Principio attivo:Octreotide
Gruppo terapeutico:Ormoni ipotalamici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • acromegalia
  • tumori endocrini funzionanti gastro–entero–pancreatici
  • carcinoidi
  • carcinoide
  • emorragia
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    Posologia

    Posologia

    Acromegalia

    Iniziare con Sandostatina 0,05 – 0,1 mg ogni 8 o 12 ore per via sottocutanea.

    Eventuali variazioni posologiche devono essere stabilite in base a controlli mensili delle concentrazioni plasmatiche di GH e IGF–1 (valore di riferimento: GH < 2,5 ng/mL; IGF–1 nel range di normalità), della sintomatologia clinica e della tollerabilità. Nella maggioranza dei pazienti la dose ottimale giornaliera è 0,3 mg. Non deve essere superata la dose massima di 1,5 mg al giorno. Nei pazienti con dose stabile di Sandostatina, i controlli di GH devono essere effettuati ogni 6 mesi.

    Se entro 3 mesi dall’inizio del trattamento con Sandostatina non si ottiene una consistente riduzione dei livelli di GH e un miglioramento dei sintomi clinici, la terapia deve essere sospesa.

    Tumori endocrini gastro–entero–pancreatici

    Iniziare con Sandostatina 0,05 mg una o due volte al giorno per via sottocutanea.

    Sulla base della risposta clinica, effetto sui livelli di ormoni prodotti dal tumore (in caso di tumori carcinoidi, delle concentrazioni urinarie di acido 5–idrossiindolacetico) e della tollerabilità il dosaggio

    può essere gradualmente aumentato a 0,1 – 0,2 mg 3 volte al giorno. In alcuni casi eccezionali è necessario ricorrere a dosaggi superiori. Le dosi di mantenimento devono essere adattate al singolo paziente.

    Nei tumori carcinoidi la terapia deve essere interrotta se non si è ottenuto un beneficio entro 1 settimana dall’inizio del trattamento con Sandostatina alla massima dose tollerata.

    Complicazioni conseguenti ad interventi chirurgici sul pancreas

    0,1 mg 3 volte al giorno per via sottocutanea per 7 giorni consecutivi, iniziando il giorno dell’intervento almeno 1 ora prima della laparotomia.

    Emorragie da varici gastro–esofagee

    25 mcg /ora in infusione endovenosa (i.v.) continua per 5 giorni. Sandostatina può essere somministrata diluita in soluzione fisiologica.

    Nei pazienti cirrotici con emorragie da varici gastro–esofagee, Sandostatina è stata ben tollerata in infusione endovenosa continua fino a 50 mcg /ora per 5 giorni.

    Trattamento di adenomi ipofisari secernenti TSH

    Il dosaggio generalmente più efficace è di 100 mcg tre volte al giorno per iniezione sottocutanea. La dose può essere regolata in base alle risposte del TSH e degli ormoni tiroidei. Saranno necessari almeno 5 giorni di trattamento per valutare l’efficacia.

    Uso nei pazienti anziani

    Non vi è alcuna evidenza di ridotta tollerabilità o necessità di modificare la posologia nei pazienti anziani trattati con Sandostatina.

    Uso nei bambini

    L’esperienza nell’uso di Sandostatina nei bambini è limitata.

    Uso nei pazienti con funzionalità epatica compromessa

    In pazienti con cirrosi epatica, l’emivita del farmaco può essere aumentata, rendendo necessario un aggiustamento del dosaggio di mantenimento.

    Uso nei pazienti con funzionalità renale compromessa

    La compromissione della funzionalità renale non ha influenzato l’esposizione totale (AUC) per l’octreotide somministrato per via sottocutanea, quindi non è necessario un aggiustamento della dose di Sandostatina.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
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    Interazioni
  • beta–bloccanti
  • calcio
  • agenti
  • insulina
  • antidiabetici
  • ciclosporina
  • cimetidina
  • bromocriptina
  • chinidina
  • terfenadina
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    Avvertenze

    Generali

    Poiché i tumori ipofisari GH–secernenti possono talvolta espandersi causando serie complicazioni (ad esempio alterazioni del campo visivo), è essenziale un attento monitoraggio di tutti i pazienti. In caso di espansione del tumore deve essere valutata la possibilità di procedure alternative.

