Principio attivo:Lansoprazolo
Gruppo terapeutico:Antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesof. (gord)
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ulcera gastrica e duodenale
  • esofagite da reflusso
  • trattamento di ulcere
  • ulcere gastriche e duodenali
  • reflusso gastroesofageo sintomatica
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    Posologia

    Posologia

    Per ottenere un effetto ottimale Lansoprazolo Mylan deve essere presouna volta al giorno al mattino, tranne nel caso dell’eradicazione del H. pylori che prevede due somministrazioni giornaliere, una al mattino ed una alla sera.

    Trattamento dell’ulcera duodenale

    La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 2 settimane. Per i pazienti, le cui ulcere non cicatrizzano durante questo lasso di tempo, si prolunghi il trattamento per altre 2 settimane allo stesso dosaggio.

    Trattamento dell’ulcera gastrica

    La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. La guarigione dell’ulcera si verifica solitamente entro 4 settimane, ma per quei pazienti le cui ulcere non cicatrizzano entro questo lasso di tempo, la cura può venire protratta per altre 4 settimane allo stesso dosaggio.

    Esofagite da reflusso

    La dose raccomandata equivale a 30 mg una volta al giorno per 4 settimane. Per i pazienti, le cui ulcere non cicatrizzano durante questo lasso di tempo, si prolunghi il trattamento per altre 4 settimane allo stesso dosaggio.

    Profilassi dell’esofagite da reflusso

    15 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 30 mg/die in caso di necessità.

    Eradicazione di Helicobacter pylori

    Al momento della scelta della terapia combinata adeguata si tengano in considerazione le linee guida ufficiali circa la resistenza batterica, la durata del trattamento (di solito 7 giorni, ma talvolta fino a 14 giorni) ed un utilizzo appropriato degli antibiotici.

    La dose raccomandata è di 30 mg di Lansoprazolo Mylan due volte al giorno per 7 giorni in associazione con uno dei farmaci seguenti:

    •  claritromicina 250-500 mg due volte al giorno + amoxicillina 1 g due volte al giorno.

    •  claritromicina 250 mg due volte al giorno + metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno

    I tassi di eradicazione fino al 90% di H. pylori si ottengono quando la claritromicina è associata a Lansoprazolo Mylan ed amoxicillina o metronidazolo.

    Sei mesi dopo il successo del trattamento nell’eradicazione, il rischio di reinfezione è basso e la recidiva è quindi improbabile.

    È stato anche esaminato l’impiego di un regime comprendente Lansoprazolo Mylan 30 mg due volte al giorno, amoxicillina 1 g due volte al giorno e metronidazolo 400-500 mg due volte al giorno.

    Si sono notati tassi più bassi di eradicazione utilizzando questa combinazione rispetto ai regimi che utilizzano claritromicina. Questa combinazione può essere adatta a coloro che non possono assumere claritromicina come parte della terapia di eradicazione, quando i tassi di resistenza locale al metronidazolo sono bassi.

    Trattamento delle ulcere gastriche e duodenali benigne associate all’uso di FANS in pazienti che necessitano di un trattamento continuativo a base di FANS

    30 mg una volta al giorno per quattro settimane. In pazienti con cicatrizzazione incompleta il trattamento può essere continuato per altre quattro settimane.

    Per pazienti a rischio o con ulcere difficili da cicatrizzare, si deve probabilmente prolungare il trattamento e/o utilizzare una dose più alta.

    Profilassi delle ulcere gastriche e duodenali associate all’uso di FANS in pazienti a rischio (ad es. età > 65 anni o storia di ulcera gastrica o duodenale) che richiedono un trattamento prolungato con FANS

    15 mg una volta al giorno. Se il trattamento non ha successo, si deve utilizzare la dose di 30 mg una volta al giorno.

    Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo

    La dose raccomandata è di 15 mg o 30 mg al giorno. Il sollievo dai sintomi si ottiene rapidamente. Si deve prendere in considerazione l’aggiustamento individuale del dosaggio. Se i sintomi non si risolvono entro 4 settimane con una dose giornaliera di 30 mg, si raccomandano ulteriori esami.

