Posologia
Cheratosi attinica sul tronco e le estremità negli adulti
Un tubetto di Picato 500 mcg/g gel (contenente 235 mcg di ingenolo mebutato) deve essere applicato una volta al giorno sull’area interessata per 2 giorni consecutivi.
Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Picato nella popolazione pediatrica.
Popolazione anziana
Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio (vedere paragrafo 5.1).
Modo di somministrazione
Il contenuto di un tubetto copre un’area di 25 cm² (ad es. 5 cm x 5 cm). Il contenuto del tubetto deve essere applicato su un’area di trattamento di 25 cm². Il tubetto è esclusivamente monouso e deve essere gettato dopo l’uso (vedere paragrafo 6.6).
Spremere il tubetto facendo fuoriuscire il gel sulla punta di un dito e distribuire il gel stesso in modo uniforme sull’intera area da trattare, lasciandolo asciugare per 15 minuti. Il contenuto di un tubetto deve essere utilizzato per una superficie di trattamento di 25 cm².
Esclusivamente monouso.
Per il trattamento del collo: se più di metà dell’area di trattamento è situata nella parte superiore del collo, occorre utilizzare la posologia per il viso e il cuoio capelluto. Se più di metà dell’area di trattamento è situata nella parte inferiore del collo, occorre utilizzare la posologia per il tronco e le estremità.
Se un’area del viso o del cuoio capelluto e un’altra area del tronco o delle estremità sono trattate simultaneamente, deve essere raccomandato ai pazienti di assicurarsi di usare i dosaggi appropriati. È necessario porre attenzione a non applicare il 500 mcg/g gel sul viso o sul cuoio capelluto poiché questo potrebbe portare ad una maggiore incidenza delle risposte cutanee locali.
I pazienti devono essere avvertiti di lavare sempre le mani con acqua e sapone immediatamente dopo l’applicazione di Picato, e tra le applicazioni topiche se due aree diverse richiedono dosaggi differenti. Nel caso in cui debbano essere trattate le mani, lavare solo la punta del dito usato per l’applicazione del gel.
Evitare di lavare e toccare l’area trattata per un periodo di 6 ore dopo l’applicazione di Picato. Dopo quest’arco di tempo, l’area di trattamento può essere lavata usando acqua e un sapone delicato.
Picato non deve essere applicato immediatamente dopo aver fatto la doccia o meno di 2 ore prima di andare a letto.
L’area trattata non deve essere coperta con bendaggi occlusivi dopo l’applicazione di Picato. L’effetto terapeutico ottimale può essere determinato circa 8 settimane dopo il trattamento.
Un ciclo di trattamento ripetuto con Picato può essere somministrato se si riscontra una risposta incompleta all’esame di follow–up dopo 8 settimane o se le lesioni che risultano guarite a questo esame recidivano in esami successivi.
I dati clinici sul trattamento in pazienti immunocompromessi non sono disponibili, ma non sono attesi rischi sistemici poiché l’ingenolo mebutato non viene assorbito sistemicamente.
Esposizione degli occhi
Il contatto con gli occhi deve essere evitato. In caso di esposizione accidentale, gli occhi devono essere immediatamente sciacquati con abbondante acqua ed il paziente deve richiedere un controllo medico il prima possibile. L’insorgenza di patologie dell’occhio come dolore, edema delle palpebre ed edema periorbitale dovrebbe essere attesa dopo l’esposizione accidentale dell’occhio a Picato (vedere paragrafo 4.8).
Ingestione
Picato non deve essere ingerito. In caso di ingestione accidentale, il paziente deve bere molta acqua e consultare un medico.
Generali
Si raccomanda di non somministrare Picato prima che la cute sia guarita da precedenti trattamenti con qualsiasi altro medicinale o trattamento chirurgico. Picato non deve essere applicato su ferite aperte o su pelle danneggiata dove la barriera cutanea è compromessa.
Picato non deve essere utilizzato in prossimità degli occhi, all’interno delle narici, all’interno delle orecchie o sulle labbra.
Risposte cutanee locali
La manifestazione di risposte cutanee locali, quali eritema, sfaldamento/desquamazione e formazione di croste dovrebbe essere attesa dopo l’applicazione cutanea di Picato (vedere paragrafo 4.8). Le reazioni cutanee localizzate sono transitorie e si manifestano tipicamente entro 1 giorno dall’inizio del trattamento, crescendo in intensità fino ad 1 settimana dopo il completamento del trattamento. Le reazioni cutanee localizzate si risolvono generalmente entro 2 settimane dall’inizio del trattamento, quando vengono trattate le aree del viso e del cuoio capelluto, mentre si risolvono entro 4 settimane dall’inizio del trattamento quando vengono trattate le aree del tronco e delle estremità. Potrebbe non essere possibile effettuare un’adeguata valutazione dell’effetto del trattamento prima della risoluzione delle reazioni cutanee locali.
Esposizione solare
Sono stati condotti studi per valutare gli effetti delle radiazioni UV sulla pelle dopo applicazioni singole e multiple di ingenolo mebutato gel, 100 mcg/g. Il gel a base di ingenolo mebutato non ha mostrato alcun potenziale di foto–irritazione o effetti foto–allergici. Tuttavia, in considerazione della natura della malattia, si deve evitare o ridurre al minimo l’eccessiva esposizione alla luce solare (comprese lampade solari e lettini abbronzanti).
Gestione della cheratosi attinica
Lesioni clinicamente atipiche per cheratosi attinica o sospette di malignità devono essere analizzate con una biopsia per determinare il trattamento appropriato.
