Principio attivo:Ramipril/amlodipina besilato
Gruppo terapeutico:Ace inibitori, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione
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    Posologia

    Posologia

    Adulti

    La dose raccomandata è di una capsula al giorno.La dose di ogni componente deve essere individualizzata in accordo con il profilo del paziente ed il controllo della pressione arteriosa. La massima dose giornaliera è di una capsula da 10 mg + 10 mg.

    Qualora si rendesse necessario un aggiustamento del dosaggio, il regime terapeutico deve essere inizialmente individualizzato,determinando il dosaggio adeguato al paziente dei singoli componenti, amlodipina e ramipril, e, una volta stabilizzato, può essere modificato passando a Parvati

    Parvati non deve essere usatonella terapia di attacco dell’ipertensione.

    Dal momento che l’assunzione di cibo non interferisce sull’assorbimento di amlodipina e ramipril, Parvati può essere assunto indipendentemente dai pasti.

    Pazienti in trattamento con un diuretico

    Nei pazienti trattati contemporaneamente con un diuretico è raccomandata cautela, in quanto questi pazienti possono presentare deplezione di volume plasmatico e/o di sali.Si devono monitorare la funzione renale e il potassio sierico.

    Popolazioni particolari

    Insufficienza renale

    Per individuare la dose ottimale iniziale e di mantenimento nei pazienti con insufficienza renale, questi pazienti devono essere studiati in modo individuale utilizzando dosi scalari dei singoli componenti amlodipina e ramipril.

    Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina, quindi può essere usato il dosaggio normale. L’amlodipina non è dializzabile.

    La dose giornaliera di ramipril in pazienti con insufficienza renale deve essere basata sulla clearance della creatinina (vedere paragrafo 5.2):

    – se la clearance della creatinina è ≥ 60 ml/min, non è necessario aggiustare la dose iniziale; la dose massima giornaliera è di 10 mg;

    – se la clearance della creatinina è < 60 ml/min e nei pazienti ipertesi emodializzati, Parvati è indicato solo in quei pazienti nei quali la dose ottimale di mantenimento di ramipril raggiunta è di 5 mg.

    Ramipril è scarsamente dializzabile; il medicinale deve essere somministrato poche ore dopo l’effettuazione della dialisi.

    Durante la terapia con Parvati devono essere monitorati la funzionalità renale e livelli sierici di potassio. In caso di deterioramento della funzionalità renale, l’uso di Parvati deve essere sospeso e sostituito da dosi singole con un componente singolo, adeguatamente aggiustate.

    Insufficienza epatica

    Non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela e si deve partire dal dosaggio più basso (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). La farmacocinetica di amlodipina non è stata studiata nell’insufficienza epatica grave. Nei pazienti con insufficienza epatica grave, il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio più basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio.

    Nei pazienti con insufficienza epatica il trattamento con ramipril deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico e la dose massima giornaliera è di 2,5 mg di ramipril.

    Parvati è indicato solo per quei pazienti nei quali la dose ottimale di mantenimento di ramiprilraggiunta è di 2,5 mg.

    Anziani

    Amlodipina usata a dosaggi analoghi in pazienti anziani e giovani è ugualmente ben tollerata. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l’aumento di dosaggio va considerato con cautela.

    Le dosi iniziali di ramipril devono essere le più basse e la successiva titolazione deve essere molto graduale a causa della maggiore probabilità di effetti indesiderati, in particolare in pazienti molto anziani o debilitati.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di Parvati nei bambini non sono state ancora stabilite.

    Al momento i dati disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1, 5.2 e 5.3, ma non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia.

    Modo di somministrazione

    Si raccomanda che Parvati venga assunto ogni giorno alla stessa ora.

    Le capsule non devono essere masticate o sbriciolate.

