Principio attivo:Etoricoxib
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • osteoartrosi
  • artrite reumatoide
  • spondilite anchilosante
  • infiammazione
  • artrite gottosa acuta
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    Posologia

    Posologia

    Poiché i rischi cardiovascolari dell’etoricoxib possono aumentare con la dose e con la durata dell’esposizione, la durata del trattamento deve essere la più breve possibile e deve essere utilizzata la dose giornaliera minima efficace. La necessità di trattamento per il sollievo sintomatico e la risposta alla terapia devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.8 e 5.1).

    Osteoartrosi

    La dose raccomandata è di 30 mg in monosomministrazione giornaliera. In alcuni pazienti con insufficiente sollievo dai sintomi, un aumento della dose a 60 mg in monosomministrazione giornaliera può aumentare l’efficacia. In assenza di un aumento del beneficio terapeutico, dovrebbero essere prese in considerazione altre alternative terapeutiche.

    Artrite reumatoide

    La dose raccomandata è di 90 mg in monosomministrazione giornaliera.

    Spondilite anchilosante

    La dose raccomandata è di 90 mg in monosomministrazione giornaliera.

    Per le condizioni di dolore acuto, etoricoxib deve essere usato solo durante la fase acuta della sintomatologia.

    Artrite gottosa acuta

    La dose raccomandata è di 120 mg in monosomministrazione giornaliera. Negli studi clinici sull’artrite gottosa acuta, etoricoxib è stato somministrato per 8 giorni.

    Dolore postoperatorio da chirurgia dentale

    La dose raccomandata è di 90 mg in monosomministrazione giornaliera, limitata ad un massimo di 3 giorni. Alcuni pazienti possono avere bisogno di un’ulteriore analgesia postoperatoria.

    Dosi superiori a quelle raccomandate per ciascuna indicazione non hanno dimostrato maggiore efficacia o non sono state studiate. Di conseguenza:

    La dose per OA non deve superare i 60 mg/die.

    La dose per AR e spondilite anchilosante non deve superare i 90 mg/die.

    La dose per l’artrite gottosa acuta non deve superare i 120 mg/die, limitati ad un massimo di 8 giorni di trattamento.

    La dose per il dolore acuto postoperatorio da chirurgia dentale non deve superare i 90 mg/die, limitati ad un massimo di 3 giorni.

    Popolazioni speciali

    Anziani

    Negli anziani non sono necessari aggiustamenti della dose. Come con altri farmaci, si deve agire con cautela nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).

    Insufficienza epatica

    Indipendentemente dalla indicazione, nei pazienti con disfunzione epatica lieve (punteggio di Child–Pugh 5–6) non si deve superare la dose di 60 mg in monosomministrazione giornaliera. Nei pazienti con disfunzione epatica moderata (punteggio di Child–Pugh 7–9), indipendentemente dalla indicazione, non si deve superare la dose di 30 mg in monosomministrazione giornaliera.

    L’esperienza clinica è limitata in particolare nei pazienti con disfunzione epatica moderata e si deve agire con cautela. Non vi è esperienza clinica in pazienti con disfunzione epatica grave (punteggio di Child–Pugh ≥10); l’uso del farmaco è pertanto controindicato in questi pazienti (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Insufficienza renale

    Non è necessario aggiustare la dose per i pazienti con clearance della creatinina ≥30 ml/min (vedere paragrafo 5.2). L’uso di etoricoxib in pazienti con clearance della creatinina <30 ml/min è controindicato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Pazienti pediatrici

    Etoricoxib è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni (vedere paragrafo 4.3).

    Modo di somministrazione

    TAUXIB viene somministrato per via orale e può essere assunto con o senza cibo. L’inizio dell’effetto del medicinale può essere anticipato quando TAUXIB viene somministrato lontano dai pasti. Questo dato deve essere tenuto in considerazione in caso sia necessario ottenere un rapido sollievo dai sintomi.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità alla sostanza attiva o a qualsiasi eccipiente
  • broncospasmo
  • rinite
  • orticaria
  • dopo
  • acido acetilsalicilico
  • allattamento
  • ipertesi
  • vasculopatia cerebrale
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    Interazioni
  • warfarin
  • anticoagulanti orali
  • diuretici
  • antiipertensivi
  • agenti
  • acido acetilsalicilico
  • descritte
  • tacrolimus
  • interazione
  • ciclosporina
  • nefrotossico
  • litio
  • metotrexato
  • contraccettivo orale
  • etinilestradiolo
  • contraccettivi orali
  • estrogeni
  • noto
  • prednisone
  • digossina
  • salbutamolo
  • eritromicina
  • ketoconazolo
  • voriconazolo
  • miconazolo
  • rifampicina
  • previste
  • antiacidi
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    Avvertenze

    Effetti gastrointestinali

    In pazienti trattati con etoricoxib si sono verificate complicazioni a carico del tratto gastrointestinale superiore [perforazioni, ulcere o sanguinamenti (SUP)], alcune delle quali ad esito infausto.

    Si consiglia di agire con cautela nel trattare i pazienti più a rischio di sviluppare complicazioni gastrointestinali con i FANS: anziani, pazienti in terapia con qualsiasi altro FANS od acido acetilsalicilico in concomitanza, o pazienti con una storia di patologie gastrointestinali, quali ulcere e sanguinamenti del tratto gastrointestinale.

    Quando etoricoxib viene assunto insieme all’acido acetilsalicilico (anche a bassa dose), si osserva un ulteriore aumento del rischio di effetti avversi gastrointestinali (ulcera gastrointestinale o altre complicazioni gastrointestinali). Negli studi clinici a lungo termine non è stata dimostrata una differenza significativa nella sicurezza gastrointestinale tra inibitori selettivi della COX–2 + acido acetilsalicilico e FANS + acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 5.1).

    Effetti cardiovascolari

    Studi clinici suggeriscono che la classe dei farmaci inibitori selettivi della COX–2 può essere associata ad un rischio di eventi trombotici (specialmente infarto del miocardio IM ed ictus), rispetto al placebo e ad alcuni FANS. Poiché i rischi cardiovascolari di etoricoxib possono aumentare con la dose e con la durata dell’esposizione, la durata del trattamento deve essere la più breve possibile e deve essere utilizzata la dose giornaliera minima efficace. La necessità di trattamento e la risposta alla terapia devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrosi (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.8 e 5.1).

    I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari (es.: ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo) devono essere trattati con etoricoxib solo dopo attenta valutazione (vedere paragrafo 5.1).

    Gli inibitori selettivi della COX–2 non sostituiscono l’acido acetilsalicilico nella profilassi delle patologie cardiovascolari tromboemboliche poiché non hanno effetto antipiastrinico. Pertanto la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Effetti renali

    Le prostaglandine renali possono svolgere un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. Di conseguenza, in condizioni di perfusione renale compromessa, la somministrazione dell’etoricoxib può provocare una riduzione della produzione di prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale e dunque compromettere la funzione renale. I pazienti che presentano il rischio più elevato per questo effetto sono quelli con preesistente significativa compromissione della funzione renale, insufficienza cardiaca scompensata o cirrosi. In tali pazienti deve essere considerato un monitoraggio della funzione renale.

    Ritenzione di liquidi, edema ed ipertensione

    Come nel caso di altri medicinali noti per inibire la sintesi delle prostaglandine, in pazienti che assumono etoricoxib sono stati osservati ritenzione idrica, edema e ipertensione. Tutti i Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei (FANS), incluso l’etoricoxib, possono essere associati ad una nuova insorgenza di insufficienza cardiaca congestizia o ad una sua recidiva. Per informazioni relative alla risposta terapeutica correlata alla dose di etoricoxib vedere il paragrafo 5.1.

    Prestare attenzione nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti che presentano un edema preesistente per qualsiasi altra ragione. In caso di evidenza clinica di deterioramento delle condizioni di questi pazienti, si devono prendere misure adeguate, inclusa l’interruzione della terapia con etoricoxib.

    Etoricoxib può essere associato con una ipertensione più grave e più frequente rispetto ad altri FANS ed inibitori selettivi delle COX–2, particolarmente ad alte dosi. Pertanto, l’ipertensione deve essere sotto controllo prima del trattamento con etoricoxib (vedere paragrafo 4.3) e durante il trattamento con etoricoxib deve essere prestata speciale attenzione al monitoraggio della pressione arteriosa. La pressione sanguigna deve essere monitorata entro 2 settimane dall’inizio del trattamento e quindi periodicamente. Se la pressione arteriosa sale in misura significativa, deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.

    Effetti epatici

    Negli studi clinici, in circa l’1% dei pazienti trattati fino ad un anno con 30, 60 e 90 mg al giorno di etoricoxib, sono stati riportati aumenti dei valori di Alanina aminotransferasi (ALT) e/o Aspartato aminotransferasi (AST) (circa 3 o più volte il limite superiore della norma).

    Il paziente con segni e/o sintomi di disfunzione epatica o in cui si verifichi alterazione dei test di funzionalità epatica, deve essere valutato. Se si osservano segni di insufficienza epatica o vengono riscontrate alterazioni persistenti (tre volte superiori alla norma) dei test di funzionalità epatica, il trattamento con etoricoxib deve essere interrotto.

    Precauzioni in generale

    Se nel corso del trattamento i pazienti vanno incontro ad un deterioramento delle funzioni di uno qualsiasi dei sistemi d’organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriate e deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con etoricoxib. I pazienti anziani e quelli con disfunzione renale, epatica o cardiaca, trattati con etoricoxib, devono essere tenuti sotto adeguata osservazione medica.

    Usare cautela quando si inizia un trattamento con etoricoxib in pazienti disidratati. E’ consigliabile reidratare i pazienti prima di iniziare la terapia con etoricoxib.

    Nel corso dell’esperienza post–marketing sono state segnalate molto raramente reazioni cutanee serie, alcune delle quali fatali, che includono la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens–Johnson, e la necrolisi epidermica tossica, in associazione all’uso dei FANS e di alcuni inibitori selettivi della COX–2 (vedere paragrafo 4.8). Sembra che i pazienti siano a rischio più elevato per tali reazioni durante la fase precoce della terapia, con l’insorgenza dei sintomi nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. In pazienti trattati con etoricoxib sono state segnalate reazioni serie di ipersensibilità (quali anafilassi e angioedema) (vedere paragrafo 4.8). Alcuni inibitori selettivi della COX–2 sono stati associati ad un incremento del rischio di reazioni cutanee in pazienti con anamnesi positiva per allergia ai farmaci. Il trattamento con etoricoxib deve essere interrotto alla comparsa dei primi segni di rash cutaneo, lesioni a carico delle mucose o di qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

    Etoricoxib può mascherare la febbre ed altri segni di infiammazione.

    Si deve agire con cautela quando etoricoxib viene somministrato in concomitanza con warfarin od altri anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.5).

    L’uso di etoricoxib, come per gli altri farmaci noti per inibire la sintesi di cicloossigenasi/prostaglandine, non è raccomandato nelle donne che intendono avere una gravidanza (vedere paragrafi 4.6, 5.1 e 5.3).

    TAUXIB compresse contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi di Lapp o malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo farmaco.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non vi sono dati clinici sull’esposizione ad etoricoxib in donne in gravidanza. Studi in animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale nella donna in gravidanza è sconosciuto. Etoricoxib, come altri medicinali che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, può causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso nel corso dell’ultimo trimestre. Etoricoxib è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). In caso di inizio di gravidanza nel corso del trattamento, la terapia con etoricoxib deve essere interrotta.

