Principio attivo:Ceftriaxone disodico
Gruppo terapeutico:Altri antibatterici beta-lattamici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni gravi
  • meningite
  • p
  • gonorrea
  • otite media
  • polmonite
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    Posologia

    Posologia

    La dose e la via di somministrazione devono essere determinate in base alla gravità e all’ubicazione dell’infezione, alla sensibilità dei microrganismi responsabili e all’età e alle condizioni del paziente.

    La normale durata della terapia dipende dalla risposta del paziente. Come con le terapie antibiotiche in generale, la somministrazione di ceftriaxone deve essere continuata per almeno 48-72 ore dopo che il paziente è diventato afebbrile o dopo che l’eradicazione batterica è stata comprovata.

    Adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni con peso corporeo >50 kg

    La dose abituale è pari a 1-2 g di ceftriaxone, somministrati una volta al giorno (ogni 24 ore). In caso di infezioni gravi o di infezioni provocate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose può essere aumentata a 4 g somministrati una volta al giorno.

    Nel caso di gonorrea senza complicazioni, negli adulti e negli adolescenti sopra i 12 anni di età e di peso ≥50 kg deve essere somministrata una singola dose da 250 mg di ceftriaxone per via intramuscolare.

    Meningite

    Il trattamento inizia con un dosaggio di 100 mg/kg di peso corporeo, somministrati una volta al giorno - senza superare i 4 g al giorno. Dopo aver determinato la sensibilità del patogeno, la dose può essere ridotta di conseguenza. Nei neonati di età compresa tra 0 e 14 giorni la dose non deve superare i 50 mg/kg/24 h.

    In caso di sospetto clinico di infezione invasiva, come nel caso di purpura fulminans, il dosaggio appropriato deve essere somministrato quando possibile per via endovenosa oppure per via intramuscolare. La dose standard raccomandata negli adulti in questo caso è di 1-2 g al giorno. Un dose di 50-100 mg/kg senza superare 1 g è raccomandata ai bambini e ai neonati.

    Malattia di Lyme (fasi II e III)

    Negli adulti e negli adolescenti sopra i 12 anni di età la dose terapeutica è pari a 50 mg/kg, con un massimo di 2 g di ceftriaxone una volta al giorno per un periodo di 14 giorni.

    Bambini: 50-100 mg/kg di peso corporeo una volta al giorno, fino a una dose massima giornaliera pari a 2 g, per 14 giorni.

    Otite media in bambini e neonati (dopo il fallimento con altri trattamenti o in caso di impossibilità di eseguire un trattamento per via orale - vedere paragrafo 4.4)

    Dopo fallimento terapeutico: 50mg/kg/die per 3 giorni. Come alternativa al trattamento orale: 50 mg/kg in una iniezione singola.

    Anziani

    Il dosaggio indicato per gli adulti non richiede alcun aggiustamento, a condizione che le funzioni renali ed epatiche siano soddisfacenti.

    Neonati (età 0-14 giorni)

    20-50 mg per kg di peso corporeo per via endovenosa una volta al giorno (a intervalli di 24 ore).

    In caso di infezioni gravi non si deve superare una dose giornaliera pari a 50 mg/kg di peso corporeo.

    Bambini di età compresa tra 15 giorni e 12 anni con un peso corporeo <50 kg

    20-80 mg per kg di peso corporeo per via endovenosa una volta al giorno (a intervalli di 24 ore).

    In caso di infezioni gravi non si deve superare una dose giornaliera pari a 80 mg per kg di peso corporeo, con la sola eccezione della meningite (vedere paragrafo 4.2, “Raccomandazioni speciali per il dosaggio”).

    I bambini con un peso corporeo di 50 kg o superiore devono ricevere il dosaggio normale degli adulti una volta al giorno (vedere sopra).

    Insufficienza renale

    Nei pazienti con funzionalità renale compromessa, non è necessaria alcuna modifica del dosaggio di ceftriaxone, a condizione che la funzionalità epatica sia normale. Solo in casi di estrema insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml/min) la dose giornaliera deve essere ridotta a un massimo di 2 g.

    Nel caso di grave insufficienza renale ed epatica coesistenti, le concentrazioni plasmatiche di ceftriaxone devono essere monitorate regolarmente e il dosaggio aggiustato di conseguenza.

    I pazienti sottoposti a emodialisi o a dialisi peritoneale non hanno bisogno di una dose ulteriore di ceftriaxone dopo la dialisi. Tuttavia, allo scopo di determinare se siano necessari aggiustamenti di dosaggio, è necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche, poiché in questi pazienti il tasso di eliminazione potrebbe essere ridotto.

    Insufficienza epatica

    Il dosaggio non deve essere modificato, a condizione che la funzionalità renale sia normale. Nel caso di grave insufficienza renale ed epatica coesistenti, le concentrazioni plasmatiche di ceftriaxone devono essere monitorate regolarmente e il dosaggio aggiustato di conseguenza.

    Modo di somministrazione

    Ceftriaxone può essere somministrato per iniezione in bolo endovenoso, per infusione endovenosa o per iniezione intramuscolare dopo la ricostituzione della soluzione secondo le indicazioni fornite di seguito (vedere paragrafo 6.6).

    Diluenti contenenti calcio (per esempio la soluzione Ringer o la soluzione Hartmann) non devono essere utilizzati per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente un flaconcino ricostituita per somministrazione e.v., poiché può formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio può verificarsi anche quando ceftriaxone viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Pertanto ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere miscelate o somministrate contemporaneamente (vedere i paragrafi 4.3, 4.4 e 6.2).

    Non usare soluzioni contenenti lidocaina per ricostituire le fiale di ceftriaxone o per diluire ulteriormente un flaconcino ricostituito per somministrazione e.v.

    Controindicazioni
  • penicillina
  • neonati
  • prematuri
  • ittero
  • acidosi
  • lidocaina
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    Interazioni
  • diuretici
  • furosemide
  • aminoglicosidi
  • alcol
  • dopo
  • disulfiram
  • cefalosporine
  • probenecid
  • cloramfenicolo
  • calcio
  • vancomicina
  • fluconazolo
  • antibiotici
  • contraccettivi ormonali
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    Avvertenze

    Come per altre cefalosporine, non può essere escluso lo shock anafilattico, anche in presenza di un’accurata anamnesi del paziente.

    Ogni grammo di Ceftriaxone Hexal AG contiene 3,6 mmol (o 83 mg) di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che osservano una dieta a basso contenuto di sodio.

    Ogniqualvolta ceftriaxone in formulazione parenterale è indicato il trattamento dell’otite media acuta deve essere preso in considerazion quanto segue:

    a) in caso di fallimento di un precedente trattamento convenzionale di 72 ore, definito dalla persistenza, ricomparsa o peggioramento della sintomatologia o dal verificarsi di otorrea, questa situazione necessita di dati batteriologici da campione di paracentesi o otorrea.

    oppure

    b) eccezionalmente, in bambini sotto i 30 mesi di età può essere considerato un trattamento con ceftriaxone i.v. o i.m. specialmente in caso di impossibilità ad eseguire il trattamento orale o quando si sospetti otite media acuta dovuta a pneumococchi in aree con elevata prevalenza di resistenza dei pneumococchi al trattamento con penicillina.

    Con l’uso di quasi tutti i agenti antibatterici, compreso Ceftriaxone Hexal AG, è stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da una lieve diarrea a una colite fatale. Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon, provocando la crescita eccessiva di C. difficile.

    C. difficile produce tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile produttori di ipertossina provocano un aumento di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e potrebbero richiedere una colectomia. La CDAD deve essere considerata in tutti i pazienti che sviluppano diarrea dopo l’uso di antibiotici. È necessaria un’accurata anamnesi medica, poiché sono stati riportati casi di CDAD verificatisi oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici.

    Se la CDAD è sospettata o confermata, potrebbe essere necessario interrompere l’uso di antibiotici non strettamente specifici per il trattamento delle infezioni dovute a C. difficile. A seconda delle indicazioni cliniche, devono essere istituiti una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l’integrazione di proteine, il trattamento antibiotico di C. difficile e la valutazione chirurgica.

    Come con altri agenti antibatterici, potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non-sensibili.

    Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono state scambiate per calcoli biliari, in genere in seguito alla somministrazione di dosi superiori a quelle standard raccomandate. Queste ombre sono tuttavia precipitati di calcio-ceftriaxone, che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia con Ceftriaxone Hexal AG. Raramente questi risultati sono stati associati a sintomi. Nei casi sintomatici si raccomanda una gestione conservativa non chirurgica. Nei casi sintomatici l’interruzione del trattamento con Ceftriaxone Hexal AG deve essere a discrezione del medico.

    Sono stati descritti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di età inferiore a 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraverso differenti linee di somministrazione endovenosa. Tra i dati scientifici disponibili non esistono segnalazioni di precipitazioni intravascolari confermate nei pazienti, che non fossero neonati, trattati con ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio o qualsiasi altro prodotto contenente calcio. Gli studi in vitro hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone rispetto ad altri gruppi di età.

    Nei pazienti di qualsiasi età ceftriaxone non deve essere miscelato o somministrato contemporaneamente con qualsiasi soluzione endovenosa contenente calcio, anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione.

    Tuttavia, nei pazienti di età superiore a 28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l’altro, purché vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure se, tra un’infusione e l’altra, le linee di infusione vengono sostituite o lavate a fondo con una soluzione fisiologica salina, per evitare precipitazioni. Nei pazienti che richiedono l’infusione continua con soluzioni per TPN contenenti calcio, gli operatori sanitari possono prendere in considerazione l’uso di trattamenti antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l’uso di ceftriaxone è considerato necessario nei pazienti che necessitano di alimentazione continua, le soluzioni per TPN e ceftriaxone possono essere somministrati contemporaneamente, purché attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti. In alternativa è possibile interrompere l’infusione di soluzione per TPN per il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l’accorgimento di lavare le linee di infusione tra una somministrazione e l’altra (vedere i paragrafi 4.3, 4.8, 5.2 e 6.2).

    Nei pazienti trattati con ceftriaxone sono stati raramente osservati casi di pancreatite, forse dovuti a ostruzione biliare. La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e depositi biliari, per esempio prima della terapia principale, di una malattia grave e della nutrizione parenterale totale. Non può essere escluso il ruolo scatenate o concomitante della precipitazione biliare correlata a ceftriaxone.

    Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave, il dosaggio deve essere ridotto in base alle raccomandazioni fornite.

    La sicurezza e l’efficacia di ceftriaxone nei neonati, negli infanti e nei bambini sono state stabilite per i dosaggi descritti al paragrafo Dosaggio e somministrazione. Gli studi clinici hanno dimostrato che ceftriaxone, come alcune altre cefalosporine, può rimuovere la bilirubina dall’albumina sierica.

    Ceftriaxone Hexal AG non deve essere usato nei neonati (in particolare quelli prematuri) a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina.

    Durante il trattamento prolungato deve essere eseguita a intervalli regolari la conta ematica completa.

    Se lidocaina viene usata come diluente, le soluzioni di ceftriaxone devono essere somministrate solo per iniezione intramuscolare.

    Gravidanza

    Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non è stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicità, fetotossicità o teratogenicità, né effetti negativi sulla fertilità maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postnatale. Nei primati non è stata osservata embriotossicità o teratogenicità. A causa della limitata esperienza, si deve procedere con cautela quando si somministra Ceftriaxone Hexal AG a donne in gravidanza.

    Ceftriaxone è escreto nel latte materno a basse concentrazioni. Ceftriaxone Hexal AG deve essere somministrato alle madri che allattano al seno con cautela.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata.

    La seguente terminologia è stata usata per classificare la frequenza degli effetti indesiderati:

    Molto comuni (>1/10)

    Comuni (da >1/100 a <1/10)

    Non comuni (da >1/1.000 a <1/100)

    Rari (da >1/10.000 a <1/1.000)

    Molto rari (<1/10.000)

    Non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili)