    Controindicazioni
  • shock cardiogeno
  • dopo
  • infarto
  • angioedema
  • gravidanza
  • ipotensione
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • altri medicinali
  • macrolidi
  • eritromicina
  • claritromicina
  • verapamil
  • diltiazem
  • rifampicina
  • succo di pompelmo
  • antipertensivo
  • dantrolene
  • calcio
  • agenti
  • anti–ipertensivi
  • interazione
  • atorvastatina
  • digossina
  • warfarin
  • ciclosporine
  • simvastatina
  • tacrolimus
  • destrano
  • antipertensivi
  • fissa
  • trimetoprim
  • eparina
  • diuretici
  • ciclosporina
  • nitrati
  • antidepressivi triciclici
  • anestetici
  • alcool
  • simpaticomimetici
  • adrenalina
  • immunosoppressori
  • corticosteroidi
  • procainamide
  • citostatici
  • litio
  • insulina
  • glicemia
  • antinfiammatori
  • acido acetilsalicilico
  • prevista
  • agente
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    Avvertenze

    Amlodipina

    La sicurezza e l’efficacia di amlodipina durante crisi ipertensive non sono state valutate.

    Pazienti con insufficienza cardiaca

    I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela. In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe III e IV NYHA) amlodipina è stata associata a un maggior numero di casi di edema polmonare rispetto al placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poichè possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.

    Uso in pazienti con insufficienza epatica

    L’emivita plasmatica di amlodipina è prolungata e i valori dell’AUC sono maggiori in pazienti con funzionalità epatica compromessa; per questi pazienti non sono stati stabiliti specifici dosaggi. Amlodipina dovrebbe quindi essere inizialmente assunta al dosaggio più basso ed usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza epatica grave può essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio.

    Uso in pazienti anziani

    Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere considerato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Uso in pazienti con insufficienza renale

    Amlodipina può essere usata a dosaggi normali in tali pazienti. Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Amlodipina non è dializzabile.

    Ramipril

    Popolazioni particolari

    Gravidanza

    La terapia con ACE inibitori come ramipril non deve essere iniziata durante la gravidanza.

    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione

    Pazienti con iperattivazione del sistema renina–angiotensina–aldosterone

    I pazienti con iperattivazione del sistema renina–angiotensina–aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all’ACE inibizione, specialmente quando l’ACE inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati per la prima volta o al primo incremento della dose.

    Deve essere prevista un’attivazione rilevante del sistema renina–angiotensina–aldosterone ed è necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione per esempio in:

    • pazienti con ipertensione grave;

    • pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata;

    • pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all’afflusso o al deflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica);

    • pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale con secondo rene funzionante;

    • pazienti in cui vi è o si può sviluppare deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con i diuretici)

    • pazienti con cirrosi epatica e/o ascite;

    • durante interventi chirurgici importanti o durante anestesia con farmaci che causano ipotensione.

    In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l’ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata contro il rischio di un sovraccarico).

    Insufficienza cardiaca transitoria o persistente post infarto miocardico

    Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta

    La fase iniziale del trattamento richiede un attento controllo medico.

    Pazienti anziani

    Vedere paragrafo 4.2.

    Chirurgia

    Se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina come ramipril un giorno prima dell’intervento chirurgico.

    Monitoraggio della funzione renale

    La funzione renale deve essere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con insufficienza renale è richiesto un monitoraggio particolarmente attento (vedere paragrafo 4.2). C’è il rischio di un danneggiamento della funzione renale, in particolare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene.

    Angioedema

    Sono stati segnalati casi di angioedema in pazienti in trattamento con ACE inibitori incluso il ramipril (vedere paragrafo 4.8).

    In caso di angioedema, ramipril deve essere interrotto.

    Deve essere prontamente istituito un trattamento di emergenza. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 12–24 ore e dimessi solo dopo la completa risoluzione della sintomatologia.

    Nei pazienti in terapia con ACE inibitori, incluso ramipril, è stato riportato angioedema intestinale (vedere paragrafo 4.8). Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito).

    Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti

    La probabilità e la gravità di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono aumentate durante terapia con ACE inibitori. Prima della desensibilizzazione deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione di ramipril.

    Iperkaliemia

    Iperkaliemia è stata osservata in alcuni pazienti trattati con ACE inibitori incluso ramipril. I pazienti a rischio di iperkaliemia includono i soggetti con insufficienza renale, età >70 anni, con diabete mellito non controllato o quelli che utilizzano sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o altri principi attivi che fanno aumentare il livello plasmatico del potassio, o condizioni come disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica.

