Posologia
La dose di claritromicina dipende dalla condizione clinica del paziente e deve essere in ogni caso decisa dal medico.
Sono stati condotti studi clinici sull’uso di claritromicina sospensione nei bambini di età compresa tra 6 mesi e 12 anni. Pertanto, i bambini al di sotto dei 12 anni di età devono usare la claritromicina sospensione per uso pediatrico (claritromicina granuli per sospensione orale). L’uso di claritromicina (compresse) non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 12 anni. Non ci sono dati sufficienti per raccomandare un regime di dosaggio per l’uso della formulazione di claritromicina e.v. in pazienti di età inferiore a 18 anni.
In pazienti con compromissione della funzionalità renale, con clearance della creatinina <30 ml/min, la dose di claritromicina deve essere dimezzata, ad esempio 250 mg una volta al giorno o 250 mg due volte al giorno nelle infezioni più gravi. Il trattamento non deve proseguire oltre 14 giorni in questi pazienti.
Claritromicina Ranbaxy 125 mg/5ml sospensione orale
La durata abituale del trattamento va dai 5 ai 10 giorni a seconda del patogeno coinvolto e della gravità della condizione.
La dose giornaliera raccomandata di claritromicina 125mg/5ml sospensione orale nei bambini è riportata nella tabella sottostante e si basa su un regime posologico di circa 7,5 mg/kg due volte al giorno. Nel trattamento di infezioni gravi sono state impiegate le dosi fino a 500 mg due volte al giorno.
In alcuni casi, a seconda del peso corporeo del bambino, può essere più appropriato somministrare la sospensione orale da 250 mg/5ml.
Dosaggio di Claritromicina Ranbaxy sospensione orale 125 mg/5ml nei bambini
Dosaggio in base al peso corporeo (kg) | ||||
Peso (kg)* | Età approssimativa in anni | Dose in mg di claritromicina da somministrare 2 volte/ al giorno | Dose in ml di sospensione orale 125 mg/ 5 ml da somministrare 2 volte/ al giorno mediante pipetta** | Dose per 5ml con cucchiaino da tè 2 volte/ al giorno |
8 – 11 | 1 – 2 | 62,5 | 2,5 | ½ |
12 – 19 | 3 – 6 | 125 | 5,0 | 1 |
20 – 29 | 7 – 9 | 187,5 | 7,5 | 1½ |
30 – 40 | 10 – 12 | 250 | 10,0 | 2 |
* Bambini <8 kg: la dose somministrata deve essere basata sul peso corporeo (circa 7,5 mg/ kg due volte/ al giorno)
** Con il flacone viene fornita una siringa graduata da utilizzare come una pipetta. Questa consente un dosaggio più accurato rispetto al cucchiaino da 5 ml (anch’esso fornito con il flacone) nei casi in cui la dose corretta viene ottenuta tramite frazioni di cucchiaino.
Pazienti con insufficienza epatica e renale
La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti pediatrici con grave insufficienza epatica o renale. Si richiede cautela quando si somministra claritromicina a bambini con insufficienza renale o epatica di minor grado.
Modo di somministrazione
Claritromicina 125 mg/5ml sospensione orale può essere somministrata indipendentemente dai pasti poiché il cibo non ne altera la biodisponibilità.
Claritromicina 125 mg/5ml sospensione orale deve essere somministrata due volte al giorno come raccomandato nella precedente tabella. Le dosi devono essere somministrate ad intervalli di 12 ore.
Claritromicina Ranbaxy sospensione orale può causare un retrogusto amaro.
Questo può essere evitato facendo bere succo di frutta o acqua subito dopo l’assunzione della sospensione.
Il medico non deve prescrivere claritromicina a donne in gravidanza senza valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio, soprattutto nei primi tre mesi di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
La claritromicina viene escreta principalmente attraverso il fegato. Pertanto, deve essere prestata cautela nella somministrazione di claritromicina in pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Si deve anche usare cautela quando claritromicina viene somministrata a pazienti con danno renale da moderato a grave.
Sono stati segnalati casi di insufficienza epatica ad esito fatale (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica pre–esistente o possono aver assunto altri medicinali epatotossici. I pazienti devono essere avvisati di interrompere il trattamento e di contattare il medico in caso di segni e sintomi di patologie epatiche come anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolore addominale.
Si consiglia cautela nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).
L’uso della terapia antibiotica, come l’uso di claritromicina per il trattamento dell’infezione da H.pylori, può far insorgere organismi resistenti ai farmaci.
L’uso prolungato può dare luogo, come con altri antibiotici, a colonizzazione con un aumentato numero di batteri resistenti e di funghi. Se compare una superinfezione, deve essere instaurata una terapia adeguata.
Deve essere prestata attenzione anche alla possibilità diresistenza crociata tra claritromicina e altri farmaci macrolidi, come lincomicina e clindamicina. Pertanto, occorre cautela quando si prescrive la claritromicina a questi pazienti.
È stata segnalata colite pseudomembranosa con quasi tutti gli agenti antibatterici, incluso i macrolidi, che può variare in gravità da lieve a pericoloso per la vita. Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui la claritromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium Difficile (CDAD), la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile. Il CDAD deve essere tenuto in considerazione in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di antibiotici. È inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiché i casi di diarrea associata a CDAD sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici. Pertanto deve essere considerata la sospensione della terapia con claritromicina a prescindere dalle indicazioni. Devono essere eseguite analisi microbiologiche e si deve iniziare una terapia adeguata. Deve essere evitato l’uso di farmaci che inibiscono la peristalsi.
Si raccomanda cautela quando la claritromicina viene somministrata in concomitanza con altri farmaci ototossici, soprattutto con gli aminoglicosidi. La funzione vestibolare ed uditiva devono essere controllate durante e dopo il trattamento.
A causa del rischio del prolungamento dell’intervallo QT, la claritromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con disturbi delle coronarie, grave insufficienza cardiaca, ipomagnesiemia, bradicardia (< 50 battiti/min) o quando associata ad altri medicinali con effetto di prolungamento dell’intervallo QT. La claritromicina non deve essere usata in pazienti con prolungamento QT congenito o acquisito e documentato o con anamnesi di aritmia ventricolare (vedere paragrafo 4.3).
In caso di gravi reazioni di ipersensibilità acuta, come anafilassi, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica, la terapia con claritromicina deve essere immediatamente interrotta e deve essere urgentemente avviato un trattamento appropriato.
Claritromicina deve essere usata con cautela quando somministrata in concomitanza a medicinali induttori dell’enzima CYP3A4 a causa della possibilità di formazione di livelli sub–terapeutici di claritromicina (vedere paragrafo 4.5).
Inibitori della HMG–CoA reduttasi (statine): l’uso concomitante di claritromicina e lovastatina o simvastatina è controindicato (vedere paragrafo 4.3). Deve essere usata cautela quando si prescrive la claritromicina con altre statine. È stata segnalata rabdomiolisi nei pazienti che assumevano claritromicina e statine. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di miopatia. Nei casi in cui l’uso concomitante di claritromicina e statine non può essere evitato, si raccomanda di prescrivere la dose più bassa possibile della statina. Può essere preso in considerazione l’impiego di una statina che non dipende dal metabolismo del CYP3A (ad esempio fluvastatina) (vedere paragrafo 4.5).
Ipoglicemizzanti orali/insulina: l’uso concomitante di claritromicina e ipoglicemizzanti orali (come le silfoniluree) e/o insulina può causare ipoglicemia significativa. Si raccomanda un attento monitoraggio del glucosio (vedere paragrafo 4.5).
Anticoagulanti orali: vi è un rischio di emorragia grave, un aumento significativo del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR) e del tempo di protrombina quando claritromicina viene somministrata contemporaneamente con warfarin (vedere paragrafo 4.5). L’INR e il tempo di protrombina devono essere frequentemente monitorati quando i pazienti assumono contemporaneamente claritromicina e anticoagulanti orali.
Nelle aree con un’elevata incidenza di resistenza all’eritromicina A, è particolarmente importante tenere in considerazione l’evoluzione dello schema di suscettibilità alla claritromicina.
