Azitromicina my (Mylan spa)

Sospensione orale polvere sosp fl 1500mg

Principio attivo:Azitromicina monoidrato
Gruppo terapeutico:Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • sinusite
  • otite media
  • faringite
  • tonsillite
  • p
  • bronchite cronica
  • uretrite
  • cervicite
  • polmonite
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    Posologia

    Posologia

    Adulti

    In caso di uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis non complicate il dosaggio corrisponde a 1000 mg in singola dose orale.

    Per tutte le altre indicazioni il dosaggio è di 1500 mg, da somministrarsi in dosi da 500 mg al giorno per tre giorni consecutivi. In alternativa lo stesso dosaggio complessivo (1500 mg) può essere somministrato nell’arco di 5 giorni con 500 mg il primo giorno e 250 mg dal secondo giorno fino al quinto giorno.

    Per il trattamento di questi pazienti sono disponibili anche altre forme farmaceutiche.

    Anziani

    Per gli anziani è possibile adottare lo stesso dosaggio degli adulti. Dal momento che i pazienti anziani possono essere pazienti con condizioni pro–aritmiche in atto, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4).

    Popolazione pediatrica (di peso corporeo uguale o inferiore ai 45 kg)

    La dose totale massima raccomandata per ciascun trattamento è 1.500 mg per bambino.

    Il dosaggio complessivo per i bambini di un anno o oltre di età corrisponde a 30 mg/kg, somministrati in dosi di 10 mg/kg una volta al giorno per tre giorni, oppure nell’arco di 5 giorni con una dose iniziale di 10 mg/kg il primo giorno seguita da dosi di 5 mg/kg al giorno per i successivi 4 giorni, secondo la seguente tabella. I dati relativi all’uso nei bambini di età inferiore a 1 anno sono limitati. Per i bambini con un peso corporeo inferiore ai 15 kg, Azitromicina Mylan Generics Italia deve essere misurata molto attentamente.

    Peso (kg) Terapia di 3 giorni Terapia di 5 giorni Contenuto del flacone
    Giorni 1–3 10 mg/kg al giorno Giorno 1 10 mg/kg al giorno Giorni 2–5 5 mg/kg al giorno
    10 kg 2,5 ml 2,5 ml 1,25 ml 15 ml
    12 kg 3 ml 3 ml 1,5 ml 15 ml
    14 kg 3,5 ml 3,5 ml 1,75 ml 15 ml
    16 kg 4 ml 4 ml 2 ml 15 ml
    17 – 25 kg 5 ml 5 ml 2,5 ml 15 ml
    26 – 35 kg 7,5 ml 7,5 ml 3,75 ml 22,5 ml
    36 – 45 kg 10 ml 10 ml 5 ml 30 ml
    > 45 kg 12,5 ml 12,5 ml 6,25 ml 22,5 ml + 15 ml

    Il dosaggio per il trattamento della faringite causata da Streptococcus pyogenes costituisce un’eccezione: nel trattamento della faringite causata da Streptococcus pyogenes l’azitromicina si è rivelata efficace quando somministrata ai bambini sotto forma di una dose singola di 10 mg/kg o di 20 mg/kg per tre giorni con un dosaggio quotidiano massimo di 500 mg. A questi due dosaggi è stato osservato un effetto clinico analogo, anche se l’eliminazione dei batteri è stata più significativa con il dosaggio quotidiano di 20 mg/kg.

    Tuttavia per il trattamento della faringite causata da Streptococcus pyogenes e la prevenzione della conseguente febbre reumatica, il farmaco di prima scelta rimane la penicillina.

    Pazienti con compromissione renale

    Per i pazienti con compromissione renale in forma da lieve a moderata (GFR 10–80 ml/min) non è necessaria alcuna modifica della dose (vedere paragrafo 4.4).

    Pazienti con compromissione epatica

    Per i pazienti con compromissione epatica in forma da lieve a moderata non è necessaria alcuna modifica della dose (vedere paragrafo 4.4).

    Modo di somministrazione

    Prima dell’uso la polvere deve essere ricostituita con acqua fino a formare una sospensione omogenea bianca o bianca–avorio. Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Dopo la ricostituzione il medicinale può essere somministrato usando una siringa PE/PP per uso orale.

    Dopo l’assunzione della sospensione è possibile eliminare il retrogusto amaro bevendo del succo di frutta. L’azitromicina in polvere per sospensione orale deve essere somministrata in un unico dosaggio quotidiano. La sospensione può essere assunta insieme al cibo.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità a principio attivo
  • eritromicina
  • antibiotici macrolidi
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    Interazioni
  • antiacidi
  • azitromicina
  • dopo
  • alluminio e idrossido
  • magnesio
  • interazione
  • didanosina
  • antibiotici
  • macrolidi
  • digossina
  • zidovudina
  • eritromicina
  • ergotamina
  • noti
  • dati
  • astemizolo
  • antibiotico
  • macrolide
  • atorvastatina
  • statine
  • nessun
  • carbamazepina
  • cisapride
  • cimetidina
  • cumarinici
  • anticoagulante
  • warfarin
  • cumarinico
  • anticoagulanti orali
  • ciclosporina
  • fluconazolo
  • indinavir
  • metilprednisolone
  • midazolam
  • nelfinavir
  • terfenadina
  • evidenziato
  • teofillina
  • state segnalate interazioni
  • triazolam
  • trimetroprim
  • trimetoprim
  • stato descritto
  • efavirenz
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    Avvertenze

    Come con l’eritromicina e altri antibiotici macrolidi, raramente sono state segnalate reazioni allergiche gravi, tra le quali angioedema e anafilassi (raramente fatale). Alcune di queste reazioni hanno dato luogo a sintomi ripetuti, motivo per cui è stato necessario prolungare il periodo di osservazione e di trattamento.

    Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, l’uso di azitromicina deve essere effettuato con cautela in pazienti con gravi malattie epatiche. Sono stati riportati con l’azitromicina casi di epatite fulminante potenzialmente tendente a insufficienza epatica pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una preesistente malattia epatica o possono aver assunto altri medicinali epatotossici.

    In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, come un rapido sviluppo di astenia associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere eseguiti immediatamente test/indagini di funzionalità epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta se si verifica disfunzione del fegato.

    Nei pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina, la somministrazione concomitante di alcuni antibiotici macrolidi ha accelerato lo sviluppo di ergotismo. Non sono noti dati circa la possibilità di interazione tra derivati dell’ergotamina e l’azitromicina. Tuttavia, a causa della teorica possibilità che si verifichi ergotismo, l’azitromicina e i derivati dell’ergotamina non devono essere co–somministrati (vedere paragrafo 4.5).

    Come per tutte le preparazioni antibiotiche, si raccomanda il monitoraggio per l’individuazione di segni di superinfezione con organismi non–sensibili, inclusi i funghi.

    È stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD) con l’uso di quasi tutti gli antibatterici, tra cui l’azitromicina, e può variare nella gravità da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale flora del colon che porta alla crescita eccessiva di C. difficile.

    C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. Ceppi di C. difficile che producono ipertossina causano un aumento della morbilità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere colectomia. CDAD deve essere considerata in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di antibiotici. È necessario un attento quadro clinico poiché è stato segnalato che CDAD si verifica oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici.

    In pazienti con compromissione renale di grado severo (GFR < 10 ml/min), è stato osservato un aumento del 33% nell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2).

    Durante il trattamento con altri macrolidi inclusa l’azitromicina è stato osservato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, con il rischio conseguente di sviluppare aritmia cardiaca e torsione di punta (vedere paragrafo 4.8). Quindi poiché le situazioni seguenti possono portare a un rischio aumentato di aritmie ventricolari (incluso torsioni di punta) che possono causare arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere somministrata con cautela a pazienti con condizioni pro–aritmiche in corso (soprattutto donne e pazienti anziani) come pazienti:

    – affetti da prolungamento dell’intervallo QT congenito o documentato;

    – attualmente in cura con altri principi attivi noti per prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e III (dofetilide amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina; agenti antipsicotici quali pimozide; antidepressivi come citalopram, e fluorochinoloni tali come moxifloxacina e levofloxacina (vedere paragrafo 4.5);

    – affetti da disturbi elettrolitici, in particolare nei casi di ipokaliemia e di ipomagnesiemia;

    – affetti da forme clinicamente rilevanti di bradicardia, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca.

    Le riacutizzazioni dei sintomi della miastenia grave e una nuova comparsa della sindrome di miastenia sono stati riportati in pazienti in terapia con azitromicina (vedere paragrafo 4.8).

    La sicurezza e l’efficacia per la prevenzione o il trattamento del Mycobacterium Avium Complex (MAC) nei bambini non sono state stabilite.

    Prima di prescrivere l’azitromicina è necessario considerare quanto segue:

    L’azitromicina in polvere per soluzione orale non è adatta al trattamento di infezioni di grado severo per le quali ci sia rapidamente bisogno di un’elevata concentrazione di antibiotico nel sangue.

    Azitromicina non è la prima scelta per il trattamento empirico delle infezioni nelle aree in cui la prevalenza di ceppi resistenti è uguale o superiore al 10% (vedere paragrafo 5.1).

    Nelle aree con elevata resistenza all’eritromicina A, è particolarmente importante considerare l’evoluzione dello schema di sensibilità ad azitromicina e ad altri antibiotici.

    Come per altri macrolidi, in alcuni Paesi europei sono stati riportati elevati tassi di resistenza all’azitromicina da parte di Streptococcus pneumoniae (vedere paragrafo 5.1). Ciò deve essere tenuto in considerazione durante il trattamento di infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.

    Faringiti/tonsilliti

    L’azitromicina non è il farmaco di prima scelta per il trattamento della faringite e della tonsillite causate da Streptococcus pyogenes. Per questa infezione e per la profilassi della febbre reumatica acuta, il medicinale d’elezione rimane la penicillina.

    Sinusite

    Spesso l’azitromicina non è il farmaco di prima scelta per il trattamento della sinusite.

    Otite media acuta

    Spesso l’azitromicina non è il farmaco di prima scelta per il trattamento dell’otite media acuta.

    Infezioni della pelle e dei tessuti molli

    Il principale agente eziologico delle infezioni dei tessuti molli, Staphylococcus aureus, è spesso resistente all’azitromicina. Pertanto, il test di sensibilità è considerato un elemento indispensabile per il trattamento delle infezioni dei tessuti molli con azitromicina.

    Ferite da ustione infette

    L’azitromicina non è indicata per il trattamento delle ferite da ustioni infette.

    Malattie a trasmissione sessuale

    In caso di infezioni trasmesse sessualmente è necessario escludere un’infezione concomitante da T. pallidum.

    Disturbi neurologici o psichiatrici.

    L’azitromicina deve essere usata con cautela nei pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.

    Avvertenza per i pazienti diabetici: 5 ml di sospensione ricostituita contengono 3,70 g di saccarosio.

    I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, di malassorbimento di glucosio–galattosio o di insufficienza di sucrasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non esistono dati adeguati sull’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza. Negli studi di tossicità riproduttiva negli animali azitromicina ha dimostrato di attraversare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). In relazione all’utilizzo del principio attivo durante la gravidanza, la sicurezza dell’azitromicina non è ancora stata stabilita. Pertanto, l’azitromicina deve essere usata durante la gravidanza solo se i benefici superano i rischi.

    Allattamento

    È stato segnalato il passaggio di azitromicina nel latte materno, ma non ci sono studi clinici sufficienti e ben controllati in donne che allattano che hanno caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione di azitromicina nel latte materno umano. Poiché non è noto se l’azitromicina possa esercitare effetti negativi sul neonato allattato al seno, durante il trattamento con azitromicina l’allattamento al seno deve essere sospeso. Le affezioni che possono colpire il neonato allattato al seno comprendono diarrea, infezione fungina della membrana mucosa e sensibilizzazione. Si raccomanda pertanto di eliminare il latte materno durante il trattamento e fino a due giorni dopo l’interruzione dello stesso. In seguito sarà possibile riprendere l’allattamento al seno.

    Fertilità

    In studi sulla fertilità condotti nel ratto, è stato notato una riduzione delle gravidanze a seguito della somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati per l’uomo non è nota.

    Effetti Collaterali

    Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate durante la conduzione degli studi clinici e nel corso della sorveglianza post–marketing, suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le reazioni avverse identificate nel corso della sorveglianza post–marketing sono riportate in corsivo.

    La frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.

