Lovastatina è somministrata per via orale e deve essere assunta durante la cena. Se al paziente sono state prescritte dal medico due assunzioni al giorno, queste sono da intendersi una a colazione e l’altra a cena. Non assumere lovastatina a digiuno.
Prima di iniziare il trattamento con lovastatina il paziente, deve essere posto a dieta standard ipocolesterolemica, che deve continuare durante il trattamento.
Ipercolesterolemia.
Il dosaggio iniziale è di 10 mg/die in dose singola alla sera durante il pasto. Il dosaggio può essere aggiustato ad intervalli di quattro settimane sino ad un massimo di 40 mg/die.
Il dosaggio deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo–LDL sotto 75 mg/100 ml e di colesterolo–totale sotto 140 mg/100 ml.
Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta in pazienti con cardiopatia ischemica.
Nella cardiopatia ischemica, il dosaggio iniziale è di 20 mg/die in dose singola la sera durante il pasto. Il dosaggio può essere aggiustato ad intervalli di quattro settimane sino al massimo di 80 mg/die in dose singola la sera con il pasto o in due dosi (una a colazione e l’altra a cena).
Il dosaggio deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo–LDL sotto 75 mg/100 ml (1,94 mmol/l) e di colesterolo–totale sotto 140 mg/100 ml (3,6 mmol/l).
In caso di sospetta o reale mancata assunzione di una dose di lovastatina non assumere il farmaco fuori dell’orario prestabilito o insieme alla dose successiva. La mancata assunzione di una dose non compromette l’efficacia della terapia. Riprendere l’assunzione secondo gli schemi terapeutici stabiliti senza recuperare la dose non assunta.
Popolazione pediatrica.
La sicurezza e l’efficacia di REXTAT nei bambini non sono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8 e 5.1, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Terapia concomitante.
La lovastatina può essere assunta in concomitanza con altri agenti ipocolesterolemizzanti (sequestranti biliari), ma in questo caso non deve essere superata la dose di 20 mg/die. Va adottata cautela nella associazione terapeutica con gemfibrozil, altri fibrati, niacina (acido nicotinico) (dose di 1 g/die o maggiore) (Non superare i 20 mg/die vedere anche paragrafo 4.5).
Per i pazienti che assumono contemporaneamente amiodarone e verapamil, vedere paragrafo 4.4 "Effetti sulla muscolatura" .
Nei pazienti affetti da insufficienza renale grave (clearance di creatinina inferiore o uguale a 30 ml/min) dosaggi superiori a 20 mg/die devono essere attentamente valutati.
La somministrazione in pazienti ultrasessantacinquenni deve implicare una scrupolosa valutazione del rischio e un attento monitoraggio delle possibili reazioni avverse.
Precauzioni
La lovastatina può aumentare i livelli sierici di creatin–chinasi e di transaminasi.
Eseguire tests di funzionalità epatica prima dell’inizio del trattamento con lovastatina, 6 e 12 settimane dopo l’inizio della terapia, ogni volta che si aumenti la dose ed almeno 2 volte l’anno indipendentemente da aggiustamenti di dosaggio.
La lovastatina interagisce con molti farmaci, per cui il paziente deve essere informato della necessità di riferire al medico di tutti i farmaci di cui si fa uso e di cui si ha intenzione di fare uso (compresi quelli acquistabili senza prescrizione medica e i rimedi fitoterapici).
Il paziente deve essere informato della necessità di riferire al medico la comparsa di febbre, debolezza, dolori muscolari, dolore spontaneo ed alla palpazione e la comparsa di urine scure durante il trattamento.
Lovastatina possiede un effetto solo moderato sui trigliceridi e non è indicata quando è rilevante l’ipertrigliceridemia in presenza di disturbi di alterazione metabolica dei grassi (per esempio iperlipidemia dei Tipi I, IV e V secondo Fredrickson).
Per l’iperlipemia Tipo III non vi sono sufficienti esperienze.
