Adulti:
La dose iniziale è di 2 mg (mezza compressa da 4 mg) una volta al giorno.
Il trattamento va possibilmente adattato alla gravità della malattia ipertensiva in funzione delle necessità individuali e della risposta del singolo paziente.
La dose può essere aumentata a 4 mg e se necessario a 6 mg, dopo aver lasciato un tempo adeguato perché si instauri l’effetto farmacologico completo. In pratica tale tempo non deve essere inferiore alle 3-4 settimane, a meno che la condizione clinica non richieda un più rapido passaggio ad un dosaggio superiore.
VIAPRES deve essere assunto alla stessa ora ogni giorno, preferibilmente la mattina, indifferentemente prima o dopo l’assunzione di cibo.
Insufficienza epatica:
Non è richiesta alcuna modificazione del dosaggio nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata.
Non sono disponibili sufficienti dati per fornire una raccomandazione relativamente ai pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza renale:
Poiché la Lacidipina non è eliminata per via renale, il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale non richiede alcuna modificazione.
Bambini:
Non esistono dati relativi all’uso di VIAPRES nei bambini.
Pazienti anziani:
Non è richiesta alcuna modificazione del dosaggio.
Il trattamento può essere continuato a tempo indeterminato.
Negli studi specialistici effettuati è stato dimostrato che la lacidipina non altera la funzione spontanea del nodo seno-atriale né prolunga il tempo di conduzione a livello del nodo atrio-ventricolare. Tuttavia, deve essere tenuta in considerazione la potenzialità teorica dei calcio antagonisti di influire sull’attività dei nodi SA e AV e pertanto la lacidipina deve essere usata con cautela nel trattamento di pazienti con preesistenti anomalie nell’attività dei nodi SA e AV.
Come riportato per altri calcio-antagonisti diidropiridinici, la lacidipina deve essere usata con cautela in pazienti con prolungamento congenito o acquisito e documentato dell’intervallo QT. La lacidipina deve essere usata con cautela anche in pazienti trattati contemporaneamente con farmaci noti per prolungare l’intervallo QT, come antiaritmici di classe I e III, antidepressivi triciclici, alcuni antipsicotici, antibiotici (ad es. eritromicina) e alcuni antiistaminici (ad es. terfenadina).
Come per altri calcio-antagonisti, VIAPRES deve essere usato con cautela in pazienti con ridotta riserva cardiaca.
Come per altri calcio-antagonisti diidropiridinici VIAPRES deve essere usato con cautela nei pazienti con angina pectoris precedentemente diagnosticata così come in pazienti che sviluppano un’angina pectoris instabile durante il trattamento.
VIAPRES deve essere usato con cautela in pazienti reduci da infarto miocardico recente. Non esistono dati che documentino che lacidipina sia utile per la prevenzione secondaria dell’infarto miocardico.
L’efficacia e la sicurezza della lacidipina nel trattamento dell’ipertensione maligna non sono state stabilite.
VIAPRES deve essere usato con particolare attenzione nei pazienti con compromissione della funzione epatica poiché l’effetto antiipertensivo può essere aumentato.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Viapres
Viapres contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Gravidanza:
Non esistono dati sperimentali sulla sicurezza di impiego della lacidipina in gravidanza. Studi sull’animale hanno dimostrato la mancanza di attività teratogenica o di danno a carico dell’accrescimento (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Lacidipina dovrebbe essere usata in gravidanza solamente quando i benefici potenziali per la madre siano superiori alla possibilità che si manifestino effetti indesiderati a carico del feto o del neonato. Dovrebbe essere tenuta in considerazione la possibilità che lacidipina causi rilassamento della parete muscolare uterina al termine della gravidanza (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza).
Allattamento:
Studi negli animali hanno dimostrato che è possibile che lacidipina (o suoi metaboliti) attraversino la barriera placentare e che siano escreti con il latte materno. Lacidipina dovrebbe essere usata durante l’allattamento solamente quando i benefici potenziali per la madre siano superiori alla possibilità che si manifestino effetti indesiderati a carico del feto o del neonato
Per determinare la frequenza delle reazioni avverse da molto comuni a non comuni sono stati impiegati dati da ampi studi clinici (sia interni che pubblicati)
È stata impiegata la seguente convenzione per la classificazione di frequenza: molto comuni ≥ 1/10, comuni ≥ 1/100 e < 1/10, non comuni ≥ 1/1.000 e < 1/100, rari ≥ 1/10.000 e < 1/1.000, molto rari < 1/10.000, non noti (non stimabili dai dati disponibili).
La lacidipina è generalmente ben tollerata. Alcuni soggetti possono presentare effetti collaterali di scarso rilievo, che sono correlati all’azione farmacologica nota di vasodilatazione periferica. Tali effetti, indicati con il simbolo *, sono normalmente transitori e di solito scompaiono con il proseguimento della terapia con lacidipina alla medesima dose.
Disturbi psichiatrici
Molto raro: depressione.
Patologie del sistema nervoso
Comuni: cefalea*, vertigini*;
Molto raro: tremori.
Patologie cardiache
Comuni: palpitazioni*, tachicardia;
Non comuni: aggravamento di preesistente angina pectoris, sincope, ipotensione.
Come per altri farmaci diidropiridinici, in un ristretto numero di pazienti è stato riscontrato un aggravamento di preesistente angina pectoris, particolarmente dopo l’inizio del trattamento. Tale riscontro risulta più probabile in pazienti affetti da cardiopatia-ischemica sintomatica.
Patologie vascolari
Comuni: vampate*.
Patologie gastrointestinali
Comuni: disturbi gastrici, nausea;
Non comuni: iperplasia gengivale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: rash cutaneo (incluso eritema e prurito);
Raro: angioedema, orticaria.
Patologie renali e urinarie
Comuni: poliuria.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comuni: astenia, edema*.
Esami diagnostici
Comuni: aumento reversibile della fosfatasi alcalina (aumenti clinicamente significativi non sono comuni).
Lattosio; povidone; magnesio stearato; ipromellosa; titanio diossido (E 171); PEG 400; polisorbato 80.
Le compresse di VIAPRES devono essere protette dalla luce e conservate nel loro contenitore fino al momento della loro assunzione. Conservare a temperatura non superiore a 30 °C.
Nel caso di assunzione di metà compressa da 4 mg, la rimanente metà deve essere riposta nel blister e reinserita nell’astuccio per proteggerla dalla luce ed essere assunta entro 48 ore.