Per un assorbimento ottimale, TRIASPORIN soluzione orale deve essere assunto lontano dai pasti (i pazienti devono essere avvisati di evitare di mangiare per almeno 1 ora dopo l’assunzione).
Per il trattamento della candidosi orale e/o esofagea, la soluzione deve essere trattenuta all’interno della cavità orale (circa 20 secondi) prima di essere deglutita. Evitare di risciacquarsi la bocca dopo aver deglutito la soluzione.
- Trattamento della candidosi orale e/o esofagea: 200 mg (2 misurini) al giorno preferibilmente in due somministrazioni oppure in dose unica, per 1 settimana. Se dopo una settimana non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per un’altra settimana.
- Trattamento della candidosi orale e/o esofagea resistente al fluconazolo: da 100 a 200 mg (1-2 misurini) due volte al giorno per due settimane. Se dopo 2 settimane non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per altre 2 settimane. La dose giornaliera di 400 mg non deve essere utilizzata per più di 14 giorni qualora non vi siano segnali di miglioramento.
- Profilassi delle infezioni micotiche: 5 mg/kg suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Negli studi clinici il trattamento profilattico è stato iniziato immediatamente prima del trattamento citostatico e di solito una settimana prima del trapianto. Quasi tutte le infezioni micotiche profonde dimostrate sono comparse a carico di pazienti che presentavano una conta di neutrofili inferiore a 100 cell/ml. Il trattamento è stato protratto fino al ripristino della conta dei neutrofili (i.e. > 1000 cell/mcl).
Gli studi clinici in pazienti neutropenici hanno evidenziato una considerevole variabilità interindividuale dei parametri farmacocinetici. Si deve tenere in considerazione il monitoraggio dei livelli ematici, soprattutto in presenza di danno gastrointestinale, diarrea e durante trattamenti prolungati con TRIASPORIN soluzione orale.
Impiego nei bambini:
I dati clinici sull’impiego del farmaco nei pazienti pediatrici sono limitati, pertanto l’uso di TRIASPORIN soluzione orale nei bambini non è raccomandato a meno che il potenziale beneficio non superi i potenziali rischi. (vedere paragrafo 4.4).
Profilassi delle infezioni micotiche: non sono disponibili dati di efficacia in bambini neutropenici. Si dispone di una limitata esperienza clinica sulla sicurezza di impiego di 5 mg/kg al giorno in due somministrazioni giornaliere (vedere paragrafo 4.8).
Impiego negli anziani:
I dati clinici sull’impiego di TRIASPORIN soluzione orale nei pazienti anziani sono limitati, pertanto l’impiego di TRIASPORIN soluzione orale deve essere destinato solo a quei casi in cui il beneficio potenziale superi i potenziali rischi (Vedere paragrafo 4.4).
Impiego nei pazienti con compromissione epatica:
Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza epatica. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.2).
Impiego nei pazienti con compromissione renale:
Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti.
Ipersensibilità crociata
Non vi sono informazioni sulla ipersensibilità crociata tra itraconazolo ed altri agenti antimicotici azolici. E’ necessaria cautela nella prescrizione di TRIASPORIN soluzione orale ai pazienti con ipersensibilità ad altri azoli.
Effetti sulla funzionalità cardiaca
In uno studio su volontari sani con TRIASPORIN IV, è stata osservata una transitoria riduzione asintomatica della frazione di eiezione ventricolare sinistra.
Itraconazolo ha dimostrato di avere un effetto inotropo negativo e TRIASPORIN è stato associato a episodi di insufficienza cardiaca congestizia.
L’insufficienza cardiaca è stata riportata più frequentemente nelle segnalazioni spontanee con dosaggi giornalieri di 400 mg piuttosto che con dosaggi giornalieri inferiori, suggerendo che il rischio di insufficienza cardiaca potrebbe aumentare se aumenta la dose giornaliera di itraconazolo.
TRIASPORIN non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o con storia di insufficienza cardiaca congestizia a meno che il beneficio atteso non sia chiaramente superiore al rischio. La valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio deve prendere in considerazione fattori come la gravità della condizione, la dose e la durata del trattamento ed i fattori di rischio individuali per insufficienza cardiaca congestizia. Questi pazienti devono essere informati riguardo ai segni e ai sintomi di insufficienza cardiaca congestizia, trattati con cautela e monitorati durante la terapia per quanto riguarda i segni ed i sintomi della insufficienza cardiaca congestizia. Se questi segni o sintomi dovessero manifestarsi durante il trattamento, TRIASPORIN deve essere sospeso.
E’ necessario usare cautela nella co-somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti (vedere paragrafo 4.5).
Effetti epatici
Con l’utilizzo di TRIASPORIN si sono verificati casi molto rari di grave epatotossicità, inclusi alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta. Alcuni di questi casi hanno coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia. Alcuni di questi casi si sono verificati nel primo mese di trattamento, inclusi alcuni casi osservati durante la prima settimana. Nei pazienti in trattamento con TRIASPORIN deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità epatica. I pazienti devono essere istruiti a segnalare prontamente al proprio medico segni e sintomi indicativi di epatite come anoressia, nausea, vomito, astenia, dolore addominale o urine scure. In questi pazienti il trattamento deve essere immediatamente interrotto e devono essere condotti test sulla funzionalità epatica. La maggior parte dei casi di grave epatotossicità ha coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia, che erano trattati per indicazioni sistemiche, che avevano altre condizioni mediche concomitanti significative e/o stavano assumendo farmaci epatotossici. In pazienti con aumentati livelli degli enzimi epatici o una malattia epatica in corso oppure che hanno già sperimentato tossicità epatica con altri farmaci, il trattamento non deve essere iniziato a meno che il beneficio atteso non sia superiore al rischio di un danno epatico. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono itraconazolo gli enzimi epatici devono essere attentamente monitorati.
Impiego nei bambini
Poiché i dati clinici relativi all’utilizzo di Triasporin soluzione orale nei pazienti pediatrici sono limitati, il suo uso nei bambini non è raccomandato a meno che il beneficio potenziale non superi i potenziali rischi.
Impiego negli anziani
Poiché i dati clinici relativi all’utilizzo di Triasporin soluzione orale nei pazienti anziani sono limitati, si consiglia di utilizzare il prodotto in questi pazienti solo se il beneficio potenziale supera i potenziali rischi.
Compromissione epatica
Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza epatica. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale
Sono disponibili dati limitati sull’uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti.
Profilassi dei pazienti neutropenici
Negli studi clinici l’evento avverso più frequentemente riportato è stato la diarrea. Questo disturbo del tratto gastrointestinale può causare un alterato assorbimento, nonché un’alterazione della flora batterica che potrebbe favorire le infezioni micotiche. In questi casi occorre valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con TRIASPORIN soluzione orale.
Trattamento dei pazienti neutropenici gravi
TRIASPORIN soluzione orale non è stato studiato per il trattamento di candidosi orali e/o esofagee in pazienti neutropenici gravi.
Viste le sue proprietà farmacocinetiche (vedere paragrafo 5.2), TRIASPORIN soluzione orale non è raccomandato per l’inizio del trattamento in pazienti con rischio immediato di contrarre candidosi sistemiche.
Perdita dell’udito
Sono stati segnalati casi transitori o permanenti di perdita dell’udito in pazienti trattati con itraconazolo. Molte di queste segnalazioni hanno riportato la somministrazione contemporanea di chinidina che è controindicata (vedere i paragrafi 4.3 e 4.5).
Solitamente la perdita dell’udito si risolve con la sospensione del trattamento ma in alcuni pazienti tale perdita può essere permanente.
Neuropatia
L’eventuale insorgenza di una neuropatia, correlabile con l’assunzione di TRIASPORIN soluzione orale, deve indurre la sospensione del trattamento.
Resistenza crociata
Nelle candidosi sistemiche, se si sospettano resistenze crociate alle specie di candida sensibili al fluconazolo, non è detto che queste resistenze si verifichino anche con itraconazolo, in ogni caso la loro sensibilità deve essere testata prima dell’inizio della terapia con itraconazolo.
Potenziali interazioni
Triasporin soluzione orale ha potenzialmente interazioni cliniche importanti (vedere paragrafo 4.5).
L’itraconazolo non deve essere utilizzato nelle due settimane successive all’interruzione del trattamento con induttori dell’enzima CYP3A4 (rifampicina, rifabutina, fenobarbitale, fenitoina, carbamazepina, Hypericum perforatum (erba di San Giovanni). L’uso di itraconazolo con questi farmaci può portare a livelli plasmatici sub terapeutici di itraconazolo e quindi al fallimento della terapia.
TRIASPORIN soluzione orale contiene sorbitolo e non deve essere somministrato a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio.
Gravidanza
Triasporin soluzione orale non deve essere usato in gravidanza ad eccezione dei casi ove, essendoci pericolo di vita, si ritenga che il beneficio potenziale per la madre superi il rischio potenziale per il feto (vedere paragrafo 4.3 i).
In studi sugli animali, l’itraconazolo ha mostrato tossicità riproduttiva (vedi paragrafo 5.3).
Dati epidemiologici sull’esposizione a Triasporin durante il primo trimestre di gravidanza - prevalentemente in pazienti che avevano ricevuto un trattamento a breve termine per candidosi vulvovaginali - non hanno mostrato un rischio superiore di malformazioni se confrontati a soggetti di controllo non esposti a nessuna sostanza teratogena conosciuta.
Donne in età fertile
Devono essere adottate adeguate misure contraccettive in donne in età fertile trattate con TRIASPORIN soluzione orale. Un’efficace contraccezione deve essere mantenuta fino alla mestruazione successiva alla fine della terapia con Triasporin.
Allattamento
Una piccolissima quantità di itraconazolo viene escreta nel latte materno.
TRIASPORIN soluzione orale non deve essere somministrato durante l’allattamento.
Approssimativamente il 9% dei pazienti trattati può mostrare la comparsa di reazioni avverse durante l’assunzione di itraconazolo. L’incidenza di effetti indesiderati è stata più alta (circa il 15%) nei pazienti in trattamento prolungato (circa 1 mese) e continuativo. Gli eventi avversi più frequentemente riportati sono stati di origine gastrointestinale, epatica e dermatologica.
La seguente tabella riporta le reazioni avverse classificate per organo/sistema.
Nell’ambito di ogni classificazione organo/sistema, le reazioni avverse sono state ordinate in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1000); molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazioni avverse | ||
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||
Non comune | Leucopenia, neutropenia, trombocitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | ||
Non nota | Malattia da siero, edema angioneurotico, reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi, ipersensibilità* | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||
Non comune | Ipokaliemia | |
Non nota | Ipertrigliceridemia | |
Patologie del sistema nervoso | ||
Comune | Mal di testa | |
Non comune | Neuropatia periferica*, vertigini | |
Non nota | Parestesia, ipoestesia | |
Patologie dell’occhio | ||
Non comune | Disturbi visivi, incluso annebbiamento della vista e diplopia | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | ||
Non nota | Tinnito, perdita dell’udito transitoria o permanente* | |
Patologie cardiache | ||
Non nota | Insufficienza cardiaca congestizia * | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||
Comune | Dispnea | |
Non nota | Edema polmonare | |
Patologie gastrointestinali | ||
Comune | Dolore addominale, vomito, nausea, diarrea, disgeusia | |
Non comune | Dispepsia, costipazione | |
Non nota | Pancreatite | |
Patologie epatobiliari | ||
Comune | Incremento degli enzimi epatici | |
Non comune | Epatite, iperbilirubinemia | |
Non nota | Epatotossicità*, insufficienza epatica acuta* | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||
Comune | Eruzione cutanea | |
Non comune | Prurito | |
Non nota | Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, Pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, vasculite leucocitoclastica, orticaria, alopecia, fotosensibilità | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||
Non nota | Mialgia, artralgia | |
Patologie renali e urinarie | ||
Non nota | Pollachiuria, incontinenza urinaria | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | ||
Non nota | Disordini mestruali, disfunzione erettile | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Comune | Piressia | |
Non comune | Edema | |
*vedere paragrafo 4.4 |
Popolazione pediatrica
La sicurezza di TRIASPORIN soluzione orale è stata valutata in 250 pazienti pediatrici di età compresa tra 6 mesi e 14 anni che hanno partecipato a cinque studi clinici in aperto. Questi pazienti hanno ricevuto almeno una dose di TRIASPORIN soluzione orale per la profilassi delle infezioni micotiche o per il trattamento della candidosi orale o per il trattamento di infezioni micotiche sistemiche e si sono raccolti i dati di sicurezza.
Sulla base dei dati di sicurezza aggregati derivanti da questi studi clinici, gli eventi avversi che si sono manifestati più comunemente nei pazienti pediatrici sono stati: vomito (36,0%), piressia (30,8%), diarrea (28,4%), infiammazione alla mucosa (23,2%), rash (22,8%), dolore addominale (17,2%), nausea (15,6%), ipertensione (14,0%) e tosse (11,2%). La natura degli eventi avversi riscontrati nei pazienti pediatrici è simile a quella osservata nei pazienti adulti ma l’incidenza è più alta.
Idrossipropil-β-ciclodestrina, sorbitolo E420, glicole propilenico, aroma di ciliegia 1 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido acetico E260), aroma di ciliegia 2 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido lattico E270), caramello, saccarina sodica, acido cloridrico e sodio idrossido (per regolazione del pH), acqua depurata.
Non conservare a temperatura superiore ai 25° C.