    Se l’uso concomitante di una delle sopraccitate sostanze è ritenuto necessario è raccomandato un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).

    Neutropenia/agranulocitosi

    Sono state osservate raramente neutropenia/agranulocitosi, così come trombocitopenia e anemia, ed è stata inoltre riportata depressione del midollo osseo.

    Si raccomanda di monitorare il numero dei globuli bianchi per permettere l’individuazione di una possibile leucopenia.

    Si consiglia un monitoraggio più frequente nella fase iniziale del trattamento e in pazienti con compromessa funzionalità renale, nei pazienti con concomitanti patologie del collagene (ad es. lupus eritematoso o sclerodermia) e in quelli trattati con farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).

    Differenze etniche

    Gli ACE inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri rispetto a quelli non neri.

    Come altri ACE inibitori, ramipril può essere meno efficace nell’abbassare la pressione nelle popolazioni nere rispetto a quelle non nere, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza nelle popolazioni nere di ipertensione a basso livello di renina.

    Tosse

    Con l’uso di ACE–inibitori, è stata riportata tosse. Tipicamente, la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con l’interruzione della terapia. La tosse da ACE inibitori deve essere considerata nella diagnosi differenziale della tosse.

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Gravidanza

    Amlodipina

    Gravidanza

    La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non è stata stabilita.

    Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicità riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 5.3).

    L’uso in gravidanza è raccomandato solo se non esiste un’alternativa più sicura e quando il disturbo comporta rischi importanti per la madre e per il feto.

    Allattamento

    Non è noto se l’amlodipina venga escreta nel latte materno. La decisione di continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con amlodipina deve essere considerata tenendo presente i benefici dell’allattamento per il neonato e i benefici della terapia con amlodipina per la madre.

    Fertilità

    In pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi, Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).

    Ramipril

    Gravidanza

    L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4) ed è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.

    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.

    Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Allattamento

    Poiché le informazioni sull’uso di ramipril durante l’allattamento sono insufficienti (vedere paragrafo 5.2), ramipril non è raccomandato ed è preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilo di sicurezza meglio stabilito durante l’allattamento, specialmente quando si allatta un neonato o un neonato pretermine.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse riportate più comunemente durante il trattamento con amlodipina sono state sonnolenza, capogiri, cefalea, palpitazioni, vampate di calore, dolore addominale, nausea, gonfiore alle caviglie, edema e affaticabilità.

    Il profilo di sicurezza di ramiprilinclude tosse secca persistente e reazioni dovute all’ipotensione. Reazioni avverse gravi comprendono angioedema, iperkaliemia, danno epatico o renale, pancreatiti, reazioni cutanee gravi e neutropenia/agranulocitosi.

    La frequenza degli effetti indesideratiè definita utilizzando la seguente convenzione:

    Molto comune (≥ 1/10); comune(da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a< 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante trattamenti indipendenti con amlodipina e ramipril:

