Principio attivo:Cefpodoxima proxetile
Gruppo terapeutico:Altri antibatterici beta-lattamici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • p
  • otite
  • polmonite
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    Posologia

    Via di somministrazione: orale

    Adulti e anziani :

    Non applicabile per questo medicinale.

    Neonati (> 28 giorni), bambini (fino a 11 anni) :

    La dose media raccomandata per i bambini è 8 mg/kg al giorno, somministrati in due dosi divise a intervalli di 12 ore.

    La seguente tabella indica il regime di dosaggio per i bambini secondo le graduazioni di peso corporeo indicate sulla siringa graduata.

    Peso corporeo in kg Dose di Cefpodoxima in mg da prendere due volte al giorno Dose di Cefpodoxima in ml da prendere due volte al giorno
    5 20 2,5
    10 40 5
    15 60 7,5
    20 80 10
    25 100 12,5

    I bambini che pesano almeno 25 kg possono assumere 12,5 ml di sospensione due volte al giorno o in alternativa 1 compressa rivestita con film da 100 mg, due volte al giorno. Anche se il bambino pesa più di 25 kg, questa quantità non deve essere superata se non diversamente prescritto dal medico.

    La graduazione indicata sulla siringa si riferisce al peso in kili del bambino: 0,5 ml corrispondono a 1 kg di peso corporeo (0,5 ml corrisponde a 4 mg di cefpodoxima). La graduazione va da 1 kg (0,5 ml) a 25 kg (12,5 ml).

    La singola dose da assumere corrisponde al contenuto della siringa riempita fino a che la graduazione corrispondente al peso corporeo coincida con il margine superiore della siringa.

    Compromissione epatica :

    Non sono necessarie modifiche della dose in caso di compromissione epatica.

    Compromissione renale :

    Non sono necessarie modifiche della dose di cefpodoxima se la clearance della creatinina supera i 40 ml.min–1/1.73m².

    Al di sotto di questo valore, gli studi di farmacocinetica indicano un aumento dell’emivita di eliminazione plasmatica e delle massime concentrazioni plasmatiche e, quindi, il dosaggio deve essere aggiustato in modo appropriato.

    CLEARANCE DELLA CREATININA (ml/min)  
    39 – 10 Una dose singola somministrata ogni 24 ore invece di due volte al giorno (ovvero metà della dose abituale).
    <10 Una dose singola somministrata ogni 48 ore (ovvero un quarto della dose abituale).
    Pazienti in emodialisi Una dose singola somministrata dopo ogni sessione di dialisi.

    La sospensione può essere assunta con o senza cibo.

    Controindicazioni
  • altre
  • cefalosporine
  • storia di immediate
  • penicillina
  • bambini
  • fenilchetonuria
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    Interazioni
  • interazione
  • altri medicinali
  • antiacidi
  • cefpodoxima
  • probenecid
  • cefalosporine
  • cumarinici
  • estrogeni
  • warfarin
  • anticoagulante orale
  • agenti
  • antibiotici
  • dopo
  • agente
  • ranitidina
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    Avvertenze

    La cefpodoxima non è l’antibiotico preferito per il trattamento della polmonite da stafilococco e non deve essere usato nel trattamento della polmonite atipica causata da organismi quali Legionella, Micoplasma e Clamidia. La cefpodoxima non è raccomandata per il trattamento della polmonite causata da S. pneumoniae (vedere paragrafo 5.1).

    Come per tutti gli antibiotici beta–lattamici, sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi e occasionalmente fatali. In caso di reazioni di ipersensibilità gravi, il trattamento con cefpodoxima deve essere interrotto immediatamente e devono essere prese adeguate misure di emergenza.

    Prima di iniziare il trattamento occorre verificare se il paziente presenta una storia di reazioni di ipersensibilità gravi alla cefpodoxima, ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta–lattamico (vedere paragrafo 4.3). Si deve prestare attenzione quando la cefpodoxima viene somministrata a pazienti con una storia di ipersensibilità non grave verso gli altri agenti beta–lattamici.

    In caso di grave insufficienza renale può essere necessario ridurre il regime posologico a seconda della clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2).

    Colite e colite pseudo–membranosa associate ad agenti antibiotici sono state segnalate con quasi tutti gli agenti antibiotici, inclusa la cefpodoxima, e possono variare in gravità da lieve a pericoloso per la vita. Pertanto è importante prendere in considerazione questa diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o subito dopo il trattamento con cefpodoxima (vedere paragrafo 4.8). L’interruzione della terapia con cefpodoxima e la somministrazione di uno specifico trattamento per Clostridium difficile devono essere prese in considerazione. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.

    La cefpodoxima deve essere sempre prescritta con cautela in pazienti con una storia di disturbi gastrointestinali, in particolare coliti.

    Come con altri antibiotici beta–lattamici, possono svilupparsi neutropenia e più raramente agranulocitosi in particolare durante un trattamento prolungato. Per trattamenti di oltre 10 giorni, la conta ematica deve essere monitorata e il trattamento deve essere interrotto se si osserva neutropenia.

    Le cefalosporine possono essere assorbite dalla superficie delle membrane dei globuli rossi e reagire con gli anticorpi diretti contro il farmaco. Questo può dare luogo a un falso positivo nel test di Coombs e, molto raramente, ad anemia emolitica. A causa di questa reazione può verificarsi reattività crociata con la penicillina.

    Sono state osservate alterazioni della funzionalità renale con antibiotici cefalosporinici, in particolare quando somministrati in concomitanza con medicinali potenzialmente nefrotossici come aminoglicosidi e/o potenziali diuretici. In questi casi la funzionalità renale deve essere monitorata.

    Come con altri antibiotici, l’uso prolungato di cefpodoxima può provocare la proliferazione di organismi non–sensibili (candida e Clostridium difficile), che possono richiedere l’interruzione del trattamento.

    Interazioni con i test di laboratorio:

    Si può verificare un falso positivo con le soluzioni di Benedict o di Fehling o con il test al solfato di rame per il glucosio nelle urine, ma non con i test basati sulle reazioni enzimatiche della glucosio ossidasi.

    I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, intolleranza al fruttosio, deficit di Lapp lattasi, malassorbimento di glucosio–galattosio o insufficienza di saccarasi – isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Non applicabile

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse sono elencate di seguito secondo classificazione sistemica organica e frequenza. La frequenza viene definita utilizzando le seguenti convenzioni:

    Molto comune (≥1/10)

    Comune (≥1/100,<1/10)

    Non comune (≥1/1.000,<1/100)

    Raro (≥1/10.000,<1/1.000)

    Molto raro <1/10.000)

    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Raro: Disordini ematologici come diminuzione dell’emoglobina, trombocitosi, trombocitopenia, leucopenia e eosinofilia

    Molto raro: Anemia emolitica

    Patologie del sistema nervoso

    Non comune: Cefalea, parestesia, capogiro

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: Tinnito

    Patologie gastrointestinali

    Comune: Tensione gastrica, nausea, vomito, dolore addominale, flatulenza, diarrea. La diarrea con sangue può verificarsi come sintomo di enterocolite. La possibilità che si verifichi enterocolite pseudomembranosa deve essere presa in considerazione quando si sperimenta una diarrea grave o prolungata durante o dopo il trattamento (vedere paragrafo 4.4).

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Comune: Perdita dell’appetito

    Disturbi del sistema immunitario

    Sono state osservate reazioni di ipersensibilità di ogni grado di gravità (vedere paragrafo 4.4)

    Molto raro: Reazioni anafilattiche, broncospasmo, porpora e angioedema

    Patologie renali e urinarie

    Molto raro: Livelli leggermente aumentati di creatinina e di urea nel sangue

    Patologie epatobiliari

    Raro: Aumenti moderati temporanei di ASAT, ALAT e fosfatasi alcalina e/o bilirubina. Queste anomalie da laboratorio che possono anche essere spiegate dalla presenza dell’infezione, possono raramente superare di due volte il limite superiore dell’intervallo dichiarato e produrre una lesione epatica, solitamente colestatica e molto spesso asintomatica.

    Molto raro: Danno epatico

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: Reazioni di ipersensibilità muco–cutanee, eruzione cutanea, orticaria, prurito

    Molto raro: Sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme.

    Infezioni e infestazioni

    Può verificarsi uno sviluppo di microrganismi non sensibili (vedere paragrafo 4.4).

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non comune: Astenia o malessere.

    Segnalazione delle reazioni averse sospette

    La segnalazione delle reazioni averse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

    Eccipienti

    Carmellosa calcica. Sodio cloruro. Sodio glutamato. Aspartame. Ossido di ferro. Carmellosa sodica. Saccarosio. Acido citrico monoidrato. Idrossipropilcellulosa. Sorbitan trioleato. Talco. Silice colloidale anidra. Aroma di banana polvere (isoamile acetato, isoamile isovalerianato, etilbutirrato, geranil formiato, aldeide acetica, citral, aldeide nonilica, olio d’arancio, gomma vegetale, sorbitolo, malto destrano). Potassio sorbato. Lattosio monoidrato.

    Conservazione

    Conservare il medicinale a una temperatura non superiore ai 25°C.