Azitromicina my (Mylan spa)

Compresse rivestite 3cpr riv 500mg

Principio attivo:Azitromicina monoidrato
Gruppo terapeutico:Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • otite
  • tonsillite
  • bronchite cronica
  • polmonite
  • follicolite
  • cellulite
  • erisipela <p
  • cervicite
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    Posologia

    Per uso orale.

    L’azitromicina compresse deve essere somministrata in una singola dose giornaliera. Le compresse possono essere assunte indipendentemente dall’assunzione di cibo. La durata del trattamento per ciascuna patologia infettiva viene riportata qui di seguito.

    Adulti, anziani, bambini e adolescenti di peso corporeo superiore a 45 kg

    La dose totale di azitromicina è 1500 mg suddivisa in tre giorni (500 mg una volta al dì).

    In alternativa, il dosaggio può essere suddiviso in cinque giorni (500 mg come singola do

    se il primo giorno e successivamente 250 mg una volta al dì).

    In uretriti e cerviciti non complicate da Chlamydia trachomatis il dosaggio è 1.000 mg in una singola dose giornaliera.

    Per il trattamento della sinusite l’azitromicina è indicata in pazienti adulti e adolescenti di 16 anni e oltre.

    Bambini e adolescenti di peso corporeo di 45 kg o inferiore

    Le compresse non sono indicate per questi pazienti. Possono essere impiegate altre forme farmaceutiche di azitromicina, es. sospensioni.

    Anziani

    Nessun adeguamento del dosaggio è necessario nei pazienti anziani. Poiché i pazienti anziani possono presentare condizioni pro–aritmiche, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppare aritmia cardiaca e "torsione di punta" (vedere paragrafo 4.4).

    Pazienti con insufficienza renale

    Nessun adeguamento del dosaggio è necessario in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (GFR 30–80 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafo 4.4).

    Pazienti con insufficienza epatica

    Un adeguamento del dosaggio non è necessario per pazienti con funzione epatica da lievemente a moderatamente danneggiata (classe Child–Pugh A o B) (vedere paragrafo 4.4).

    Controindicazioni
  • ipersensibilità all’azitromicina, eritromicina o a un qualsiasi antibiotico macrolide o ketolide, o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • soia
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    Interazioni
  • antiacido
  • azitromicina
  • antiacidi
  • dopo
  • nessun
  • didanosina
  • antibiotici
  • macrolidi
  • digossina
  • zidovudina
  • eritromicina
  • astemizolo
  • agenti
  • antibiotico
  • macrolide
  • atorvastatina
  • statine
  • interazione
  • carbamazepina
  • cisapride
  • cimetidina
  • cumarinici
  • anticoagulante
  • warfarin
  • anticoagulanti orali
  • cumarinico
  • ciclosporina
  • fluconazolo
  • indinavir
  • metilprednisolone
  • midazolam
  • nelfinavir
  • terfenadina
  • stati segnalati
  • teofillina
  • triazolam
  • nessuna
  • sulfametossazolo
  • trimetoprime
  • trimetoprim
  • efavirenz
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    Avvertenze

    Reazioni allergiche

    Con azitromicina e con altri macrolidi, sono state riportate rare gravi reazioni allergiche (raramente fatali) quali edema angioneurotico e anafilassi.

    Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ricorrenti necessitando un periodo di osservazione e di trattamento più lungo.

    Insufficienza renale

    Nessun adeguamento del dosaggio risulta necessario in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (GFR 30–80 ml/min/1.73 m²). Si consiglia cautela in pazienti con grave insufficienza renale (GFR < 30 ml/min/1.73 m²) poiché l’esposizione sistemica potrebbe aumentare (vedere paragrafo 5.2).

    Insufficienza epatica

    Dal momento che il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, nei pazienti con una significativa malattia epatica è necessaria cautela durante l’uso di azitromicina. In concomitanza all’utilizzo di azitromicina sono stati riportati casi di epatite fulminante che possono causare un’insufficienza epatica che può portare alla morte (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica pre–esistente o possono aver assunto altri medicinali epatotossici.

    In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, come il rapido instaurarsi di astenia associata ad itterizia, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere immediatamente effettuati esami diagnostici della funzionalità epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta alla comparsa di disfunzione epatica.

    Alcaloidi dell’ergot e azitromicina

    L’uso concomitante di alcaloidi dell’ergot e di antibiotici macrolidi ha dimostrato di accelerare lo sviluppo dell’ergotismo. Le interazioni tra alcaloidi dell’ergot ed azitromicina non sono state studiate. Lo sviluppo dell’ergotismo è comunque possibile; l’azitromicina ed i derivati degli alcaloidi dell’ergot non devono quindi essere somministrati simultaneamente.

    Prolungamento dell’intervallo QT

    Il prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e degli intervalli di QT con il rischio di sviluppare aritmia cardica e "torsione di punta" sono stati osservati nel trattamento con altri macrolidi, compresa l’azitromicina (vedere paragrafo 4.8). Di conseguenza le seguenti situazioni possono portare a un aumento del rischio.

