Posologia
La dose raccomandata di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis 80 mg/12,5 mg, Valsartan e Idroclorotiazide Actavis 160 mg/12,5 mg e Valsartan e Idroclorotiazide Actavis 160 mg/25 mg è una compressa rivestita con film al giorno. Si raccomanda la titolazione della dose delle singole componenti. In ogni caso, si dovrà attuare la titolazione delle singole componenti alla dose successiva per ridurre il rischio di ipotensione e di altri eventi avversi.
Se clinicamente appropriato, può essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all’associazione fissa nei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da valsartan o idroclorotiazide in monoterapia, a condizione che ci si attenga alla titolazione di dose raccomandata per le singole componenti.
Dopo l’avvio della terapia occorre valutare la risposta clinica a Valsartan e Idroclorotiazide Actavis e, qualora la pressione arteriosa risultasse ancora non controllata, la dose potrà essere aumentata, portando la dose di una delle due componenti a un massimo di 320 mg/25 mg di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis.
L’effetto antipertensivo è evidente in modo consistente entro 2 settimane.
Nella maggior parte dei pazienti, gli effetti massimi si osservano nell’arco di 4 settimane. Tuttavia, in alcuni pazienti, possono essere necessarie 4–8 settimane di trattamento. Ciò deve essere tenuto in considerazione durante la titolazione della dose.
Modo di somministrazione
Valsartan e Idroclorotiazide Actavis può essere assunto con o senza cibo e deve essere somministrato con un bicchiere d’acqua.
Popolazioni speciali
Compromissione renale
Non è richiesta correzione della dose in pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata (Clearance della creatinina ≥30 ml/min). A causa della componente idroclorotiazide, Valsartan e Idroclorotiazide Actavis è controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (Clearance della creatinina < 30 mL/min) e anuria (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). L’uso concomitante di valsartan e aliskiren è controindicato nei pazienti con danno renale (Clearance della creatinina < 60 mL/min/1.73 m²) (vedere paragrafo 4.3).
Diabete Mellito
L’uso concomitante di valsartan con aliskiren è controindicato nei pazienti con diabete mellito (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione epatica
In pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata senza colestasi la dose di valsartan non deve superare 80 mg (vedere paragrafo 4.4). Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di idroclorotiazide nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. A causa del componente valsartan, Valsartan e Idroclorotiazide Actavis è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica o con cirrosi biliare e colestasi (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Anziani
Non è necessario attuare alcuna correzione del dosaggio nei pazienti anziani.
Popolazione pediatrica
L’uso di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Variazioni degli elettroliti sierici
Valsartan
L’uso concomitante con integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o altri agenti che potrebbero portare a un incremento dei livelli di potassio (eparina, ecc.) non è raccomandato. Deve essere intrapreso il monitoraggio di potassio dove opportuno.
Idroclorotiazide
E’ stata riferita ipokaliemia durante il trattamento con i diuretici tiazidici, inclusa l’idroclorotiazide. Si raccomanda un frequente monitoraggio del livello sierico di potassio.
Il trattamento con i diuretici tiazidici, inclusa l’idroclorotiazide, è stato associato a iponatremia e alcalosi ipocloremica. I diuretici tiazidici, inclusa l’idroclorotiazide, aumentano l’escrezione urinaria di magnesio, causando ipomagnesemia. L’escrezione di calcio viene diminuita dai diuretici tiazidici. Questo può indurre ipercalcemia.
Come per tutti i pazienti in terapia diuretica, è raccomandato un controllo periodico, ad intervalli adeguati, degli elettroliti sierici.
Pazienti con deplezione di volume e/o del sodio
I pazienti trattati con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, devono essere tenuti sotto osservazione per rilevare segni clinici o squilibri di fluidi o elettroliti.
In pazienti con grave deplezione di volume e/o del sodio, come quelli trattati con dosaggi elevati di diuretici, può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l`inizio della terapia con Valsartan e Idroclorotiazide Actavis. La deplezione di volume e/o di sodio deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide Actavis.
Pazienti con insufficienza cardiaca cronica o altre patologie che stimolano il sistema renina–angiotensina–aldosterone Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall`attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (per es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell`enzima di conversione dell`angiotensina è stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e, raramente, a insufficienza renale acuta e/o morte. Nei pazienti con insufficienza cardiaca o post–infarto miocardico deve essere valutata la funzione renale. L’uso di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis in pazienti con insufficienza cardiaca cronica non è consolidato.
