o in stretta collaborazione con un medico esperto in terapia immunosoppressiva e/o trapianto d’organo.

Trapianto

Trapianto d’organo solido

Il trattamento con Sandimmun deve iniziare entro 12 ore prima dell’intervento chirurgico con la somministrazione di una dose di 10–15 mg/kg somministrata in 2 dosi refratte. Questa dose deve essere mantenuta come dose giornaliera per 1–2 settimane dopo l’intervento ed essere ridotta gradualmente secondo i protocolli di immunosoppressione locali sulla base dei livelli ematici, fino al raggiungimento di una dose di mantenimento raccomandata di circa 2–6 mg/kg somministrata in 2 dosi refratte.

Quando Sandimmun è somministrato con altri immunosoppressori (es. con corticosteroidi o come parte di una terapia triplice o quadruplice), possono essere impiegate dosi più basse (es. 3–6 mg/kg suddivisi in 2 dosi refratte per il trattamento iniziale).

Qualora si somministrasse Sandimmun concentrato per soluzione per infusione, la dose raccomandata è approssimativamente un terzo della dose orale consigliata di Sandimmun e si raccomanda di passare alla terapia orale non appena possibile.

Trapianto di midollo osseo

La dose iniziale deve essere somministrata il giorno precedente il trapianto. Nella maggior parte dei casi, per questo scopo si preferisce usare Sandimmun concentrato per soluzione per infusione. La dose raccomandata per via endovenosa è 3–5 mg/Kg/die. L’infusione è mantenuta allo stesso livello di dose nel periodo immediatamente successivo al trapianto per una durata non superiore a

2 settimane, prima di passare alla terapia di mantenimento per via orale con Sandimmun alla dose giornaliera di circa 12,5 mg/Kg/die in 2 somministrazioni refratte.

Il trattamento di mantenimento deve essere protratto per almeno 3 mesi (e preferibilmente per 6 mesi) prima di ridurre la dose gradualmente a zero entro 1 anno dopo il trapianto.

Qualora la terapia iniziale sia effettuata con Sandimmun, la dose giornaliera raccomandata è 12,5–15 mg/kg suddivisa in 2 somministrazioni refratte, a partire dal giorno prima del trapianto.

In presenza di disturbi gastrointestinali che potrebbero ridurre l’assorbimento del farmaco, possono essere necessarie dosi maggiori di Sandimmun o l’uso di Sandimmun per via endovenosa.

In alcuni pazienti, dopo la sospensione del trattamento con ciclosporina può instaurarsi GVHD, ma di solito si ottiene una risposta favorevole con la ripresa della terapia. In questi casi si deve somministrare una dose di carico iniziale di 10–12,5 mg/kg, seguita dalla somministrazione giornaliera per via orale della dose di mantenimento che è risultata adeguata in precedenza. Basse dosi di Sandimmun Neoral devono essere impiegate per il trattamento di una lieve GVHD di tipo cronico.

Popolazioni speciali

Pazienti con insufficienza renale

Tutte le indicazioni

La ciclosporina va incontro a una minima eliminazione renale e la sua farmacocinetica non è ampiamente influenzata dall’insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2). Tuttavia, per il suo potenziale nefrotossico (vedere paragrafo 4.8), si raccomanda di monitorare attentamente la funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti con compromissione epatica

La ciclosporina è ampiamente metabolizzata dal fegato. Nei pazienti con compromissione epatica

può essere osservato un aumento di circa 2–3 volte dell’esposizione alla ciclosporina. Può essere necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissione epatica per mantenere i livelli ematici entro l’intervallo target raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2) e si raccomanda di monitorare i livelli ematici di ciclosporina fino al raggiungimento di livelli stabili.

Popolazione pediatrica

Studi clinici hanno incluso bambini a partire da 1 anno di età in poi. In diversi studi, i pazienti pediatrici hanno richiesto e tollerato dosi di ciclosporina per kg di peso corporeo più elevate di quelle usate negli adulti.

L’uso di Sandimmun nei bambini in indicazioni diverse dal trapianto non è raccomandato ad eccezione della sindrome nefrosica (vedere paragrafo 4.4).

Anziani (65 anni e oltre)

L’esperienza con Sandimmun negli anziani è limitata.

Negli studi clinici con ciclosporina nell’artrite reumatoide, i pazienti a partire da 65 anni di età avevano una maggiore probabilità di sviluppare ipertensione sistolica durante il trattamento e di mostrare un aumento della creatinina sierica ≥50% rispetto al basale dopo 3–4 mesi di terapia.

Nel paziente anziano la dose deve essere individuata con attenzione, iniziando di solito con il livello più basso dell’intervallo terapeutico, considerata la maggiore frequenza di una riduzione della funzionalità epatica, renale o cardiaca, di patologie o terapie concomitanti e di un aumento della suscettibilità per le infezioni.

Modo di somministrazione

Somministrazione endovenosa.

I tipi di contenitori adatti alla soluzione per infusione sono citati al paragrafo 6.2.

A causa del rischio di anafilassi (vedere paragrafo 4.4), l’uso di Sandimmun concentrato per soluzione per infusione deve essere riservato ai pazienti trapiantati che non sono capaci di assumere il farmaco per via orale (ad es. appena dopo l’intervento chirurgico) o per i quali, in presenza di episodi di disturbi gastrointestinali, l’assorbimento delle forme orali potrebbe essere insufficiente. In questi casi si raccomanda di passare alla somministrazione orale non appena possibile. Un altro uso consolidato del concentrato per soluzione per infusione è il trattamento iniziale di pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo.

Il concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito in rapporto da 1:20 a 1:100 con soluzione fisiologica o con soluzione glucosata al 5% e somministrato per infusione lenta in 2–6 ore.

Dopo l’apertura della fiala, il contenuto deve essere utilizzato immediatamente. Le soluzioni diluite devono essere eliminate dopo 24 ore.

Precauzioni da seguire prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale

Per istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • altri medicinali
  • ciclosporina
  • noto
  • vari farmaci
  • noti
  • carbamazepina
  • fenitoina
  • hypericum perforatum
  • ticlopidina
  • sulfinpirazone
  • metoclopramide
  • contraccettivi orali
  • metilprednisolone
  • allopurinolo
  • nefazodone
  • macrolidi
  • claritromicina
  • fluconazolo
  • itraconazolo
  • voriconazolo
  • dopo
  • amiodarone
  • succo di pompelmo
  • nefrotossici
  • aminoglicosidi
  • gentamicina
  • tobramicina
  • ciprofloxacina
  • vancomicina
  • trimetoprim
  • sulfametossazolo
  • naproxene
  • cimetidina
  • ranitidina
  • metotrexate
  • nefrotossica
  • tacrolimus
  • digossina
  • statine
  • statina
  • nifedipina
  • acido acetilsalicilico
  • diuretici
  • antracicline
  • vaccini
  • stati effettuati studi di interazione
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Supervisione del medico

    Sandimmun deve essere prescritto solo da medici specialisti che abbiano esperienza di terapia immunosoppressiva e che possano garantire un adeguato follow–up, che include regolari visite mediche complete, misurazione della pressione arteriosa e controlli dei parametri di sicurezza di laboratorio. I pazienti sottoposti a trapianto che ricevono questo medicinale devono essere seguiti da centri attrezzati con laboratori adatti e personale medico di supporto adeguato. Il medico responsabile della terapia di mantenimento deve ricevere le informazioni complete per il monitoraggio del paziente.

    Olio di ricino poliossietilenato e reazioni anafilattoidi

    Sandimmun concentrato per soluzione per infusione contiene olio di ricino poliossietilenato per il quale sono state segnalate reazioni anafilattoidi a seguito di somministrazione endovenosa. Queste reazioni possono consistere in arrossamento del viso e della parte superiore del torace, edema polmonare non cardiogeno con insufficienza respiratoria acuta, dispnea, sibili, variazioni della pressione arteriosa e tachicardia. E’ necessario quindi adottare speciali cautele in pazienti che hanno ricevuto in precedenza iniezioni endovenose o infusioni di preparati contenenti olio di ricino poliossietilenato (ad es. una preparazione contenente Cremophor EL) e in pazienti con predisposizione allergica. Per questa ragione, i pazienti che ricevono Sandimmun concentrato per soluzione per infusione devono essere tenuti sotto continua osservazione per almeno i primi 30 minuti dall’inizio dell’infusione e successivamente a intervalli frequenti. Se interviene un episodio di anafilassi, l’infusione deve essere interrotta. Si deve tenere a disposizione una soluzione acquosa di adrenalina 1:1000 e una bombola di ossigeno. La somministrazione profilattica di un antistaminico (bloccante H1 + H2) prima della somministrazione di Sandimmun concentrato per soluzione per infusione è stata utilizzata con successo per prevenire l’insorgenza di reazioni anafilattoidi.

