Adulti
La posologia più comune per l’adulto è di 1,5–2 g al giorno ripartiti nell’arco della giornata. Nei casi gravi la posologia può essere aumentata a 3 g ed oltre.
Bambini
Per i bambini la posologia è di 40–50 mg/kg di peso corporeo al giorno in assunzioni refratte.
Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il controllo medico
Si consiglia la somministrazione lontano dai pasti. Il trattamento deve essere continuato per oltre 48 ore dopo la scomparsa dei sintomi e dopo la normalizzazione della temperatura.
In pazienti con disordini epatici, la concentrazione plasmatica del farmaco può essere elevata.
Josamicina deve essere quindi somministrata con cautela in pazienti che soffrono di disfunzioni epatiche.
Si consiglia, come norma generale, di effettuare controlli della funzionalità epatica nel soggetto con insufficienza epatobiliare in trattamento per più di 15 giorni. Anche se non sono ancora pervenute segnalazioni in tal senso, non é da escludere che il trattamento, specie se prolungato, con josamicina, come con altri antibiotici anche del gruppo dei macrolidi, possa dar luogo a proliferazione di agenti batterici resistenti e funghi; in tale eventualità il trattamento andrà interrotto ed istituita un’idonea terapia.
La somministrazione concomitante di josamicina e antistaminici contenenti terfenadina o astemizolo deve essere effettuata con cautela poiché josamicina ritarda l’escrezione di questi farmaci, e questo a sua volta può provocare una aritmia cardiaca critica (vedere paragrafo 4.5).
Gravidanza
Ci sono solo dati limitati sull’ uso della josamicina in gravidanza. Pertanto, nelle donne in stato di gravidanza e nelle donne che sospettano di essere in gravidanza, il medicinale deve essere utilizzato solo se il beneficio terapeutico supera il rischio dell’ utilizzo e sotto diretto controllo del medico.
Allattamento
Poiché Josamicina viene escreta nel latte materno, le madri che allattano al seno devono consultare il proprio medico
Come per gli altri macrolidi, in qualche caso sono state osservate manifestazioni allergiche minori (orticaria ed altre eruzioni cutanee), nonché modesti disturbi gastrici (anoressia, nausea, vomito, disturbi addominali, diarrea). Dai controlli degli indici di funzionalità epatica é emerso qualche caso di iniziale insufficienza epatobiliare di lieve entità, che peraltro si é dimostrato reversibile in seguito a sospensione del trattamento. Sono stati segnalati casi di edema facciale.
La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le seguenti reazioni avverse sono state osservate durante gli studi clinici e/o durante la commercializzazione
Patologie gastrointestinali
Non nota: distensione addominale, stomatite, nausea,vomito, disturbi addominali e diarrea.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Non nota: riduzione dell’appetito
Infezioni e infestazioni
Non nota: colite pseudomembranosa
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non nota: porpora, dermatite bollosa, eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson,
orticaria e reazioni cutanee, angioedema, necrolisi epidermica tossica
Disturbi del sistema immunitario
Non nota: reazione anafilattica
Patologie epatobiliari
Non nota: anomala funzionalità epatica e ittero, caratterizzata tipicamente da, ma non limitata a, reazioni colestatiche associate a danno epatico moderato.
Cellulosa microcristallina, polisorbato 80, silice colloidale anidra, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, ipromellosa, macrogol 6000, talco, titanio diossido, alluminio idrossido, copolimero dell’acido metacrilico e suoi esteri (Eudragit E 30D).
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.