    Sindrome di Zollinger-Ellison

    La dose iniziale raccomandata equivale a 60 mg una volta al giorno. La dose deve essere aggiustata individualmente ed il trattamento deve essere prolungato per il tempo necessario. Sono state impiegate dosi giornaliere fino a 180 mg. Se la dose giornaliera richiesta supera i 120 mg, questa deve essere somministrata in due dosi frazionate.

    Ridotta funzionalità epatica o renale

    Non è necessario un adattamento posologico nei pazienti con ridotta funzionalità renale.

    Si devono monitorare regolarmente i pazienti con malattia epatica da moderata a grave e si raccomanda una riduzione del 50% della dose giornaliera (vedi paragrafi 4.4 e 5.2).

    Pazienti anziani

    A causa della clearance ridotta di lansoprazolo negli anziani può essere necessario un aggiustamento della dose in base alle necessità individuali. Non si deve superare la dose giornaliera di 30 mg negli anziani, a meno che non vi siano indicazioni cliniche impellenti.

    Popolazione pediatrica

    L’uso di Lansoprazolo non è raccomandato nei bambini, poiché i dati clinici sono limitati (vedere anche paragrafo 5.2).

    Modo di somministrazione

    Lansoprazolo deve essere assunto almeno 30 minuti prima di mangiare (vedere paragrafo 5.2). Le capsule devono essere inghiottite intere con del liquido.

    Per i pazienti con difficoltà di deglutizione, gli studi e la pratica clinica suggeriscono che le capsule possono essere aperte ed i granuli mescolati con una piccola quantità di acqua, succo di mela/di pomodoro o spolverato su una piccola quantità di cibo morbido (es. yogurt, purea di mele) per facilitare la somministrazione. Le capsule possono anche essere aperte e i granuli mescolati con 40 ml di succo di mela per essere somministrati attraverso un sondino nasogastrico (vedere paragrafo 5.2). Dopo aver preparato la sospensione o la miscela, il farmaco deve essere somministrato immediatamente.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • eccipiente
  • atazanavir
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    Interazioni
  • itraconazolo
  • ketoconazolo
  • digossina
  • teofillina
  • tacrolimus
  • conosciuta
  • fluvoxamina
  • induttori enzimatici
  • rifampicina
  • antiacidi
  • dopo
  • interazione
  • antiinfiammatori non steroidei
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    Avvertenze

    Come per altri trattamenti dell’ulcera, la possibilità di un tumore gastrico maligno deve essere esclusa iniziando una terapia antiulcera con Lansoprazolo Mylan, in quanto il lansoprazolo può mascherare i sintomi e ritardare la diagnosi.

    Lansoprazolo deve essere usato con cautela in pazienti con disfunzionalità epatica da moderata a grave (vedi paragrafi 4.2 e 5.2).

    Ci si può attendere che la diminuita acidità gastrica dovuta a lansoprazolo possa causare un aumento della quantità gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con lansoprazolo può lievemente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali come la Salmonella e Campylobacter.

    In pazienti affetti da ulcere gastro-duodenali, si deve prendere in considerazione la possibilità di infezione da H. pylori come fattore eziologico.

    Se il lansoprazolo è utilizzato in combinazione con antibiotici per la terapia di eradicazione del H. pylori, allora si devono anche seguire le istruzioni per l’uso di questi antibiotici.

    A causa dei limitati dati di sicurezza per i pazienti in trattamento di mantenimento per più di un anno, si deve effettuare regolarmente in questi pazienti una regolare revisione del trattamento e una valutazione completa del rischio/beneficio.

    Sono stati riportati molto raramente casi di colite in pazienti che assumono lansoprazolo. Quindi, in caso di diarrea grave e/o persistente l’interruzione del trattamento deve essere presa in considerazione.

    Il trattamento per la prevenzione dell’ulcera peptica in pazienti che necessitano di trattamento continuativo con FANS deve essere ristretto ai pazienti ad alto rischio (per es. pregressa emorragia gastrointestinale, perforazione od ulcera, età avanzata, utilizzo concomitante di farmaci che aumentano la probabilità di reazioni avverse del tratto gastrointestinale superiore [per. es. corticosteroidi od anticoagulanti], presenza di un grave fattore di comorbidità o l’uso prolungato di FANS alla massima dose raccomandata).

    Gli inibitori della pompa protonica, soprattutto se usati in dosi elevate e per lunghi periodi (> 1 anno), possono modestamente aumentare il rischio frattura dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio globale di frattura del 10-40%. Alcuni di questi aumenti possono essere dovuti ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere assistenza secondo le attuali linee guida cliniche e ricevere un adeguato apporto di vitamina D e calcio.

    Ipomagnesemia

    È stata riportata ipomagnesiemia grave in pazienti trattati con inibitori della pompa protonica (IPP) come lansoprazolo per almeno tre mesi, e nella maggioranza dei casi per un anno. È possibile che si verifichino manifestazioni gravi di ipomagnesiemia come affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare, ma potrebbero iniziare in modo insidioso ed essere trascurati. Nella maggior parte dei pazienti colpiti, l’ipomagnesemia è migliorata dopo somministrazione di magnesio e la sospensione dei IPP. Per i pazienti per cui si prevede un trattamento prolungato o che assumono IPP con la digossina o altri medicinali che possono causare ipomagnesiemia (es. diuretici), il personale sanitario deve prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima dell’inizio del trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento.

    Dato che Lansoprazolo Mylan contiene saccarosio, i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o deficit di saccarosio-isomaltosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non sono disponibili per lansoprazolo dati clinici su gravidanze esposte. Studi su animali non sono indicativi di effetti dannosi diretti o indiretti riguardo alla gravidanza, lo sviluppo embrio-fetale, il parto o lo sviluppo post-natale.

    Quindi l’uso di Lansoprazolo Mylan è sconsigliato durante la gravidanza.

    Allattamento

    Non è noto se il lansoprazolo venga escreto nel latte materno umano. Gli studi sugli animali hanno mostrato che lansoprazolo è escreto nel latte.

    La decisione se continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con lansoprazolo deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino ed il beneficio della terapia con lansoprazolo per la donna.

    Effetti Collaterali

    Le frequenze vengono definite come molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto rara (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

      Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
    Patologie del metabolismo e della nutrizione         Ipomagnesemia (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema emolinfopoietico   Trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia Anemia Agranulocitosi, pancitopenia  
    Disturbi psichiatrici   Depressione Insonnia, allucinazioni, confusione    
    Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiri   Irrequietezza, vertigini, parestesia, sonnolenza, tremore    
    Patologie dell’occhio     Alterazioni della visione.    
    Patologie gastrointestinali Nausea, diarrea, mal di stomaco, costipazione, vomito, flatulenza, gola o bocca secca   Glossite, candidiasi dell’esofago, pancreatite, disturbi del gusto. Colite, stomatite  
    Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici   Epatite, ittero    
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, prurito, rash   Petecchie, porpora, perdita di capelli, eritema multiforme, fotosensibilità Sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica  
    Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia, mialgia, frattura del polso, dell’anca o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)      
    Patologie renali ed urinarie     Nefrite interstiziale    
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Ginecomastia    
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Edema Febbre, iperidrosi, angioedema, anoressia, impotenza Shock anafilattico  
    Esami diagnostici       Aumento dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi, iponatriemia  

    Eccipienti

    Granuli gastroresistenti:

    Sfere di zucchero

    Magnesio carbonato pesante

    Saccarosio

    Amido di mais

    Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione

    Rivestimento:

    Idrossipropilcellulosa

    Copolimero etilacrilato dell’acido metacrilico (1:1) dispersione 30% per cento

    Talco (E553b)

    Macrogol

    Titanio diossido (E171)

    Polisorbato 80 (E433)

    Interno della capsula:

    Talco

    Silice colloidale anidra

    Involucro della capsula:

    Gelatina

    Titanio diossido (E171)

    Blu brillante FCF (E133) (solo 30 mg)

    Eritrosina (E133) (solo 30 mg)

    Inchiostro da stampa:

    Gomma lacca

    Soluzione di ammoniaca forte

    Ossido di ferro nero (E 172)

    Idrossido di potassio

    Conservazione

    Blister: Non conservare al di sopra dei 25 °C. Conservare il farmaco nella confezione originale per proteggerlo dalla luce.

    Flaconi: Non conservare ad una temperatura superiore ai 25 °C. Conservare il farmaco nella confezione originale per proteggerlo dalla luce. Utilizzo entro 30 giorni dall’apertura. Tenere il flacone ermeticamente chiuso dopo l’apertura.