    Classificazione per sistemi e organi Frequenza Amlodipina Ramipril
    Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune   Eosinofilia
    Raro   Diminuzione del numero dei globuli bianchi (quale neutropenia o agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione della concentrazione di emoglobina, diminuzione del numero delle piastrine
    Molto raro Leucocitopenia, trombocitopenia  
    Non nota   Depressione del midollo osseo, pancitopenia, anemia emolitica
    Disturbi del sistema immunitario Molto raro Reazioni allergiche  
    Non nota   Reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune   Aumento della kaliemia
    Non comune   Anoressia, diminuzione dell’appetito
    Molto raro Iperglicemia  
    Non nota   Diminuzione della sodiemia
    Disturbi psichiatrici Non comune Insonnia, cambiamenti di umore (inclusa ansia), depressione Umore depresso, ansietà, nervosismo, irritabilità, disturbi del sonno inclusa sonnolenza
    Raro Confusione Stato confusionale
    Non nota   Disturbi dell’attenzione
    Patologie del sistema nervoso Comune Sonnolenza, capogiro, cefalea (specialmente all’inizio del trattamento) Cefalea, capogiri
    Non comune Tremore, disgeusia, sincope, ipoestesia, parestesia Vertigini, parestesia, ageusia, disgeusia
    Raro   Tremore, disordini dell’equilibrio
    Molto raro Ipertonia, neuropatia periferica  
    Non nota   Ischemia cerebrale quale ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, alterazioni delle capacità psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia
      Non nota Disturbo extrapiramidale  
    Patologie dell’occhio Non comune Disturbi della vista (inclusa diplopia) Disturbi della vista inclusa visione offuscata
    Raro   Congiuntivite
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Non comune Tinnito  
    Raro   Danni dell’udito, tinnito
    Patologie cardiache Comune Palpitazioni  
    Non comune   Ischemia miocardica quale angina pectoris o infarto del miocardio, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico
    Molto raro Infarto miocardico, aritmia (compresa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale)  
    Patologie vascolari Comune Vampate di calore Ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope
    Non comune Ipotensione Vampate
    Raro   Stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite
    Molto raro Vasculite  
    Non nota   Fenomeno di Raynaud
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune   Tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea
    Non comune Dispnea, rinite Broncospasmo inclusoaggravamento dell’asma, congestione nasale
    Molto raro Tosse  
    Patologie gastrointestinali Comune Dolore addominale, nausea Infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito
    Non comune Vomito, dispepsia, alterazioni dell’alvo (inclusa diarrea e costipazione), secchezza delle fauci Pancreatite (con gli ACE inibitori sono stati riportatimolto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore nella parte alta dell’addomequalegastrite, stipsi, secchezza delle fauci
    Raro   Glossite
    Molto raro Pancreatite, gastrite, iperplasia gengivale  
    Non nota   Afte, stomatiti
    Patologie epatobiliari Non comune   Aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata
    Raro   Ittero colestatico, danno epatocellulare
    Molto raro Epatite, ittero, aumento degli enzimi epatici*  
    Non nota   Insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (l’esito fatale è stato molto eccezionale)
    Patologie endocrine Non nota   Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune   Rash in particolare maculo–papulari
    Non comune Alopecia, porpora, discromia cutanea, iperidrosi, prurito, rash, esantema Angioedema; in casi veramente eccezionali, l’ostruzione delle vie aeree dovuta dall’angioedema può avere esito fatale; prurito, iperidrosi
    Raro   Dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi,
    Molto raro Angioedema, eritema multiforme, orticaria, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson, edema di Quincke, fotosensibilità Fotosensibilizzazione
    Non nota   Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens–Johnson, eritema multiforme, pemfigo, aggravamento della psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Gonfiore alle caviglie Spasmi muscolari, mialgia
    Non comune Artralgia, mialgia, crampi muscolari, mal di schiena Artralgia
    Patologie renali e urinarie Non comune Disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza urinaria Danno renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento della produzione di urine, peggioramento di proteinuria preesistente, aumento dell’azotemia, aumento della creatininemia
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Impotenza, ginecomastia Impotenza erettile transitoria, diminuzione della libido
    Non nota   Ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Edema, affaticabilità Dolore al petto, affaticabilità
    Non comune Dolori al petto, astenia, dolorabilità, malessere Piressia
    Raro   Astenia
    Esami diagnostici Non comune Incremento ponderale, decremento ponderale  

    * nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Contenuto della capsula:

    Cellulosa microcristallina (grado: 200), calcio idrogeno fosfato anidro, amido pregelatinizzato, amido pregelatinizzato a basso contenuto di umidità, sodio amido glicolato (tipo A), sodio stearilfumarato.

    Involucro della capsula (2,5 mg + 5 mg; 5 mg + 5 mg; 10 mg + 5 mg; 5 mg + 10 mg) ossido di ferro rosso (E172),titanio diossido (E171), gelatina.

    Involucro della capsula (10 mg + 10 mg) ossido di ferro giallo (E172), ossido di ferro nero (E172), ossido di ferro rosso (E172), titanio diossido (E171), gelatina.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 30° C.

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.