    Linfomi e altre neoplasie

    Come altri immunosoppressori, la ciclosporina aumenta il rischio di insorgenza di linfomi e altre neoplasie maligne, in particolare quelle della cute. L’aumento del rischio sembra essere correlato al grado e alla durata dell’immunosoppressione piuttosto che all’uso di agenti specifici.

    Per questo motivo un regime di trattamento comprendente diversi immunosoppressori (ciclosporina inclusa) deve essere usato con attenzione in quanto può portare a patologie linfoproliferative e neoplasie d’organo, alcune delle quali con esito mortale.

    A causa del potenziale rischio di neoplasie maligne cutanee, i pazienti in trattamento con Sandimmun, in particolare quelli in trattamento per psoriasi o dermatite atopica, devono essere avvisati di evitare l’esposizione eccessiva al sole senza protezione e non devono essere esposti contemporaneamente a raggi ultravioletti B o a fotochemioterapia con PUVA.

    Infezioni

    Come altri immunosoppressori, la ciclosporina predispone i pazienti allo sviluppo di diverse infezioni batteriche, micotiche, parassitarie e virali, spesso con patogeni opportunisti. In pazienti trattati con ciclosporina è stata osservata l’attivazione di infezioni latenti da poliomavirus che possono condurre a nefropatia associata a poliomavirus (PVAN), soprattutto nefropatia da virus BK (BKVN) o a leucoencefalopatia progressiva multifocale (PML) associata a virus JC. Queste condizioni sono spesso correlate ad una elevata carica immunosoppressiva totale e devono essere prese in considerazione nella diagnosi differenziale di pazienti immunosoppressi con funzione renale in deterioramento o sintomi neurologici. Sono stati riportati esiti gravi e/o fatali. Devono essere impiegate strategie profilattiche e terapeutiche efficaci, in modo particolare in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva multipla a lungo termine.

    Tossicità renale

    Una complicazione frequente e potenzialmente grave, un aumento della creatinina sierica e dell’urea, può insorgere durante la terapia con Sandimmun. Queste alterazioni funzionali sono dose–dipendenti e sono inizialmente reversibili, rispondendo di solito a una riduzione della dose. Durante il trattamento a lungo termine, alcuni pazienti possono sviluppare alterazioni strutturali del rene (es. fibrosi interstiziale), per le quali, nei pazienti sottoposti a trapianto di rene, deve essere formulata una diagnosi differenziale con il rigetto nel trapianto di rene. Pertanto è richiesto un controllo frequente della funzionalità renale secondo le linee guida locali per l’indicazione in questione (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

    Epatotossicità

    Sandimmun può determinare anche aumenti dose–dipendenti, reversibili della bilirubinemia e degli enzimi epatici (vedere paragrafo 4.8). Ci sono stati casi da studi clinici e segnalazioni spontanee di epatotossicità e danno epatico incluse colestasi, ittero, epatite ed infarto epatico in pazienti trattati con ciclosporina. La maggior parte delle segnalazioni includevano pazienti con co–morbidità significative, condizioni sottostanti ed altri fattori confondenti incluse complicanze infettive e terapie concomitanti con potenziale epatotossico. In alcuni casi, principalmente nei pazienti trapiantati, sono stati segnalati esiti fatali (vedere paragrafo 4.8). E’ necessario un controllo accurato di questi parametri di valutazione della funzionalità epatica e i valori anormali possono richiedere la riduzione del dosaggio (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Anziani (65 anni e oltre)

    Nei pazienti anziani la funzionalità renale deve essere monitorata con particolare attenzione.

    Monitoraggio dei livelli ematici di ciclosporina (vedere paragrafo 4.2)

    Quando Sandimmun è utilizzato nei pazienti trapiantati, il monitoraggio routinario dei livelli ematici di ciclosporina è una importante misura di sicurezza. Per il monitoraggio dei livelli ematici di ciclosporina nel sangue intero è preferibile l’impiego di metodi basati su anticorpi monoclonali specifici (determinazione del farmaco immodificato); può essere anche usato un metodo HPLC, in grado anch’esso di determinare il farmaco immodificato. Se viene utilizzato il plasma o il siero, deve essere seguito un protocollo standard di separazione (tempo e temperatura). Per il monitoraggio iniziale dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato, per assicurare un dosaggio che fornisca una adeguata immunosoppressione, si deve usare l’anticorpo monoclonale specifico, o effettuare determinazioni contemporanee impiegando sia l’anticorpo monoclonale specifico che quello non specifico.