Pertanto, non può essere escluso che, a causa dell`inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone, anche la somministrazione di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis possa essere associata a un peggioramento della funzionalità renale. Valsartan e Idroclorotiazide Actavis non deve essere usato in questi pazienti.
Stenosi dell’arteria renale
Valsartan e Idroclorotiazide Actavis non deve essere usato per il trattamento dell’ipertensione in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale o stenosi arteriosa in presenza di un solo rene, poiché potrebbe causare incrementi dell’urea ematica e della creatinina sierica in tali pazienti.
Iperaldosteronismo primario
I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con Valsartan e Idroclorotiazide Actavis poiché il loro sistema renina–angiotensina non viene attivato.
Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Come per altri vasodilatatori, è opportuno osservare la debita cautela nei pazienti che presentano stenosi aortica o mitralica, oppure cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (HOCM, Hypertrophic Obstructive Cardiomyopathy).
Compromissione renale
Nei pazienti con compromissione renale con un valore della clearance della creatinina ≥30 ml/min non è richiesta alcuna correzione del dosaggio (vedere paragrafo 4.2). Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico, dei livelli di creatinina e acido urico quando Valsartan e Idroclorotiazide Actavis viene somministrato a pazienti con compromissione renale.
L’uso concomitante di antagonisti del recettore dell’Angiotensina (AIIRAs)– incluso valsartan – o di ACE inibitori con aliskiren è controindicato in pazienti con compromissione renale (clearance della creatinina < 60 mL/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Trapianto di rene
Non esistono esperienze sull’uso sicuro di valsartan/idroclorotiazide in pazienti sottoposti a recente trapianto renale.
Compromissione epatica
Valsartan e Idroclorotiazide Actavis deve essere somministrato con cautela in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata senza colestasi (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). I diuretici tiazidici devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica o epatopatia progressiva, poiché minime alterazioni del bilancio idrico ed elettrolitico possono causare coma epatico.
Precedenti episodi di angioedema
In pazienti trattati con valsartan sono stati segnalati episodi di angioedema, con ingrossamento della laringe e della glottide, che hanno causato ostruzione delle vie respiratorie e/o gonfiore della faccia, delle labbra, della faringe e/o della lingua; alcuni di questi pazienti avevano avuto precedenti episodi di angioedema con altri medicinali, compresi gli ACE inibitori. Nei pazienti che sviluppano angioedema, il trattamento con Valsartan e Idroclorotiazide Actavis deve essere interrotto immediatamente e Valsartan e Idroclorotiazide Actavis non deve essere più ri–somministrato (vedere paragrafo 4.8).
Lupus eritematoso sistemico
I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, hanno mostrato di riacutizzare o attivare il lupus eritematoso sistemico.
Altri disturbi metabolici
I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio e innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi e acido urico. Nei pazienti diabetici potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio dell’insulina o degli agenti ipoglicemizzanti orali.
I tiazidici potrebbero ridurre l’escrezione urinaria di calcio e causare un lieve rialzo intermittente della calcemia in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio. Una marcata ipercalcemia può indicare un sottostante iperparatiroidismo. I tiazidici devono essere interrotti prima dell’esecuzione di analisi per verificare la funzione delle paratiroidi.
Fotosensibilità
Con l’uso di diuretici tiazidici sono stati riportati casi di reazioni da fotosensibilizzazione (vedere paragrafo 4.8).
Se durante il trattamento si verifica una reazione da fotosensibilizzazione, si raccomanda di interrompere la terapia. Se si ritiene necessario riprendere il trattamento, si raccomanda di proteggere le aree esposte ai raggi solari o ai raggi UVA artificiali.
Gravidanza
La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Salvo nei casi in cui la prosecuzione della terapia con AIIRA sia ritenuta essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a un trattamento antiipertensivo alternativo che presenti un profilo di sicurezza ben definito per l’uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Generale
Occorre prestare cautela con i pazienti che hanno mostrato una precedente ipersensibilità ad altri antagonisti del recettore dell’angiotensina II. Le reazioni di ipersensibilità sono più probabili in pazienti con allergie e asma.