La claritromicina è un derivato semisintetico dell’eritromicina A.
Polmonite: a causa della resistenza dello Streptococcus pneumoniae ai macrolidi è importante che siano effettuati i test di sensibilità quando viene prescritta la claritromicina per la polmonite contratta in comunità. Per quanto riguarda la polmonite contratta in ospedale, la claritromicina deve essere usata in associazione con altri antibiotici appropriati.
La claritromicina non è un farmaco di prima scelta per la terapia della faringite. È usata soprattutto per il trattamento delle infezioni provocate da Streptococco, se è presente ipersensibilità alla penicillina o se la penicillina è controindicata per altre ragioni.
Infezioni della pelle e dei tessuti molli di gravità da lieve a moderata: queste infezioni sono più spesso causate da Staphylococcus aureus e Streptococcus piogene, entrambi possono essere resistenti ai macrolidi. Pertanto, è importante eseguire il test di sensibilità. Nei casi in cui gli antibiotici beta–lattamici non possono essere usati (ad esempio in caso di allergia), altri antibiotici, come la clindamicina, possono essere considerati farmaci di prima scelta. Attualmente, si ritiene che i macrolidi abbiano un ruolo importante in alcune infezioni della pelle o dei tessuti molli come per esempio quelle causate da Corynebacterium minutissimum, acne volgare e erisipela e nei casi in cui il trattamento con penicillina non può essere usato.
Sono stati segnalati casi post–marketing di tossicità da colchicina in seguito all’uso concomitante di claritromicina e colchicina, specialmente nei pazienti anziani, alcuni dei casi segnalati si sono verificati in pazienti con insufficienza renale. Sono stati segnalati decessi in alcuni di questi pazienti (vedere paragrafo 4.5). La somministrazione concomitante di claritromicina e colchicina è controindicata.
Si raccomanda cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e triazolo–benzodiazepine, come triazolam e midazolam (vedere paragrafo 4.5).
Claritromicina Ranbaxy 125 mg/5ml sospensione orale contiene 20 mg di aspartame (E951), che è una fonte di fenilalanina, ogni 5 ml. Questo medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da fenilchetonuria.
I pazienti affetti da n rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, con malassorbimento del glucosio–galattosio o deficit della saccarasi–isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
Gravidanza
La sicurezza dell’uso di claritromicina durante la gravidanza non è stata stabilita. Sulla base dei risultati ottenuti da studi su topi, ratti, conigli e scimmie la possibilità di effetti avversi sullo sviluppo embrio–fetale non può essere esclusa. Pertanto,
l’uso in gravidanza non è raccomandato a meno che i benefici non siano superiori ai rischi.
Allattamento al seno
La sicurezza dell’uso di claritromicina durante l’allattamento al seno dei neonati non è stata stabilita.
La claritromicina e il suo metabolita sono è escreti nel latte materno umano.
a) Sintesi del profilo di sicurezza
Gli effetti indesiderati più frequenti e comuni correlati alla terapia con claritromicina sia per i pazienti adulti che per quelli pediatrici sono: dolore addominale, diarrea, nausea vomito e alterazione del gusto. Questi effetti indesiderati sono generalmente di lieve intensità e sono coerenti con il profilo di sicurezza degli antibiotici macrolidi (vedere sezione b) del paragrafo 4.8).
Non vi è stata alcuna differenza significativa nell’incidenza di questi effetti indesiderati gastrointestinali durante gli studi clinici tra la popolazione di pazienti con o senza infezioni pre–esistenti da micobatteri.
b) Tabella del riassunto degli effetti indesiderati
La seguente tabella riporta gli effetti indesiderati segnalati nel corso di studi clinici e dell’esperienza post–marketing a seguito della somministrazione di claritromicina compresse a rilascio immediato, in granuli per sospensione orale, polvere per soluzione iniettabile, compresse a rilascio prolungato e compresse a rilascio modificato.
Gli effetti indesiderati considerati come almeno possibilmente correlati alla claritromicina sono riportati per classificazione sistemica organica e frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100) e non nota (effetti indesiderati derivati dall’esperienza post–marketing, la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità quando la gravità può essere valutata.