    Ipertensione

    Durante la terapia con Sandimmun, è necessario controllare regolarmente la pressiore arteriosa. In caso si manifesti ipertensione, deve essere adottata un’adeguata terapia antipertensiva. Si deve preferire un medicinale antipertensivo che non interferisca con la farmacocinetica della ciclosporina, es. isradipina(vedere paragrafo 4.5).

    Aumento dei lipidi ematici

    Poichè è stato riportato che Sandimmun induce un lieve aumento reversibile dei lipidi ematici, è consigliabile valutarne i livelli prima del trattamento e dopo il primo mese di terapia. In caso di aumento, si deve considerare l’assunzione di una dieta ipolipidica e, se necessario, la riduzione del dosaggio di ciclosporina.

    Iperkaliemia

    La ciclosporina aumenta il rischio di iperkaliemia, soprattutto in pazienti con disfunzione renale. Si raccomanda una particolare attenzione anche quando la ciclosporina viene somministrata contemporaneamente a farmaci risparmiatori di potassio (ad es. diuretici risparmiatori di potassio, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), antagonisti del recettore dell’angiotensina II) o medicinali contenenti potassio, nonché in caso di pazienti sottoposti a una dieta ricca di potassio. In questi casi si raccomanda un controllo dei livelli di potassio.

    Ipomagnesiemia

    La ciclosporina incrementa la clearance del magnesio. Ciò può determinare ipomagnesiemia sintomatica soprattutto nel periodo immediatamente successivo al trapianto. E’ pertanto raccomandato un controllo dei livelli di magnesio sierico, soprattutto in presenza di sintomi/segni neurologici. Se ritenuto necessario, devono essere somministrati degli integratori di magnesio.

    Iperuricemia

    Si richiede attenzione nel trattamento di pazienti con iperuricemia.

    Vaccini vivi attenuati

    Durante il trattamento con ciclosporina, le vaccinazioni possono essere meno efficaci. L’impiego di vaccini vivi attenuati deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).

    Interazioni

    Si deve prestare cautela quando la ciclosporina è somministrata contemporaneamente a farmaci che aumentano o diminuiscono sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina mediante l’inibizione o l’induzione di CYP3A4 e/o glicoproteina–P (vedere paragrafo 4.5).

    Deve essere monitorata la tossicità renale quando si inizia l’uso di ciclosporina con principi attivi che aumentano i livelli di ciclosporina o con sostanze che manifestano sinergia nefrotossica (vedere paragrafo 4.5).

    Deve essere evitata l’uso concomitante di ciclosporina e tacrolimus (vedere paragrafo 4.5).

    La ciclosporina è un inibitore del CYP3A4, della pompa di efflusso multifarmaco glicoproteina–P, delle proteine di trasporto di anioni organici (OATP) e può aumentare i livelli plasmatici di medicinali somministrati contemporaneamente che sono substrati di questo enzima e/o trasportatore. Si deve prestare attenzione quando la ciclosporina è somministrata contemporaneamente a questi medicinali o l’uso concomitante deve essere evitato (vedere paragrafi 4.5). La ciclosporina aumenta l’esposizione agli inibitori della HMG–CoA reduttasi (statine). In caso di somministrazione concomitante con ciclosporina, il dosaggio delle statine deve essere ridotto e l’uso concomitante di alcune statine deve essere evitato secondo le raccomandazioni riportate nei rispettivi fogli illustrativi. La terapia con le statine necessita di essere temporaneamente sospesa o interrotta in pazienti con segni e sintomi di miopatia o in quelli con fattori di rischio predisponenti a un grave danno renale secondario a rabdomiolisi, insufficienza renale inclusa (vedere paragrafo 4.5).

    A seguito della somministrazione concomitante di ciclosporina e lercanidipina, si è osservato un aumento dell’AUC di lercanidipina di tre volte e dell’AUC di ciclosporina del 21%. Pertanto l’associazione simultanea di ciclosporina e lercanidipina deve essere evitata. La somministrazione di ciclosporina 3 ore dopo quella di lercanidipina non ha determinato alcuna modifica dell’AUC di lercanidipina ma l’AUC di ciclosporina è aumentata del 27%. Pertanto questa combinazione deve essere somministrata con cautela con un intervallo di almeno 3 ore.