    Allattamento

    Non è noto se l’etoricoxib venga escreto nel latte umano. L’etoricoxib viene escreto nel latte di ratto. Le donne che assumono etoricoxib non devono allattare (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).

    Fertilità

    L’uso dell’etoricoxib, come quello di altre sostanze farmacologiche note per inibire la COX–2, non è raccomandato nelle donne che intendono avere una gravidanza.

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Negli studi clinici, l’etoricoxib è stato oggetto di valutazione riguardo la sicurezza in 7.152 individui, compresi 4.614 pazienti con OA, AR, lombalgia cronica o spondilite anchilosante (circa 600 pazienti con OA o AR sono stati trattati per un anno o più).

    Negli studi clinici, il profilo degli effetti indesiderati è risultato simile nei pazienti con OA o AR trattati con etoricoxib per un anno o più a lungo.

    In uno studio clinico sull’artrite gottosa acuta, i pazienti sono stati trattati con etoricoxib 120 mg in monosomministrazione giornaliera per 8 giorni. Il profilo delle esperienze avverse in questo studio è risultato generalmente simile al risultato combinato riportato negli studi su OA, AR e lombalgia cronica.

    In un programma di studio della sicurezza cardiovascolare basato sugli esiti, secondo il quale sono stati valutati i dati combinati provenienti da tre studi clinici controllati con farmaco di confronto attivo, 17.412 pazienti con OA o AR sono stati trattati con etoricoxib (60 mg o 90 mg) per una durata media di circa 18 mesi. I dati di sicurezza e i dettagli di questo studio sono presentati nel paragrafo 5.1.

    Negli studi clinici sul dolore dentale acuto postoperatorio successivo ad intervento chirurgico che hanno incluso 614 pazienti trattati con etoricoxib (90 mg o 120 mg), il profilo delle esperienze avverse in questi studi è stato generalmente simile a quello riportato negli studi combinati su OA, AR, e lombalgia cronica.

    Tabella delle reazioni avverse

    I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati negli studi clinici, con un’incidenza maggiore rispetto al placebo nei pazienti con OA, AR, lombalgia cronica o spondilite anchilosante trattati con etoricoxib 30 mg, 60 mg o 90 mg fino alla dose raccomandata per un periodo fino a 12 settimane; negli studi del programma MEDAL fino a 3½ anni, negli studi a breve termine sul dolore acuto fino a 7 giorni; o nell’esperienza post–marketing (vedere Tabella 1):

    Tabella 1:

    Classificazione per sistemi e organi Terminologia dell’esperienza avversa Frequenza*
    Infezioni ed infestazioni osteite alveolare Comune
    gastroenterite, infezione del tratto respiratorio superiore, infezione del tratto urinario Non comune
    Patologie del sistema emolinfopoietico anemia (principalmente associata con emorragia gastrointestinale), leucopenia, trombocitopenia Non comune
    Disturbi del sistema immunitario ipersensibilità‡ β Non comune
    angioedema, reazioni anafilattiche/anafilattoidi incluso shock Raro
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione edema/ritenzione di liquidi Comune
    aumento o diminuzione dell’appetito, aumento ponderale Non comune
    Disturbi psichiatrici ansia, depressione, diminuzione dell’acutezza mentale, allucinazioni Non comune
    stato confusionale , irrequietezza Raro
    Patologie del sistema nervoso capogiro, cefalea Comune
    disgeusia, insonnia, parestesie/ipoestesie, sonnolenza Non comune
    Patologie dell’occhio visione offuscata, congiuntivite Non comune
    Patologie dell’orecchio e del labirinto tinnito, vertigine Non comune
    Patologie cardiache palpitazioni, aritmia Comune
    fibrillazione atriale, tachicardia , insufficienza cardiaca congestizia, alterazioni aspecifiche dell’ECG, angina pectoris, infarto del miocardio§ Non comune
    Patologie vascolari ipertensione Comune
    vampate, accidente cerebrovascolare§, attacco ischemico transitorio, crisi ipertensive , vasculite Non comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche broncospasmo Comune
    tosse, dispnea, epistassi Non comune
    Patologie gastrointestinali dolore addominale Molto comune
    stipsi, flatulenza, gastrite, pirosi gastrica /reflusso acido, diarrea, dispepsia/ disturbi epigastrici, nausea, vomito, esofagite, ulcera orale Comune
    distensione addominale, alterazione dell’alvo, secchezza della bocca, ulcera gastroduodenale, ulcera peptica incluse perforazione e sanguinamento gastrointestinale, sindrome del colon irritabile, pancreatite Non comune
    Patologie epatobiliari aumento di ALT, aumento di AST Comune
    epatite Raro
    insufficienza epatica, ittero Raro
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo ecchimosi Comune
    edema del volto, prurito, eruzione cutanea, eritema, orticaria Non comune
    sindrome di Stevens–Johnson , necrolisi epidermica tossica, eruzione fissa da farmaco Raro
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo crampi/spasmi muscolari, dolore/rigidità muscoloscheletrica Non comune
    Patologie renali e urinarie proteinuria, aumento della creatinina sierica, compromissione renale / insufficienza renale(vedere paragrafo 4.4) Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione astenia/faticabilità, sindrome simil–influenzale Comune
    dolore toracico Non comune
    Esami diagnostici aumento dell’azoto ureico, aumento della creatinfosfochinasi, iperpotassiemia, aumento dell’acido urico Non comune
    diminuzione della natriemia Raro
    * Frequenza: definita per ogni terminologia dell’esperienza avversa in base all’incidenza riporta nella banca dati degli studi clinici: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000).
    Questa reazione avversa è stata identificata tramite la sorveglianza post–marketing. La sua frequenza riportata è stata stimata in base alla frequenza più alta osservata tra i dati degli studi clinici aggregati per indicazione e dose approvata.
    La categoria di frequenza âE.£RaroâE.  è stata definita in base alla guida del Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) (rev. 2, Sett. 2009) sulla base di un limite superiore stimato dell’intervallo di confidenza al 95% per 0 eventi dato il numero di soggetti trattati con TAUXIB nell’analisi dei dati di fase III aggregati per dose e indicazione (n=15.470).
    β Ipersensibilità include i termini "allergia", "allergia da farmaco", "ipersensibilità da farmaco ", "ipersensibilità", "ipersensibilità NOS", "reazione di ipersensibilità" "allergia non specifica".
    § Sulla base dell’analisi di studi clinici a lungo termine, controllati con placebo e farmaco attivo, gli inibitori selettivi della COX–2 sono stati associati ad un rischio aumentato di eventi arterotrombotici gravi, che includono infarto del miocardio e ictus. Sulla base dei dati esistenti, è improbabile che l’aumento del rischio assoluto per tali eventi superi 1% per anno (non comune).

    I seguenti effetti indesiderati seri sono stati segnalati in associazione all’uso dei FANS e non possono essere esclusi con etoricoxib: nefrotossicità incluse nefrite interstiziale, sindrome nefrosica.

    Eccipienti

    Interno delle compresse:

    Calcio fosfato dibasico anidro

    Croscarmellosa sodica

    Magnesio stearato

    Cellulosa microcristallina

    Rivestimento delle compresse:

    Cera carnauba

    Lattosio monoidrato

    Ipromellosa

    Titanio diossido (E171)

    Triacetina

    Le compresse da 30, 60 e 120 mg contengono anche indigotina lacca (E132) e ferro ossido giallo (E172).

    Conservazione

    Flaconi: tenere il contenitore ermeticamente chiuso per proteggere dall’umidità.

    Blister: conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.