    A causa di aritmie ventricolari (compresa la "torsione di punta") che possono portare ad arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con presenza di condizioni pro–aritmiche (particolarmente donne e pazienti anziani), quali i pazienti:

    • con prolungamento dell’intervallo QT acquisito documentato o congenito.

    • in trattamento concomitante con altre sostanze attive che prolungano l’intervallo QT, quali medicinali antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina, agenti antipsicotici come pimozide, antidepressivi come citalopram e fluochinoloni come maxifloxacina e levofloxacina (vedere paragrafo 4.5).

    • con disturbi elettrolitici, in particolare in casi di ipocalcemia e ipomagnesemia

    • con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca.

    Miastenia gravis e azitromicina

    Nei pazienti trattati con azitromicina (vedere paragrafo 4.8), sono state segnalate esacerbazioni dei sintomi di miastenia gravis e casi di nuova insorgenza di sindrome miastenica.

    Superinfezioni

    Come con altre preparazioni antibiotiche, è necessario prestare attenzione a possibili sintomi di superinfezioni provocate da agenti causali non sensibili, per esempio funghi.

    Clostridium difficile associato a diarrea

    Con l’uso di quasi tutti gli antibatterici, inclusa l’azitromicina, è stata segnalata diarrea da Clostridium difficile (CDAD) con diversi gradi di gravità, dalla diarrea lieve alla colite fatale. Il trattamento con gli antibatterici altera la normale flora del colon determinando un’eccessiva proliferazione di C. difficile

    Il C. difficile produce le tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere una colectomia. Occorre prendere in considerazione la CDAD in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di antibiotici. È inoltre necessaria un’attenta anamnesi, dal momento che casi di CDAD sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibatterici.

    Prima di prescrivere l’azitromicina è necessario considerare quanto segue :

    Le compresse di azitromicina non sono adeguate per il trattamento di gravi infezioni che richiedono rapidamente una concentrazione elevata di antibiotico nel plasma.

    Come per gli altri macrolidi, nel caso dell’azitromicina in alcuni paesi Europei sono stati osservati livelli elevati di resistenza dello Streptococcus pneumoniae (vedere paragrafo 5.1). Tale aspetto deve essere preso in considerazione nel trattamento delle infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.

    Il principale agente causativo delle infezioni dei tessuti molli, lo Staphylococcus aureus, risulta spesso resistente all’azitromicina. Di conseguenza, il test di suscettibilità viene considerato una precondizione per il trattamento delle infezioni dei tessuti molli mediante azitromicina.

    Faringite/tonsillite

    L’azitromicina non rappresenta la sostanza di prima scelta per il trattamento di faringiti e tonsilliti causate da Streptococcus pyogenes. In questo caso e per la profilassi della febbre reumatica acuta, la penicillina rappresenta il trattamento di prima scelta.

    Sinusite

    Spesso l’azitromicina non rappresenta la sostanza di prima scelta nel trattamento della sinusite.

    Otite media acuta

    Spesso l’azitromicina non rappresenta la sostanza di prima scelta nel trattamento dell’otite media acuta.

    Lesioni da ustioni infette

    L’azitromicina è sconsigliata nel trattamento delle lesioni da ustioni infette.

    Malattie sessualmente trasmissibili

    In caso di malattie sessualmente trasmissibili deve essere esclusa un’infezione concomitante da T. pallidum.

    Disturbi neurologici e psichiatrici

    L’azitromicina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.

    Uso a lungo termine

    Non vi è esperienza sulla sicurezza ed efficacia a lungo termine dell’azitromicina per le indicazioni menzionate. In caso di infezioni rapide ricorrenti, deve essere preso in considerazione il trattamento con un altro antibiotico.

    A causa della resistenza incrociata tra macrolidi, nelle zone con elevata incidenza di resistenza all’eritromicina, è particolarmente importante prendere in considerazione l’evoluzione del modello di suscettibilità all’azitromicina ed agli altri macrolidi (vedere paragrafo 5.1).

    L’azitromicina non costituisce la prima scelta per il trattamento empirico delle infezioni nelle aree dove la prevalenza di ceppi resistenti isolati è del 10% o più (vedere paragrafo 5.1).

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia nella prevenzione o nel trattamento del Mycobacterium avium Complex nei bambini non sono state stabilite.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non vi sono dati adeguati dell’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza. In studi sulla tossicità riproduttiva negli animali si è dimostrato il passaggio attraverso la placenta ma non sono stati osservati effetti teratogeni. Non vi sono dati adeguati riguardanti la sicurezza dell’azitromicina durante la gravidanza. Pertanto, l’azitromicina deve essere usata durante la gravidanza solo se il beneficio supera il rischio.

    Allattamento

    L’azitromicina viene escreta nel latte materno umano, ma non si dispone di studi clinici adeguati e ben controllati in donne che allattano, che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione dell’azitromicina nel latte umano. Poiché non è noto se l’azitromicina possa avere effetti indesiderati sul bambino allattato al seno, è opportuno interrompere l’allattamento durante il trattamento con azitromicina. Nel bambino allattato al seno, è possibile riscontrare l’insorgenza, tra gli altri effetti, di diarrea, infezioni fungine delle membrane mucose e sensibilizzazione. Si raccomanda di eliminare il latte durante il trattamento e fino a 2 giorni dopo l’interruzione del trattamento stesso. L’allattamento può essere poi ripreso.

