Tramadolo ang (Angenerico spa)

Soluzione iniettabile 5f 100mg 2ml

Principio attivo:Tramadolo cloridrato
Gruppo terapeutico:Oppioidi
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rnr - non ripetibile (ex s/f)
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

Adulti e adolescenti oltre i 12 anni

La posologia deve essere adattata all’intensità del dolore e alla sensibilità individuale del paziente. In generale bisogna scegliere la dose minima efficace.

La posologia consigliata per le diverse forme farmaceutiche è:

50 mg capsule: 1 – 2 capsule ogni 4 – 6 ore, fino a 8 capsule al giorno.

100 mg/ml gocce orali (1gtt=2,5mg): 20 gocce ogni 4 – 6 ore (pari a 50 mg), fino a 8 somministrazioni giornaliere. Le gocce possono essere diluite con una piccola quantità di bevanda a piacere.

100 mg supposte: 1 supposta ogni 4 – 6 ore, fino a 4 supposte al giorno.

50 mg soluzione iniettabile: 1 fiala per via endovenosa lenta o fleboclisi oppure per via intramuscolare o sottocutanea, fino a 8 fiale al dì.

100 mg soluzione iniettabile: 1 fiala per via endovenosa lenta o fleboclisi oppure per via intramuscolare o sottocutanea, fino a 4 fiale al dì.

La dose giornaliera non deve superare i 400 mg di tramadolo cloridrato, per qualunque via di somministrazione, tranne in speciali condizioni cliniche.

Nel dolore post–operatorio possono essere somministrati, con buona tollerabilità, fino a 600 mg al giorno e dosaggi anche superiori nel dolore oncologico.

Pazienti anziani

Di solito non è necessario adattare la dose nei pazienti fino a 75 anni in assenza di insufficienza epatica o renale manifesta. Nei soggetti anziani oltre i 75 anni, l’eliminazione del farmaco può essere più lenta. Perciò, se necessario, l’intervallo di somministrazione deve essere aumentato secondo le esigenze del paziente.

Insufficienza renale/ dialisi e compromissione epatica

Nei pazienti con insufficienza renale e/o epatica, l’eliminazione di tramadolo è ritardata.

In questi pazienti occorre valutare attentamente un prolungamento degli intervalli di somministrazione tenendo conto delle necessità del paziente

Le compresse a rilascio prolungato non sono raccomandabili in queste condizioni.

Controindicazioni
  • allattamento
  • grave insufficienza epatica
  • insufficienza renale
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    Interazioni
  • farmaci deprimenti il sistema nervoso
  • alcool
  • ipnotici
  • neurolettici
  • sedativa
  • sedativo
  • carbamazepina
  • tramadolo
  • noti
  • ketoconazolo
  • eritromicina
  • chinidina
  • fluoxetina
  • paroxetina
  • amitriptilina
  • stati descritti
  • digossina
  • warfarin
  • dati sull’interazione
  • beta–bloccanti
  • oppioide
  • nalbufina
  • pentazocina
  • analgesico
  • noradrenalina
  • antidepressivi triciclici
  • antipsicotici
  • cimetidina
  • improbabili interazioni
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    Avvertenze

    Il tramadolo deve essere utilizzato con cautela in pazienti a rischio di depressione respiratoria, in quanto, se vengono somministrate alte dosi o il farmaco è associato con anestetici od alcool o altre sostanze che deprimono la funzione respiratoria, può verificarsi depressione respiratoria.

    Il farmaco deve essere utilizzato con cautela in pazienti con eccessiva secrezione bronchiale o in stato di shock.

    In caso di insufficienza della funzione epatica o renale la posologia del tramadolo deve essere ridotta.

    Il tramadolo non deve essere usato in soggetti ipersensibili agli oppiacei.

    Una somministrazione prolungata può condurre ad uno stato di farmacodipendenza, riconoscibile, ad esempio, dall’entità e dalla frequenza della richiesta di farmaco non giustificate dalla gravità del dolore. Sono stati descritti casi di abuso e dipendenza. In caso di accertata farmacodipendenza, si raccomanda di ridurre gradualmente la posologia. Il medico deciderà sulla durata della somministrazione e sulla necessità di inserire, eventualmente, degli intervalli nel corso di trattamenti prolungati negli stati dolorosi cronici.

    Rischio di convulsioni

    Sono stati riportati casi di convulsioni in pazienti in terapia con tramadolo.

    L’esperienza post–marketing suggerisce che l’incidenza delle convulsioni aumenta con dosi di tramadolo superiori a quelle raccomandate, ma sono stati riportati casi anche all’interno dell’intervallo di dose raccomandato. La somministrazione di tramadolo può accrescere il rischio di convulsioni in pazienti che assumono antidepressivi triciclici, inibitori della ricaptazione della serotonina, inibitori della MAO, neurolettici, altri farmaci che riducono la soglia convulsiva (analgesici ad azione centrale, anestetici locali) (v. anche 4.5.)

    Il rischio di convulsioni aumenta in pazienti epilettici, in quelli con storia di attacchi convulsivi o in pazienti con un rischio riconosciuto per convulsioni (trauma cranico, disordini metabolici, astinenza da alcool e da farmaci, infezioni del SNC).

    In caso di overdose di tramadolo la somministrazione di naloxone può aumentare il rischio di convulsioni.

    Il tramadolo non dovrebbe essere utilizzato in pazienti dipendenti dagli oppiacei; esso può determinare ricaduta in pazienti ex tossicodipendenti.

    Inoltre, pazienti che abbiano di recente assunto alte dosi di oppiacei, anche a scopo terapeutico, possono manifestare sintomi da astinenza.

    Conseguentemente, il trattamento con tramadolo non è raccomandato in soggetti a rischio di tossicodipendenza.

    Rischio suicidario

    Non somministrare tramadolo a pazienti che sono a rischio suicidario. Prescrivere tramadolo con cautela in pazienti che assumono tranquillanti o farmaci antidepressivi e in pazienti che fanno uso di alcool in eccesso. E’ importante che i pazienti siano informati di non superare la dose raccomandata e di limitare l’assunzione di alcool.

    Rischio di sindrome serotoninergica

    Lo sviluppo di sindrome serotoninergica è potenzialmente pericolosa per la vita e può occorrere con l’uso di tramadolo soprattutto quando somministrato in concomitanza:

    – con farmaci serotoninergici come gli antagonisti selettivi della ricaptazione della serotonina

    – o con i triptani

    – o con i farmaci che inibiscono il metabolismo della serotonina come gli inbitori delle MAO (compreso il linezolid, un antibiotico che è un inibitore reversibile non selettivo delle MAO)

    – o con farmaci che inbiscono il metabolismo del tramadolo

    La sindrome serotoninergica può insorgere entro la dose raccomandata. Fra i segni della sindrome serotoninergica si annoverano confusione, agitazione, allucinazioni, febbre, sudorazione, atassia, iperreflessia, incoordinazione, mioclono, tachicardia, ipertermia, nausea, vomito e diarrea. In genere, l’interruzione del farmaco serotoninergico determina un rapido miglioramento. La terapia dipende dalla natura e dalla severità dei sintomi (vedere paragrafo 4.5. Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

    Tramadolo Angenerico dovrebbe essere usato con cautela in pazienti con pressione endocranica aumentata o lesioni cerebrali, in quanto l’effetto miotico può mascherare i sintomi della patologia intracranica.

    Va usata cautela anche in caso di shock, di disturbi della coscienza di origine incerta, disturbi del centro respiratorio o della funzionalità respiratoria.

    Tramadolo Angenerico può mascherare i sintomi clinici dell’addome acuto.

    Il tramadolo non è adatto all’impiego come trattamento sostitutivo nei soggetti tossicodipendenti; sebbene sia un agonista oppioide, esso non è in grado di sopprimere i sintomi da astinenza da morfina.

    In uno studio, l’impiego del tramadolo in corso di anestesia generale, indotta da enfluorano ed ossido di azoto, è stato associato ad un aumentato numero di pazienti con ricordo di particolari intraoperatori. In attesa di ulteriori informazioni, dovrebbe essere evitato l’impiego del tramadolo nelle fasi superficiali di anestesia generale.

    Per le forme iniettabili, sussistendo il rischio di ipotensione, depressione respiratoria e shock anafilattoide, la prima somministrazione del tramadolo dovrebbe essere condotta sotto stretto controllo medico.

    Si dovrebbe evitare una somministrazione endovenosa rapida, in quanto, questa si associa ad un’aumentata incidenza di effetti indesiderati.

    Le gocce orali contengono saccarosio: usare cautela per la somministrazione a pazienti con rari problemi di intolleranza ereditaria al fruttosio, di malassorbimento glucosio–galattosio o di insufficienza di sucrasi–isomaltasi.

    Gravidanza

    Studi sugli animali hanno rivelato che il tramadolo a dosi molto elevate produce effetti sullo sviluppo degli organi, sull’ossificazione e sulla mortalità neonatale. Tramadolo passa la barriera placentare. Non si hanno ancora dati sufficienti sulla sicurezza del tramadolo in gravidanza. Pertanto Tramadolo Angenerico non deve essere usato in tale situazione.

    Il tramadolo, somministrato prima o durante il parto, non modifica la contrattilità uterina. Nei neonati può causare delle modifiche della frequenza respiratoria di solito clinicamente non rilevanti. L’uso cronico durante la gravidanza può portare ad una sindorme di astinenza neonatale. Durante l’allattamento circa lo 0,1% della dose di tramadolo somministrata alla madre passa nel latte. Pertanto, Tramadolo Angenerico non è raccomandato nelle donne che allattano. Di solito, se la terapia consiste nella somministrazione di una sola dose di tramadolo, non è necessario interrompere l’allattamento al seno.

    Effetti Collaterali

    Come per gli altri analgesici della stessa classe, è stata segnalata, per quanto raramente, la comparsa di: sudorazione, vertigini, nausea, vomito, secchezza della mucosa orale, sonnolenza, stanchezza, obnubilamento, ipotensione, collasso cardiovascolare, palpitazioni, tachicardia, bradicardia, stitichezza, cefalea, dispepsia, diarrea, ritenzione urinaria, sintomi menopausali.

    In una percentuale di pazienti compresa tra 7% ed il 14% (la percentuale più elevata si riferisce a pazienti che avevano assunto il farmaco per periodi fino a 90 giorni) si sono verificati sintomi di stimolazione del sistema nervoso centrale che comprendevano: ansia, nervosismo, agitazione, tremore, rigidità muscolare.

    Molto raramente, dopo somministrazione di TRAMADOLO ANGENERICO, possono manifestarsi degli effetti collaterali psichici di vario genere con differenze individuali per quanto riguarda l’intensità e il tipo (in dipendenza della personalità e della durata della terapia). Essi comprendono: modificazioni dell’umore (generalmente euforia, occasionalmente disforia), modificazioni dell’attività (generalmente diminuzione, occasionalmente aumento) e modificazioni della capacità cognitiva e sensoriale (per esempio, del comportamento decisionale, disturbi della percezione).

    Raramente possono verificarsi degli effetti sulla regolazione cardiovascolare (palpitazioni, tachicardia, ipotensione ortostatica o collasso cardiocircolatorio). Questi effetti indesiderati possono manifestarsi specialmente in caso di somministrazione per via endovenosa ed in pazienti sottoposti a stress fisico. Possono verificarsi mal di testa, conati di vomito, stipsi, irritazione gastrointestinale (sensazione di pressione nello stomaco, sensazione di pienezza) e reazioni a livello cella–cute (per esempio prurito, eruzione, orticaria).

    Molto raramente sono stati osservati: debolezza motoria, modificazioni dell’appetito, visione confusa e disturbi della minzione (disuria e ritenzione urinaria).

    Reazioni allergiche (es. dispnea, broncospasmo, respirazione asmatica, edema angioneurotico) e anafilassi sono state riportate molto raramente.

    Sono state riportate convulsioni cerebrali. Esse si sono manifestate principalmente dopo somministrazione di dosi elevate di tramadolo o dopo terapia concomitante con farmaci che abbassano la soglia convulsivante o che inducono essi stessi convulsioni cerebrali (es. antidepressivi o antipsicotici).

    Aumenti della pressione e bradicardia sono stati segnalati in casi molto rari.

    E’ stato segnalato anche un peggioramento dell’asma, anche se la relazione causale con il tramadolo non è stata stabilita.

    E’ stata riportata anche la depressione respiratoria, che può manifestarsi qualora vengano superate considerevolmente le dosi raccomandate e vengano somministrati contemporaneamente farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale.

    Potrebbe instaurarsi dipendenza. I sintomi della reazione di astinenza, simili a quelli che compaiono nella sindrome di astinenza da oppioidi sono agitazione, ansietà, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremori e sintomi gastrointestinali.

    In correlazione temporale con l’uso terapeutico di tramadolo, in pochi casi isolati è stato riportato un aumento degli enzimi epatici.

    Sono state riportate reazioni anafilattoidi gravi (meno dell’1% dei pazienti), raramente fatali, in pazienti in terapia con il tramadolo. Queste reazioni spesso avvengono in seguito alla prima somministrazione. Sono stati descritti anche:

    prurito, brividi, broncospasmo ed angioedema, orticaria, tachicardia, ipotensione ortostatica, rialzo pressorio, bradicardia, vampate, sincope e shock. Pazienti con anamnesi di reazioni anafilattoidi alla codeina o ad altri oppiacei potrebbero essere maggiormente a rischio, per cui non dovrebbero essere trattati con il tramadolo.

    In una percentuale di pazienti inferiore all’1% e con nesso di causalità non completamente chiarito si sono verificati anche i seguenti effetti indesiderati:

    Apparato cardiovascolare: anormalità dell’ECG, ipertensione, ischemia del miocardio.

    Apparato respiratorio: dispnea.

    Cute ed annessi: bolle, sindrome di Stevens–Johnson/necrolisi epidermica tossica.

    Apparato gastrointestinale: sanguinamento gastrointestinale, epatite, stomatite.

    Organi di senso: disgeusia, cataratta, sordità, tinnito.

    Sistema emopoietico: discrasie ematiche.Test di laboratorio: aumento dei livelli di creatinina e degli enzimi epatici, diminuzione dell’emoglobina, proteinuria.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

    Frequenza non nota: ipoglicemia

    Eccipienti

    Capsule: calcio idrogeno fosfato diidrato, sodio carbossimetilamido, magnesio stearato. Costituenti della capsula: gelatina, titanio biossido (E 171), ossido di ferro giallo (E 172), indigotina (E 132)

    Gocce orali, soluzione: potassio sorbato, etanolo, glicole propilenico, saccarosio mg 200, polisorbato 80, essenza di menta, acqua depurata.

    Soluzione iniettabile: sodio acetato ed acqua per preparazioni iniettabili.

    Supposte: gliceridi semisintetici solidi (Witepsol W 35) e gliceridi semisintetici solidi (Witepsol E 75).

    Conservazione

    Capsule, gocce orali, soluzione iniettabile: nessuna in particolare.

    Supposte: non conservare a temperatura superiore a 30°C