Lopid (Pfizer italia srl)

Compresse rivestite 30cpr riv 600mg

Principio attivo:Gemfibrozil
Gruppo terapeutico:Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

Prima di iniziare il trattamento con gemfibrozil è necessario che altri problemi medici come l’ipotiroidismo ed il diabete mellito siano controllati nel miglior modo possibile ed i pazienti devono essere sottoposti ad una dieta standard ipolipidica che deve proseguire durante il trattamento.

Lopid deve essere assunto per via orale.

Posologia

Adulti

Il regime posologico è da 900 mg a 1200 mg al giorno.

La sola dose per la quale siano stati documentati gli effetti sulla morbilità è di 1200 mg al giorno.

La dose da 1200 mg al giorno deve essere assunta in due somministrazioni da 600 mg da assumere mezz’ora prima di colazione e mezz’ora prima del pasto serale.

La dose da 900 mg deve essere assunta in dose singola mezz’ora prima del pasto serale.

Anziani (età superiore ai 65 anni)

Stessa posologia impiegata negli adulti.

Bambini ed adolescenti

La terapia con gemfibrozil non è stata valutata nei bambini. A causa della mancanza di dati l’uso di Lopid nei bambini non è raccomandato.

Pazienti con compromissione renale

In pazienti con compromissione renale lieve–moderata (velocità di filtrazione glomerulare rispettivamente 50 80 e 30 <50 ml/min/1.73 m²), iniziare il trattamento alla dose giornaliera di 900 mg e prima di aumentare la dose valutare la funzionalità renale.

Lopid non deve essere impiegato in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.3).

Pazienti con compromissione epatica

Gemfibrozil è controindicato in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.3).

Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • compromissione epatica
  • grave compromissione renale
  • calcoli biliari
  • repaglinide
  • reazioni fototossiche durante il trattamento con fibrati
  • malattia della colecisti
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    Interazioni
  • interazione
  • evidenziato
  • warfarin
  • simvastatina
  • statina
  • statine
  • stato segnalato
  • lovastatina
  • anticoagulanti
  • vitamina
  • fenprocumone
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    Avvertenze

    Disturbi muscolari (miopatia/rabdomiolisi)

    In associazione all’uso di gemfibrozil sono stati segnalati casi di miosite, miopatia ed aumento marcato di creatinfosfochinasi. Raramente è stata segnalata anche rabdomiolisi. In tutti i pazienti che presentano mialgia diffusa, dolorabilità muscolare e/o un aumento marcato dei livelli di CPK muscolari (> 5x ULN) deve essere presa in considerazione la possibilità di danno muscolare; in queste condizioni il trattamento deve essere interrotto.

    Assunzione concomitante degli inibitori della HMG CoA reduttasi

    La somministrazione concomitante di gemfibrozil e simvastatina è controindicata. Sono stati riportati casi di miosite grave con mioglobinuria e creatin chinasi marcatamente elevata (rabdomiolisi) quando gemfibrozil e inibitori della HMG CoA reduttasi sono stati usati in concomitanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Possono verificarsi anche interazioni farmacocinetiche (vedere anche paragrafo 4.5) e può essere necessario un aggiustamento del dosaggio.

    Il beneficio di ulteriori modifiche dei livelli lipidici a seguito della somministrazione concomitante di gemfibrozil e di un inibitore della HMG CoA reduttasi deve essere attentamente valutato rispetto ai potenziali rischi derivanti da tali associazioni e si raccomanda un monitoraggio clinico.

    Il livello della creatinfosfochinasi (CPK) deve essere misurato prima di iniziare il trattamento con questa associazione in pazienti con fattori predisponenti la rabdomiolisi, come i seguenti:

    • Compromissione renale

    • Ipotiroidismo

    • Abuso di alcool

    • Età > 70 anni

    • Storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari

    • Storia personale di tossicità muscolare con un altro fibrato o con un inibitore della HMG–CoA reduttasi

    In molti soggetti nei quali la risposta lipidica al trattamento con i singoli farmaci in monoterapia non è stata soddisfacente, i possibili benefici di una terapia combinata con inibitori dell’HMG–CoA reduttasi e gemfibrozil non sono superiori ai rischi di miopatia grave, rabdomiolisi ed insufficienza renale acuta.

    Uso in pazienti affetti da litiasi biliare

    Gemfibrozil può aumentare l’escrezione del colesterolo nella bile determinando la possibile formazione di calcoli. Casi di colelitiasi sono stati segnalati in corso di trattamento con gemfibrozil. In caso di sospetta colelitiasi, si consiglia di effettuare gli esami per la rilevazione dei calcoli. Il trattamento con gemfibrozil deve essere interrotto se viene riscontrata la presenza di calcoli.

    Monitoraggio dei lipidi sierici

    È necessario effettuare un controllo periodico dei lipidi sierici durante il trattamento con gemfibrozil.

    Talvolta può verificarsi un aumento paradossale del colesterolo (totale ed LDL) in pazienti con ipertrigliceridemia. Se la risposta al trattamento è insufficiente dopo 3 mesi di terapia alle dosi raccomandate, il trattamento deve essere interrotto e devono essere presi in considerazione metodi di trattamento alternativi.