    In pazienti femmine acromegaliche, i benefici terapeutici di una riduzione dei livelli dell’ormone della crescita (GH) e la normalizzazione del fattore di crescita 1 insulino–simile (IGF–1) possono potenzialmente ripristinare la fertilità. Le pazienti in età fertile devono essere informate di utilizzare, se necessario, durante il trattamento con octreotide un’adeguata contraccezione (vedere anche paragrafo 4.6).

    Nei pazienti in trattamento prolungato con octreotide deve essere controllata la funzione tiroidea.

    Durante la terapia con octreotide deve essere controllata la funzione epatica.

    Eventi correlate all’apparato cardiovascolare

    Sono stati riportati casi comuni di bradicardia. Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio di farmaci quali beta–bloccanti, calcio antagonisti, o agenti per il controllo del bilancio idro–elettrolitico (vedere paragrafo 4.5).

    Colecisti ed eventi correlati

    L’octreotide inibisce la secrezione di colecistochinina, determinando una ridotta contrattilità della colecisti e un aumento del rischio di formazione di sabbia e calcoli. L’incidenza di formazione di calcoli biliari è stimata essere tra il 15 – 30%. L’incidenza nella popolazione generale è di circa il 5 – 20%. Un controllo ecografico della colecisti è comunque raccomandato sia prima che a intervalli di 6–12 mesi durante il trattamento con Sandostatina. Se presenti, i calcoli biliari sono generalmente asintomatici; nel caso fossero sintomatici, possono essere trattati tramite dissoluzione con acidi biliari o con intervento chirurgico.

    Tumori endocrini gastroenteropancreatici (GEP)

    Durante il trattamento dei tumori endocrini GEP, ci possono essere rari casi di improvvisa perdita del controllo dei sintomi con una recrudescenza di sintomi gravi. Se il trattamento viene interrotto, i sintomi possono peggiorare o ripresentarsi.

    Metabolismo glucidico

    Per l’azione inibitoria sull’ormone della crescita, sul glucagone e sul rilascio di insulina, Sandostatina può influenzare la regolazione del metabolismo del glucosio. La tolleranza glucidica postprandiale può essere alterata e, in alcuni casi, può essere indotto uno stato di iperglicemia persistente come conseguenza della somministrazione cronica del farmaco. È stata riportata anche ipoglicemia.

    Nei pazienti con insulinoma, poiché octreotide ha una maggiore potenza relativa di inibizione della secrezione dell’ormone della crescita e di glucagone rispetto all’insulina e poiché la durata dell’effetto inibitorio sull’insulina è minore, octreotide potrebbe aumentare la severità e prolungare la durata dell’ipoglicemia. Questi pazienti devono essere controllati attentamente durante l’inizio della terapia con Sandostatina e ad ogni variazione del dosaggio. Variazioni eccessive della glicemia possono essere controllate somministrando dosi minori ad intervalli più brevi.

    In caso di diabete mellito insulino–dipendente di Tipo I, il fabbisogno insulinico potrebbe essere ridotto dalla somministrazione di Sandostatina. Nei pazienti non diabetici e nei pazienti con diabete di Tipo II con riserve di insulina parzialmente intatte, la somministrazione di Sandostatina potrebbe provocare un aumento della glicemia post–prandiale. Si raccomanda dunque di monitorare la tolleranza glucidica e la terapia antidiabetica.

    Varici esofagee

    I livelli glicemici devono essere attentamente controllati poiché, a seguito di episodi emorragici dovuti a varici esofagee, potrebbe aumentare il rischio che si sviluppi diabete insulino dipendente o che si debba modificare il fabbisogno di insulina nei pazienti con diabete pre–esistente.

    Reazioni locali nella sede di iniezione

    In uno studio di tossicità a 52 settimane nei ratti, principalmente di sesso maschile, sono stati osservati sarcomi nella sede di iniezione sottocutanea solo alla dose più alta (circa 8 volte la dose massima nell’uomo basata sull’area della superficie corporea). Non si sono verificate lesioni iperplastiche o neoplastiche nella sede di iniezione sottocutanea in uno studio di tossicità a 52 settimane nel cane. Non ci sono state segnalazioni di formazione di tumore nelle sedi di iniezione nei pazienti trattati con Sandostatina fino a 15 anni. Al momento tutte le informazioni disponibili indicano che le evidenze osservate nel ratto sono specie specifiche e non sono di rilievo per l’uso del farmaco nell’uomo (vedere paragrafo 5.3).

