Ipertensione
Losartan e idroclorotiazide non si deve usare come terapia iniziale, ma in pazienti in cui la pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con losartan potassico o con idroclorotiazide da soli.
E’ raccomandata la titolazione del dosaggio con i singoli principi attivi (losartan e idroclorotiazide).
Quando ritenuto appropriato dal punto di vista clinico, può essere preso in considerazione un cambiamento diretto dalla monoterapia all’associazione fissa nei pazienti in cui la pressione arteriosa non è controllata adeguatamente.
La dose abituale di mantenimento di Neo–Lotan Plus è una compressa di Neo–Lotan Plus da 50 mg/12,5 mg in monosomministrazione giornaliera. Per i pazienti che non rispondono adeguatamente a Neo–Lotan Plus 50 mg/12,5 mg, il dosaggio può essere aumentato ad una compressa di Neo–Lotan Plus 100 mg/25 mg (losartan 100 mg/idroclorotiazide 25 mg) in monosomministrazione giornaliera. Il dosaggio massimo è di una compressa di Neo–Lotan Plus 100 mg/25 mg in monosomministrazione giornaliera. In generale l’effetto antiipertensivo viene raggiunto entro tre–quattro settimane dall’inizio della terapia.
Uso in pazienti con compromissione della funzionalità renale e pazienti emodializzati:
Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio iniziale in pazienti con compromissione moderata della funzionalità renale (cioè clearance della creatinina 30–50 ml/min). Losartan e idroclorotiazide compresse non è raccomandato nei pazienti in emodialisi. Losartan/HCTZ compresse non deve essere usato in pazienti con compromissione grave della funzionalità renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).
Uso in pazienti con deplezione del volume intravascolare
La deplezione di volume e/o di sodio deve essere corretta prima della somministrazione di losartan/HCTZ compresse.
Uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica
Losartan/HCTZ è controindicato nei pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3).
Uso negli anziani
Solitamente non è necessario un aggiustamento del dosaggio negli anziani.
Uso nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni di età)
Non ci sono dati nei bambini e negli adolescenti. Losartan/idroclorotiazide non deve pertanto essere somministrato a bambini e adolescenti.
Modo di somministrazione
Neo–Lotan Plus può essere somministrato con altri medicinali antiipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
Le compresse di Neo–Lotan Plus devono essere assunte con un bicchiere di acqua.
Neo–Lotan Plus può essere somministrato indipendentemente dai pasti.
Losartan
Angioedema
I pazienti con storia di angioedema (gonfiore del volto, delle labbra, della gola, e/o della lingua) devono essere strettamente monitorati (vedere paragrafo 4.8).
Ipotensione e deplezione del volume intravascolare
Può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose, in pazienti volume e/o sodio–depleti da forte terapia diuretica, dieta iposodica, diarrea o vomito. Queste condizioni devono essere corrette prima della somministrazione di Neo–Lotan Plus compresse (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
Squilibri elettrolitici
Gli squilibri elettrolitici si verificano comunemente in pazienti con compromissione della funzionalità renale, con o senza diabete, e devono essere tenuti in considerazione. Pertanto le concentrazioni plasmatiche di potassio e i valori della clearance della creatinina devono essere attentamente monitorati; soprattutto i pazienti con insufficienza cardiaca e clearance della creatinina tra 30–50 ml/min devono essere attentamente monitorati.
L’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio e sostituti del sale contenenti potassio con losartan/idroclorotiazide non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione della funzionalità epatica
In base a dati di farmacocinetica che dimostrano significativi aumenti delle concentrazioni plasmatiche di losartan nei pazienti cirrotici, Neo–Lotan Plus deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi di compromissione epatica da lieve a moderata. Non c’è esperienza terapeutica con losartan in pazienti con compromissione epatica grave. Neo–Lotan Plus è controindicato per pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Compromissione della funzionalità renale
Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone, sono stati riportati cambiamenti della funzionalità renale inclusa l’insufficienza renale (in particolare, in pazienti la cui funzionalità renale dipende dal sistema renina–angiotensina–aldosterone, quali quelli con insufficienza cardiaca grave o con disfunzione renale preesistente).
Come per altri farmaci che hanno effetti sul sistema renina–angiotensina–aldosterone, sono stati riportati anche aumenti dell’urea ematica e della creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria tributaria di un rene unico; queste alterazioni della funzionalità renale possono essere reversibili con l’interruzione della terapia. Losartan deve essere usato con cautela nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un rene unico.
Trapianto renale
Non ci sono dati disponibili in pazienti con recente trapianto renale.
Iperaldosteronismo primario
I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono alle terapie antipertensive che agiscono tramite inibizione del sistema renina–angiotensina. Pertanto l’uso delle compresse di Neo–Lotan Plus non è raccomandato.
Patologia cardiaca coronarica e patologia cerebrovascolare
Come con altri agenti antipertensivi, un abbassamento eccessivo della pressione sanguigna in pazienti con patologia ischemica cardiovascolare e cerebrovascolare può provocare infarto del miocardio o ictus.
Insufficienza cardiaca
In pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza danno renale, c’è – come con altri farmaci che agiscono sul sistema renina–angiotensina – un rischio di grave ipotensione arteriosa, e compromissione renale (spesso acuta).
Stenosi della valvola mitralica e aortica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Come con altri vasodilatatori, particolare cautela è indicata in pazienti che soffrono di stenosi aortica o mitralica, o di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Differenze etniche
Come osservato per gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, losartan e gli altri antagonisti dell’angiotensina sono apparentemente meno efficaci nell’abbassare la pressione sanguigna in persone nere che in quelle non–nere, possibilmente a causa di una maggiore prevalenza di condizioni di bassa renina nella popolazione ipertesa nera.
Gravidanza
La terapia con antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRAs) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRAs deve essere interrotto immediatamente, e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)
Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Idroclorotiazide
Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico
Come con tutte le terapie antiipertensive, può verificarsi ipotensione sintomatica in alcuni pazienti. Si devono osservare i pazienti per la comparsa di segni clinici di squilibrio idroelettrolitico, come ad esempio deplezione del volume, iponatremia, alcalosi ipocloremica, ipomagnesemia, o ipokalemia che può verificarsi nel corso di diarrea o vomito intercorrenti. In questi pazienti deve essere effettuata la determinazione periodica degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. Iponatremia da diluizione può verificarsi in pazienti edematosi in periodi caldi.
Effetti endocrini e metabolici
La terapia con i tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Può essere richiesto un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l’insulina (vedere paragrafo 4.5). Diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidi.
I tiazidi possono diminuire l’escrezione di calcio urinario e possono causare un aumento lieve ed intermittente del calcio sierico. Un’ipercalcemia marcata può evidenziare un iperparatiroidismo latente. I tiazidi devono essere interrotti prima di effettuare test della funzione paratiroidea.
Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi possono essere associati con la terapia diuretica tiazidica.
La terapia tiazidica può dare luogo a iperuricemia e/o gotta in alcuni pazienti. Poiché losartan diminuisce l’acido urico, losartan in associazione con idroclorotiazide attenua l’iperuricemia indotta da diuretici.
Compromissione epatica
I tiazidi devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica o epatopatia progressiva, in quanto possono causare colestasi intraepatica e poichè alterazioni minori dell’equilibrio idroelettrolitico possono portare a coma epatico.
Neo–Lotan Plus è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Altri
Nei pazienti trattati con tiazidi, possono verificarsi reazioni di ipersensibilità con o senza una storia di allergia o asma bronchiale. Con l’uso di tiazidi è stato riportato aggravamento o attivazione di lupus eritematoso sistemico.
Eccipienti
Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi di Lapp, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Per chi svolge attività sportiva: l’uso del medicinale senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti–doping.
Gravidanza
Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA):
L’uso di AIIRA non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di AIIRA è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità susseguente all’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
E’ noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere il paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide:
C’è una limitata esperienza con l’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sull’animale non sono sufficienti.
L’idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo d’azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto–placentare e può causare effetti sul feto o sul neonato quali ittero, disturbo dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’edema gestazionale, dell’ipertensione gestazionale o della preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico sul corso della malattia.
L’idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell’ipertensione essenziale nelle donne gravide, eccetto in rare situazioni nelle quali non può essere usato nessun altro trattamento.
Allattamento
Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA):
Poiché non è disponibile alcuna informazione sull’uso di Neo–Lotan Plus durante l’allattamento, non è raccomandato l’uso di Neo–Lotan Plus e sono da preferirsi trattamenti alternativi con comprovato migliore profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente durante l’allattamento di un neonato o di un neonato prematuro.
Idroclorotiazide:
L’idroclorotiazide è escreta nel latte materno in piccole quantità. I tiazidi ad alte dosi causando un’intensa diuresi possono inibire la produzione di latte. L’uso di Neo–Lotan Plus durante l’allattamento non è raccomandato. Qualora Neo–Lotan Plus venga usato durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute le più basse possibili.
Le reazioni avverse di seguito sono riportate, dove appropriato, secondo la classificazione per sistemi e organi, e le frequenze secondo le seguenti convenzioni:
Molto comune: ≥ 1/10
Comune: ≥ 1/100, < 1/10
Non comune: ≥ 1/1.000, < 1/100
Raro: ≥ 1/10.000, < 1/1.000
Molto raro: < 1/10.000
Non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Negli studi clinici condotti con losartan potassico e idroclorotiazide non sono state osservate reazioni avverse specifiche di questa combinazione di medicinali. Le reazioni avverse sono state limitate a quelle riportate in precedenza con losartan potassico e/o idroclorotiazide.
Negli studi clinici controllati sull’ipertensione essenziale, il capogiro è stata l’unica reazione avversa riportata come correlata al medicinale, che si è verificata con un’incidenza più elevata di quella osservata con placebo nell’1% o più dei pazienti trattati con losartan e idroclorotiazide.
Oltre a questi effetti, le seguenti ulteriori reazioni avverse sono state segnalate dopo l’introduzione del prodotto sul mercato:
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza |
Patologie epatobiliari | epatite | raro |
Esami diagnostici | iperkalemia, aumento delle ALT | raro |
Le reazioni avverse osservate con uno dei singoli componenti e che possono essere potenziali reazioni avverse di losartan potassico/idroclorotiazide sono le seguenti:
Losartan:
Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate per il losartan negli studi clinici e nell’esperienza post–marketing:
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico | anemia, porpora di Henoch–Schonlein, ecchimosi, emolisi | non comune |
trombocitopenia | non nota | |
Patologie cardiache | ipotensione, ipotensione ortostatica, sternalgia, angina pectoris, blocco atrio–ventricolare di grado II, eventi cerebrovascolari, infarto del miocardio, palpitazioni, aritmie (fibrillazioni atriali, bradicardia sinusale, tachicardia, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare) | non comune |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | vertigine, tinnito | non comune |
Patologie dell’occhio | visione offuscata, bruciore/dolore puntorio nell’occhio, congiuntivite, diminuzione dell’acuità visiva | non comune |
Patologie gastrointestinali | dolore addominale, nausea, diarrea, dispepsia | comune |
stipsi, dolore dentale, bocca secca, flatulenza, gastrite, vomito, stipsi ostinata | non comune | |
pancreatite | non nota | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | astenia, affaticamento, dolore al torace | comune |
edema facciale, edema, febbre | non comune | |
sintomi simil–influenzali, malessere | non nota | |
Patologie epatobiliari | funzione epatica anormale | non nota |
Disturbi del sistema immunitario | ipersensibilità: reazioni anafilattiche, angioedema che comprende gonfiore della laringe e della glottide che causa ostruzione delle vie aeree e/o gonfiore del viso, delle labbra, della faringe, e/o della lingua; in alcuni di questi pazienti l’angioedema si era già verificato in passato con la somministrazione di altri medicinali, compresi gli ACE–inibitori | raro |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | anoressia, gotta | non comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | crampi muscolari, dolore alla schiena, dolore alle gambe, mialgia | comune |
dolore alle braccia, gonfiore alle articolazioni, dolore alle ginocchia, dolore muscoloscheletrico, dolore alle spalle, rigidità, artralgia, artrite, coxalgia, fibromialgia, debolezza muscolare | non comune | |
rabdomiolisi | non nota | |
Patologie del sistema nervoso | cefalea, capogiro | comune |
nervosismo, parestesia, neuropatia periferica, tremore, emicrania, sincope | non comune | |
disgeusia | non nota | |
Disturbi psichiatrici | insonnia | comune |
ansia, disturbi legati all’ansia, disturbi legati al panico, confusione, depressione sogni anomali, disturbi del sonno, sonnolenza, alterazione della memoria | non comune | |
Patologie renali ed urinarie | danno renale, insufficienza renale | comune |
nicturia, elevata frequenza della minzione, infezione del tratto urinaro | non comune | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | diminuzione della libido, disfunzione erettile/impotenza | non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | tosse, infezione del tratto respiratorio superiore, congestione nasale, sinusite, disturbo sinusale | comune |
fastidio faringeo, faringite, laringite, dispnea, bronchite, epistassi, rinite, congestione respiratoria | non comune | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | alopecia, dermatite, cute secca, eritema, arrossamento, fotosensibilità, prurito, eruzione cutanea, orticaria, sudorazione | non comune |
Patologie vascolari | vasculite | non comune |
effetti ortostatici dose dipendenti | Non nota | |
Esami diagnostici | iperkalemia, lieve riduzione dell’ematocrito e dell’emoglobina, ipoglicemia | comune |
lieve aumento dei livelli di urea e creatinina sierica | non comune | |
aumento degli enzimi epatici e della bilirubina | molto raro | |
iponatriemia | non nota |
Idroclorotiazide:
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico | agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, leucopenia, porpora, trombocitopenia | non comune |
Patologie del sistema immunitario | reazione anafilattica | raro |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | anoressia, iperglicemia, iperuricemia, ipokalemia, iponatremia | non comune |
Disturbi psichiatrici | insonnia | non comune |
Patologie del sistema nervoso | cefalalgia | comune |
Patologie dell’occhio | visione offuscata transitoria, xantopsia | non comune |
Patologie vascolari | angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea) | non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | sindrome da distress respiratorio inclusa polmonite e edema polmonare | non comune |
Patologie gastrointestinali | sialoadenite, spasmi, irritazione allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, stipsi | non comune |
Patologie epatobiliari | ittero (colestasi intraepatica), pancreatite | non comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | fotosensibilità, orticaria, necrolisi epidermica tossica | non comune |
lupus eritematoso cutaneo | non nota | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | crampi muscolari | non comune |
Patologie renali ed urinarie | glicosuria, nefrite interstiziale, disfunzione renale, insufficienza renale | non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | febbre, capogiro | non comune |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Neo–Lotan Plus 50 mg + 12,5 mg e Neo–Lotan Plus 100 mg + 25 mg:
cellulosa microcristallina (E460)
lattosio monoidrato
amido di mais pregelatinizzato
magnesio stearato (E572)
idrossipropilcellulosa (E463)
ipromellosa (E464)
Neo–Lotan Plus 50 mg + 12,5 mg contiene 4,24 mg (0,108 mEq) di potassio.
Neo–Lotan Plus 100 mg + 25 mg contiene 8,48 mg (0,216 mEq) di potassio.
Neo–Lotan Plus 50 mg + 12,5 mg e Neo–Lotan Plus 100 mg + 25 mg contengono anche titanio diossido (E171), giallo chinolina su alluminio idrato (E104) e cera carnauba (E903).
Blister
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall’ umidità.
Flacone HDPE
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nel contenitore originale per proteggere dalla luce. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere dall’ umidità.