    Reazioni avverse possibilmente o probabilmente connesse con l’azitromicina sulla base di esperienza nel corso di test clinici e sorveglianza post vendita:

    Sistemi e organi Reazioni avverse Frequenza
    Infezioni ed infestazioni Candidosi, candidosi orale, infezione vaginale, polmonite, infezione fungina, infezione batterica, faringite, gastroenterite, problemi respiratori, rinite Non comune
    Colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4) Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia, neutropenia, eosinofilia Non comune
    Trombocitopenia, anemia emolitica Non nota
    Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità, angioedema Non comune
    Reazioni anafilattiche (vedi paragrafo 4.4.) Non nota
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Non comune
    Disturbi psichiatrici Nervosismo, insonnia Non comune
    Agitazione, depersonalizzazione Raro
    Aggressività, ansia, delirio, allucinazioni Non nota
    Patologie del sistema nervoso Cefalea, Comune
    Sonnolenza, capogiri, disgeusia, parestesia, Non comune
    Sincope, convulsioni, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia grave (vedere paragrafo 4.4) ipoestesia Non nota
    Patologie dell’occhio Disturbi nella visione Non comune
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini, disturbi uditivi Non comune
    Compromissione dell’udito incluso sordità e/o tinnito Non nota
    Patologie cardiache Palpitazioni Non comune
    Torsades de pointes (vedere paragrafo 4.4), aritmia (vedere paragrafo 4.4) compresa tachicardia ventricolare, prolungamento tratto QT all’ECG (vedere paragrafo 4.4) Non nota
    Patologie vascolari Vampate di calore Non comune
      Ipotensione Non nota
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, epistassi Non comune
    Patologie gastrointestinali Diarrea, Molto comune
    Vomito, dolore addominale, nausea, Comune
    Gastrite, disfagia, stipsi, flatulenza, dispepsia, distensione addominale, secchezza della bocca, eruttazione, ulcerazione della bocca, ipersecrezione salivare Non comune
    Pancreatite, scolorimento della lingua Non nota
    Patologie epatobiliari Epatite Non comune
    Disfunzioni epatiche, ittero colestatico Raro
    Insufficienza epatica (che ha portato raramente alla morte) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica Non nota
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, prurito, orticaria, dermatite, pelle secca, iperidrosi Non comune
    Reazione di fotosensibilità Raro
    Necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson Non nota
    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Osteoartrite, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo Non comune
    Artralgia Non nota
    Patologie renali e urinarie Disuria, dolore renale Non comune
    Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale Non nota
    Patologie del sistema riproduttivo e della mammella Metrorragia, problemi al testicolo Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore al sito di iniezione, *infiammazione al sito di iniezione* Comune
    Dolore al torace, edema, malessere, astenia* affaticamento, edema del volto, piressia, dolore, edema periferico Non comune
    Esami diagnostici Diminuzione della conta linfocitica, aumento della conta eosinofila, diminuzione del bicarbonato nel sangue, aumento dei basofili, dei monociti e dei neutrofili Comune
    Aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina amino transferasi, aumento della bilirubina ematica, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica, potassio ematico anormale, aumento della fosfatasi alcalina ematica, del cloruro, del glucosio, delle piastrine, diminuzione dell’ematocrito, aumento del bicarbonato, sodio anormale Non comune
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Complicazioni post procedurali Non comune

    * solo per polvere per soluzione per infusione

    Le reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium avium complex, basate sull’esperienza degli studi clinici e della sorveglianza post–marketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con formulazioni a rilascio immediato o con le formulazioni a rilascio prolungato, sia in natura o in frequenza:

    Sistemi e organi Reazioni avverse Frequenza
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Comune
    Patologie del sistema nervoso Capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia Comune
    Ipoestesia Non comune
    Patologie dell’occhio Disturbi visivi Comune
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Sordità Comune
    Udito compromesso, tinnito Non comune
    Patologie cardiache Palpitazioni Non comune
    Patologie gastrointestinali Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, dolori addominali, feci molli Molto comune
    Patologie epatobiliari Epatiti Non comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, prurito Comune
    Sindrome di Stevens–Johnson, reazione di fotosensibilità Non comune
    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Comune
    Astenia, malessere Non comune

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Saccarosio

    Gomma xantano

    Idrossipropilcellulosa

    Sodio fosfato tribasico anidro

    Silice colloidale anidra (E551)

    Aspartame (E951)

    Aroma di creme caramel

    Titanio diossido (E171)

    Conservazione

    Flacone chiuso: non conservare a temperatura superiore ai 30° C.

    Sospensione ricostituita: non conservare a temperatura superiore ai 25° C.