Citalopram my (Mylan spa)

Compresse rivestite divisibili 28cpr riv20mg

Principio attivo:Citalopram bromidrato
Gruppo terapeutico:Antidepressivi
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • episodi depressivi maggiori
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Posologia

    Episodi depressivi maggiori

    Adulti:

    Citalopram deve essere somministrato come singola dose orale giornaliera da 20 mg.

    Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno. In generale, il miglioramento nei pazienti inizia dopo una settimana, ma può diventare evidente solo dalla seconda settimana di terapia.

    Come con tutti i medicinali antidepressivi, la dose deve essere rivalutata e aggiustata, se necessario, entro 3 o 4 settimane dall’inizio della terapia e successivamente quando ritenuto clinicamente appropriato. Benché vi possa essere un aumentato potenziale per la comparsa di effetti indesiderati a dosi più elevate, se dopo alcune settimane alla dose raccomandata, si osserva una risposta insufficiente, alcuni pazienti possono trarre beneficio da un aumento di dose fino a un massimo di 40 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1). Gli aggiustamenti posologici devono essere fatti accuratamente, su di una base individuale, per mantenere il paziente alla dose efficace più bassa.

    Dopo l’inizio del trattamento non ci si deve aspettare un effetto antidepressivo per almeno due settimane. Il trattamento deve continuare fino a che il paziente rimanga asintomatico per almeno 4–6 mesi per dare un’adeguata protezione contro possibili ricadute.

    Disturbi di panico

    Adulti:

    Per la prima settimana di trattamento la dose raccomandata è di 10 mg, successivamente la dose viene aumentata a 20 mg al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno. L’efficacia massima si raggiunge dopo 3 mesi. Può essere necessario continuare il trattamento per diversi mesi.

    I pazienti devono iniziare a 10 mg/die e la dose deve essere aumentata gradualmente di 10 mg alla volta, secondo la risposta del paziente, fino alla dose raccomandata. Si raccomanda una dose iniziale bassa per minimizzare il potenziale peggioramento dei sintomi di panico, che in genere come è noto compaiono all’inizio del trattamento di questo disturbo. Benché vi possa essere un aumentato potenziale per la comparsa di effetti indesiderati a dosi più elevate, se dopo alcune settimane alla dose raccomandata, si osserva una risposta insufficiente, alcuni pazienti possono trarre beneficio da un aumento di dose fino a un massimo di 40 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1). Gli aggiustamenti posologici devono essere fatti accuratamente, su di una base individuale, per mantenere il paziente alla dose efficace più bassa.

    Pazienti anziani (> 65 anni di età)

    Per i pazienti anziani, la dose deve essere ridotta a metà della dose raccomandata, ad esempio 10–20 mg al giorno. La dose massima raccomandata per gli anziani è pari a 20 mg al giorno.

    Popolazione pediatrica

    Citalopram non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età (vedere paragrafo 4.4).

    Ridotta funzionalità epatica

    Per i pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, la dose iniziale raccomandata per le prime due settimane di trattamento è di 10 mg al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno. Si consiglia cautela ed una attenzione maggiore nella titolazione posologica in pazienti con funzionalità epatica gravemente ridotta (vedere paragrafo 5.2).

    Ridotta funzionalità renale:

    Un aggiustamento della dose non è necessario in pazienti con disfunzioni renali lievi o moderate. Non sono disponibili informazioni per casi di grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 20 ml/minuto).

    Metabolizzatori lenti del CYP2C19

    Per i pazienti noti per essere metabolizzatori lenti in merito al CYP2C19 è raccomandata una dose iniziale di 10 mg al giorno durante le prime due settimane di trattamento. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno (vedere paragrafo 5.2).

    Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del citalopram:

    È necessario evitare una sospensione improvvisa della somministrazione. Quando si decide la sospensione della terapia con citalopram, la dose deve essere gradualmente ridotta lungo un periodo di almeno una o due settimane al fine di ridurre il rischio di reazioni da astinenza (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). In presenza di sintomi insostenibili a seguito di una diminuzione della dose o di sospensione della terapia, è possibile prendere in considerazione la possibilità di tornare a somministrare la dose prescritta in precedenza. In seguito il medico potrà continuare a diminuire la dose, ma in maniera più graduale.

    Modo di somministrazione

    Per uso orale.

    Citalopram deve essere somministrato come dose singola al mattino oppure alla sera. Le compresse possono essere assunte con o senza cibo ma con liquidi.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • inibitori delle monoaminossidasi
  • moclobemide
  • dopo
  • sumatriptan
  • pimozide
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • citalopram
  • interazione
  • stati condotti studi
  • altri medicinali
  • antiaritmici
  • antipsicotici
  • fenotiazinici
  • pimozide
  • aloperidolo
  • antidepressivi triciclici
  • agenti
  • eritromicina
  • pentamidina
  • antimalarici
  • antistaminici
  • astemizolo
  • inibitori delle monoaminossidasi
  • tramadolo
  • sumatriptan
  • triptani
  • litio
  • stati segnalati
  • anticoagulanti
  • antinfiammatori
  • acido acetilsalicilico
  • dipiridamolo
  • ticlopidina
  • alcool
  • neurolettici
  • butirrofenoni
  • meflochina
  • ketoconazolo
  • cimetidina
  • omeprazolo
  • fluvoxamina
  • propafenone
  • metoprololo
  • desipramina
  • nessun
  • carbamazepina
  • nessuna
  • teofillina
  • warfarina
  • imipramina
  • amitriptilina
  • triazolam
  • evidenziati
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Pazienti anziani e pazienti con compromissione renale ed epatica

    Per il trattamento dei pazienti anziani e pazienti con ridotta funzionalità renale ed epatica vedere il paragrafo 4.2.

    Popolazione pediatrica sotto i 18 anni di età

    Citalopram non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggior frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. Per di più, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.

    Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento del quadro clinico

    La depressione è associata ad un aumento del rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (suicidio – eventi correlati). Questo rischio persiste fino a quando non si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane o più di trattamento, i pazienti devono essere attentamente controllati fino a quando non si verifichi tale miglioramento. È esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio possa aumentare nelle prime fasi precoci di miglioramento.

    Anche altre patologie psichiatriche per le quali viene prescritto citalopram possono essere associate ad un aumento nel rischio di suicidio – eventi correlati. Inoltre, può esservi co–morbilità di tali patologie con la depressione maggiore. Le stesse precauzioni osservate nella terapia dei pazienti affetti da depressione maggiore devono pertanto essere osservate nella terapia dei pazienti affetti da altre patologie psichiatriche.

    I pazienti con anamnesi positiva di eventi correlati al suicidio o coloro che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio della terapia sono maggiormente a rischio di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante la terapia. Una metaanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia dei disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.

    La terapia farmacologica con antidepressivi, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e a seguito di variazioni del dosaggio, deve sempre essere associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolar modo di quelli ad alto rischio. I pazienti (e le persone che si prendono cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di monitorare ogni peggioramento clinico, l’insorgenza di comportamento e/o ideazione suicidari e modifiche inusuali del comportamento e di rivolgersi immediatamente al medico curante qualora tali sintomi si presentino.

    Diabete.

    In pazienti diabetici il trattamento con SSRI può alterare il controllo glicemico. Può essere necessario aggiustare il dosaggio dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali.

    Attacchi epilettici.

    Attacchi epilettici sono un potenziale rischio con l’uso di farmaci antidepressivi. Citalopram deve essere interrotto se nel paziente si manifesta un attacco epilettico. Citalopram deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile ed i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati. Citalopram deve essere interrotto se si verifica un aumento nella frequenza di crisi epilettiche.

    Terapia elettroconvulsivante (ECT).

    L’esperienza clinica relativa alla somministrazione contemporanea di ECT e di SSRI è limitata, pertanto si raccomanda cautela.

    Mania.

    Citalopram deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi di mania/ipomania. In pazienti con patologia maniaco–depressiva può verificarsi un cambiamento verso la fase maniacale. Citalopram deve essere interrotto se il paziente entra in una fase maniacale.

    Psicosi.

    Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi può aumentare i sintomi psicotici.

    Emorragie.

    Con gli SSRI sono stati segnalati tempi prolungati di sanguinamento e/o anomalie della coagulazione quali ecchimosi, porpora, emorragie ginecologiche, sanguinamento gastrointestinale ed altri sanguinamenti cutanei o mucosi (vedere Paragrafo 4.8). Si consiglia cautela in pazienti che assumono citalopram particolarmente in caso di concomitante uso di anticoagulanti orali, di sostanze che possono influenzare la funzionalità piastrinica o altre sostanze che possono aumentare il rischio di emorragie (ad es.: antipsicotici atipici acido acetilsalicilico e farmaci anti–infiammatori non steroidei (FANS), ticlopidina e dipiridamolo) e così pure in pazienti con anamnesi di disturbi della coagulazione (vedere Paragrafo 4.5).