Glaucoma acuto ad angolo chiuso
L’idroclorotiazide, una sulfonamide, è stata associata con una reazione idiosincratica, con conseguente miopia transitoria acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi comprendono l’insorgenza acuta di ridotta acuità visiva o dolore oculare e compaiono in genere da entro poche ore a una settimana dall’inizio del trattamento. Se non trattato, il glaucoma acuto ad angolo chiuso può causare la perdita permanente della vista.
Il trattamento primario consiste nell’interrompere la somministrazione di idroclorotiazide il più rapidamente possibile. Un pronto intervento medico o chirurgico può essere necessario qualora la pressione intraoculare dovesse rimanere non controllata. I fattori di rischio per sviluppare il glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.
Doppio blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)
Ipotensione, sincope, ictus, iperkalemia e alterazioni della funzione renale (inclusa insufficienza renale acuta) sono stati riportati in individui suscettibili, particolarmente se in associazione con medicinali che agiscono su questo sistema. Pertanto non è raccomandato il doppio blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone dall’associazione di aliskiren e un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o un antagonista del recettore dell’angiotensina II (AIIRA).
La co–somministrazione di aliskiren e Valsartan e Idroclorotiazide Actavis in pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (clearance della creatinina < 60 ml/min/1.73 m²) è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi, malassorbimento di glucosio–galattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Lecitina
Questo medicinale non deve essere usato nei pazienti con ipersensibilità alle arachidi e alla soia. Valsartan e Idroclorotiazide Actavis 160 mg/12,5 mg compresse rivestite con film contiene anche Giallo tramonto FCF (E110), che può causare reazioni di ipersensibilità.
Gravidanza
Valsartan
L’uso di antagonisti dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) è controindicato nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Le evidenze epidemiologiche emerse sul rischio teratogeno conseguente a esposizione ad ACE–inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; non può tuttavia essere escluso un piccolo aumento del rischio. Anche se non esistono dati epidemiologici controllati sul rischio associato agli inibitori del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), questa classe di farmaci potrebbe determinare rischi analoghi. Salvo nei casi in cui la prosecuzione della terapia con AIIRA sia ritenuta essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a un trattamento antiipertensivo alternativo che presenti un profilo di sicurezza ben definito per l’uso in gravidanza. In presenza di una diagnosi di gravidanza il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, si deve istituire una terapia alternativa. è noto che l’esposizione alla terapia con AIIRA nel corso del secondo e del terzo trimestre induce fetotossicità nell’uomo (riduzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche paragrafo 5.3).
In caso di esposizione a un AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda una valutazione ecografica della funzionalità renale e del cranio.
I neonati nati da madri che hanno assunto AIIRA devono essere posti sotto stretta osservazione per rilevare un’eventuale ipotensione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide
Esiste una limitata esperienza sull’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente nel corso del primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. L’idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo d’azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e il terzo trimestre potrebbe compromettere la perfusione feto–placentare e causare effetti sul feto e sul neonato, quali ittero, disordini dell’equilibrio degli elettroliti e trombocitopenia.
Allattamento
Non sono disponibili informazioni sull’uso di valsartan durante l’allattamento al seno. L’idroclorotiazideè escreta nel latte materno umano. L’uso di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis durante l’allattamento non è pertanto raccomandato. Durante l’allattamento al seno sono da preferirsi trattamenti alternativi, con un profilo di sicurezza meglio accertato, soprattutto in caso di neonati o prematuri.
Le reazioni avverse riportate negli studi clinici ed i rilievi di laboratorio verificatisi con maggior frequenza con valsartan + idroclorotiazide rispetto al placebo e le segnalazioni post–marketing individuali sono presentate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi. In corso di trattamento con valsartan/idroclorotiazide possono verificarsi anche reazioni avverse note per ogni singolo componente in monoterapia ma che non sono state osservate negli studi clinici.
Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza, a partire da quelle più frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1. Frequenza delle reazioni avverse associate a valsartan/idroclorotiazide
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune Disidratazione
Patologie del sistema nervoso
Molto raro Capogiri
Non comune Parestesia
Non nota Sincope
Patologie dell’occhio
Non comune Visione sfocata
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune Tinnito
Patologie vascolari
Non comune Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune Tosse
Non nota Edema polmonare non cardiogeno
Patologie gastrointestinali
Molto raro Diarrea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune Mialgia
Molto raro Artralgia
Malattie renali e urinarie
Non nota Compromissione della funzionalità renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comune Affaticamento
Esami diagnostici
Non nota Aumento dell’acido urico sierico, aumento della bilirubina e della creatinina sieriche, ipokaliemia, iponatriemia, aumento dell’azoto ureico nel sangue, neutropenia
Informazioni aggiuntive sulle singole componenti:
Le reazioni avverse già riportate per ciascuno dei singoli componenti potrebbero anche essere potenziali effetti indesiderati di Valsartan e Idroclorotiazide Actavis, anche se non osservati negli studi clinici nel periodo di postmarketing.
Tabella 2. Frequenza delle reazioni avverse associate a valsartan
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non nota Diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Non nota Altre reazioni di ipersensibilità/allergiche, compresa la malattia da siero
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non nota Aumento del potassio sierico, iponatriemia
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune Vertigine
Patologie vascolari
Non nota Vasculite
Patologie gastrointestinali
Non comune Dolore addominale
Patologie epatobiliari
Non nota Aumento dei valori di funzionalità epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non nota Angioedema, eruzione cutanea, prurito
Patologie renali e urinarie
Non nota Insufficienza renale
Tabella 3. Frequenza delle reazioni avverse associate a idroclorotiazide
L’idroclorotiazideè ampiamente prescritta da molti anni, spesso a dosi più elevate rispetto a quella somministrata con Valsartan e Idroclorotiazide Actavis. In pazienti sottoposti alla monoterapia con diuretici tiazidici, inclusa l’idroclorotiazide, sono state riferite le seguenti reazioni avverse:
Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro Trombocitopenia talvolta con porpora
Molto raro Agranulocitosi, leucopenia, anemia emolitica, mielodepressione
Non nota Anemia aplastica
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro Reazioni di ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune Ipokaliemia, aumento dei lipidi ematici (soprattutto ad alte dosi)
Comune Iponatriemia, ipomagnesiemia, iperuricemia
Raro Ipercalcemia, iperglicemia, glicosuria e peggioramento dello stato metabolico diabetico
Molto raro Alcalosi ipocloremica
Disturbi psichiatrici
Raro Depressione, disturbi del sonno
Patologie del sistema nervoso
Raro Cefalea, capogiro, parestesia
Patologie dell’occhio
Raro Compromissione della vista
Non nota Glaucoma acuto ad angolo chiuso
Patologie cardiache
Raro Aritmie cardiache
Patologie vascolari
Comune Ipotensione posturale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto raro Distress respiratorio, inclusi polmonite ed edema polmonare
Patologie gastrointestinali
Comune Perdita di appetito, lieve nausea e vomito
Raro Costipazione, disturbi gastrointestinali, diarrea,
Molto raro Pancreatite
Patologie epatobiliari
Raro Colestasi intraepatica o ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune Orticaria e altre forme di eruzione cutanea
Raro Fotosensibilizzazione
Molto raro Vascolite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni di tipo lupus eritematoso cutaneo, riattivazione del lupus eritematoso cutaneo
Non nota Eritema multiforme
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non nota Spasmo muscolare
Patologie renali e urinarie
Non nota Disfunzione renale, insufficienza renale acuta
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Comune Impotenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non nota Piressia, astenia
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Cellulosa microcristallina
Lattosio monoidrato
Croscarmellosa sodica
Povidone K29–32
Talco
Magnesio stearato
Silice colloidale anidra
Rivestimento con film
[80/12,5 mg compresse]
Alcol polivinilico
Talco
Titanio diossido (E171)
Macrogol 3350
Lecitina (contiene olio di soia) (E322)
Ferro ossido rosso (E172)
Ferro ossido giallo (E172)
Ferro ossido nero (E172)
[160/12,5 mg compresse]
Alcol polivinilico
Talco
Titanio diossido (E171)
Macrogol 3350
Lecitina (contiene olio di soia) (E322)
Ferro ossido rosso (E172)
Giallo tramonto FCF lacca di alluminio (E110)
[160/25 mg compresse]
Alcol polivinilico
Talco
Titanio diossido (E171)
Macrogol 3350
Lecitina (contiene olio di soia) (E322)
Ferro ossido rosso (E172)
Ferro ossido giallo (E172)
Ferro ossido nero (E172)
Blister:
Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
Contenitore per compresse:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.