    Fertilità

    Negli studi di fertilità condotti nei ratti, è stata notata una riduzione di gravidanze dopo somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati per la specie umana non è nota.

    Effetti Collaterali

    La tabella che segue elenca le reazioni avverse identificate mediante gli studi clinici e l’esperienza successiva alla commercializzazione, classificate per classe sistemica organica e frequenza. Le reazioni avverse mediante l’esperienza successiva alla commercializzazione sono riportate in corsivo. La classificazione delle frequenze è definita mediante la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1,000, <1/100); rara (≥1/10,000, <1/1,000); molto raro (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Entro ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.

    Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile con l’azitromicina, in base agli studi clinici ed all’esperienza successiva alla commercializzazione.

    Classe sistemica organica Molto comune (≥1/10) Comune (≥ 1/100, <1/10) Non comune (≥1/1,000, <1/100) Raro (≥1/10,000, <1/1,000) Frequenza non nota
    Infezioni ed infestazioni     Candidosi, infezioni vaginali, polmonite, micosi, infezioni batteriche, faringite, gastroenterite, disturbi respiratori, rinite, candidosi orale   Colite pseudo membranosa (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema emolinfopoietico     Leucopenia, neutropenia, eosinofilia   Trombocitopenia, anemia emolitica
    Disturbi del sistema immunitario     Angioedema, ipersensibilità   Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4)
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Anoressia    
    Disturbi psichiatrici     Nervosismo, insonnia Agitazione Aggressività, ansia, delirio, allucinazioni
    Patologie del sistema nervoso   Cefalea Capogiri, sonnolenza, disgeusia, parestesia   Sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie dell’occhio     Disturbi della vista    
    Patologie dell’orecchio e del labirinto     Disturbi dell’udito, vertigini   Alterazioni dell’udito, inclusi sordità e/o tinnito
    Patologie cardiache     Palpitazioni   Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), aritmia (vedere paragrafo 4.4) compresa tachicardia ventricolare, Elettrocardiogramma con QT prolungato (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie vascolari     Vampate di calore   Ipotensione
    Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche     Dispnea, epistassi    
    Patologie gastrointestinali Diarrea Vomito, dolori addominali, nausea Stipsi, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, sechezza delle fauci, eruttazione, ulcere orali, scialorrea   Pancreatite, scolorimento della lingua
    Patologie epatobiliari     Epatite Funzionalità epatica anormale, ittero colestatico Insufficienza epatica (che raramente può essere fatale) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo     Rash, prurito, orticaria, dermatite, pelle secca, iperidrosi Reazioni di fotosensibilità Sindrome di Steven–Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme
    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo     Osteoartrosi, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo   Artralgia
    Patologie renali urinarie     Disuria, dolore ai reni   Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Metrorragia, disturbi testicolari    
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione     Edema, astenia, malessere, stanchezza, edema del viso, dolore toracico, piressia, dolore, edema periferico    
    Esami diagnostici   Diminuzione della conta leucocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione del bicarbonato nel sangue, aumento dei basofili, aumento dei monociti, aumento dei neutrofili Aumento dell’aspartato aminotrasferasi, aumento dell’alanina aminotrasferasi, aumento della bilirubina nel sangue, aumento dell’urea nel sangue, aumento della creatinina nel sangue, valore del potassio nel sangue anormale, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dei cloruri, aumento del glucosio, aumento delle piastrine, diminuzione dell’ematocrito, aumento del bicarbonato nel sangue, sodio anormale    
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura     Complicazione post–procedurale    

    Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile in relazione alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium avium Complex in base all’esperienza degli studi clinici e di Post–marketing surveillance. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o prolungato, sia come tipo sia come frequenza.

      Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1,000, <1/100)
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia  
    Patologie del sistema nervoso   Capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia Ipoestresia
    Patologie dell’occhio   Alterazione visiva  
    Patologie dell’orecchio e del labirinto   Sordità Alterazione uditiva, tinnito
    Patologie cardiache     Palpitazioni
    Patologie gastrointestinali Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disagio addominale, perdita delle feci    
    Patologie epatobiliari     Epatite
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Rash, prurito Sindrome di Stevens–Johnson, reazione da fotosensibilità
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia  
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Affaticamento Astenia, malessere

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa:

    Cellulosa microcristallina (E460)

    Amido di mais pregelatinizzato

    Amido di sodio glicolato (tipo A)

    Silice colloidale anidra (E551)

    Sodio laurilsolfato

    Magnesio stearato (E470b)

    Film di rivestimento della compressa:

    Alcol polivinilico (parzialmente idrolizzato)

    Titanio Diossido (E171)

    Talco (E553b)

    Lecitina di soia

    Gomma xantana (E415)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione.