Per uso orale.
L’azitromicina compresse deve essere somministrata in una singola dose giornaliera. Le compresse possono essere assunte indipendentemente dall’assunzione di cibo. La durata del trattamento per ciascuna patologia infettiva viene riportata qui di seguito.
Adulti, anziani, bambini e adolescenti di peso corporeo superiore a 45 kg
La dose totale di azitromicina è 1500 mg suddivisa in tre giorni (500 mg una volta al dì).
In alternativa, il dosaggio può essere suddiviso in cinque giorni (500 mg come singola do
se il primo giorno e successivamente 250 mg una volta al dì).
In uretriti e cerviciti non complicate da Chlamydia trachomatis il dosaggio è 1.000 mg in una singola dose giornaliera.
Per il trattamento della sinusite l’azitromicina è indicata in pazienti adulti e adolescenti di 16 anni e oltre.
Bambini e adolescenti di peso corporeo di 45 kg o inferiore
Le compresse non sono indicate per questi pazienti. Possono essere impiegate altre forme farmaceutiche di azitromicina, es. sospensioni.
Anziani
Nessun adeguamento del dosaggio è necessario nei pazienti anziani. Poiché i pazienti anziani possono presentare condizioni pro–aritmiche, si raccomanda particolare cautela a causa del rischio di sviluppare aritmia cardiaca e "torsione di punta" (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con insufficienza renale
Nessun adeguamento del dosaggio è necessario in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (GFR 30–80 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con insufficienza epatica
Un adeguamento del dosaggio non è necessario per pazienti con funzione epatica da lievemente a moderatamente danneggiata (classe Child–Pugh A o B) (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni allergiche
Con azitromicina e con altri macrolidi, sono state riportate rare gravi reazioni allergiche (raramente fatali) quali edema angioneurotico e anafilassi.
Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ricorrenti necessitando un periodo di osservazione e di trattamento più lungo.
Insufficienza renale
Nessun adeguamento del dosaggio risulta necessario in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (GFR 30–80 ml/min/1.73 m²). Si consiglia cautela in pazienti con grave insufficienza renale (GFR < 30 ml/min/1.73 m²) poiché l’esposizione sistemica potrebbe aumentare (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza epatica
Dal momento che il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, nei pazienti con una significativa malattia epatica è necessaria cautela durante l’uso di azitromicina. In concomitanza all’utilizzo di azitromicina sono stati riportati casi di epatite fulminante che possono causare un’insufficienza epatica che può portare alla morte (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti possono aver avuto una malattia epatica pre–esistente o possono aver assunto altri medicinali epatotossici.
In caso di segni e sintomi di disfunzione epatica, come il rapido instaurarsi di astenia associata ad itterizia, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, devono essere immediatamente effettuati esami diagnostici della funzionalità epatica. La somministrazione di azitromicina deve essere interrotta alla comparsa di disfunzione epatica.
Alcaloidi dell’ergot e azitromicina
L’uso concomitante di alcaloidi dell’ergot e di antibiotici macrolidi ha dimostrato di accelerare lo sviluppo dell’ergotismo. Le interazioni tra alcaloidi dell’ergot ed azitromicina non sono state studiate. Lo sviluppo dell’ergotismo è comunque possibile; l’azitromicina ed i derivati degli alcaloidi dell’ergot non devono quindi essere somministrati simultaneamente.
Prolungamento dell’intervallo QT
Il prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e degli intervalli di QT con il rischio di sviluppare aritmia cardica e "torsione di punta" sono stati osservati nel trattamento con altri macrolidi, compresa l’azitromicina (vedere paragrafo 4.8). Di conseguenza le seguenti situazioni possono portare a un aumento del rischio.
A causa di aritmie ventricolari (compresa la "torsione di punta") che possono portare ad arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere usata con cautela in pazienti con presenza di condizioni pro–aritmiche (particolarmente donne e pazienti anziani), quali i pazienti:
• con prolungamento dell’intervallo QT acquisito documentato o congenito.
• in trattamento concomitante con altre sostanze attive che prolungano l’intervallo QT, quali medicinali antiaritmici di classe IA (chinidina e procainamide) e classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina, agenti antipsicotici come pimozide, antidepressivi come citalopram e fluochinoloni come maxifloxacina e levofloxacina (vedere paragrafo 4.5).
• con disturbi elettrolitici, in particolare in casi di ipocalcemia e ipomagnesemia
• con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca.
Miastenia gravis e azitromicina
Nei pazienti trattati con azitromicina (vedere paragrafo 4.8), sono state segnalate esacerbazioni dei sintomi di miastenia gravis e casi di nuova insorgenza di sindrome miastenica.
Superinfezioni
Come con altre preparazioni antibiotiche, è necessario prestare attenzione a possibili sintomi di superinfezioni provocate da agenti causali non sensibili, per esempio funghi.
Clostridium difficile associato a diarrea
Con l’uso di quasi tutti gli antibatterici, inclusa l’azitromicina, è stata segnalata diarrea da Clostridium difficile (CDAD) con diversi gradi di gravità, dalla diarrea lieve alla colite fatale. Il trattamento con gli antibatterici altera la normale flora del colon determinando un’eccessiva proliferazione di C. difficile
Il C. difficile produce le tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere una colectomia. Occorre prendere in considerazione la CDAD in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di antibiotici. È inoltre necessaria un’attenta anamnesi, dal momento che casi di CDAD sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibatterici.
Prima di prescrivere l’azitromicina è necessario considerare quanto segue :
Le compresse di azitromicina non sono adeguate per il trattamento di gravi infezioni che richiedono rapidamente una concentrazione elevata di antibiotico nel plasma.
Come per gli altri macrolidi, nel caso dell’azitromicina in alcuni paesi Europei sono stati osservati livelli elevati di resistenza dello Streptococcus pneumoniae (vedere paragrafo 5.1). Tale aspetto deve essere preso in considerazione nel trattamento delle infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.
Il principale agente causativo delle infezioni dei tessuti molli, lo Staphylococcus aureus, risulta spesso resistente all’azitromicina. Di conseguenza, il test di suscettibilità viene considerato una precondizione per il trattamento delle infezioni dei tessuti molli mediante azitromicina.
Faringite/tonsillite
L’azitromicina non rappresenta la sostanza di prima scelta per il trattamento di faringiti e tonsilliti causate da Streptococcus pyogenes. In questo caso e per la profilassi della febbre reumatica acuta, la penicillina rappresenta il trattamento di prima scelta.
Sinusite
Spesso l’azitromicina non rappresenta la sostanza di prima scelta nel trattamento della sinusite.
Otite media acuta
Spesso l’azitromicina non rappresenta la sostanza di prima scelta nel trattamento dell’otite media acuta.
Lesioni da ustioni infette
L’azitromicina è sconsigliata nel trattamento delle lesioni da ustioni infette.
Malattie sessualmente trasmissibili
In caso di malattie sessualmente trasmissibili deve essere esclusa un’infezione concomitante da T. pallidum.
Disturbi neurologici e psichiatrici
L’azitromicina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.
Uso a lungo termine
Non vi è esperienza sulla sicurezza ed efficacia a lungo termine dell’azitromicina per le indicazioni menzionate. In caso di infezioni rapide ricorrenti, deve essere preso in considerazione il trattamento con un altro antibiotico.
A causa della resistenza incrociata tra macrolidi, nelle zone con elevata incidenza di resistenza all’eritromicina, è particolarmente importante prendere in considerazione l’evoluzione del modello di suscettibilità all’azitromicina ed agli altri macrolidi (vedere paragrafo 5.1).
L’azitromicina non costituisce la prima scelta per il trattamento empirico delle infezioni nelle aree dove la prevalenza di ceppi resistenti isolati è del 10% o più (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia nella prevenzione o nel trattamento del Mycobacterium avium Complex nei bambini non sono state stabilite.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati dell’uso di azitromicina nelle donne in gravidanza. In studi sulla tossicità riproduttiva negli animali si è dimostrato il passaggio attraverso la placenta ma non sono stati osservati effetti teratogeni. Non vi sono dati adeguati riguardanti la sicurezza dell’azitromicina durante la gravidanza. Pertanto, l’azitromicina deve essere usata durante la gravidanza solo se il beneficio supera il rischio.
Allattamento
L’azitromicina viene escreta nel latte materno umano, ma non si dispone di studi clinici adeguati e ben controllati in donne che allattano, che abbiano caratterizzato la farmacocinetica dell’escrezione dell’azitromicina nel latte umano. Poiché non è noto se l’azitromicina possa avere effetti indesiderati sul bambino allattato al seno, è opportuno interrompere l’allattamento durante il trattamento con azitromicina. Nel bambino allattato al seno, è possibile riscontrare l’insorgenza, tra gli altri effetti, di diarrea, infezioni fungine delle membrane mucose e sensibilizzazione. Si raccomanda di eliminare il latte durante il trattamento e fino a 2 giorni dopo l’interruzione del trattamento stesso. L’allattamento può essere poi ripreso.
Fertilità
Negli studi di fertilità condotti nei ratti, è stata notata una riduzione di gravidanze dopo somministrazione di azitromicina. La rilevanza di questi risultati per la specie umana non è nota.
La tabella che segue elenca le reazioni avverse identificate mediante gli studi clinici e l’esperienza successiva alla commercializzazione, classificate per classe sistemica organica e frequenza. Le reazioni avverse mediante l’esperienza successiva alla commercializzazione sono riportate in corsivo. La classificazione delle frequenze è definita mediante la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1,000, <1/100); rara (≥1/10,000, <1/1,000); molto raro (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Entro ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile con l’azitromicina, in base agli studi clinici ed all’esperienza successiva alla commercializzazione.
Classe sistemica organica | Molto comune (≥1/10) | Comune (≥ 1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1,000, <1/100) | Raro (≥1/10,000, <1/1,000) | Frequenza non nota |
Infezioni ed infestazioni | Candidosi, infezioni vaginali, polmonite, micosi, infezioni batteriche, faringite, gastroenterite, disturbi respiratori, rinite, candidosi orale | Colite pseudo membranosa (vedere paragrafo 4.4) | |||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucopenia, neutropenia, eosinofilia | Trombocitopenia, anemia emolitica | |||
Disturbi del sistema immunitario | Angioedema, ipersensibilità | Reazione anafilattica (vedere paragrafo 4.4) | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||||
Disturbi psichiatrici | Nervosismo, insonnia | Agitazione | Aggressività, ansia, delirio, allucinazioni | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Capogiri, sonnolenza, disgeusia, parestesia | Sincope, convulsioni, ipoestesia, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4) | ||
Patologie dell’occhio | Disturbi della vista | ||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Disturbi dell’udito, vertigini | Alterazioni dell’udito, inclusi sordità e/o tinnito | |||
Patologie cardiache | Palpitazioni | Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), aritmia (vedere paragrafo 4.4) compresa tachicardia ventricolare, Elettrocardiogramma con QT prolungato (vedere paragrafo 4.4) | |||
Patologie vascolari | Vampate di calore | Ipotensione | |||
Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche | Dispnea, epistassi | ||||
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Vomito, dolori addominali, nausea | Stipsi, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, sechezza delle fauci, eruttazione, ulcere orali, scialorrea | Pancreatite, scolorimento della lingua | |
Patologie epatobiliari | Epatite | Funzionalità epatica anormale, ittero colestatico | Insufficienza epatica (che raramente può essere fatale) (vedere paragrafo 4.4), epatite fulminante, necrosi epatica | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash, prurito, orticaria, dermatite, pelle secca, iperidrosi | Reazioni di fotosensibilità | Sindrome di Steven–Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme | ||
Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo | Osteoartrosi, mialgia, dolore alla schiena, dolore al collo | Artralgia | |||
Patologie renali urinarie | Disuria, dolore ai reni | Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale | |||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Metrorragia, disturbi testicolari | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Edema, astenia, malessere, stanchezza, edema del viso, dolore toracico, piressia, dolore, edema periferico | ||||
Esami diagnostici | Diminuzione della conta leucocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione del bicarbonato nel sangue, aumento dei basofili, aumento dei monociti, aumento dei neutrofili | Aumento dell’aspartato aminotrasferasi, aumento dell’alanina aminotrasferasi, aumento della bilirubina nel sangue, aumento dell’urea nel sangue, aumento della creatinina nel sangue, valore del potassio nel sangue anormale, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dei cloruri, aumento del glucosio, aumento delle piastrine, diminuzione dell’ematocrito, aumento del bicarbonato nel sangue, sodio anormale | |||
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Complicazione post–procedurale |
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile in relazione alla profilassi e al trattamento del Mycobacterium avium Complex in base all’esperienza degli studi clinici e di Post–marketing surveillance. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o prolungato, sia come tipo sia come frequenza.
Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1,000, <1/100) | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||
Patologie del sistema nervoso | Capogiri, cefalea, parestesia, disgeusia | Ipoestresia | |
Patologie dell’occhio | Alterazione visiva | ||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Sordità | Alterazione uditiva, tinnito | |
Patologie cardiache | Palpitazioni | ||
Patologie gastrointestinali | Diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, disagio addominale, perdita delle feci | ||
Patologie epatobiliari | Epatite | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash, prurito | Sindrome di Stevens–Johnson, reazione da fotosensibilità | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento | Astenia, malessere |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Nucleo della compressa:
Cellulosa microcristallina (E460)
Amido di mais pregelatinizzato
Amido di sodio glicolato (tipo A)
Silice colloidale anidra (E551)
Sodio laurilsolfato
Magnesio stearato (E470b)
Film di rivestimento della compressa:
Alcol polivinilico (parzialmente idrolizzato)
Titanio Diossido (E171)
Talco (E553b)
Lecitina di soia
Gomma xantana (E415)
Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione.