Principio attivo:Ketoprofene sale di lisina
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • stati infiammatori
  • otiti.</p
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    Posologia

    Poichè la posologia raccomandata deve essere compresa fra 1 e 2 mg/Kg per somministrazione, si consiglia il seguente schema posologico:

    bambini di età non inferiore ai 6 anni:

    – peso corporeo inferiore ai 30 Kg: 1 supposta OKi 30 mg 2–3 volte al giorno

    • peso corporeo superiore ai 30 Kg: 1 supposta OKi 60 mg 2–3 volte al giorno.

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere sezione 4.4).

    Controindicazioni
  • broncospasmo
  • asma
  • riniti
  • orticaria
  • altre
  • insufficienza cardiaca
  • ulcera peptica attiva
  • emorragia/ulcera peptica ricorrente
  • perforazione
  • diatesi emorragica
  • grave insufficienza epatica
  • insufficienza renale
  • leucopenia
  • colite ulcerosa
  • gastrite
  • emorragia gastrointestinale
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • salicilati
  • eparina
  • warfarin
  • anticoagulanti
  • ticlopidina
  • clopidogrel
  • litio
  • dopo
  • metotrexato
  • diuretici
  • prostaglandine
  • antagonisti dell’angiotensina
  • antagonista dell’angiotensina
  • agenti
  • probenecid
  • antiipertensivi
  • beta–bloccanti
  • antiipertensiva
  • trombolitici
  • sulfamidici
  • difenilidantoina
  • tacrolimus
  • nefrotossici
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    Avvertenze

    Avvertenze

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere sezione 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

    Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono in concomitanza farmaci che possono incrementare il rischio di ulcerazioni o emorragie, tra cui corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antiaggreganti piastrinici come l’acido acetil salicilico (vedi paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

    L’uso concomitante di OKi 60 mg supposte e OKi 30 mg supposte con altri FANS inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi–2, deve essere evitato.

    Ulcerazioni, perforazione o sanguinamento gastrointestinale: sono stati riportati casi di ulcerazione, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, che possono essere fatali, durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o anamnesi pregressa di eventi gastrointestinali gravi.

    Alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono che ketoprofene può essere associato a un elevato rischio di grave tossicità gastrointestinale, rispetto ad altri FANS, soprattutto ad alte dosi (vedi anche paragrafi 4.2 – Posologia e modo di somministrazione e 4.3 – Controindicazioni).

    Il rischio di ulcera, perforazione o sanguinamento gastrointestinale è più alto con dosi aumentate dei FANS, nei pazienti con una storia di ulcera, soprattutto se aggravata da emorragia o perforazione e negli anziani (vedi paragrafo 4.3 – Controindicazioni). Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla più bassa dose possibile. La terapia combinata con farmaci protettori (ad es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere presa in considerazione per questi pazienti e per coloro che devono assumere in concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sotto paragrafo 4.5 – Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

    I pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito (specialmente sanguinamento gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.

    Anziani: i pazienti anziani hanno una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2 – Posologia e modo di somministrazione).

    In caso di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale, sospendere il trattamento con ketoprofene.

    Reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, come dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso di FANS (vedi paragrafo 4.8 – Effetti indesiderati). I pazienti sembrano avere un maggiore rischio di sviluppare queste reazioni nella fase iniziale del trattamento, con insorgenza delle reazioni nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento.

    Interrompere l’assunzione di ketoprofene alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni delle mucose o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

    Diversi studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’utilizzo di alcuni FANS (soprattutto a dosi elevate e in trattamenti a lunga durata) può essere associato a un maggiore rischio di eventi trombo embolici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Non vi sono dati sufficienti per escludere che anche il ketoprofene sia associato a questi rischi.

    Precauzioni

    Pazienti con ulcera peptica attiva o pregressa.

    I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedi paragrafo 4.8 – Effetti indesiderati).

    All’inizio del trattamento, la funzionalità renale deve essere attentamente monitorata nei pazienti con insufficienza cardiaca, cirrosi e nefrosi, in pazienti in terapia con diuretici o affetti da insufficienza renale cronica, soprattutto se anziani. In questi pazienti, la somministrazione di ketoprofene può indurre una riduzione del flusso ematico renale causata dall’inibizione delle prostaglandine e determinare uno scompenso renale.

    Come gli altri FANS, in presenza di una malattia infettiva, le proprietà antiinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche del ketoprofene possono mascherare i sintomi comuni della progressione dell’infezione, come la febbre.

    Nei pazienti con anomalie nei test di funzionalità epatica o con anamnesi di malattia epatica, i livelli della transaminasi devono essere controllati periodicamente, soprattutto in caso di terapia a lungo termine. Con l’uso di ketoprofene, sono stati riferiti rari casi di ittero e epatite.

    In pazienti con funzionalità renale compromessa la somministrazione di ketoprofene deve essere effettuata con particolare cautela in considerazione dell’eliminazione essenzialmente renale del farmaco.

    L’uso dei FANS può ridurre la fertilità femminile ed è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dei FANS dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.

    Pazienti con asma associata a rinite cronica, sinusite cronica e/o poliposi nasale hanno un più alto rischio di allergia all’acido acetilsalicilico e/o ai FANS rispetto al resto della popolazione.

    La somministrazione di questo farmaco può causare crisi asmatiche o broncospasmo, soprattutto nei soggetti allergici all’acido acetilsalicilico o ai FANS. (vedere paragrafo 4.3 – Controindicazioni).

    L’uso di ketoprofene in pazienti con asma bronchiale o con diatesi allergica può fare insorgere una crisi asmatica.

    In alcuni pazienti pediatrici trattati con ketoprofene sale di lisina sono state riscontrate emorragie gastrointestinali, occasionalmente anche gravi, ed ulcera peptica; pertanto il prodotto va somministrato sotto stretto controllo del medico che dovrà valutare volta per volta lo schema posologico necessario.

    Non è noto che il farmaco dia origine a fenomeni di assuefazione e di dipendenza.

    Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

    Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.

    Come con tutti i FANS, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ketoprofene sale di lisina soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).

    In caso di disturbi della vista, come visione offuscata, è necessario interrompere il trattamento.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

    Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5 %. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post–impianto e di mortalità embrione–fetale.

    Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

    Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il ketoprofene non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

    Se il ketoprofene è usato da una donna che desidera una gravidanza, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre

    il feto a:

    • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

    • disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo–idroamnios;

    la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;

    • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

    Di conseguenza, il ketoprofene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

    Allattamento

    Non vi sono informazioni disponibili sull’escrezione di ketoprofene nel latte materno. Il ketoprofene non è raccomandato durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Apparato Gastrointestinale: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    Dopo somministrazione di OKi 60 mg supposte e OKi 30 mg supposte sono stati riportati: melena, ematemesi, stomatiti ulcerative (vedere paragrafo 4.4– Speciali avvertenze e precauzioni d’impiego).

    Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

    Come per altri antiinfiammatori non steroidei si possono riscontrare disturbi, di solito transitori, a carico del tratto gastroenterico, quali gastralgia. Solo eccezionalmente sono state segnalate: discinesia transitoria, astenia, cefalea, sensazione di vertigine, esantema cutaneo, reazioni allergiche, edema della laringe, ematuria, ipotensione, sincope, aumento degli enzimi epatici, porpora, dispnea.

    Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con l’uso di ketoprofene negli adulti:

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emorragica, insufficienza midollare

    Disturbi del sistema immunitario

    reazioni anafilattiche (compreso shock)

    Disturbi psichiatrici

    alterazioni dell’umore

    Patologie del sistema nervoso

    mal di testa, capogiri, sonnolenza, parestesie, convulsioni, disgeusia

    Patologie dell’occhio

    visione offuscata (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego)

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    tinnito

    Patologie cardiache

    insufficienza cardiaca

    Patologie vascolari

    Ipertensione, vasodilatazione

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    asma, broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilità accertata all’acido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite.

    Patologie gastrointestinali

    dispepsia, dolore addominale, nausea, vomito, stipsi, diarrea, gastrite, flatulenza, stomatite, ulcera peptica, emorragia e perforazione gastrointestinale, esacerbazione di colite e morbo di Crohn.

    Patologie epatobiliari

    epatite, aumento delle transaminasi, livelli di bilirubina sierica elevati dovuti a disturbi epatici

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    rash, prurito, reazioni da fotosensibilità, alopecia, orticaria, angioedema, eruzioni bollose tra cui sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica

    Patologie renali e urinarie

    insufficienza renale acuta, nefrite tubulo interstiziale, sindrome nefritica, anomalie nei test di funzionalità renale

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    edema, affaticamento

    Esami diagnostici

    peso aumentato

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (particolarmente ad alte dosi e per lunghi periodi di trattamento) possono essere associati ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio e ictus) (vedere paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    Eccipienti

    Gliceridi semisintetici.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore ai 25° C.