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune (≥1/10) | Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10) | Non comune (da ≥1/1.000 a < 1/100) | Non nota* (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Infezioni e Infestazioni | Cellulite¹, candidiasi, gastroenterite², infezioni³, infezioni vaginali | Colite pseudomembranosa, erisipela, | ||
Patologie del sistema emolinfopoeitico | Leucopenia, neutropenia4, trombocitemia³, eosinofilia4 | Agranulocitosi, trombocitopenia | ||
Disturbi del sistema immunitario5 | Reazione anafilattoide¹, Ipersensitività | Reazione anafilattica, angioedema | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia, diminuzione dell’appetito | |||
Disturbi psichiatrici | Insonnia | Ansietà, nervosismo³, strillare³ | Disturbo psicotico, stato confusionale, depersonalizzazione, depressione, disorientamento, allucinazione, sogni anomali | |
Patologie del sistema nervoso | Disgeusia, cefalea, perversione del gusto | Perdita di coscienza¹, discinesia¹, capogiri, sonnolenza6, tremore | Convulsioni, ageusia, parosmia, anosmia, parestesia | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini, perdita di udito, tinnito | Sordità | ||
Patologie cardiache | Arresto cardiaco¹, fibrillazione atriale¹, QT prolungato all’electrocardiogramma7, extrasistole¹, palpitazioni | Torsioni di punta7, tachicardia ventricolare7 | ||
Patologie vascolari | Vasodilatazione¹ | Emorragia8 | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Asma¹, epistassi², embolia polmonare¹ | |||
Patologie gastrointestinali | Diarrea9, vomito, dispepsia, nausea, dolore addominale | Esofagite¹, malattia da reflusso gastroesofageo², gastrite, proctalgia², stomatite, glossite, distensione addominale4, costipazione, bocca secca, eruttazione, flatulenza | Pancreatite acuta, alterazione del colore della lingua, alterazione della colorazione dei denti | |
Patologie epatobiliari | Test della funzionalità epatica anormale | Colestasi4, epatite4, aumentati livelli di alanina aminotransferasi, aumentati livelli di aspartato aminotransferasi, aumentati livelli di gamma–glutamiltransferasi4 | Insufficienza epatica10, ittero epatocellulare | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea, iperidrosi | Dermatite bollosa¹, prurito, orticaria, esantema maculo–papulare³ | Sindrome di Stevens–Johnson5, necrolisi epidermica tossica5, eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), acne | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari³, rigidità muscolare¹, mialgia² | Rabdomiolisi2,11 **, miopatia | ||
Patologie renali e urinarie | Creatinina ematica aumentata¹, urea ematica aumentata ¹ | Insufficienza renale, nefrite interstiziale | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione | Flebite al sito di iniezione¹ | Dolore al sito di iniezione¹, infiammazione al sito di iniezione¹ | Malessere4, piressia³, astenia, dolore toracico4, brividi4, affaticamento4 | |
Esami diagnostici | Rapporto albumina globulina anomalo¹, fosfatasi alcalina ematica aumentata4, lattico deidrogenasi ematica aumentata4 | Rapporto Internazionale Normalizzato aumentato8, prolungamento del tempo di protrombina8, colore anomalo delle urine |
1 ADR segnalate solo per polvere per soluzione iniettabile
²ADR segnalate solo per compresse a rilascio prolungato
3 ADR segnalate solo per granuli per sospensione orale
4 ADR segnalate solo per compresse a rilascio immediato
5,7,9,10 Vedere sezione a)
6,8,11 Vedere sezione c)
* Poiché questereazioni sono state segnalate volontariamente da una quantità incerta di pazienti, non è semprepossibile stimare in modo attendibile la loro frequenza o stabilire una relazione causale con l’esposizione al medicinale. L’esposizione del paziente è stimata esseresuperiore a 1 miliardo di giorni di trattamento del paziente per la claritromicina.