    Eccipienti speciali: Olio di ricino poliossile 40

    Sandimmun contiene olio di ricino poliossile 40 che può causare disturbi gastrici e diarrea.

    Eccipienti speciali: Etanolo

    Sandimmun contiene circa 12 vol % di etanolo. Una dose di 500 mg di Sandimmun Neoral contiene 500 mg di etanolo equivalenti a circa 15 ml di birra o 5 ml di vino. Può essere dannoso per pazienti alcolisti e deve essere tenuto in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei pazienti affetti da malattia epatica o epilessia o nel caso il paziente sia un bambino.

    Uso pediatrico in indicazioni diverse dal trapianto

    Ad eccezione del trattamento della sindrome nefrosica, non è disponibile una adeguata esperienza con Sandimmun. L’uso nei bambini di età inferiore ai 16 anni in indicazioni diverse dal trapianto non è raccomandato ad eccezione della sindrome nefrosica.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva nel ratto e nel coniglio.

    L’esperienza con Sandimmun in donne in gravidanza è limitata. Le donne gravide sottoposte a trapianto in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina compresi, sono a rischio di parto prematuro (<37 settimane).

    E’ disponibile una casistica limitata di osservazione su bambini di età fino a 7 anni che sono stati esposti a ciclosporina nella fase di vita uterina. In questi bambini la funzione renale e la pressione sanguigna sono risultati nella norma. Non sono tuttavia stati condotti studi adeguati e controllati in donne in gravidanza e pertanto, Sandimmun non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che il potenziale beneficio per la madre giustifichi il potenziale rischio fetale. Anche il contenuto di etanolo delle formulazioni di Sandimmun deve essere tenuto in considerazione nelle donne in gravidanza (vedere paragrafo 4.4).

    Allattamento

    La ciclosporina passa nel latte materno. Anche il contenuto di etanolo delle formulazioni di Sandimmun deve essere tenuto in considerazione nelle donne che allattano (vedere paragrafo 4.4). Le madri in trattamento con Sandimmun non devono allattare al seno per la potenzialità di di causare gravi reazione avverse in neonati/bambini allattati al seno. Si deve decidere se astenersi dall’allattamento al seno o dall’uso del medicinale tenendo in considerazione l’importanza del medicinale per la madre.

    Fertilità

    Vi sono dati limitati in merito all’effetto di Sandimmun sulla fertilità umana (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Le principali reazioni avverse osservate in studi clinici e associate alla somministrazione di ciclosporina comprendono disfunzione renale, tremore, irsutismo, ipertensione, diarrea, anoressia, nausea e vomito.

    Molti effetti indesiderati associati alla terapia con ciclosporina sono generalmente dose–dipendenti e rispondono alla riduzione della dose. Nelle diverse indicazioni il profilo complessivo degli effetti collaterali è essenzialmente lo stesso; esistono tuttavia differenze di incidenza e gravità. A causa delle dosi iniziali più elevate e della maggiore durata della terapia di mantenimento necessaria dopo trapianto, gli effetti indesiderati sono più frequenti e comunemente più gravi in pazienti trapiantati che in pazienti trattati per altre indicazioni.

    Reazioni anafilattoidi sono state osservate dopo somministrazione endovenosa (vedere paragrafo 4.4).

    Infezioni e infestazioni

    I pazienti in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina inclusi, sono ad aumentato rischio di infezioni (virali, batteriche, micotiche, parassitarie) (vedere paragrafo 4.4). Possono insorgere infezioni di tipo generalizzato e di tipo localizzato. Le infezioni preesistenti possono anche aggravarsi e la riattivazione delle infezioni da poliomavirus può condurre a nefropatia associata a poliomavirus (PVAN) o a leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata a virus JC. Sono stati riportati esiti gravi e/o fatali.

    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)

    I pazienti in trattamento con terapie immunosoppressive, ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina inclusi, sono ad aumentato rischio di sviluppare linfomi o disordini linfoproliferativi e altri tumori, in particolare della pelle. La frequenza di tumori aumenta con l’intensità e la durata della terapia (vedere paragrafo 4.4) Alcuni tumori possono avere un esito fatale.

