POSOLOGIA
Lo schema posologico indicativo, modificabile secondo le prescrizioni del Medico, è il seguente:
• LEXTRASA compresse gastroresistenti:
Adulti: come trattamento di attacco 1–2 compresse di LEXTRASA 400 mg oppure 1 compressa di LEXTRASA 800 mg, 3 volte al giorno, sino a 10 compresse di LEXTRASA 400 mg o 5 compresse di LEXTRASA 800 mg al giorno nelle forme severe.
Bambini: dosi proporzionalmente ridotte a giudizio del Medico. Non superare le dosi consigliate.
• LEXTRASA sospensione rettale.
Adulti: 1 clisma, 1 volta al giorno, preferibilmente la sera prima di coricarsi. Bambini: dosi proporzionalmente ridotte a giudizio del Medico. Non superare le dosi consigliate.
• LEXTRASA supposte.
Adulti: in media 3 supposte al giorno, divise in 2–3 somministrazioni nella fase attiva; 1–2 supposte al giorno per la prevenzione delle recidive.
Bambini: dosi proporzionalmente ridotte a giudizio del Medico. Non superare le dosi consigliate.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
• LEXTRASA compresse gastroresistenti: in caso di primo trattamento è opportuno raggiungere la posologia piena dopo qualche giorno di trattamento, incrementando gradualmente il dosaggio.
• LEXTRASA sospensione rettale: agitare bene prima dell’uso per ottenere una sospensione omogenea (vedi sezione 6.6. Istruzioni per l’uso).
• LEXTRASA supposte: per ottenere un migliore effetto terapeutico è importante che la supposta venga tenuta per almeno 30 minuti, o meglio, per più lunghi periodi (ad esempio, per tutta la notte).
TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
• LEXTRASA compresse gastroresistenti: per le fasi attive, la durata del trattamento è mediamente di 6–12 settimane e può variare, a giudizio del Medico, in rapporto all’evoluzione clinica. Per evitare ricadute, è raccomandabile adottare un trattamento di lunga durata, riducendo gradualmente la posologia adottata nella fase attiva della malattia.
• LEXTRASA sospensione rettale: per le fasi attive, la durata del trattamento è mediamente di 6–8 settimane e può variare, a giudizio del Medico, in rapporto all’evoluzione clinica. Per evitare ricadute, è raccomandabile adottare un trattamento di lunga durata, riducendo gradualmente la posologia adottata nella fase attiva della malattia.
• LEXTRASA supposte: per le fasi attive, la durata del trattamento è mediamente di 3–4 settimane e può variare, a giudizio del Medico, in rapporto all’evoluzione clinica. Per evitare ricadute, è raccomandabile adottare un trattamento di lunga durata, riducendo gradualmente la posologia adottata nella fase attiva della malattia.
Nelle fasi attive di grado severo, può essere consigliabile associare un trattamento cortisonico per via sistemica.
Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione dell’assunzione del farmaco, sia durante un trattamento di mantenimento inadeguato.
In pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di Mesalazina già nello stomaco, con possibile irritazione gastrica e una perdita di efficacia del farmaco.
L’eventuale comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l’immediata interruzione del trattamento.
Prima di iniziare il trattamento con LEXTRASA, il paziente deve essere sottoposto alle indagini cliniche necessarie per precisare la diagnosi e le indicazioni terapeutiche.
Nei pazienti con danno renale ed epatico e in soggetti sotto trattamento di ipoglicemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi il prodotto va usato con cautela. Se ne eviterà invece l’uso in quelli con conclamata insufficienza renale.
E’ stata riportata nefrite interstiziale in seguito a trattamento con mesalazina. Pertanto i pazienti con funzione renale compromessa, riserva renale ridotta o i soggetti con rischio aumentato di sviluppare disfunzione renale in seguito all’uso di farmaci nefrotossici o altre condizioni patologiche concomitanti, devono essere attentamente controllati per tutta la durata della terapia ed in particolare durante i primi mesi di trattamento. Il trattamento con mesalazina deve essere prontamente interrotto se la funzione renale subisce un significativo deterioramento. Si deve porre attenzione nell’assicurare una idratazione adeguata nei pazienti con funzione renale compromessa durante le riacutizzazioni della malattia infiammatoria intestinale.
In previsione del rischio raro di nefrite interstiziale associato al trattamento con mesalazina, si raccomanda, prima dell’inizio del trattamento, di monitorare la funzione renale di tutti i pazienti (con determinazione dei livelli di creatinina sierica). La funzionalità renale deve poi essere monitorata periodicamente durante il trattamento cronico, in base alla storia clinica del singolo paziente. Il trattamento con mesalazina deve essere interrotto immediatamente in caso di deterioramento della funzione renale (vedere 4.3).
Le compresse contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp–lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
L’uso prolungato del prodotto può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
In caso di gravidanza accertata o presunta, somministrare solo in caso di effettiva necessità e sotto stretto controllo del Medico: solo percentuali trascurabili di farmaco attraversano la placenta.
Comunque l’uso del prodotto andrà evitato nelle ultime settimane di gravidanza.
La Mesalazina non è escreta nel latte materno.
Sono stati riportati raramente i seguenti eventi avversi con mesalazina:
patologie gastrointestinali: nausea, dolore addominale, diarrea e pancreatite. Sono stati riportati molto raramente esacerbazioni della sintomi della colite.
Patologie del sistema nervoso centrale: cefalea, neuropatia.
Patologie della cute e del tessuto cutaneo: rash (inclusi prurito e orticaria). Raramente si può verificare irritazione locale in seguito a somministrazioni rettali contenenti mesalazina.
Patologie renali e urinarie: disturbi renali, inclusi casi di nefrite interstiziale acuta e cronica ed insufficienza renale.
Patologie epatobiliari: in comune con altri salicilati, anomalie transitorie dei test di funzionalità epatica. Epatite.
Patologie del sistema ematolinfopoietico: raramente sono state riportate alterazioni della conta delle cellule ematiche periferiche come leucopenia, neutropenia, trombocitopenia ed anemia aplastica.
Ipersensibilità incluse alterazioni a livello polmonare e cardiaco: come con altri salicilati sono state riportate reazioni di ipersensibilità. Tali reazioni includono febbre, mialgia, artralgia, alveolite, miocardite e pericardite, sebbene queste reazioni siano anche state riportate come manifestazioni extra–intestinali della sottostante patologia intestinale. L’eventuale comparsa di queste ultime comporterà l’immediata interruzione del trattamento.
LEXTRASA 400 mg compresse gastroresistenti: lattosio, povidone, carmellosa, carmellosa sodica reticolata, magnesio stearato, copolimeri metacrilici, trietilcitrato, talco, ferro ossido rosso.
LEXTRASA 800 mg compresse gastroresistenti: lattosio, povidone, carmellosa, carmellosa sodica reticolata, magnesio stearato, copolimeri metacrilici, trietilcitrato, talco, ferro ossido rosso.
LEXTRASA 4 g/100 ml sospensione rettale: silice colloidale, gomma xantan, carmellosa sodica, sodio benzoato, sodio metabisolfito, acido fosforico concentrato, acqua depurata.
LEXTRASA 500 mg supposte: gliceridi semisintetici solidi.
Per tutte le forme farmaceutiche:
Supposte: Durante la stagione calda, può essere necessario immergere il contenitore delle supposte in acqua fredda per riconsolidare le supposte eventualmente divenute molli.
Sospensione rettale e compresse: evitare l’esposizione alla luce solare diretta e a fonti di calore.