Posologia
La dose è di 100 mg di sitagliptin una volta al giorno. Quando è usato in associazione con metformina e/o un agonista PPARγ, la dose di metformina e/o dell’agonista PPARγ deve essere mantenuta e Xelevia deve essere somministrato in concomitanza.
Quando Xelevia è usato in associazione con una sulfonilurea o con insulina, può essere presa in considerazione una dose più bassa della sulfonilurea o dell’insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).
Se viene dimenticata una dose di Xelevia, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda. Non si deve assumere una dose doppia nello stesso giorno.
Popolazioni speciali
Danno renale
Quando si prende in considerazione l’uso di sitagliptin in associazione con un altro medicinale anti– diabetico, devono essere controllate le modalità di utilizzo nei pazienti con danno renale.
Per i pazienti con danno renale lieve (clearance della creatinina [CrCl] ≥50 ml/min), non è richiesto aggiustamento di dose.
Per i pazienti con danno renale moderato (CrCl da ≥ 30 a <50 ml/min), la dose di Xelevia è di 50 mg una volta al giorno.
Per i pazienti con danno renale grave (CrCl <30 ml/min) o con malattia renale allo stadio terminale (ESRD) che necessitano di emodialisi o dialisi peritoneale, la dose di Xelevia è di 25 mg una volta al giorno. Il trattamento può essere somministrato indipendentemente dalla tempistica di effettuazione della dialisi.
Poiché c’è un aggiustamento del dosaggio in base alla funzionalità renale, prima di iniziare la terapia con Xelevia e successivamente in modo periodico è raccomandata la valutazione della funzionalità renale.
Compromissione epatica
Non è necessario un aggiustamento di dose per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Xelevia non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave e si deve agire con cautela (vedere paragrafo 5.2).
Tuttavia, poiché sitagliptin viene eliminato principalmente per via renale, non ci si aspetta che la compromissione epatica grave influenzi la farmacocinetica di sitagliptin.
Anziani
Non è necessario alcun aggiustamento di dose in base all’età. Sono disponibili dati di sicurezza limitati in pazienti di età ≥ 75 anni e in questi casi si deve agire con cautela.
Popolazione pediatrica
Ancora non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di sitagliptin nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Xelevia può essere assunto indipendentemente dai pasti.
Generalità
Xelevia non deve essere usato in pazienti con diabete di tipo I o per il trattamento della chetoacidosi diabetica.
Pancreatite acuta
L’uso degli inibitori della dipeptidil–peptidasi 4 (DPP–4) è stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta. I pazienti devono essere informati sul sintomo caratteristico della pancreatite acuta: dolore addominale grave, persistente. La risoluzione della pancreatite è stata osservata dopo l’interruzione della terapia con sitagliptin (con o senza trattamento di supporto), ma sono stati riportati casi molto rari di pancreatite necrotizzante o emorragica e/o decesso. Qualora si sospetti la presenza di pancreatite, la terapia con Xelevia e con altri medicinali potenzialmente sospetti deve essere interrotta; qualora sia confermata la diagnosi di pancreatite acuta, la terapia con Xelevia non deve essere ripresa. Si deve usare cautela in pazienti con una storia di pancreatite.
Ipoglicemia quando usato in associazione con altri medicinali anti–iperglicemici
Negli studi clinici di Xelevia in monoterapia e come parte di terapia di associazione con medicinali non noti per causare ipoglicemia (ad es. metformina e/o un agonista PPARγ), l’incidenza di ipoglicemia riportata con sitagliptin è stata simile all’incidenza nei pazienti che assumevano placebo. Quando sitagliptin è stato usato in associazione con insulina o una sulfonilurea è stata osservata ipoglicemia. Pertanto, per ridurre il rischio di ipoglicemia, può essere presa in considerazione una dose più bassa di sulfonilurea o di insulina (vedere paragrafo 4.2).
Danno renale
Sitagliptin è escreto per via renale. Per ottenere concentrazioni plasmatiche di sitagliptin simili a quelle che si hanno nei pazienti con funzionalità renale normale, sono raccomandati dosaggi più bassi nei pazienti con danno renale moderato e grave, come pure nei pazienti con ESRD che necessitano di emodialisi o dialisi peritoneale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Quando si prende in considerazione l’uso di sitagliptin in associazione con un altro medicinale anti– diabetico, devono essere controllate le modalità di utilizzo nei pazienti con danno renale.
Reazioni di ipersensibilità
Nelle segnalazioni post–marketing sono state riportate reazioni gravi di ipersensibilità in pazienti trattati con sitagliptin. Queste reazioni includono anafilassi, angioedema e patologie esfoliative della cute inclusa la sindrome di Stevens–Johnson. L’insorgenza di queste reazioni si è verificata entro i primi 3 mesi dopo l’inizio del trattamento, con alcune segnalazioni avvenute dopo la prima dose.
In caso di sospetta reazione di ipersensibilità, il trattamento con Xelevia deve essere interrotto. Altre possibili cause dell’evento devono essere indagate e deve essere iniziato un trattamento alternativo per il diabete.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati sull’uso di sitagliptin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. A causa della mancanza di dati sull’uomo, Xelevia non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se sitagliptin venga escreto nel latte umano. Studi sull’animale hanno mostrato l’escrezione di sitagliptin nel latte materno. Xelevia non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità
Dati sugli animali non suggeriscono un effetto del trattamento con sitagliptin sulla fertilità maschile e femminile. Mancano dati sull’uomo.
Riassunto del profilo di sicurezza
Sono state segnalate reazioni avverse gravi comprese la pancreatite e le reazioni di ipersensibilità. È stata segnalata ipoglicemia in associazione con sulfonilurea (4,7 %–13,8 %) e insulina (9,6 %) (vedere paragrafo 4.4).
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse sono elencate di seguito (Tabella 1) secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1. Frequenza delle reazioni avverse identificate dagli studi clinici controllati con placebo di sitagliptin in monoterapia e dall’esperienza post–marketing
Reazione avversa | Frequenza della reazione avversa |
Disturbi del sistema immunitario | |
reazioni di ipersensibilità incluse le risposte anafilattiche *,† | Frequenza non nota |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
ipoglicemia† | Comune |
Patologie del sistema nervoso | |
cefalea | Comune |
capogiro | Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
malattia polmonare interstiziale* | Frequenza non nota |
Patologie gastrointestinali | |
stipsi | Non comune |
vomito* | Frequenza non nota |
pancreatite acuta*,† | Frequenza non nota |
pancreatite emorragica e necrotizzante fatale e non–fatale*,† | Frequenza non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
angioedema*,† | Frequenza non nota |
eruzione cutanea*,† | Frequenza non nota |
orticaria*,† | Frequenza non nota |
vasculite cutanea*,† | Frequenza non nota |
patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens–Johnson *,† | Frequenza non nota |
pemfigoide bolloso* | Frequenza non nota |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
artralgia* | Frequenza non nota |
mialgia* | Frequenza non nota |
dolore dorsale* | Frequenza non nota |
artropatia* | Frequenza non nota |
Patologie renali e urinarie | |
funzionalità renale compromessa* | Frequenza non nota |
insufficienza renale acuta* | Frequenza non nota |
* Reazioni avverse che sono state identificate nella sorveglianza post–marketing.
† Vedere paragrafo 4.4.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
In aggiunta alle esperienze avverse correlate al farmaco sopra descritte, le esperienze avverse segnalate indipendentemente dalla relazione causale con il medicinale e che si sono verificate in almeno il 5 % dei casi e più comunemente nei pazienti trattati con sitagliptin hanno compreso infezione del tratto respiratorio superiore e rinofaringite. Ulteriori esperienze avverse segnalate indipendentemente dalla relazione causale con il medicinale che si sono verificate più comunemente in pazienti trattati con sitagliptin (che non hanno raggiunto il livello del 5 %, ma che si sono verificate con un’incidenza di > 0,5 % più alta con sitagliptin rispetto a quella del gruppo di controllo) hanno compreso osteoartrite e dolore alle estremità.
Alcune reazioni avverse sono state osservate più frequentemente negli studi sull’uso associato di sitagliptin con altri medicinali anti–diabetici rispetto agli studi di sitagliptin in monoterapia. Queste hanno compreso ipoglicemia (frequenza molto comune con l’associazione di sulfonilurea e metformina), influenza (comune con insulina (con o senza metformina)), nausea e vomito (comune con metformina), flatulenza (comune con metformina o pioglitazone), stipsi (comune con l’associazione di sulfonilurea e metformina), edema periferico (comune con pioglitazone o con l’associazione di pioglitazone e metformina) sonnolenza e diarrea (non comune con metformina) e secchezza della bocca (non comune con insulina (con o senza metformina)).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Nucleo della compressa:
cellulosa microcristallina (E460);
calcio idrogeno fosfato anidro (E341);
croscarmellosa sodica (E468);
magnesio stearato (E470b);
sodio stearil fumarato.
Rivestimento della compressa:
poli(vinil alcol);
macrogol 3350;
talco (E553b);
titanio diossido (E171);
ossido di ferro rosso (E172);
ossido di ferro giallo (E172).
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.