    Nutrizione

    In alcuni pazienti octreotide può alterare l’assorbimento dei grassi presenti nella dieta.

    In alcuni pazienti in trattamento con octreotide si è osservato una diminuzione consistente dei livelli di vitamina B12 e risultati anormali del test di Schilling. Si raccomanda di effettuare il monitoraggio dei livelli di vitamina B12 durante la terapia con Sandostatina in pazienti che abbiano avuto in precedenza episodi di carenza di vitamina B12.

    Gravidanza

    Gravidanza

    I dati relativi all’uso di octretotide in donne in gravidanza sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte) e in circa un terzo dei casi i risultati della gravidanza sono sconosciuti. La maggior parte delle segnalazioni sono pervenute dopo la commercializzazione di octreotide e oltre il 50% di gravidanze esposte sono state riportate in pazienti acromegaliche. La maggior parte delle donne è stata esposta a octreotide durante il primo trimestre di gravidanza a dosi variabili da 100 a 1200 mcg /die di Sandostatina somministrata per via sottocutanea o da 10 a 40 mg/mese di Sandostatina LAR. In circa il 4% delle gravidanze con esito noto sono state riportate anomalie congenite. Per questi casi non è stata sospettata una relazione causale con l’octreotide.

    Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

    Come misura precauzionale, è preferibile evitare di usare Sandostatina durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.4).

    Allattamento

    Non è noto se l’octreotide venga escreto nel latte materno. Studi su animali hanno mostrato che l’octreotide è escreto nel latte materno. Le pazienti non devono allattare durante il trattamento con Sandostatina.

    Fertilità

    Non è noto se l’octreotide ha un effetto sulla fertilità nell’uomo. Nei maschi nati da madri trattate durante la gravidanza e l’allattamento è stato osservato un ritardo nella discesa dei testicoli. L’octreotide comunque non ha compromesso la fertilità nei ratti maschi e femmine a dosi fino a 1 mg/kg di peso corporeo al giorno (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Sintesi del profilo di sicurezza

    Le reazioni avverse più frequentemente riportate durante la terapia con octreotide comprendono disturbi gastrointestinali, disturbi del sistema nervoso, disturbi epatobiliari e disturbi del metabolismo e della nutrizione.

    Le reazioni avverse più comunemente segnalate durante gli studi clinici con octreotide sono state diarrea, dolore addominale, nausea, flatulenza, mal di testa, colelitiasi, iperglicemia e stipsi. Altre reazioni avverse riportate comunemente sono state capogiri, dolore localizzato, fango biliare, disfunzione tiroidea (ad esempio diminuzione dell’ormone tireotropo [TSH], diminuzione del T4 totale e del T4 libero), feci molli, alterata tolleranza al glucosio, vomito, astenia e ipoglicemia.

    Tabella delle reazioni avverse

    Le seguenti reazioni avverse al farmaco, elencate nella Tabella 1, sono state raccolte durante gli studi clinici con octreotide:

    Le reazioni avverse al farmaco (Tabella 1) sono elencate secondo la categoria di frequenza, riportando per prima la reazione più frequente, usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000) molto raro (<1/10.000), comprese le segnalazioni isolate. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

    Tabella 1 Reazioni avverse al farmaco riportate negli studi clinici

    Patologie gastrointestinali
    Molto comune: Diarrea, dolore addominale, nausea, stipsi, flatulenza.
    Comune: Dispepsia, vomito, gonfiore addominale, steatorrea, feci molli, feci chiare.
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune: Mal di testa.
    Comune: Capogiri.
    Patologie endocrine
    Comune: Ipotiroidismo, disfunzione tiroidea (ad esempio diminuzione del TSH, diminuzione del T4 totale e del T4 libero).
    Patologie epatobiliari
    Molto comune: Colelitiasi.
    Comune: Colecisitite, sabbia biliare, iperbilirubinemia.
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto comune: Iperglicemia.
    Comune: Ipoglicemia, alterata tolleranza al glucosio, anoressia.
    Non comune: Disidratazione.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto comune: Reazione nella sede di iniezione.
    Comune: Astenia.
    Esami diagnostici
    Comune: Aumento dei livelli di transaminasi.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune: Prurito, rash, alopecia.
    Patologie respiratorie
    Comune: Dispnea.
    Patologie cardiache
    Comune: Bradicardia.
    Non comune: Tachicardia.