    Classe di sistemi e organi Frequenza Effetto indesiderato
    Infezioni ed infestazioni Rari Micosi del tratto genitale
    Patologie del sistema emolinfopoietico Comuni Leucocitopenia, granulocitopenia, eosinofilia, anemia emolitica, trombocitopenia.
    Molto rari Disturbi della coagulazione
    Non nota Agranulocitosi (< 500/ mm³)*
    Disturbi del sistema immunitario Rari Reazioni anafilattiche o anafilattoidi ad es. broncospasmo (vedi paragrafo 4.4)+, febbre, brividi.
    Patologie del sistema nervoso Rari Mal di testa, capogiri, vertigini.
    Patologie gastrointestinali Comuni Diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite
    Molto rari Enterocolite pseudomembranosa (vedere sezione 4.4), emorragie gastrointestinali.
    Patologie epatobiliari Rari Precipitazione sintomatica di ceftriaxone-sale di calcio nella cistifellea/ colelitiasi reversibile, aumento degli enzimi epatici.
    Molto rari Pancreatite.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comuni Esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema.
    Non nota Sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme.
    Patologie renali e urinarie Rari Ematuria, oliguria, aumento della creatinina sierica
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Rari Flebite°
    Non nota Dolore al sito di iniezione$
    Esami diagnostici Rari Glucosuria#, falso positivo al test di Coombs e al test della galattosemia
    Molto rari Prolungato tempo di coagulazione

    * nella maggior parte dei casi dopo 10 giorni di trattamento e in seguito a un dosaggio totale di 20 g o più.

    + Le gravi reazioni di ipersensibilità acuta e lo shock anafilattico richiedono l’immediata sospensione della somministrazione di ceftriaxone e l’adozione di appropriate misure d’emergenza.

    ° dopo somministrazione endovenosa. Questo rischio può essere minimizzato praticando un’iniezione lenta, della durata di 2-4 minuti.

    $ Iniezione intramuscolare di ceftriaxone senza lidocaina è dolorosa.

    # I metodi non enzimatici per la determinazone del glucosio nelle urine possono dare risultati falso positivi. Per questa ragione, la determinazione del glucosio nelle urine durante la terapia con ceftriaxone deve essere fatta enzimaticamente.

    Ceftriaxone non deve essere miscelato o somministrato simultaneamente con soluzioni o prodotti contenenti calcio anche se attraverso diverse linee di infusione.

    Raramente, sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni casi a esito fatale, nei nati prematuri e nei neonati a termine (età <28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa. Nei polmoni e nei reni sono state osservate post mortem precipitazioni di sale di calcio-ceftriaxone.

    L’elevato rischio di precipitazione nei neonati è dovuto al loro ridotto volume plasmatico e alla più lunga emivita di ceftriaxone rispetto agli adulti (vedere i paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Possono svilupparsi superinfezioni causate da microrganismi non sensibili a ceftriaxone (candida, funghi o altri microrganismi resistenti). Un raro effetto indesiderato causato dall’infezione da Clostridium difficile in corso di trattamento con ceftriaxone è la colite pseudomembranosa. Pertanto nei pazienti che presentano diarrea in seguito all’uso di un agente antibatterico è necessario considerare la possibilità di sviluppo di questa patologia.

    Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazione renale, in particolare nei bambini di età superiore a 3 anni e che erano stati trattati con elevate dosi giornaliere (per esempio ≥80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano elevati fattori di rischio (per esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto ecc). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati o immobilizzati. Questo evento può essere sintomatico o asintomatico, può provocare insufficienza renale e anuria ed è reversibile con l’interruzione di Ceftriaxone Hexal AG.

    È stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati con dosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini gli studi prospettici hanno mostrato un’incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa, che in alcuni studi è risultata superiore al 30%. L’incidenza sembra essere inferiore con l’infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto è in genere asintomatico, ma in rari casi le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, come dolore, nausea e vomito. In questi casi si raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone.

    Eccipienti

    Polvere:

    Nessuno.

    Solvente i.m:

    Lidocaina cloridrato

    Acqua per preparazioni iniettabili

    Sodio idrogeno carbonato

    Solvente e.v.:

    Acqua per preparazioni iniettabili

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare relativamente alla temperatura di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

    Soluzione ricostituita: la stabilità chimica e fisica è stata dimostrata per 24 ore a una temperatura di 2-8°C.

    Da un punto di vista microbiologico, il prodotto ricostituito deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi di conservazione e le condizioni di conservazione sono responsabilità dell’utilizzatore e normalmente devono superare le 24 ore a una temperatura di 2-8°C.