Posologia
Il dosaggio e la frequenza di somministrazione di Piperacillina/Tazobactam dipendono dalla gravità e dalla localizzazione dell’ infezione e dei batteri sospetti.
Pazienti adulti e adolescenti
Infezioni
Il dosaggio abituale è 4 g piperacillina / 0,5 g tazobactam ogni 8 ore.
Per le polmoniti ospedaliere e le infezioni batteriche in pazienti neutropenici, il dosaggio raccomandato è 4 g piperacillina / 0,5 g tazobactam ogni 6 ore. Questo regime può essere applicabile anche per trattare pazienti nelle altre indicazioni, quando particolarmente gravi.
La seguente tabella raccoglie il dosaggio e la frequenza del trattamento negli adulti e nei ragazzi in base alla indicazione o alla condizione:
Frequenza del trattamento | Piperacillina/Tazobactam 4 g / 0,5 g |
Ogni 6 ore | Polmonite grave |
Adulti neutropenici con sospetto di febbre riconducibile a infezioni batteriche | |
Ogni 8 ore | infezioni complicate delle vie urinarie (inclusa pielonefrite) |
infezioni complicate intra-addominali | |
infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (incluse le infezioni del piede nel diabetico) |
Insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale il dosaggio endovenoso deve essere adeguato in base al grado della residua funzionalità renale (ogni paziente deve essere monitorato attentamente in caso di segni di sospetta tossicità; i dosaggi endovenosi e gli intervalli di somministrazione devono essere corretti conseguentemente):
Clearance della creatinina (ml/min) | Dosaggio raccomandato |
> 40 | Non è necessario alcun adeguamento posologico |
20 - 40 | Posologia massima consigliata: 4 g/0,5 g ogni 8 ore |
< 20 | Posologia massima consigliata: 4 g/0,5 g ogni 12 ore |
Poiché l’emodialisi rimuove dal 30% al 50% di piperacillina in 4 ore, i pazienti sottoposti a dialisi dovrebbero ricevere una dose aggiuntiva di Piperacillina/Tazobactam 2 g/ 0,250 g dopo ogni trattamento dialitico.
Pazienti con alterata funzionalità epatica
Non è necessario alcun aggiustamento posologico (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti anziani
Non è necessario procedere ad alcun aggiustamento posologico negli anziani con funzione renale o clearance della creatinina superiore a 40 ml/min.
Bambini (2-12 anni di età)
Infezioni
La seguente tabella raccoglie il dosaggio e la frequenza del trattamento in bambini tra 2 e 12 anni di età in relazione al peso, alla indicazione o alla condizione:
Dose per peso e frequenza del trattamento | Indicazione/condizione |
80 mg Piperacillina / 10 mg Tazobactam per kg/ogni 6 ore | Bambini neutropenici con sospetto di febbre riconducibile a infezioni batteriche* |
100 mg Piperacillina/12,5 mg Tazobactam per kg/ogni 8 ore | Infezioni complicate intra-addominali* |
* Non superare la dose massima di 4 g / 0.5 g ogni 30 minuti
Insufficienza renale
Il dosaggio endovenoso deve essere adeguato in base al grado della residua funzionalità renale (ogni paziente deve essere monitorato attentamente in caso di segni di sospetta tossicità; i dosaggi endovenosi e gli intervalli di somministrazione devono essere corretti conseguentemente):
Creatinine clearance (ml/min) | Dose raccomandata |
>50 | Non è necessario alcun adeguamento posologico |
≤ 50 | 70 mg piperacillina / 8,75 mg tazobactam / kg ogni 8 ore |
I bambini sottoposti a dialisi devono ricevere una dose aggiuntiva di 40 mg piperacillina / 5 mg tazobactam / kg dopo ogni trattamento dialitico.
Bambini al di sotto dei 2 anni
Poiché non ci sono dati disponibili sulla sicurezza e sulla efficacia di Piperacillina/Tazobactam nei bambini al di sotto dei 2 anni, l’uso di Piperacillina/Tazobactam non è raccomandato in tale fascia di età.
Durata del trattamento
La durata della terapia, per la maggior parte delle indicazioni, è di almeno 5 giorni fino ad un massimo di 14 giorni. Comunque, deve essere regolata in base alla gravità dell’infezione e alla risposta clinica e batteriologica del paziente.
Via di somministrazione
Piperacillina e Tazobactam IBIGEN 4 g/0,5 g deve essere somministrato per infusione endovenosa (oltre 30 minuti).
Per la ricostituzione, vedere paragrafo 6.6
Nella scelta del trattamento di un paziente con Piperacillina/Tazobactam deve essere presa in considerazione l’appropriatezza sull’uso di una penicillina semi-sintetica ad ampio spettro, basata su fattori come la gravità dell’infezione e la prevalenza di resistenza rispetto ad altri prodotti antibatterici disponibili.
Prima di iniziare il trattamento con Piperacillina e Tazobactam IBIGEN deve essere fatta una indagine attenta su precedenti reazioni di ipersensibilità alle penicilline, ad altri antibiotici beta-lattamici (es. cefalosporine, monobactami o carbapenemi) e altri allergeni.
Sono state segnalate gravi e occasionali reazioni fatali di ipersensibilità (reazioni anafilattiche/anafilattoidi [incluso lo shock]) in pazienti ai quali è stato fatto un trattamento con penicilline, incluso Piperacillina/Tazobactam. Queste reazioni avvengono più frequentemente in pazienti con un’anamnesi di sensibilizzazione a diversi allergeni. Le reazioni gravi di ipersensibilità richiedono l’ interruzione dell’ antibiotico, e possono richiedere la somministrazione di epinefrina e altre misure di emergenza.
La colite pseudomembranosa da antibiotici potrebbe manifestarsi con grave, persistente diarrea con pericolo di vita. L’insorgenza dei sintomi da colite pseudomembranosa si possono manifestare durante o dopo il trattamento antibatterico. In questi casi Piperacillina/Tazobactam deve essere sospeso.
La terapia con Piperacillina/Tazobactam può causare lo sviluppo di batteri resistenti, che potrebbero causare super-infezioni.
Manifestazioni di tipo emorragico sono state riferite in alcuni pazienti trattati con antibiotici beta-lattamici. Queste reazioni sono state associate, talvolta, ad anormalità delle prove di coagulazione, quali tempo di sanguinamento, aggregabilità piastrinica e tempo di protrombina; tali fenomeni si verificano più frequentemente nei pazienti con insufficienza renale. In tal caso sospendere il trattamento con piperacillina/tazobactam e istituire una terapia adeguata.
Possono manifestarsi leucopenia e neutropenia, specie in corso di terapia prolungata, perciò si raccomandano controlli periodici della funzione ematopoietica.
Possono manifestarsi leucopenia e neutropenia, specie in corso di terapia prolungata, perciò si raccomandano controlli periodici della funzione ematopoietica.
Come con altre penicilline si possono verificare, in caso di somministrazione di dosi più elevate di quelle raccomandate, eccitabilità neuromuscolare o convulsioni, specialmente in pazienti con insufficienza renale.
Ogni flaconcino contiene 9,39 mmol (216 mg) di sodio, pertanto questo dato va tenuto in considerazione per i pazienti in dieta sodica controllata.
Può verificarsi ipocaliemia nei pazienti che hanno ridotte riserve di potassio o nei pazienti che assumono contemporaneamente altri farmaci che possono abbassare i livelli di potassio; in tali pazienti sono consigliabili determinazioni periodiche dell’elettrolita.
Gravidanza
Non sono disponibili o sono limitati i dati sull’ utilizzo di piperacillina/tazobactam in donne in stato di gravidanza. Studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva ma nessuna evidenza di teratogenicità a dosi tossiche materne (vedi paragrafo 5.3).
Piperacillina e tazobactam attraversano la placenta. Piperacillina e Tazobactam IBIGEN in gravidanza deve essere usato solo se chiaramente indicato e se il beneficio atteso supera i possibili rischi per la donna o per il feto.
Allattamento
Piperacillina è escreta in basse concentrazioni nel latte umano; le concentrazioni di tazobactam nel latte umano non sono state studiate.
Le donne in allattamento devono essere trattate solo se il beneficio atteso supera i possibili rischi per la donna ed il bambino.
Fertilità
Uno studio sulla fertilità nei topi non ha mostrato effetti sulla fertilità e sull’ accoppiamento dopo somministrazione intraperitoneale di tazobactam o di piperacillina/tazobactam (vedere paragrafo 5.3).
Gli effetti indesiderati più comuni riportati (tra 1 e 10 pazienti su 100) sono diarrea, vomito, nausea e arrossamento.
Nella seguente tabella sono riportati gli effetti indesiderati per sistemi e termini MedDRA.
In ogni gruppo, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente
Sistemi | Comuni ≥ 1/100 < 1/10 | Non comuni ≥ 1/1.000 < 1/100 | Rari ≥ 1/10.000 < 1/1.000 | Molto rari < 1/10.000 |
Infezioni e infestazioni | Superinfezioni da candida | |||
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucopenia, neutropenia, trombocitopenia | Anemia, anemia emolitica, porpora, epistassi, allungamento del tempo di sanguinamento, eosinofilia | Agranulocitosi, pancitopenia, prolungamento del tempo di tromboplastina parziale, positività test di Coombs diretto, allungamento del tempo di protrombina, trombocitemia | |
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni di ipersensibilità | Reazioni anafilattiche/ anafilattoidi (incluso lo shock) | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipopotassiemia, ipoalbuminemia, ipoglicemia, ipoproteinemia | |||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, insonnia | |||
Patologie vascolari | Bassa pressione (ipotensione), flebite, tromboflebite | Vampate di calore | ||
Patologie gastrointestinali | Diarrea, nausea, vomito | Ittero, costipazione, dispepsia, stomatite | Colite pseudomembranosa,dolore addominale | |
Patologie epatobiliari | Aumento degli enzimi epatici (AST, ALT) | Epatite, aumento della bilirubina, della fosfatasi alcalina e della gamma-glutamiltransferasi (g-GT) | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Arrossamento | Prurito, orticaria | Eritema multiforme, dermatite bollosa, esantema | Necrolisi epidermica tossica, Sindrome di Stevens-Johnson |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia, mialgia | |||
Patologie renali e urinarie | Aumento della creatininemia | Insufficienza renale, nefrite interstiziale, | Aumento dell’urea ematica | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Febbre, reazioni nel sito di iniezione | Rigidità |
La terapia con piperacillina è stata associata ad una aumentata incidenza di febbre e rash nei pazienti con fibrosi cistica.
Nessuno
Non conservare oltre i 25° C. Conservare nella confezione originale.
Per la conservazione del prodotto ricostituito/diluito vedi paragrafo 6.3.
Le soluzioni non utilizzate devono essere eliminate.