    Post–marketing

    Le reazioni avverse al farmaco riportate spontaneamente, presentate nella Tabella 2 sono state segnalate su base volontaria e non è sempre possibile determinare in modo affidabile la frequenza o una relazione causale con l’esposizione al farmaco.

    Tabella 2 Reazioni avverse al farmaco provenienti da segnalazioni spontanee

    Disturbi del sistema immunitario
    Anafilassi, reazioni da allergia/ipersensibilità.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Orticaria
    Patologie epatobiliari
    Pancreatite acuta, epatite acuta senza colestasi, epatite colestatica, colestasi, ittero, ittero colestatico.
    Patologie cardiache
    Aritmia.
    Esami diagnostici
    Aumento dei livelli di fosfatasi alcalina, aumento dei livelli di gamma glutamiltransferasi.

    Descrizione di reazioni avverse selezionate

    Patologie gastrointestinali

    In rari casi gli eventi avversi a carico dell’apparato gastrointestinale possono presentare le caratteristiche di un’occlusione intestinale acuta, con progressiva distensione addominale, grave dolore in sede epigastrica, dolorabilità addominale e reazione di difesa addominale.

    La frequenza degli eventi avversi gastrointestinali è nota diminuire nel tempo con la continuazione del trattamento.

    La comparsa di effetti indesiderati gastrointestinali può essere ridotta somministrando Sandostatina per via sottocutanea lontano dai pasti, cioè effettuando l’iniezione nell’intervallo fra un pasto e l’altro o al momento di coricarsi.

    Reazioni nella sede di iniezione

    Dolore o una sensazione di puntura, formicolio o bruciore nella sede dell’iniezione sottocutanea, con arrossamento e gonfiore, raramente durano più di 15 minuti. I disturbi locali possono essere ridotti effettuando l’iniezione una volta che la soluzione abbia raggiunto la temperatura ambiente, o riducendo il volume da iniettare con l’uso di una formulazione più concentrata.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Anche se l’escrezione misurata dei grassi fecali può risultare aumentata, non c’è tuttavia ad oggi evidenza che il trattamento a lungo termine con octreotide abbia causato un deficit nutrizionale da malassorbimento.

    Enzimi pancreatici

    In casi molto rari è stata riportata pancreatite acuta entro le prime ore o i primi giorni di trattamento con Sandostatina per via sottocutanea che si è risolta con la sospensione del farmaco. Inoltre, è stata riportata pancreatite indotta da colelitiasi nei pazienti in trattamento a lungo termine con Sandostatina per via sottocutanea.

    Patologie cardiache

    Sia in pazienti con acromegalia sia in pazienti con sindrome carcinoide sono state osservate alterazioni elettrocardiografiche come prolungamento del QT, deviazione assiale, ripolarizzazione precoce, basso voltaggio, transizione R/S, progressione precoce dell’onda R e alterazioni non specifiche dell’onda ST–T. Non è stata stabilita la relazione tra questi eventi e il trattamento con octreotide acetato in quanto molti di questi pazienti presentano malattie cardiache sottostanti (vedere paragrafo 4.4).

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

    Eccipienti

    Sandostatina 0,05 – 0,1 – 0,5 mg/1 ml fiale, soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa)

    Eccipienti: acido lattico, mannitolo, sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.

    Sandostatina flaconcini multidose 1 mg/5 ml (0,2 mg/ml), soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa)

    Eccipienti: acido lattico, fenolo, mannitolo, sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.

    Conservazione

    Per lunghi periodi di conservazione sia le fiale che i flaconi devono essere tenuti ad una temperatura tra 2° e 8° C. Conservare nella confezione originale per tenerli al riparo dalla luce.

    Sandostatina 0,05 – 0,1 – 0,5 mg/1 ml fiale, soluzione iniettabile (uso sottocutaneo) o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa):

    Durante l’uso quotidiano conservare a temperatura < ai 30° C per un periodo di 2 settimane.

    Sandostatina flaconcini multidose 1 mg/5 ml (0,2 mg/ml),soluzione iniettabile (uso sottocutaneo)o concentrato per soluzione per infusione (infusione endovenosa):

    Durante l’uso quotidiano conservare a temperatura < ai 25° C per un periodo di 2 settimane

    Flacone: non congelare.

    SANDOSTATINA DEVE ESSERE TENUTA FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI