Verapamil ang (Angenerico spa)

Compresse rivestite 30cpr riv 80mg

Principio attivo:Verapamil cloridrato
Gruppo terapeutico:Calcio-antagonisti selettivi con effetto cardiaco diretto
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • insufficienza coronarica acuta
  • infarto miocardico
  • aritmie ipercinetiche sopraventricolari
  • tachicardia parossistica
  • fibrillazione e flutter atriali
  • extrasistolie
  • ipertensione arteriosa
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    VERAPAMIL ANGENERICO, 80mg compresse rivestite

    Adulti: 1 compressa, 3 volte al giorno, preferibilmente durante i pasti.

    Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, VERAPAMIL ANGENERICO 80mg  può essere somministrato anche ad intervalli più brevi (1 compressa rivestita ogni 3 - 4 ore).

    Ragazzi: 1 compressa 2 - 3 volte al giorno.

    Nella prima infanzia: non si consiglia l’uso di VERAPAMIL ANGENERICO 80mg

    VERAPAMIL ANGENERICO, 120mg compresse a rilascio prolungato

    Ipertensione

    Adulti

    E’ consigliabile una dose iniziale giornaliera di 120mg, che può essere aumentata alla dose usuale di mantenimento di 240mg/die in un’unica somministrazione.

    Angina

    Adulti

    La dose usuale è di 240mg/die da suddividere in due somministrazioni. Il dosaggio può essere portato, se necessario, fino a 480mg/die da suddividere in due somministrazioni.

    Anziani

    Nei pazienti anziani si osserva un aumento della biodisponibilità del Verapamil e, pertanto, è raccomandabile ottenere il controllo terapeutico con dosi più ridotte.

    Controindicazioni
  • verapamil
  • shock cardiogeno
  • infarto miocardico
  • bradicardia
  • ipotensione
  • insufficienza cardiaca
  • beta-bloccanti
  • prima infanzia
  • età inferiore a 18 anni
  • gravidanza
  • allattamento
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • verapamil
  • digitalizzati
  • digossina
  • digitalica
  • digitale
  • anti-ipertensivi
  • antiipertensivi
  • vasodilatatori
  • diuretici
  • disopiramide
  • nitrati
  • interazione
  • cimetidina
  • litio
  • carbamazepina
  • rifampicina
  • anestetici
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Insufficienza cardiaca: verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, è compensato dalle sue proprietà di riduzione delle afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione della funzione ventricolare.

    Verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (p.e.: frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi d’insufficienza cardiaca).

    I pazienti con disfunzione ventricolare più lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil.

    Talvolta, l’azione farmacologica del verapamil può produrre una riduzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che può provocare stordimento od ipotensione sintomatica in pazienti ipertesi. E’ insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma.

    Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina.

    Questi aumenti sono stati, talvolta, transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del “rechallenge”; metà di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad un aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. E’, quindi, consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalità epatica in pazienti trattati con verapamil.

    Via di conduzione accessoria(Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici e con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con il verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale.

    Il trattamento, di solito, consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione è stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di VERAPAMIL ANGENERICO.

    Blocco atrioventricolare: l’effetto del verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA può condurre ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR è correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi più elevati del blocco AV sono stati osservati di rado. Il blocco di I grado grave o l’evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l’istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica.

    Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil viene notevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela in pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l’emivita d’eliminazione del verapamil a circa 14-16 ore; di conseguenza, ai suddetti pazienti deve essere somministrato il 30% della dose abituale per pazienti con normale funzionalità epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi.

    Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell’urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di sovradosaggio.

    Uso pediatrico: non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia di VERAPAMIL ANGENERICO 80mg compresse rivestite, nella prima infanzia. Non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia di VERAPAMIL ANGENERICO 120mg compresse a rilascio prolungato in ragazzi di età inferiore a 18 anni

    Gravidanza

    Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide;  poiché gli studi sulla riproduzione nell’animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell’uomo, l’uso del farmaco deve essere possibilmente evitato nel primo trimestre di gravidanza; nell’ulteriore periodo, il farmaco deve essere usato solo se strettamente necessario.

    Verapamil viene secreto nel latte umano. A causa della possibilità di effetti collaterali dovuti al verapamil nei lattanti, bisogna sospendere l’allattamento durante la somministrazione del verapamil.

    Effetti Collaterali

    Effetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con VERAPAMIL ANGENERICO viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla dose massima consigliata. Le sottoelencate reazioni al verapamil somministrato per via orale si sono verificate in misura superiore all’1% oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione al farmaco, nelle sperimentazioni cliniche.

    Stitichezza: 8,4%; vertigini: 3,5%; nausea: 2,7%; ipotensione: 2,5%; edema: 2,1%: cefalea: 1,9%; scompenso cardiaco/edema polmonare: 1,8%; astenia: 1,7%; bradicardia (FC<50/min) 1,4%; blocco AV totale del I-II-III grado 1,3%; solo blocco di III grado 0,8%; vampe di calore 0,1%.

    In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50/min. a riposo è stata verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti.

    I seguenti effetti collaterali, riferiti nell’1% o meno dei pazienti si sono verificati in condizioni (sperimentazioni cliniche aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto di causa/effetto è incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto:

    cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazione, porpora (vasculite), sincope.

    sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci

    ematici e linfatici: ecchimosi od abrasioni.

    sistema nervoso: accidenti cerebro-vascolari, confusione, disturbi dell’equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza.

    respiratori: dispnea.

    cutanei: eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria.

    organi di senso: offuscamento della visione.

    urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali.

    E, inoltre, stata segnalata artralgia

    Trattamento di effetti collaterali cardiovascolari acuti: la frequenza di effetti collaterali cardiovascolari che richiedano una terapia è rara; quindi l’esperienza con il loro trattamento è limitata. Ogni volta che si verificano un’ipotensione grave od un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d’urgenza appropriate, per es. somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se è necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi negativi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravità e dalla situazione clinica nonché dal giudizio e dall’esperienza del medico curante.

    Eccipienti

    Compresse rivestite

    Lattosio, amido di mais, polividone, cellulosa microcristallina, carbossimetilamido sodico, silice colloidale anidra, magnesio stearato, metil-idrossi-propilcellulosa, idrossipropilcellulosa, macrogol 6000, titanio biossido (E171).

    Compresse a rilascio prolungato

    Lattosio, polividone, cellulosa microcristallina, sodio alginato, silice colloidale anidra, magnesio stearato, metil-idrossi-propilcellulosa, macrogol 4000, titanio biossido(E171), ossido di ferro giallo (E172).

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 30°C