    Monitoraggio della funzionalità epatica

    Sono stati segnalati livelli elevati di ALAT, ASAT, fosfatasi alcalina, LDH, CK e bilirubina che sono di solito reversibili quando il trattamento con gemfibrozil viene sospeso. Pertanto, devono essere periodicamente effettuati i test di funzionalità epatica. La terapia con gemfibrozil deve essere interrotta se queste alterazioni persistono.

    Monitoraggio dell’emocromo con formula leucocitaria

    Si raccomanda di effettuare determinazioni periodiche dell’emocromo con formula leucocitaria durante i primi 12 mesi di trattamento con gemfibrozil. Raramente sono stati segnalati anemia, leucopenia, trombocitopenia, eosinofilia e ipoplasia del midollo osseo (vedere paragrafo 4.8).

    Interazioni con altri medicinali (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.5)

    Uso concomitante con i substrati del CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP1A2, UGTA1 e UGTA3

    Il profilo d’interazione di gemfibrozil è complesso e determina un aumento dell’esposizione a molti medicinali quando somministrati insieme al gemfibrozil.

    Gemfibrozil inibisce potentemente gli enzimi del CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP1A2, UGTA1 e UGTA3 (vedere paragrafo 4.5).

    Uso concomitante con farmaci ipoglicemizzanti

    Sono stati segnalati casi di crisi ipoglicemiche in seguito all’uso concomitante di gemfibrozil e farmaci ipoglicemizzanti (agenti orali ed insulina). Si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di glucosio.

    Uso concomitante di anticoagulanti

    Gemfibrozil può potenziare gli effetti degli anticoagulanti coumarinici antagonisti della vitamina K quali warfarin, acenocumarolo o fenprocumone. La somministrazione concomitante di gemfibrozil con questi anticoagulanti richiede un attento monitoraggio del tempo di protrombina (INR – International Normalised Ratio). Si deve fare attenzione quando tali anticoagulanti coumarinici antagonisti della vitamina K vengono somministrati concomitantemente a gemfibrozil. Può essere necessario ridurre il dosaggio degli anticoagulanti per mantenere i livelli desiderati di protrombina (vedere paragrafo 4.5).

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non vi sono studi adeguati sull’uso di Lopid in donne in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per trarre conclusioni in merito agli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo fetale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Lopid non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

    Allattamento

    Non sono disponibili dati sull’escrezione di gemfibrozil nel latte materno. Lopid non deve essere utilizzato durante l’allattamento.

    Fertilità

    In studi sulla tossicità riproduttiva nei ratti maschi, è stata osservata una diminuzione reversibile nella fertilità (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati riportati più comunemente sono di tipo gastrointestinale e si osservano in circa il 7% dei pazienti. Queste reazioni avverse generalmente non richiedono l’interruzione del trattamento.

    Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza utilizzando la seguente convenzione: Molto comuni (>1/10), Comuni (>1/100, <1/10), Non comuni (>1/1.000, <1/100), Rari (>1/10.000, <1/1.000), Molto rari (<1/10.000), incluse le segnalazioni di casi singoli:

    Classificazione sistemica organica Effetti indesiderati
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Raro Insufficienza midollare, anemia grave, trombocitopenia, leucopenia, eosinofilia
    Disturbi psichiatrici
    Raro Depressione, diminuzione della libido
    Patologie del sistema nervoso
    Comune Vertigini, cefalea
    Raro Neuropatia periferica, parestesia, capogiri, sonnolenza
    Patologie dell’occhio
    Raro Visione offuscata
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Raro Edema laringeo
    Patologie gastrointestinali
    Molto comune Dispepsia
    Comune Diarrea, vomito, nausea, dolore addominale stipsi, flatulenza
    Raro Pancreatite, appendicite
    Patologie epatobiliari
    Raro Ittero colestatico, epatite, colelitiasi, colecistite, funzionalità epatica anormale
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune Eczema, rash
    Raro Angioedema, dermatite esfoliativa, orticaria, dermatite, alopecia, reazioni di fotosensibilità, prurito
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Raro Rabdomiolisi, miopatia, miosite, debolezza muscolare, sinovite, mialgia, artralgia, dolore alle estremità
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
    Raro Disfunzione erettile
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune Affaticamento
    Esami diagnostici
    Raro Diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, diminuzione dei globuli bianchi, incremento della creatinchinasi

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    LOPID 600 mg compresse rivestite

    Eccipienti della compressa:

    cellulosa microcristallina,

    amido pregelatinizzato,

    silice colloidale (anidra) (E551),

    polisorbato 80, (E433)

    amido di sodio glicollato

    magnesio stearato,

    Eccipienti del film di rivestimento

    Idrossipropilmetilcellulosa (E464)

    titanio diossido (E171)

    talco (E553b)

    Polidimetilsiloxano

    Polietilen glicole 6000

    LOPID 900 mg compresse rivestite

    Eccipienti della compressa:

    silice colloidale (anidra) (E551),

    silice precipitata (E551)

    amido pregelatinizzato,

    amido di sodio glicollato (Tipo A)

    Polisorbato 80 (E433)

    magnesio stearato (E470b)

    Eccipienti del film di rivestimento

    Idrossipropilmetilcellulosa (E464)

    titanio diossido (E171)

    talco (E553b)

    Polidimetilsiloxano

    Polietilen glicole 6000

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25° C.