** In alcuni dei casi di rabdomiolisi, la claritromicina è stata somministratain concomitanza con altri medicinali noti per essere associati a rabdomiolisi (come statine, fibrati, colchicina o allopurinolo).
c) Descrizione degli effetti indesiderati selezionati
Flebite nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione nel vaso sanguigno e infiammazione nel sito di iniezione sono specifici della somministrazione endovenosa di claritromicina.
Sono stati segnalati casi di rabdiomiolisi a seguito dela co–somministrazione di claritromicina e statine, fibrati, colchicina o allopurinolo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Nel corso dell’esperienza post–marketing, a seguito dell’uso concomitante di claritromicina e triazolam, sono state segnalate interazioni farmacologiche ed effetti a carico del SNC (ad esempio sonnolenza e confusione). Si consiglia di monitorare il paziente per tenere sotto controllo l’aumento di effetti farmacologici a carico del SNC (vedere paragrafo 4.5).
Popolazioni speciali: effetti indesiderati nei pazienti immunocompromessi (vedere sezione e)).
d) Popolazioni pediatriche
Sono stati condotti studi clinici utilizzando sospensione pediatrica di claritromicina in bambini dai 6 mesi ai 12 anni di età. Pertanto, i bambini al di sotto dei 12 anni di età devono utilizzare la claritromicina sospensione pediatrica. I dati sono insufficienti per poter raccomandare un regime di dose per l’uso della formulazione di claritromicina per via endovenosa in pazienti di età inferiore ai 18 anni.
Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità degli effetti indesiderati nei bambini siano gli stessi degli adulti.
e) Altre popolazioni particolari
Pazienti immunocompromessi
Nei pazienti affetti da AIDS e immunocompromessi trattati con dosi elevate di claritromicina per periodi prolungati di tempo per infezioni micobatteriche, è stato spesso difficile distinguere effetti indesiderati eventualmente associati alla somministrazione di claritromicina da segni pre–esistenti di HIV o malattia intermittente.
Nei pazienti adulti, gli effetti indesiderati più frequentemente riportati dai pazienti trattati con dosi giornaliere totali di 1000 mg e 2000 mg di claritromicina sono stati: nausea, vomito, alterazione del gusto, dolore addominale, diarrea, eruzioni cutanee, flatulenza, cefalea, costipazione, disturbi dell’udito, aumenti della glutammato–ossalacetato transaminasi (GOT) e glutammato–piruvato transaminasi (GPT) sierica. Altri eventi con minore frequenza hanno incluso dispnea, insonnia e bocca secca. L’incidenza era paragonabile per i pazienti trattati con 1000 mg e 2000 mg, ma era generalmente 3–4 volte più frequente per quei pazienti trattati con dosi giornaliere totali di 4000 mg di claritromicina.
Nei pazienti immunocompromessi, sono state eseguite valutazioni degli esami di laboratorio analizzando quei parametri al di fuori dei livelli gravemente anomali (ad esempio il limite estremo più basso o più elevato) per il test specifico. Sulla base di questi criteri, circa il 2–3% di quei pazienti trattati con 1000 mg o 2000 mg di claritromicina al giorno avevano livelli anormali elevati di GOT e GPT e globuli bianchi e piastrine insolitamente bassi. Una percentuale più bassa di pazienti in questi due gruppi di dosaggio avevano anche livelli elevati di azoto ureico nel sangue. Incidenze lievemente più elevate di valori anormali sono state osservate nei pazienti trattati con 4000 mg al giorno per tutti i parametri ad eccezione dei globuli bianchi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Cellulosa microcristallina
Ipromellosa
Idrossipropilcellulosa
Croscarmellosa sodica
Acido alginico
Acido metacrilico – copolimero etilacrilato (1:1) dispersione al 30%
Macrogol 1500
Talco
Carbomer (carbopol 974 P)
Silice colloidale anidra
Saccarosio
Aspartame (E951)
Gomma Xanthan
Citrato monosodico
Sodio Benzoato (E211)
Titanio Diossido (E171)
Aroma di menta
Aroma "tutti frutti"
Cloruro di sodio.
Granuli: nessuna speciale richiesta.
Sospensione ricostituita: non conservare al di sopra di 25° C. Non refrigerare o congelare. Tenere il flacone accuratamente chiuso.