La lovastatina è meno efficace nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote, perché questi pazienti mancano di recettori LDL funzionali.
Nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote, la lovastatina sembra aumentare con maggiore frequenza le transaminasi.
Malattia interstiziale polmonare
Con alcune statine sono stati riportati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). La sintomatologia può includere dispnea, tosse non produttiva e deterioramento dello stato di salute generale (stanchezza, perdita di peso, e febbre). Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato una malattia interstiziale polmonare, la terapia con la statina deve essere interrotta.
Diabete mellito
Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5.6–6.9 mmol/L, BMI>30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le linee–guida nazionali.
Avvertenze
REXTAT contiene tra gli eccipienti lattosio, quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Effetti sulla muscolatura: Miopatia/Rabdomiolisi (vedere anche paragrafo 4.5)
La lovastatina come altri inibitori della 3–idrossi–3–metilglutaril coenzima A reduttasi (HMG–CoA reduttasi) può causare occasionalmente miopatia, che si manifesta con dolori muscolari, dolenzia, dolorabilità, debolezza, e/o aumento dei livelli di creatin–chinasi (fino a 10 volte i valori massimi di riferimento).
La miopatia talvolta si manifesta come rabdomiolisi con o senza blocco renale acuto secondario a mioglobinuria, raramente con esito fatale.
Il rischio di miopatia è correlato alla dose.
Il rischio di miopatia/rabdomiolisi è notevolmente aumentato dall’uso concomitante di lovastatina con amiodarone e/o verapamil. La dose di lovastatina non deve superare i 40 mg/die in pazienti che ricevano un trattamento concomitante di amiodarone o verapamil. L’uso concomitante di lovastatina a dosi superiori a 40 mg/die e amiodarone o verapamil dovrebbe essere evitato salvo che i benefici non prevalgano sull’aumentato rischio di miopatia.
Il rischio di miopatia/rabdomiolisi potenziale o documentato è inoltre aumentato da:
• uso concomitante di lovastatina con potenti inibitori dell’enzima CYP3A4 (la lovastatina è un substrato del citocromo P450 isoforma 3A4 (CYP3A4): amiodarone, cannabinoidi, claritromicina, ciclosporina, chinino, cimetidina, danazolo, delavirdina, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, fluoxetina, fluvoxamina, inibitori delle HIV proteasi, indinavir, iperico, itraconazolo, ketoconazolo, omeprazolo, metronidazolo, miconazolo, nefazodone, melfinavir, mibefradil, norfloxacina, propoxifene, ritonavir, saquinavir, sertralina, telitromicina, troleandomicina, verapamil, zafirlukast, discrete quantità di succo di pompelmo (0,20 l/die) e di camomilla.
• uso concomitante di lovastatina con farmaci ipolipemizzanti che possono causare da soli miopatia: gemfibrozil, altri fibrati, o alte dosi di niacina (acido nicotinico) (1 g/die o dosi maggiori), in particolare se associati a dosi di lovastatina maggiori di 20 mg/die.
• uso concomitante di lovastatina con altri farmaci non ipocolesterolemizzanti, quali: beta–bloccanti, diuretici che causano ipokaliemia, cimetidina, teofillina, terbutalina, barbiturici e colchicina.
• disturbi elettrolitici, convulsioni, disturbi della funzione tiroidea, ipotermia, acidosi metabolica, ipossia, infezioni virali (Epstein–Barr, influenza, coksackie, ecc.), farmaci d’abuso (alcol, amfetamina, cocaina, LSD, ectasy, ecc.).
Di conseguenza:
L’uso concomitante di lovastatina con itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori delle HIV proteasi, nefazodone, discrete quantità di succo di pompelmo (0,20 l/die) e camomilla dovrebbe essere evitato. Nei casi in cui il trattamento con questi farmaci fosse indispensabile, la somministrazione di lovastatina dovrebbe essere sospesa. L’uso concomitante di altri farmaci aventi un forte effetto inibitore del sistema CYP3A4 dovrebbe essere evitato salvo che i benefici attesi non prevalgano sul rischio possibile.
La dose di lovastatina non dovrebbe superare i 20 mg/die in pazienti che ricevano un trattamento concomitante con farmaci immunosoppressivi (esempio ciclosporina), gemfibrozil, altri fibrati, o alte dosi di niacina (acido nicotinico) (1 g/die o dosi maggiori).
L’uso combinato di lovastatina e fibrati o niacina dovrebbe essere evitato a meno che il beneficio di una ulteriore riduzione dei livelli di lipidi non giustifichi l’aumentato rischio della terapia associata. L’aggiunta di questi farmaci alla lovastatina induce una modesta riduzione addizionale del colesterolo LDL, ma può ridurre ulteriormente i trigliceridi e aumentare il colesterolo HDL.
La dose di lovastatina non deve superare i 40 mg/die in pazienti che ricevano un trattamento concomitante di amiodarone o verapamil. L’uso concomitante di lovastatina a dosi superiori a 40 mg/die e amiodarone o verapamil dovrebbe essere evitato salvo che i benefici non prevalgano sul rischio aumentato di miopatia.
Tutti i pazienti che iniziano la terapia con lovastatina o ai quali venga aumentata la dose devono essere avvertiti del rischio di miopatia e invitati a segnalare al Medico curante eventuali dolori muscolari spontanei o indotti (ad esempio dalla palpazione), stanchezza, debolezza, febbre, urine scure.
La terapia con lovastatina deve essere immediatamente sospesa in presenza di diagnosi o sospetta diagnosi di miopatia.
La presenza dei suddetti sintomi e/o l’innalzamento della CK (>10 volte) sono indicativi di miopatia. Nella maggior parte dei casi in cui viene interrotto il trattamento, i dolori muscolari scompaiono e i livelli di CK tendono a tornare ai valori normali. Controlli periodici delle CK dovrebbero essere eseguiti nei pazienti che iniziano la terapia o che aumentano il dosaggio, anche se non esiste certezza che i controlli possano prevenire la miopatia.
Molti pazienti che hanno sviluppato una rabdomiolisi in terapia con lovastatina presentavano una anamnesi complicata, inclusa insufficienza renale conseguente a diabete mellito di lunga durata.
Il medico dovrebbe prescrivere lovastatina ponendo attenzione ai pazienti che hanno già presentato miopatia a seguito di trattamento con statine o fibrati o che soffrono di malattie che aumentano il rischio di rabdomiolisi (ipertiroidismo non curato, miopatia ereditaria, alcolisti).
Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno–mediata (Immune–Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L’IMNM è caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un’elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine.
Disfunzioni epatiche
L’aumento delle transaminasi sieriche fino a 3 volte i valori normali è stato segnalato nell’1.9% dei pazienti adulti che hanno assunto lovastatina per almeno 1 anno: in questi casi è necessario interrompere la terapia. L’aumento compare in genere dopo 3–12 mesi senza segni o sintomi associati. La sospensione del trattamento riporta lentamente alla normalità il livello delle transaminasi. Non si sono osservati segni di ipersensibilità.
Nello studio clinico Expanded Clinical Evaluation of Lovastatin (EXCEL) della durata di 48 settimane l’incidenza dell’aumento persistente delle transaminasi sieriche è stata dello 0.1% con placebo, 0.1% con 20 mg/die, 0.9% con 40 mg/die e 1.5% con 80 mg/die di lovastatina. Nella sorveglianza post–marketing, disturbi epatici sintomatici sono stati raramente segnalati.
In uno studio della durata media di oltre 5 anni [Air Force/Texas Coronary Atherosclerosis Prevention Study, AFCAPS/TexCAPS] condotto su 6605 pazienti, di cui 3304 trattati con 20–40 mg/die di lovastatina, l’incidenza di pazienti con aumento (>3 volte il limite) di alanina–transferasi [ALT] e aspartato–amminotransferasi [AST] non è risultata significativamente diversa da quella osservata con placebo.
Test di funzionalità epatica (ALT, AST) sono raccomandati prima dell’inizio della terapia e dopo 6 e 12 settimane di terapia o di aumento della dose, quindi con periodicità semestrale. I pazienti che sviluppano un aumento delle transaminasi devono essere monitorati fino a quando i valori non rientrano nella norma. Un aumento delle ALT o AST superiore a 3 volte i valori normali deve indurre a interrompere la terapia.
Il farmaco dovrebbe essere somministrato con cautela a pazienti alcolisti o con anamnesi di disturbi epatici.
Prima di estrazioni dentarie avvisare il proprio dentista di essere in terapia con lovastatina.
Potrebbe essere necessario interrompere la terapia con lovastatina alcuni giorni prima di essere sottoposti ad intervento chirurgico o ad altro intervento medico invasivo.
A tal fine informare sempre i sanitari di essere sottoposti a terapia con lovastatina.
Popolazione pediatrica
In un numero limitato di studi controllati (vedere paragrafi 4.8 e 5.1), non vi è stato alcun effetto rilevabile sulla crescita o maturazione sessuale nei ragazzi adolescenti o sulla durata del ciclo mestruale nelle ragazze.
Alle adolescenti si deve consigliare l’uso di adeguati metodi contraccettivi durante la terapia con lovastatina (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). REXTAT non è stato adeguatamente studiato nei bambini in età pre–puberale o nelle ragazze pre–menarca, né nei pazienti di età inferiore ai 10 anni.
Gravidanza
La lovastatina è controindicata in gravidanza.
Prima della prescrizione a donne in età fertile si raccomanda di eseguire un test di gravidanza.
Qualora, in corso di trattamento con lovastatina venga diagnosticata una gravidanza, il trattamento stesso deve essere immediatamente sospeso.
Allattamento
Benché il suo passaggio e/o quello dei suoi metaboliti nel latte materno non sia stato dimostrato, per non esporre a potenziale tossicità i neonati, la somministrazione deve essere evitata nelle donne che allattano oppure nel caso di terapia indispensabile è necessario sospendere l’allattamento.
Gli effetti indesiderati sono usualmente di natura lieve e transitoria.
La percentuale di pazienti che hanno sospeso la terapia nel corso dello studio EXCEL di 48 settimane per eventi avversi giudicati possibilmente, probabilmente o sicuramente attribuiti alla lovastatina è 4,6% contro 2,5% del placebo.
Gli eventi riscontrati in percentuale superiore allo 0,5 e 1% sono riportati nella tabella seguente:
Eventi avversi | Placebo % (n=1663) | Lovastatina % 20 mg (n=1642) | Lovastatina % 40 mg (n=1645) | Lovastatina % 20 mg x 2 (n=1646) | Lovastatina % 40 mg x 2 (n=1649) |
Astenia | 1,4 | 1,7 | 1,4 | 1,5 | 1,2 |
Dolori addominali | 1,6 | 2,0 | 2,0 | 2,2 | 2,5 |
Stipsi | 1,9 | 2,0 | 3,2 | 3,2 | 3,5 |
Diarrea | 2,3 | 2,6 | 2,4 | 2,2 | 2,6 |
Dispepsia | 1,9 | 1,3 | 1,3 | 1,0 | 1,6 |
Flatulenza | 4,2 | 3,7 | 4,3 | 3,9 | 4,5 |
Nausea | 2,5 | 1,9 | 2,5 | 2,2 | 2,2 |
Crampi muscolari | 0,5 | 0,6 | 0,8 | 1,1 | 1,0 |
Mialgia | 1,7 | 2,6 | 1,8 | 2,2 | 3,0 |
Vertigini | 0,7 | 0,7 | 1,2 | 0,5 | 0,5 |
Mal di testa | 2,7 | 2,6 | 2,8 | 2,1 | 3,2 |
Rash cutaneo | 0,7 | 0,8 | 1,0 | 1,2 | 1,3 |
Visione alterata | 0,8 | 1,1 | 0,9 | 0,9 | 1,2 |
Altri eventi avversi segnalati in 0,5–1,0% dei pazienti sono: dolore toracico, reflusso esofageo, secchezza della bocca, vomito, dolore alle gambe, dolore alle spalle, artralgia, insonnia, parestesia, alopecia, prurito, irritazione oculare. Inoltre: stanchezza, bruciori di stomaco, disturbi del gusto.
Nello studio Air Force Coronary Atheriosclerosis Prevention Study (AFCAPS/TexCAPS), su 6605 pazienti trattati con lovastatina 20–40 mg/die (n=3304) e placebo (n=3301) gli eventi avversi riportati furono simili a quelli dello studio EXCEL.
I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati per i farmaci appartenenti a questa classe (statine) e non necessariamente associati con la terapia a base di lovastatina:
muscolo–scheletrici : crampi muscolari, mialgia, miopatia, rabdomiolisi, artralgia. Frequenza non nota: miopatia necrotizzante immuno–mediata (vedere paragrafo 4.4).
neurologici : disfunzione di alcuni nervi cranici, tremori, vertigini, capogiri, perdita della memoria, parestesia, neuropatia periferica, disturbi psichici, ansietà, disturbi del sonno compresi insonnia e incubi, depressione.
reazioni di ipersensibilità : anafilassi, angioedema, lupus eritematoso, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, porpora, trombocitopenia, leucopenia, anemia emolitica, eosinofilia, orticaria, astenia, fotosensibilità, febbre, dispnea, necrolisi epidermica, eritema multiforme, inclusa sindrome di Stevens–Johnson.
gastrointestinali : pancreatiti, epatiti incluse forme croniche, ittero colestatico, steatosi epatica, cirrosi, necrosi epatica fulminante, epatoma, anoressia, vomito.
cutanei : alopecia, prurito.
riproduttivi : ginecomastia, perdita della libido, disfunzione sessuale, disfunzioni erettili.
vista : progressione della cataratta, oftalmoplegia.
alterazioni di parametri di laboratorio : aumento delle: transaminasi, fosfatasi alcalina, gammaglutamiltranspeptidasi (gammaGT), bilirubina.
endocrini : anormalità della funzione tiroidea.
Casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare, soprattutto con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).
Diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥ 5.6 mmol/L, BMI>30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia della lovastatina (10, 20 e 40 mg al giorno) sono state valutate in 100 bambini di età compresa tra i 10 e 17 anni con ipercolesterolemia familiare eterozigote, in studi clinici controllati della durata di 48 settimane nei ragazzi adolescenti e della durata di 24 settimane nelle ragazze che erano almeno un anno post–menarca. Dosi superiori a 40 mg non sono state studiate in questa popolazione.
Il profilo di sicurezza di REXTAT ottenuto da questo numero limitato di studi controllati è stato generalmente simile a quello negli adulti, con l’eccezione di una riduzione statisticamente significativa dei livelli di LH nelle ragazze adolescenti trattate con lovastatina.
Non vi è stato alcun effetto rilevabile sulla crescita o maturazione sessuale nei ragazzi adolescenti o sulla durata del ciclo mestruale nelle ragazze (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Rextat 10 mg compresse:
Lattosio
Cellulosa microcristallina
Amido pregelatinizzato
Olio di ricino idrogenato
Magnesio stearato
Sodio amido glicolato
Butilidrossianisolo
Rextat 20 mg e 40 mg compresse:
Lattosio
Cellulosa microcristallina
Amido pregelatinizzato
Magnesio stearato
Sodio amido glicolato
Butilidrossianisolo
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.