Principio attivo:Trazodone cloridrato
Gruppo terapeutico:Antidepressivi
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

L’uso del prodotto è limitato ai pazienti adulti.

Le compresse sono divisibili per consentire una posologia progressiva con dosi frazionate, a seconda della gravità della malattia, del peso, dell’età e delle condizioni generali del paziente

Le compresse devono essere assunte con un bicchiere di acqua e a stomaco vuoto, sempre con un’unica somministrazione giornaliera, alla sera o preferibilmente poco prima di andare a letto (vedere paragrafo 4.4).

Per preservare le caratteristiche di rilascio prolungato della formulazione, le compresse devono essere divise (quando previsto) utilizzando la linea di frattura presente su entrambi i lati della compressa, e non devono essere né masticate né frantumate.

Adulti

La dose iniziale è di 75–150 mg al giorno e può essere incrementata di 75 mg/die (mezza compressa da 150 mg) ogni tre giorni (ad esempio, passando ad una dose di 225 mg/die al quarto giorno di terapia) sino ad un dosaggio massimo di 300 mg/die in un’unica somministrazione.

L’efficacia a lungo termine di trazodone a rilascio prolungato nel mantenimento dell’effetto antidepressivo non è stata studiata

Anziani

Nei pazienti molto anziani o in quelli defedati, la dose iniziale raccomandata è di 75 mg al giorno, somministrata in dose unica da assumere la sera (vedere paragrafo 4.4). Questa dose potrà essere poi aumentata come sopra descritto, secondo il giudizio del medico, in accordo a tollerabilità ed efficacia.

Bambini e adolescenti (di età inferiore ai 18 anni)

L’uso di trazodone non è raccomandato nei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza (vedere paragrafo 4.4).

Insufficienza epatica

Trazodone è soggetto ad un intenso metabolismo epatico (vedere paragrafo 5.2), ed è inoltre stato associato ad epatotossicità, (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.8).

Prestare cautela quando trazodone è prescritto a pazienti con insufficienza epatica, soprattutto nei casi di insufficienza epatica grave. Valutare la necessità di monitorare periodicamente le funzioni epatiche.

Insufficienza renale

Generalmente non sono necessari aggiustamenti del dosaggio, ma occorre porre cautela quando il trazodone viene prescritto a pazienti con insufficienza renale severa (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 5.2).

Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • sedativi
  • antipsicotici
  • ipnotici
  • ansiolitici
  • antistaminici
  • antidepressivi
  • contraccettivi orali
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • barbiturici
  • cimetidina
  • interazione
  • trazodone
  • eritromicina
  • ketoconazolo
  • itraconazolo
  • ritonavir
  • indinavir
  • nefazodone
  • fluoxetina
  • inibitori delle monoamino ossidasi
  • fenotiazina
  • clorpromazina
  • flufenazina
  • miorilassanti
  • anestetici
  • alcool
  • levodopa
  • noti
  • noradrenalina
  • tiramina
  • ipotensiva
  • guanetidina
  • clonidina
  • farmaci anti–ipertensivi
  • warfarin
  • digossina
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    Avvertenze

    Trittico compresse rivestite con film a rilascio prolungato (compresse CONTRAMID) devono essere assunte a stomaco vuoto (vedere paragrafo 4.2), contrariamente a quanto previsto per le altre formulazioni di Trittico che vanno assunte a stomaco pieno.

    In caso di passaggio dal trattamento con altre formulazioni di TRITTICO al trattamento con Trittico compresse rivestite con film a rilascio prolungato (compresse CONTRAMID), il medico deve rivalutare lo schema posologico e la modalità di somministrazione, monitorando il quadro clinico del paziente fino alla sua stabilizzazione,

    Uso in bambini e adolescenti (di età inferiore ai 18 anni)

    Trazodone non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Per di più, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale (vedere paragrafo 4.2).

    Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico

    La depressione è associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E’ esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.

    Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.

    La terapia farmacologica con antidepressivi deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. Avvertire i pazienti (o chi si prende cura di loro) della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al medico qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali.

    Per ridurre il rischio potenziale di tentativi di suicidio, particolarmente all’inizio della terapia, prescrivere quantitativi ridotti di trazodone ad ogni visita.

    Si raccomanda di porre particolare attenzione al dosaggio e monitorare regolarmente i pazienti affetti da:

    • Epilessia, evitare in particolare bruschi incrementi o riduzioni di dosaggio,

    • Insufficienza epatica o renale, specialmente se severa,

    • Cardiopatie, quale ad esempio angina pectoris, disturbi della conduzione o da blocchi A–V di diverso grado, infarto del miocardio recente,

    • Ipertiroidismo,

    • Disturbi della minzione, come ipertrofia prostatica, quantunque non siano prevedibili problemi in tal senso dato il trascurabile effetto anticolinergico del trazodone,

    • Glaucoma ad angolo acuto, aumento della pressione intraoculare, sebbene gravi alterazioni non si siano ancora evidenziate a causa del minor effetto anticolinergico del trazodone.

    Interrompere il trattamento in caso di comparsa di ittero.

    La somministrazione di antidepressivi in pazienti con schizofrenia o altri disturbi psicotici può comportare un peggioramento dei sintomi psicotici. I pensieri paranoici possono intensificarsi. Durante la terapia con trazodone l’episodio depressivo può variare da psicosi maniaco–depressiva a maniacale. In questo caso interrompere il trattamento.

    Con l’uso concomitante di sostanze ad azione serotoninergica (quali antidepressivi triciclici, SSRI, SNRI ed inibitori delle MAO) e neurolettici sono stati riportati casi di interazioni in termini di sindrome serotoninergica/sindrome neurolettica maligna. In caso di co–somministrazione con neurolettici, per i quali la sindrome neurolettica maligna è una reazione avversa nota, sono stati riportati casi di sindromi neurolettiche maligne, anche fatali (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 4.8).

    Se si presentano mal di gola e febbre si raccomanda di effettuare controlli ematici, dato che l’agranulocitosi può manifestarsi con sintomi simili all’influenza.

    Con l’uso di trazodone è stata riportata ipotensione, inclusa ipotensione ortostatica e sincope. La somministrazione concomitante di terapia antiipertensiva e trazodone, può richiedere una riduzione del dosaggio del farmaco antiipertensivo.

    Anziani

    I pazienti anziani sono spesso più sensibili agli effetti degli antidepressivi, ed in particolare possono più spesso presentare episodi di ipotensione ortostatica, sonnolenza e altri effetti anticolinergici del trazodone.

    Deve essere posta particolare attenzione ai potenziali effetti additivi conseguenti all’uso di trattamenti concomitanti, quali altri medicinali psicotropi e antiipertensivi, o alla presenza di fattori di rischio come le comorbidità, che possono incrementare queste reazioni.

    Si raccomanda di informare i pazienti (o chi si prende cura di loro) della potenziale comparsa di queste reazioni, e di monitorare strettamente tali effetti all’inizio del trattamento, prima e durante gli incrementi del dosaggio.

    A seguito di trattamento con trazodone, in particolare se prolungato, si raccomanda una riduzione graduale del dosaggio prima di interrompere il trattamento, al fine di minimizzare la comparsa dei sintomi di astinenza, caratterizzati da nausea, mal di testa, malessere.

    Non c’è evidenza che il trazodone possa dare origine a fenomeni di abuso/assuefazione.

    Come per altri antidepressivi, con trazodone sono stati riportati raramente casi di prolungamento dell’intervallo QT. Si raccomandano particolari precauzioni nella somministrazione di trazodone con altri farmaci noti per causare un prolungamento dell’intervallo QT. Trazodone deve essere usato con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari, incluse quelle associate a prolungamento dell’intervallo QT.

    Gli inibitori del CYP3A4 possono causare un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di trazodone. Vedere paragrafo 4.5 per ulteriori informazioni.

    Come con altri farmaci dotati di effetti alfa adrenolitici, in corso di trattamento con trazodone sono stati segnalati rari casi di priapismo che può essere trattato con un’iniezione intracavernosa di un agente alfa–adrenergico come adrenalina o metaraminolo. Tuttavia sono stati riportati casi in cui il priapismo indotto da trazodone ha richiesto un intervento chirurgico o ha comportato disfunzione sessuale permanente. Interrompere immediatamente il trattamento nei pazienti che sviluppano questa sospetta reazione avversa.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Dati su un numero limitato (<200) di donne gravide esposte al trazodone indicano l’assenza di effetti avversi per la gravidanza e la salute del feto/neonato. Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici rilevanti. Studi sugli animali non hanno indicato effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza né sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale alle dosi terapeutiche (vedere paragrafo 5.3).

    Prestare cautela quando trazodone viene somministrato alle donne gravide. Quando il trazodone viene usato fino al parto, i neonati dovrebbero essere monitorati per l’eventuale comparsa della sindrome da astinenza.

    Allattamento

    Un numero limitato di dati indica che l’escrezione del trazodone nel latte umano è bassa, mentre i livelli del suo metabolita attivo non sono noti. Data la scarsezza di dati la decisione sull’uso di trazodone durante l’allattamento deve essere presa tenendo conto dei benefici dell’allattamento al seno e dei benefici per la donna della terapia con trazodone.

    Effetti Collaterali

    Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati durante la terapia con Trazodone o nelle prime fasi che seguono la sospensione del trattamento.

    I seguenti sintomi, alcuni dei quali sono comunemente riportati in caso di depressione non trattata, sono stati registrati in pazienti trattati con trazodone:

    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA FREQUENZA NON NOTA (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Patologie del sistema emolinfopoietico Discrasia ematica (agranulocitosi, trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia e anemia)
    Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche
    Patologie endocrine Sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iponatremia¹, calo ponderale, anoressia, aumento dell’appetito,
    Disturbi psichiatrici Idee suicidarie o comportamento suicida², stato confusionale, insonnia, disorientamento, mania, ansietà, nervosismo, agitazione (che del tutto occasionalmente si esacerbano a delirio), delirio, reazione aggressiva, allucinazioni, incubi, diminuzione della libido, sindrome da astinenza
    Patologie del sistema nervoso Sindrome da serotonina, convulsioni, sindrome maligna da neurolettici, capogiri, vertigini, cefalea, sonnolenza³, irrequietezza, ridotta vigilanza, tremore, visione annebbiata, disturbo della memoria, mioclono, afasia espressiva, parestesia, distonia, gusto alterato.
    Patologie cardiache Aritmie cardiache4 (incluse "Torsioni di Punta", palpitazioni, contrazioni ventricolari premature, coppie ventricolari, tachicardia ventricolare), bradicardia, tachicardia, anomalie elettrocardiografiche (prolungamento del QT)
    Patologie vascolari Ipotensione ortostatica, ipertensione, sincope
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Congestione nasale, dispnea
    Patologie gastrointestinali Nausea, vomito, secchezza della bocca, stipsi, diarrea, dispepsia, dolore allo stomaco, gastroenterite, aumento della salivazione, ileo paralitico
    Patologie epatobiliari Anormalità della funzione epatica (incluso ittero e danno epatocellulare)5, colestasi intraepatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito, iperidrosi
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore degli arti, dolore dorsale, mialgia, artralgia
    Patologie renali e urinarie Disturbo della minzione
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Priapismo6
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Debolezza, edema, sintomi simili–influenzali, affaticamento, dolore toracico, febbre
    Esami diagnostici Enzimi epatici elevati

    ¹ Lo stato di fluidi ed elettroliti deve essere controllato nei pazienti sintomatici.

    ² Vedere anche paragrafo 4.4

    ³ Trazodone è un antidepressivo con proprietà sedative e la sonnolenza, qualche volta si manifesta nei primi giorni di trattamento, generalmente scompare nel prosieguo della terapia

    4 Studi negli animali hanno dimostrato che Trazodone è meno cardiotossico degli antidepressivi triciclici, e studi clinici suggeriscono che è meno probabile che causi aritmie cardiache nell’uomo. Studi clinici in pazienti con malattie cardiache preesistenti indicano che trazodone può essere aritmogeno in alcuni pazienti di quella popolazione.

    5 Raramente sono stati riportati effetti avversi sulla funzione epatica, qualche volta severi.

    6 Vedere anche paragrafo 4.4.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto

    permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare

    qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

    www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Ipromellosa

    Silice colloidale anidra

    Sodio stearil fumarato

    Amido modificato pregelatinizzato (E1442)

    Rivestimento della compressa

    Alcool polivinilico parzialmente idrolizzato

    Titanio diossido (E171)

    Macrogol

    Talco

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Ossido di ferro rosso (E172)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.