Eritromicina lattobion (Fisiopharma srl)

Soluzione iniett polv solv 500mg

Principio attivo:Eritromicina lattobionato
Gruppo terapeutico:Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • streptococco
  • endocardite batterica
  • febbre
  • infezioni acute della pelle
  • infezioni delle vie respiratorie inferiori
  • p
  • agente di eaton
  • allergici
  • pertosse
  • polmoniti nell’infanzia
  • infezioni uro-genitali ed endocervicali
  • polmonite
  • congiuntiviti
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    Posologia

    Uso endovenoso ed intramuscolare.

    Adulti e adolescenti: 1-2 g al giorno fino ad un massimo di 4 g/die per le infezioni più gravi.

    Bambini (fino a 12 anni di età): 15 - 50 mg per kg di peso corporeo suddivisi in più somministrazioni al giorno.

    Il trattamento deve essere continuato per oltre 48 ore dopo la scomparsa dei sintomi e dopo che la temperatura corporea sia rientrata nella norma.

    Nelle infezioni da streptococco, il trattamento deve proseguire per almeno 10 giorni.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • allattamento
  • terfenadina
  • astemizolo
  • cisapride
  • pimozide
  • ergotamina
  • diidroergotamina
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    Interazioni
  • vasocostrittori
  • dopo
  • eritromicina
  • ergotamina
  • diidroergotamina
  • astemizolo
  • terfenadina
  • pimozide
  • claritromicina
  • stati segnalati
  • cisapride
  • antibiotico
  • macrolide
  • stato segnalato
  • lovastatina
  • simvastatina
  • triazolam
  • midazolam
  • benzodiazepine
  • anticoagulanti
  • digossina
  • state riportate interazioni
  • zopiclone
  • teofillina
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    Avvertenze

    L’eritromicina è escreta principalmente per via biliare. Di conseguenza dovrebbe essere prestata particolare attenzione nei pazienti con ridotta funzionalità epatica.

    In seguito alla somministrazione di Eritromicina, è stata segnalata in rari casi l’insorgenza di disfunzioni epatiche, dell’aumento degli enzimi epatici e dell’epatite epatocellulare e/o colostatica, con o senza ittero.

    La somministrazione di Eritromicina, a dosi elevate e per periodi di tempo superiori a due settimane, può determinare disturbi della funzionalità epatica, che va pertanto sorvegliata. Sospendere il trattamento in caso di reazioni anormali.

    Se compaiono segni di ipersensibilità come orticaria o altre reazioni di tipo allergico si deve interrompere la somministrazione ed usare adrenalina o steroidi.

    La somministrazione di Eritromicina può determinare l’insorgenza di colite pseudomembranosa di entità variabile (da lieve a pericolosa per la vita).

    Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi con o senza compromissione renale in pazienti gravemente malati sottoposti a terapia con Eritromicina sommistrata in concomitanza con lovastatina (vedere par. 4.5).

    L’uso prolungato o ripetuto di eritromicina può condurre ad una crescita eccessiva di batteri o funghi non suscettibili. Nel caso in cui si verifichi una superinfezione, la somministrazione di Eritromicina dovrebbe essere immediatamente interrotta e dovrebbe essere istituita una terapia adeguata.

    Sono stati segnalati casi in cui l’assunzione di Eritromicina potrebbe aggravare lo stato di indebolimento dei pazienti che presentano miastenia grave.

    Nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.

    Alcune segnalazioni suggeriscono che l’eritromicina non sia in grado di raggiungere il feto a concentrazioni adeguate, tali da prevenire la sifilide congenita. I neonati di madri trattate durante la gravidanza con eritromicina somministrata per il trattamento della sifilide precoce dovrebbero essere trattati ricorrendo ad un adeguato schema terapeutico a base di penicillina.

    Gravidanza

    Non esistono studi adeguati e ben controllati condotti sulle donne in gravidanza e durante l’allattamento. L’eritromicina attraversa la barriera placentare ed è nota anche la sua presenza nel latte materno.

    Studi osservazionali svolti sull’uomo hanno riportato la comparsa di malformazioni cardiovascolari dopo un’esposizione a prodotti medicinali contenenti eritromicina nel corso dei primi mesi di gravidanza (vedere la sezione 5.3). Pertanto, la sicurezza dell’eritromicina durante la gravidanza o l’allattamento non è stata stabilita.

    L’eritromicina deve essere assunta dalle donne in gravidanza e durante l’allattamento solo in caso di assoluta necessità.

    Effetti Collaterali

    Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’eritromicina, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

    Patologie gastrointestinali

    Anoressia, crampi e dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, disfunzione epatica, colite pseudo-membranosa, pancreatite.

    Disturbi del sistema immunitario

    Orticaria, eruzioni cutanee, anafilassi.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Eruzioni cutanee, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica.

    Patologie dell’orecchio

    Sordità reversibile

    Patologie cardiache

    Aritmie cardiache, tachicardia ventricolare, prolungamento dell’intervallo QT, torsioni di punta.

    Patologie del sistema nervoso

    Convulsioni, allucinazioni, vertigini, attacchi epilettici, vertigini, tinnito

    Disturbi psichiatrici

    Stati confusionali

    Patologie renali ed urinarie

    Nefrite interstiziale

    Esami diagnostici

    Interferenza con le determinazioni fluorometriche delle catecolamine urinarie.

    Eccipienti

    Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili fiala da 10 ml - 20 ml.

    Conservazione

    Non conservare al di sopra di 30°C.