Posologia
Adulti
Infezioni delle basse vie respiratorie
Polmonite: 200 mg due volte/die;
bronchite: 400 mg una volta/die.
Infezioni delle alte vie respiratorie: 400 mg una volta/die.
Infezioni delle vie urinarie: 400 mg una volta/die.
Popolazione pediatrica
Bambini oltre i 6 mesi di età
Infezioni delle basse vie respiratorie non complicate: 9,0 mg/kg una volta/die.
Infezioni delle vie alte aeree (per es otite media): 9,0 mg/kg una volta/die.
Infezioni delle vie urinarie: 9,0 mg/kg una volta/die.
La dose massima giornaliera nei bambini non deve superare i 400 mg/die.
La sicurezza e l’efficacia nei bambini al di sotto dei 6 mesi di età non sono state ancora stabilite.
Modo di somministrazione
Isocef granulato per sospensione orale può essere assunto da una a due ore prima o dopo i pasti.
Isocef capsule può essere assunto senza tener conto dell’orario dei pasti.
Compromissione renale
In pazienti con insufficienza renale marcata o in pazienti soggetti a dialisi il dosaggio di Isocef può richiedere un aggiustamento. Isocef è prontamente dializzabile. I pazienti in dialisi devono essere attentamente monitorati, prevedendo la somministrazione di Isocef immediatamente dopo la dialisi.
La farmacocinetica e la posologia del ceftibuten non vengono influenzate da una modesta alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina compresa tra 50–79 ml/min). Nei pazienti con clearance della creatinina compresa tra 30–49 ml/min la dose giornaliera dovrebbe essere dimezzata. Con valori di clearance della creatinina inferiori è richiesto un ulteriore aggiustamento della dose. Nei pazienti con insufficienza renale in trattamento dialitico può rendersi necessario un aggiustamento della dose. Nei pazienti in trattamento dialitico 2/3 volte alla settimana, si consiglia di somministrare una dose singola di Isocef da 400 mg al termine di ogni trattamento dialitico.
Gastrointestinale
Isocef deve essere prescritto con cautela in individui con storia di affezioni gastrointestinali complicate, in particolare colite cronica.
Clostridium difficile
Durante la terapia con Isocef e altri antibiotici ad ampio spettro, si può manifestare un’alterazione della flora intestinale con insorgenza di diarrea associata all’antibiotico inclusa la colite pseudomembranosa dovuta alle tossine del Clostridium difficile. I pazienti possono presentare diarrea da moderata a grave o mortale, con o senza disidratazione, sia durante che dopo il trattamento con l’antibiotico associato. È importante tener presente questa diagnosi per ogni paziente che presenti diarrea persistente nel corso dell’assunzione o fino a due mesi dopo la somministrazione di Isocef o di un altro antibiotico a largo spettro.
Forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del medicinale. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casi in cui la colite non migliori dopo la sospensione del medicinale e nei casi gravi, la somministrazione di vancomicina per via orale costituisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite.
Ipersensibilità
Gli antibiotici cefalosporinici devono essere somministrati con estrema cautela a pazienti con allergia conosciuta o sospetta alle penicilline. Circa il 5% dei pazienti con allergia documentata alle penicilline evidenzia reattività crociata agli antibiotici cefalosporinici. Sono state osservate gravi reazioni di ipersensibilità acuta (anafilassi) anche in individui che ricevono penicilline o cefalosporine, e si può osservare un’iper–reattività crociata con anafilassi. Se si osserva una reazione allergica con Isocef si consiglia di interromperne l’uso e somministrare una terapia appropriata. L’anafilassi grave richiede un appropriato trattamento di emergenza come indicato clinicamente (adrenalina, infusione di liquidi per via endovenosa, somministrazione di ossigeno, antistaminici, corticosteroidi, altre amine pressorie).
Si deve prestare inoltre estrema cautela quando si somministra Isocef a pazienti con reazioni allergiche di qualsiasi tipo (ad esempio raffreddore da fieno o asma bronchiale), poiché questi pazienti sono sottoposti ad un maggiore rischio di reazioni d’ipersensibilità gravi.
Se durante l’uso di Isocef si manifestano convulsioni o shock allergico, è necessario sospendere immediatamente la somministrazione di Isocef ed iniziare tempestivamente l’appropriato trattamento medico.
Ematologia
Le cefalosporine, ceftibuten incluso, in rari casi possono diminuire l’attività della protrombina portando ad un prolungamento del tempo di tromboplastina, specialmente in pazienti precedentemente stabilizzati con terapia anticoagulante orale. Il tempo di tromboplastina oppure l’INR (International Normalized Ratio) deve essere monitorato. Se indicato, la vitamina K deve essere somministrata in questi pazienti.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Isocef granulato contiene saccarosio.I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio–galattosio, o da insufficienza di saccarasi–isomaltasi, non devono assumere questo medicinale
Isocef granulato per sospensione orale contiene sodio benzoato. Nei neonati può aumentare il rischio di ittero.
All’apertura del flacone o delle bustine si può riscontrare un odore sulfureo che non altera la qualità del prodotto. Dopo ricostituzione, l’odore sulfureo scompare.
Gravidanza
Non sono disponibili studi controllati ed adeguati sull’uso del medicinale in donne in gravidanza o durante le doglie o il parto. Poiché attualmente non c’è esperienza clinica nell’uso di ceftibuten durante la gravidanza il prodotto deve essere somministrato solo quando realmente necessario, sotto il diretto controllo del medico. Poiché gli studi sulla riproduzione effettuati negli animali non sempre sono predittivi per gli esseri umani, la somministrazione di Isocef durante la gravidanza e l’allattamento deve essere valutata in termini di rischio potenziale e beneficio sia per la madre che per il feto.
Allattamento
Ceftibuten è escreto nel latte materno, pertanto i lattanti possono manifestare modifiche nella flora intestinale con diarrea e colonizzazione di lieviti, tali da richiedere l’eventuale sospensione dell’allattamento.
A causa dello sviluppo di una possibile sensibilizzazione, Isocef deve essere somministrato durante l’allattamento solo quando i benefici siano chiaramente maggiori dei rischi.
Riassunto del profilo di sicurezza
Negli studi clinici, che sono stati condotti su circa 3000 pazienti, gli effetti avversi più frequentemente riportati sono stati nausea (3%), diarrea (3%) (vedere paragrafo 4.4) e cefalea (2%).
All’interno della classificazione organo–sistemica, gli eventi avversi sono elencati utilizzando le seguenti categorie di frequenza: comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella delle reazioni avverse
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine di gravità decrescente.
Reazioni avverse riportate durante gli studi clinici o attraverso la sorveglianza post–marketing in pazienti trattati con Isocef | |
Classificazione per sistemi e organi | Reazioni avverse |
Infezioni ed infestazioni | |
Non comune: | Candidiasi (orale), infezione vaginale |
Raro: | Colite da Clostridium difficile |
Non nota: | Superinfezione |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Non comune: | Eosinofilia, positività al test di Coombs diretto*, diminuzione dell’emoglobina, prolungamento del tempo di protrombina, aumento dell’INR |
Raro: | Leucopenia, trombocitemia, anemia aplastica, anemia emolitica, disturbi emorragici, pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi |
Disturbi del sistema immunitario | |
Non nota: | Malattia da siero. Reazioni d’ipersensibilità incluse reazione anafilattica, broncospasmo, eruzione cutanea, orticaria, reazione di fotosensibilità, prurito, angioedema, sindrome di Stevens–Johnson, eritema multiforme e necrolisi epidermica tossica |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Non comune: | Anoressia |
Disturbi psichiatrici | |
Molto raro: | Nei bambini: agitazione, insonnia |
Non nota: | Disturbi psicotici |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune: | Cefalea |
Non comune: | Diminuzione del senso del gusto (disgeusia) |
Raro: | Convulsioni |
Molto raro: | Parestesia, sonnolenza Nei bambini: ipercinesia |
Non nota: | Afasia |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Molto raro: | Vertigine |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Non comune: | Congestione nasale, dispnea |
Patologie gastrointestinali | |
Comune: | Nausea, diarrea |
Non comune: | Gastrite, vomito, dolore addominale, costipazione, secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza, incontinenza fecale |
Non nota: | Melena |
Patologie epatobiliari | |
Non comune: | Iperbilirubinemia*, aumento delle AST e delle ALT |
Raro: | Aumento della lattato deidrogenasi (LDH) del sangue |
Non nota: | Disturbi epatobiliari, ittero |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune: | Nei bambini: dermatite da pannolino |
Patologie renali e urinarie | |
Non comune: | Disuria Nei bambini: ematuria Compromissione renale*, nefropatia tossica*, glicosuria renale* e chetonuria* |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Molto raro: | Affaticamento Nei bambini: irritabilità, raffreddamento |
*osservate con altre cefalosporine e che possono manifestarsi con l’uso di Isocef.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
ISOCEF 200 mg capsule rigide
Cellulosa microcristallina, Sodio amidoglicolato, magnesio stearato. Componenti della capsula: Gelatina, Titanio diossido, Sodio laurilsolfato. Componenti della banda di sigillatura: Gelatina, Polisorbato 80.
ISOCEF 200 mg granulato per sospensione orale
Polisorbato 80, Simeticone, Gomma xanthano, Silice colloidale anidra, Aroma ciliegia, Titanio diossido, Sodio benzoato (E211), Saccarosio.
ISOCEF 400 mg capsule rigide
Cellulosa microcristallina, Sodio amidoglicolato, magnesio stearato. Componenti della capsula: Gelatina, Titanio diossido, Sodio laurilsolfato. Componenti della banda di sigillatura: Gelatina, Polisorbato 80.
ISOCEF 400 mg granulato per sospensione orale
Polisorbato 80, Simeticone, Gomma xanthano, Silice colloidale anidra, Aroma ciliegia, Titanio diossido, Sodio benzoato (E211), Saccarosio.
ISOCEF 36 mg/ml granulato per sospensione orale
Polisorbato 80, Simeticone, Gomma xanthano, Biossido di Silicio, Aroma ciliegia, Titanio diossido, Sodio benzoato (E211), Saccarosio.
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.