Gravidanza
Non esistono dati relativi all’uso di ingenolo mebutato nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una lieve tossicità embrio–fetale (vedere paragrafo 5.3). I rischi sull’essere umano in seguito a trattamento cutaneo con ingenolo mebutato sono considerati improbabili, poiché
Picato non viene assorbito a livello sistemico. Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Picato durante la gravidanza.
Allattamento
Non si ritiene che Picato possa causare effetti su neonati/lattanti, dal momento che Picato non viene assorbito per via sistemica. La donna che allatta deve essere avvertita che il contatto fisico tra il suo neonato/lattante e l’area trattata deve essere evitato per un periodo di 6 ore dopo l’applicazione di Picato.
Fertilità
Non sono stati effettuati studi di fertilità con ingenolo mebutato.
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono reazioni cutanee locali, comprendenti eritema, sfaldamento/desquamazione, formazione di croste, gonfiore, formazione di vescicole/pustole ed erosioni/ulcerazioni nella sede di applicazione di ingenolo mebutato gel, vedere Tabella 1 per la terminologia secondo MedDRA. In seguito all’applicazione di ingenolo mebutato, la maggior parte dei pazienti (>95%) ha manifestato una o più reazioni cutanee locali.
È stata segnalata infezione nella sede di applicazione nel trattare il viso e il cuoio capelluto.
Tabella delle reazioni avverse
La Tabella 1 riporta l’esposizione a Picato 150 mcg/g o 500 mcg/g in 499 pazienti con cheratosi attinica trattati in quattro studi di fase III controllati con veicolo che hanno arruolato un totale di 1.002 pazienti. I pazienti hanno ricevuto un trattamento localizzato (un’area di 25 cm²) con Picato a concentrazioni di 150 mcg/g o 500 mcg/g o veicolo una volta al giorno rispettivamente per 3 o 2 giorni consecutivi.
La tabella sottostante mostra le reazioni avverse in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e la localizzazione anatomica.
Le frequenze sono state definite secondo la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1 Reazioni avverse secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi | ||
Frequenza | ||
Classificazione per sistemi e organi | Viso e cuoio capelluto | Tronco ed estremità |
Infezioni ed infestazioni | ||
Pustole nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Infezione nella sede di applicazione | Comune | |
Patologie del sistema nervoso | ||
Cefalea | Comune | |
Patologie dell’occhio* | ||
Edema palpebrale | Comune | |
Dolore all’occhio | Non comune | |
Edema periorbitale | Comune | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Erosione nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Vesciche nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Gonfiore nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Esfoliazione nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Croste nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Eritema nella sede di applicazione | Molto comune | Molto comune |
Dolore nella sede di applicazione** | Molto comune | Comune |
Prurito nella sede di applicazione | Comune | Comune |
Irritazione nella sede di applicazione | Comune | Comune |
Perdita (secrezione) nella sede di applicazione | Non comune | |
Parestesia nella sede di applicazione | Non comune | Non comune |
Ulcera nella sede di applicazione | Non comune | Non comune |
Calore nella sede di applicazione | Non comune |
*: Il gonfiore nella sede di applicazione sul viso o sul cuoio capelluto può interessare l’area dell’occhio
**: Incluso bruciore nella sede di applicazione
Descrizione di reazioni avverse selezionate
L’incidenza delle reazioni cutanee locali che si sono verificate con un’incidenza >1% su ’viso/cuoio capelluto’ e su ’tronco/estremità’, rispettivamente, è la seguente: eritema nella sede di applicazione (94% e 92%), esfoliazione nella sede di applicazione (85% e 90%), croste nella sede di applicazione (80% e 74%), gonfiore nella sede di applicazione (79% e 64%), vesciche nella sede di applicazione (13% e 20%), pustole nella sede di applicazione (43% e 23%) ed erosione nella sede di applicazione (31% e 25%).
Risposte cutanee locali gravi si sono verificate con una incidenza del 29% sul viso e sul cuoio capelluto e con un’incidenza del 17% sul tronco e le estremità. L’incidenza di gravi reazioni cutanee locali che si sono verificate con un’incidenza >1% in entrambi ’viso/cuoio capelluto’ e ’tronco/estremità’, rispettivamente, è la seguente: eritema nella sede di applicazione (24% e 15%), esfoliazione nella sede di applicazione (9% e 8%), croste nella sede di applicazione (6% e 4%), gonfiore nella sede di applicazione (5% e 3%) e pustole nella sede di applicazione (5% e 1%).
Follow–up a lungo termine
Un totale di 198 pazienti con una guarigione completa delle lesioni al giorno 57 (184 trattati con Picato e 14 trattati con veicolo) sono stati seguiti per ulteriori 12 mesi. In un altro studio, 329 pazienti che erano stati inizialmente trattati con crioterapia sul viso/cuoio capelluto, dopo tre settimane sono stati randomizzati al trattamento con Picato 150 mcg/g (n = 158) o con veicolo (n=150) per 3 giorni nella stessa area. 149 pazienti nel gruppo trattato con Picato e 140 pazienti nel gruppo con veicolo sono stati seguiti per 12 mesi. In uno studio successivo 450 pazienti sono stati inizialmente trattati con Picato150 mcg/g, di questi 134 pazienti sono stati randomizzati per un secondo ciclo di trattamento con Picato 150 mcg/g e i pazienti sono stati seguiti fino a 12 mesi dopo il primo trattamento. Questi risultati non hanno modificato il profilo di sicurezza di Picato (vedere paragrafo 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Alcol isopropilico
Idrossietilcellulosa
Acido citrico monoidrato
Sodio citrato
Alcol benzilico
Acqua depurata
Conservare in frigorifero (2° C – 8° C).
I tubetti devono essere gettati dopo la prima apertura.