La posologia dipende dal quadro clinico del paziente secondo prescrizione medica.
È consigliabile una infusione inferiore alle 60 gocce al minuto primo. 2–4 flaconi al giorno forniscono 30–60 g di aminoacidi essenziali, pari a g 4,5 – 9,0 di azoto totale e coprono totalmente il fabbisogno giornaliero di azoto in soggetti di peso corporeo compreso tra i 50 e 65 kg. Per la migliore utilizzazione plastica degli aminoacidi e per il controllo del catabolismo post–traumatico è opportuno somministrare, in associazione ad isopuramin 3%, glucosio nella misura atta a fornire 35–40 kcal/kg/die. Il controllo della glicemia è agevole somministrando ogni 6–8 g di glucosio una unità di insulina pronta. In pediatria 250–400 ml di isopuramin 3% contengono il fabbisogno di aminoacidi per un lattante fino a 6 kg di peso.
Nei bambini piccoli, negli epatopazienti e negli anziani è necessario verificare frequentemente l’azotemia per evitare casi di iperammoniemia che possono insorgere durante trattamenti prolungati.
Per un controllo ottimale della nutrizione parenterale sono necessarie frequenti valutazioni cliniche ed analisi di laboratorio che dovranno riguardare in particolar modo l’osmolarità del siero, gli elettroliti, test di funzionalità epatica e renale, la glicemia, l’ammoniemia.
Il prodotto contiene sodio metabisolfito. Tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.
Non si conoscono dati certi di tossicità sull’uso in gravidanza; nel caso di somministrazione, da usarsi sotto stretto controllo medico.
Alla posologia indicata Isopuramin 3% non presenta effetti collaterali di rilievo. Una modesta iperazotemia può essere rilevata se la quota aminoacidica somministrata è eccessiva in rapporto alla quota calorica.
Nausea e vomito eventualmente presenti possono essere eliminati rallentando la velocità di deflusso.
Nel punto di iniezione e lungo il corso delle vene usate per l’infusione si possono avere reazioni flebitiche e tromboflebitiche: in tal caso occorre cambiare il luogo di iniezione. Se dovesse comparire una reazione secondaria, occorre sospendere l’infusione ed istituire le appropriate contromisure terapeutiche.
L–Cisteina cloridrato monoidrato
Sodio cloruro
Potassio fosfato monobasico
Acido acetico glaciale
Sodio metabisolfito
Acqua per preparazioni iniettabili.
Nessuna particolare condizione di conservazione