    Tabella riassuntiva delle reazioni avverse al farmaco osservate in studi clinici

    Le reazioni avverse al farmaco osservate in studi clinici (Tabella 1) sono elencate sulla base della classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. All’interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse al farmaco sono elencate sulla base della frequenza, riportando la più frequente per prima. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse al farmaco sono riportate in ordine decrescente di gravità. Inoltre la corrispondente categoria di frequenza per ciascuna reazione avversa al farmaco si basa sulla seguente convenzione (CIOMS III): molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000) molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Tabella 1: Reazioni avverse al farmaco osservate in studi clinici

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Comune Leucopenia

    Non comune Trombocitopenia, anemia

    Raro Sindrome uremica emolitica, anemia emolitica microangiopatica

    Non nota* Microangiopatia trombotica, porpora trombotica trombocitopenica

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Molto comune Iperlipidemia

    Comune Iperglicemia, anoressia, iperuricemia, iperkaliemia, ipomagnesemia

    Patologie del sistema nervoso

    Molto comune Tremore, cefalea

    Comune Convulsioni, parestesia

    Non comune Encefalopatia inclusa Sindrome da Encefalopatia Posteriore Reversibile (PRES), segni e sintomi quali convulsioni, confusione, disorientamento, iporeattività agli stimoli, agitazione, insonnia, disturbi della visione, cecità corticale, coma, paresi e atassia cerebellare

    Raro Polineuropatia motoria

    Molto raro Edema del disco ottico, incluso papilloedema, con possibile disturbo visivo secondario ad ipertensione intracranica benigna

    Non nota* Emicrania

    Patologie vascolari

    Molto comune Ipertensione

    Comune Vampate

    Patologie gastrointestinali

    Comune Nausea, vomito, disagio/dolore addominale, diarrea, iperplasia gengivale, ulcera peptica

    Raro Pancreatite

    Patologie epatobiliari

    Comune Funzionalità epatica anormale (vedere paragrafo 4.4)

    Non nota* Epatotossicità e danno epatico incluse colestasi, ittero, epatite e infarto epatico con alcuni esiti fatali (vedere paragrafo 4.4)

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Molto comune Irsutismo

    Comune Acne, ipertricosi

    Non comune Eruzioni cutanee allergiche

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Comune Mialgia, crampi muscolari

    Raro Debolezza muscolare, miopatia

    Patologie renali e urinarie

    Molto comune Disfunzione renale (vedere paragrafo 4.4)

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Raro Disturbi mestruali, ginecomastia

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Comune Piressia, stanchezza

    Non comune Edema, aumento di peso

    * Reazioni avverse riportate sulla base dell’esperienza post–marketing per le quali la frequenza è non nota a causa della mancanza di un reale denominatore.

    Altre reazioni avverse sulla base dell’esperienza post–marketing

    Ci sono stati casi da studi clinici e segnalazioni spontanee di epatotossicità e danno epatico incluse colestasi, ittero, epatite ed infarto epatico in pazienti trattati con ciclosporina. La maggior parte delle segnalazioni includevano pazienti con co–morbidità significative, condizioni sottostanti ed altri fattori confondenti comprese complicanze infettive e terapie concomitanti con potenziale epatotossico. In alcuni casi, principalmente nei pazienti trapiantati, sono stati segnalati esiti fatali (vedere paragrafo 4.4).

    Nefrotossicità acuta e cronica

    I pazienti in trattamento con terapie a base di inibitori della calcineurina (CNI), inclusi ciclosporina e regimi contenenti ciclosporina, sono ad aumentato rischio di nefrotossicità acuta o cronica. Ci sono state segnalazioni da studi clinici e dopo la commercializzazione associate all’uso di Sandimmun.

    Casi di nefrotossicità acuta hanno riportato disturbi dell’omeostasi ionica, come iperkaliemia, ipomagnesemia e iperuricemia. I casi che segnalano modifiche morfologiche croniche comprendono ialinosi arteriolare, atrofia tubolare e fibrosi interstiziale (vedere paragrafo 4.4).

    Popolazione pediatrica

    Studi clinici hanno incluso bambini da un 1 anno di età in poi che hanno ricevuto ciclosporina a dose standard con un profilo di sicurezza paragonabile a quello degli adulti.

    Eccipienti

    Etanolo assoluto

    Macrogolglicerolo ricinoleato/olio di ricino poliossietilenato.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale. Dopo l’apertura della fiala, il contenuto deve essere utilizzato immediatamente. Dopo la diluizione, la soluzione deve essere utilizzata immediatamente. Se non è usata immediatamente, le condizioni e la durata di conservazione sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e la conservazione non deve superare 24 ore a 2– 8°C, a meno che la diluizione sia stata eseguita in condizioni asettiche controllate e validate.