Uso endovenoso ed intramuscolare.
Adulti e adolescenti: 1-2 g al giorno fino ad un massimo di 4 g/die per le infezioni più gravi.
Bambini (fino a 12 anni di età): 15 - 50 mg per kg di peso corporeo suddivisi in più somministrazioni al giorno.
Il trattamento deve essere continuato per oltre 48 ore dopo la scomparsa dei sintomi e dopo che la temperatura corporea sia rientrata nella norma.
Nelle infezioni da streptococco, il trattamento deve proseguire per almeno 10 giorni.
L’eritromicina è escreta principalmente per via biliare. Di conseguenza dovrebbe essere prestata particolare attenzione nei pazienti con ridotta funzionalità epatica.
In seguito alla somministrazione di Eritromicina, è stata segnalata in rari casi l’insorgenza di disfunzioni epatiche, dell’aumento degli enzimi epatici e dell’epatite epatocellulare e/o colostatica, con o senza ittero.
La somministrazione di Eritromicina, a dosi elevate e per periodi di tempo superiori a due settimane, può determinare disturbi della funzionalità epatica, che va pertanto sorvegliata. Sospendere il trattamento in caso di reazioni anormali.
Se compaiono segni di ipersensibilità come orticaria o altre reazioni di tipo allergico si deve interrompere la somministrazione ed usare adrenalina o steroidi.
La somministrazione di Eritromicina può determinare l’insorgenza di colite pseudomembranosa di entità variabile (da lieve a pericolosa per la vita).
Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi con o senza compromissione renale in pazienti gravemente malati sottoposti a terapia con Eritromicina sommistrata in concomitanza con lovastatina (vedere par. 4.5).
L’uso prolungato o ripetuto di eritromicina può condurre ad una crescita eccessiva di batteri o funghi non suscettibili. Nel caso in cui si verifichi una superinfezione, la somministrazione di Eritromicina dovrebbe essere immediatamente interrotta e dovrebbe essere istituita una terapia adeguata.
Sono stati segnalati casi in cui l’assunzione di Eritromicina potrebbe aggravare lo stato di indebolimento dei pazienti che presentano miastenia grave.
Nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.
Alcune segnalazioni suggeriscono che l’eritromicina non sia in grado di raggiungere il feto a concentrazioni adeguate, tali da prevenire la sifilide congenita. I neonati di madri trattate durante la gravidanza con eritromicina somministrata per il trattamento della sifilide precoce dovrebbero essere trattati ricorrendo ad un adeguato schema terapeutico a base di penicillina.
Non esistono studi adeguati e ben controllati condotti sulle donne in gravidanza e durante l’allattamento. L’eritromicina attraversa la barriera placentare ed è nota anche la sua presenza nel latte materno.
Studi osservazionali svolti sull’uomo hanno riportato la comparsa di malformazioni cardiovascolari dopo un’esposizione a prodotti medicinali contenenti eritromicina nel corso dei primi mesi di gravidanza (vedere la sezione 5.3). Pertanto, la sicurezza dell’eritromicina durante la gravidanza o l’allattamento non è stata stabilita.
L’eritromicina deve essere assunta dalle donne in gravidanza e durante l’allattamento solo in caso di assoluta necessità.
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’eritromicina, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Patologie gastrointestinali
Anoressia, crampi e dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, disfunzione epatica, colite pseudo-membranosa, pancreatite.
Disturbi del sistema immunitario
Orticaria, eruzioni cutanee, anafilassi.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eruzioni cutanee, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica.
Patologie dell’orecchio
Sordità reversibile
Patologie cardiache
Aritmie cardiache, tachicardia ventricolare, prolungamento dell’intervallo QT, torsioni di punta.
Patologie del sistema nervoso
Convulsioni, allucinazioni, vertigini, attacchi epilettici, vertigini, tinnito
Disturbi psichiatrici
Stati confusionali
Patologie renali ed urinarie
Nefrite interstiziale
Esami diagnostici
Interferenza con le determinazioni fluorometriche delle catecolamine urinarie.
Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili fiala da 10 ml - 20 ml.
Non conservare al di sopra di 30°C.