    Sindrome serotoninergica.

    In rari casi è stata riportata una sindrome serotoninergica in pazienti trattati con SSRI. Un’associazione di sintomi quali agitazione, tremore, mioclono ed ipertermia può indicare lo sviluppo di questa condizione (vedere paragrafo 4.5). Il trattamento con citalopram deve essere immediatamente interrotto ed iniziata una terapia sintomatica.

    Medicinali serotoninergici

    E’ controindicato l’uso di citalopram in associazione con a prodotti medicinali con effetto serotoninergico come tramadolo, triptofano, ossitriptano, sumatriptan o altri triptani (vedere paragrafo 4.3).

    MAO–A inibitori selettivi, reversibili

    Per informazioni sul trattamento concomitante con MAO–inibitori non selettivi, irreversibili, vedere paragrafo 4.5.

    Iponatremia.

    L’iponatremia, probabilmente dovuta ad un’inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH), è stata riportata come effetto indesiderato raro associato all’uso di SSRI e generalmente è reversibile dopo l’interruzione della terapia. Le pazienti anziane sembrano essere particolarmente ad alto rischio.

    Erba di S. Giovanni.

    Gli effetti indesiderati possono essere più comuni durante l’uso concomitante di citalopram e preparazioni erboristiche contenenti l’Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum). Pertanto citalopram e le preparazioni contenenti l’Erba di S. Giovanni non devono essere assunte contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).

    Acatisia/agitazione psicomotoria

    L’utilizzo di SSRI/SNRI è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole od angosciante e necessità di muoversi spesso accompagnata da incapacità di sedersi o restare immobile. È più probabile che tali sintomi si presentino entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano tali sintomi, l’aumento del dosaggio può essere dannoso.

    Sintomi da sospensione osservati in seguito all’interruzione del trattamento con SSRI

    Alla sospensione del trattamento è comune l’insorgenza di sintomi da astinenza, in particolar modo se la sospensione è improvvisa (vedere paragrafo 4.8). In uno studio clinico effetuato con citalopram sulla prevenzione delle ricadute, gli effetti indesiderati in seguito all’interruzione del trattamento furono osservati nel 40% dei pazienti contro il 20% dei pazienti che continuavano ad assumere citalopram.

    Il rischio di sintomi da astinenza può dipendere da vari fattori, comprese durata e dosaggio della terapia e velocità di riduzione del dosaggio. A seguito di sospensione della terapia con SSRI/SNRI sono stati riferiti capogiri, disturbi sensoriali (compresa parestesia e sensazioni di scossa elettrica), disturbi del sonno (compresa insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emotiva, irritabilità e disturbi visivi.

    Generalmente tali sintomi sono da lievi a moderati; tuttavia, in alcuni pazienti essi possono essere di grave intensità. Essi compaiono solitamente entro i primi giorni dalla sospensione del trattamento; sono stati tuttavia riferiti casi molto rari di sintomi da astinenza in pazienti che avevano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. In generale tali sintomi sono autolimitanti e si risolvono solitamente entro 2 settimane, sebbene in alcuni pazienti essi possano prolungarsi (2–3 mesi o più). Qualora si debba sospendere il trattamento si consiglia pertanto di ridurre gradualmente il dosaggio di citalopram lungo un periodo di varie settimane o mesi, conformemente alle necessità del paziente (vedere "Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento", paragrafo 4.2).

    Prolungamento dell’intervallo QT

    Citalopram è risultato causare un prolungamento dose dipendente dell’intervallo QT. Durante l’esperienza post–marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.5, 4.8, 4.9 e 5.1).

    Si consiglia cautela con i pazienti affetti da significativa bradicardia, in pazienti con recente infarto acuto del miocardio o con insufficienza cardiaca non compensata.

    Squilibri elettrolitici come ipopotassiemia e ipomagnesemia aumentano il rischio di aritmie maligne e devono essere corretti prima di iniziare il trattamento con citalopram.

    Se si trattano pazienti con patologia cardiaca stabile, si deve considerare l’opportunità di effettuare un controllo ECG prima di iniziare il trattamento.

    Il monitoraggio dell’ECG può essere consigliabile in caso di sovradosaggio o in condizioni di metabolismo alterato, con livelli di picco aumentati, per es. in caso di compromissione epatica.

    Se durante il trattamento con citalopram si dovessero presentare segni di aritmia cardiaca, il trattamento deve essere sospeso e deve essere effettuato un ECG.

    Glaucoma ad angolo chiuso

    Gli SSRI compreso il citalopram possono avere un effetto sul diametro pupillare con conseguente midriasi. Questo effetto midriatico ha il potenziale per ridurre l’angolo dell’occhio con conseguente aumento della pressione intraoculare e glaucoma ad angolo chiuso, specialmente in pazienti predisposti. Citalopram deve quindi essere usato con cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o una storia di glaucoma.

    Ansia paradossa

    Alcuni pazienti con disturbo da attacchi di panico possono andare incontro ad un’accentuazione dei sintomi ansiosi all’inizio della terapia con antidepressivi. Tale reazione paradossa di solito tende a decrescere nel corso di due settimane di trattamento continuato. Una dose iniziale ridotta riduce il rischio di tale effetto (vedere paragrafo 4.2).

    Eccipienti

    Le compresse di Citalopram Mylan Generics contengono lattosio. I pazienti affeti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp Lattasi o da malassorbimento del glucosiogalattosio non devono prendere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Dati pubblicati sulle donne in gravidanza (più di 2500 analisi pubblicate) non dimostrano alcuna tossicità feto/neonatale. Comunque il citalopram non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non chiaramente necessario, e solo dopo attenta valutazione del rischio/beneficio.

    Qualora l’utilizzo materno di citalopram sia continuato durante le fasi più avanzate della gravidanza, e particolarmente nel terzo trimestre, i neonati si devono mantenere in osservazione. Durante la gravidanza è necessario evitare una sospensione improvvisa della somministrazione.

    Dopo l’utilizzo materno di SSRI/SNRI nelle fasi più avanzate della gravidanza nel neonato possono presentarsi i sintomi seguenti: distress respiratorio, cianosi, apnea, attacchi epilettici, instabilità della temperatura corporea, difficoltà di allattamento, vomito, ipoglicemia, ipertono, ipotono, iperiflessia, tremori, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto costante, sonnolenza e difficoltà del sonno. Tali sintomi possono essere dovuti sia agli effetti serotoninergici che ai sintomi da interruzione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente o poco dopo (< 24 ore) il parto.

    Dati epidemiologici indicano che l’uso di farmaci SSRI durante la gravidanza, in particolare nell’ultimo periodo della gravidanza, può aumentare il rischio di ipertensione polmone persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato è stato di circa 5 casi per 1000 gravidanze. Nella popolazione generale si verificano da 1 a 2 casi di PPHN per 1000 gravidanze.

    Allattamento

    Citalopram viene escreto in piccole quantità nel latte materno. Si stima che i neonati che ricevono il latte materno assumeranno circa il 5% della dose giornaliera materna correlata al peso (mg/kg). Non sono stati rilevati particolari manifestazioni nei bambini, o al massimo qualcuno trascurabile. Tuttavia, le informazioni esistenti sono insufficienti per una valutazione del rischio per il bambino. Si raccomanda cautela. Se il trattamento con citalopram è considerato necessario, si deve valutare la sospensione dell’allattamento al seno.

    Fertilità

    I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram può influire sulla qualità dello sperma (vedere paragrafo 5.3).

    Nell’uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l’effetto sulla qualità dello sperma è reversibile.

    Finora non è stato osservato impatto sulla fertilità.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti avversi osservati con citalopram sono in genere lievi e transitori. Essi sono più frequenti durante la prima o le prime due settimane di trattamento e di solito si attenuano al miglioramento dello stato depressivo.

    Per le seguenti reazioni è stato scoperto il rapporto dose–risposta: sudorazione aumentata, bocca secca, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea ed affaticamento.

    La tabella mostra la percentuale di reazioni avverse al farmaco associato con gli SSRI e/o citalopram osservata sia nel ≥ 1% dei pazienti negli studi clinici in doppio cieco controllati con placebo che nel periodo posteriore all’immissione sul mercato.

    Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥1/1000, < 1/100), raro (≥1/10.000, < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

      Molto comuni Comuni Non comuni Rari Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoieti co         Trombocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario         Ipersensibilità, reazione anafilattica
    Patologie endocrine         Secrezione anomala di ADH
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Diminuzione dell’appetito, diminuzione del peso, Aumento dell’appetito, aumento del peso Iponatriemia Ipopotassiemia
    Disturbi psichiatrici Disturbi del sonno Agitazione, concentrazione alterata, libido diminuita, ansia, nervosismo, stato confusionale, orgasmo anormale (nelle donne), sogni anormali, apatia Aggressività, depersonalizzazione, allucinazioni, euforia, mania, aumento della libido,   Attacchi di panico (questi sintomi possono essere dovuti alla malattia), bruxismo, irrequietezza ideazione suicidaria comportamento suicidario1
    Patologie del sistema nervoso Sonnolenza, insonnia, cefalea Tremore, parestesia, capogiri, disturbi dell’attenzione emicrania, amnesia Sincope Convulsioni, Grande Male, discinesia, disturbi del gusto Convulsioni, sindrome serotoninergica, disturbi extrapiramidali, acatisia, disordini del movimento
    Patologie dell’occhio     Midriasi (che può portare a glaucoma acuto ad angolo stretto), vedere paragrafo 4.4)   Disturbi visivi
    Patologie dell’orecchio e del labirinto   Tinnito.      
    Patologie cardiache   Palpitazioni Bradicardia, tachicardia   Prolungamento dell’intervallo QT, aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta
    Patologie vascolari .     Emorragia Ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Sbadiglio, rinite . Tosse Epistassi
    Patologie gastrointestinali Bocca secca, nausea, Diarrea, vomito, stipsi, dispepsia, dolori addominali, flatulenza, aumento della salivazione,     Emorragia gastrointestinale (inclusa emorragia rettale)
    Patologie epatobiliari       Epatite Test di funzionalità epatica anormali
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Sudorazione aumentata. Prurito. Orticaria, alopecia, rash, porpora, reazione da fotosensibilità,   Ecchimosi, angioedema,
    Patologie del sistema muscoloscheletri co e del tessuto connettivo   Mialgia, artralgia.      
    Patologie renali e urinarie     Ritenzione urinaria    
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Impotenza, disturbi dell’eiaculazione, mancata eiaculazione Donne: Menorragia   Donne: Metrorragia, Uomini: Priapismo, galattorrea.
    Patologie sistemiche e condizioni del sito di somministrazione Astenia. Affaticamento. Edema. Piressia, malessere  

    Numero dei pazienti: Ciotalopram/placebo = 1346/545

    1 Casi di ideazione suicidaria e di comportamenti suicidari sono stati riportati nel corso della terapia con citalopram o subito dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).

    Prolungamento dell’intervallo QT

    Durante l’esperienza post–marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT o altre patologie cardiache (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5, 4.9 e 5.1).

    Effetti di classe (fratture ossee)

    Studi epidemiologici, principalmente eseguito su pazienti dell’età di 50 anni e più, mostrano un aumentato rischio di fratture ossee nei pazienti che assumevano SSRI e TCA. Il meccanismo alla base di questo rischio non è noto.

    Sintomi di astinenza osservati in occasione dell’interruzione del trattamento con SSRI:

    L’interruzione del citalopram (particolarmente se improvvisa) porta di solito a sintomi di astinenza. Le reazioni riportate più comuni sono: vertigini, disturbi sensoriali (inclusi parestesia e sensazioni di shock elettrico), disturbi del sonno (inclusi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilità emotiva, irritabilità e disturbi visivi. In genere, questi fenomeni sono di entità da lieve a moderata ed autolimitanti, tuttavia, in alcuni pazienti possono presentarsi in modo grave e/o prolungato. Si consiglia perciò che quando il trattamento con citalopram non è più richiesto, deve essere effettuata un’interruzione graduale diminuendo la dose.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Lattosio monoidrato

    Amido di mais

    Cellulosa microcristallina

    Povidone

    Crospovidone

    Magnesio stearato

    Rivestimento delle compresse

    Titanio diossido (E171)

    Lattosio monoidrato

    Macrogol 4000

    Ipromellosa (E464)

    Conservazione

    Il prodotto non richiede nessuna particolare precauzione per la conservazione.