Posologia
Per i differenti regimi posologici, Incresync è disponibile in compresse rivestite con film da 25 mg/30 mg, 25 mg/45 mg, 12,5 mg/30 mg and 12,5 mg/45 mg.
Adulti (età ≥ 18 anni)
La dose di Incresync deve essere personalizzata sulla base del regime di terapia attuale del paziente.
Per i pazienti intolleranti a metformina o per i quali metformina è controindicata, non adeguatamente controllati con il solo pioglitazone, la dose raccomandata di Incresync è di una compressa da 25 mg/30 mg o 25 mg/45 mg una volta al giorno in base alla dose di pioglitazone che si sta già assumendo.
Per i pazienti non adeguatamente controllati da terapia duplice con pioglitazone e la dose massima tollerata di metformina, deve essere mantenuta la dose di metformina e Incresync somministrato in concomitanza. La dose raccomandata è di una compressa da 25 mg/30 mg o 25 mg/45 mg una volta al giorno in base alla dose di pioglitazone che si sta già assumendo.
Prestare attenzione all’utilizzo di alogliptin in combinazione con metformina e un tiazolidinedione in quanto è stato osservato un incremento di rischio di ipoglicemia con questa terapia tripla (vedere il paragrafo 4.4). In caso di ipoglicemia, può essere considerata una dose inferiore di tiazolidinedione o metformina.
Per pazienti che passano da compresse separate di alogliptin e pioglitazone, sia alogliptin che pioglitazone devono essere prescritti al dosaggio giornaliero che si sta già assumendo.
La dose massima giornaliera raccomandata di 25 mg di alogliptin e 45 mg di pioglitazione non deve essere superata.
Popolazioni speciali
Anziani (età ≥ 65 anni)
Non è necessario alcun aggiustamento della dose in base all’età (vedere paragrafo 4.4). Tuttavia, il dosaggio di alogliptin deve essere stabilito con prudenza in pazienti di età avanzata a causa della potenziale ridotta funzionalità renale in questa popolazione.
Compromissione renale
Per i pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina da > 50 a ≤ 80 mL/min), non occorre aggiustamento della dose di Incresync (vedere paragrafo 5.2).
Per i pazienti con compromissione renale moderata (clearance della creatinina da ≥ 30 a ≤ 50 mL/min), deve essere somministrata metà della dose raccomandata di alogliptin. Pertanto una compressa da 12,5 mg/30 mg o 12,5 mg/45 mg una volta al giorno, in base al dosaggio di pioglitazone già assunto, è raccomandata in pazienti con compromissione renale moderata (vedere paragrafo 5.2).
Incresync non è raccomandato per pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 mL/min) o malattia renale in fase terminale che richiede dialisi.
Prima di iniziare la somministrazione di Incresync e periodicamente in seguito (vedere paragrafo 4.4) si raccomanda un’appropriata valutazione della funzione renale.
Compromissione epatica
Incresync non deve essere usato per pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Incresync nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono ancora state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Uso orale.
Incresync deve essere assunto una volta al giorno indipendentemente dai pasti. Le compresse devono essere deglutite intere con acqua.
Se si dimentica una dose, questa deve essere assunta non appena il paziente se ne ricorda. Non assumere una dose doppia nello stesso giorno.
Generale
Incresync non deve essere usato in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1. Incresync non è un sostituto dell’insulina in pazienti che richiedono insulina.
Ritenzione idrica e insufficienza cardiaca
Pioglitazone può causare ritenzione idrica che può esacerbare o precipitare un’insufficienza cardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia (ad es. precedente infarto del miocardio, malattia coronarica sintomatica o anziani), i medici devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile e aumentare la dose gradualmente. I pazienti devono essere osservati per segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o edema; particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca.
Sono stati riportati nel periodo post–commercializzazione casi di insufficienza cardiaca quando pioglitazone è stato usato in combinazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca. I pazienti devono essere osservati per segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema quando pioglitazone è usato in combinazione con insulina. Poiché sia insulina che pioglitazone sono associati a ritenzione idrica, la somministrazione concomitante può aumentare il rischio di edema. Pioglitazone deve essere sospeso se si manifesta qualsiasi deterioramento dello stato cardiaco.
Uno studio di outcome cardiovascolare di pioglitazone è stato effettuato in pazienti di età inferiore a 75 anni con diabete mellito di tipo 2 e preesistente malattia macrovascolare maggiore. Pioglitazone o placebo sono stati aggiunti alla terapia antidiabetica e cardiovascolare in corso fino a 3,5 anni. Questo studio ha mostrato un aumento nelle segnalazioni di insufficienza cardiaca, tuttavia ciò non ha comportato un aumento nella mortalità in questo studio.
Pazienti anziani
Alla luce dei rischi correlati all’età (in particolare il carcinoma della vescica, fratture e insufficienza cardiaca associate al componente pioglitazone), negli anziani il bilancio tra i benefici ed i rischi deve essere considerato accuratamente sia prima che durante il trattamento con Incresync.
Carcinoma della vescica
In una meta–analisi su studi clinici controllati i casi di carcinoma della vescica sono stati segnalati più frequentemente con pioglitazone (19 casi su 12.506 pazienti, 0,15%) rispetto ai gruppi di controllo (7 casi su 10.212 pazienti, 0,07%) HR = 2,64 (95% CI 1,11–6,31, P = 0,029). Dopo aver escluso i pazienti nei quali l’esposizione al medicinale era stata inferiore ad un anno al momento della diagnosi di carcinoma della vescica, i casi relativi a pioglitazone erano 7 (0,06%) mentre quelli relativi ai gruppi di controllo erano 2 (0,02%). I dati epidemiologici disponibili suggeriscono anche un lieve aumento del rischio di carcinoma della vescica in pazienti diabetici trattati con pioglitazone, in particolare nei pazienti trattati per periodi più prolungati e con le più alte dosi cumulative. Non può essere escluso un possibile rischio dopo trattamento a breve termine con pioglitazone.
I fattori di rischio per il carcinoma della vescica devono essere valutati prima di iniziare il trattamento con Incresync (i rischi includono l’età, il fumo, l’esposizione ad alcune sostanze usate in ambienti lavorativi o chemioterapici, per esempio la ciclofosfamide oppure una precedente radioterapia con esposizione dell’area pelvica). Qualunque ematuria macroscopica deve essere indagata prima di iniziare la terapia.
I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico se durante il trattamento dovesse insorgere ematuria macroscopica o altri sintomi quali disuria o urgenza della minzione.
Monitoraggio della funzione epatica
Durante l’esperienza post–commercializzazione raramente è stata riportata disfunzione epatocellulare con pioglitazone (vedere paragrafo 4.8). Sono state ricevute per alogliptin segnalzioni post–commercializzazione di disfunzioni epatiche compresa la compromissione epatica. Si raccomanda, quindi, che i pazienti trattati con Incresync siano sottoposti a monitoraggio periodico degli enzimi epatici. Gli enzimi epatici devono essere controllati in tutti i pazienti prima di iniziare la terapia. La terapia con Incresync non deve essere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi epatici (ALT > 2,5 volte il limite superiore della norma) o con qualsiasi evidenza di malattia epatica.
Dopo l’inizio della terapia con Incresync, si raccomanda di monitorare gli enzimi epatici periodicamente in base al giudizio clinico. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma, i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono > 3 volte il limite superiore della norma, la terapia deve essere interrotta.
Se qualche paziente manifesta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono includere nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia e/o urine scure, devono essere controllati gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con Incresync deve essere guidata dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, il medicinale deve essere sospeso.
Compromissione renale
Poiché per i pazienti affetti da compromissione renale moderata o grave, o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi, è necessario un aggiustamento della dose di alogliptin, prima dell’inizio della terapia con Incresync e periodicamente in seguito, si raccomanda un’adeguata valutazione della funzione renale (vedere paragrafo 4.2).
Incresync (ai dosaggi approvati) non è raccomandato in pazienti con grave compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale che richiede dialisi. L’esperienza con alogliptin in pazienti con compromissione renale grave è limitata e la co–somministrazione di alogliptin più pioglitazone deve essere usata con cautela in tali pazienti. Non sono disponibili informazioni sull’uso di pioglitazone in pazienti dializzati, pertanto la co–somministrazione di alogliptin più pioglitazone non deve essere usata in tali pazienti (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Aumento di peso
Negli studi clinici con pioglitazone si è evidenziato aumento di peso, dose correlato, che può essere dovuto ad accumulo di adipe e, in qualche caso, associato a ritenzione idrica. In alcuni casi l’aumento di peso può essere un sintomo di insufficienza cardiaca, quindi il peso deve essere attentamente monitorato. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del diabete. I pazienti devono essere informati che devono seguire rigorosamente una dieta a calorie controllate.
Ematologia
Si è manifestata una piccola riduzione dell’emoglobina media (riduzione relativa del 4%) e dell’ematocrito (riduzione relativa del 4,1%) durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche simili sono state osservate in pazienti trattati con metformina (riduzione relativa dell’emoglobina 3–4% e dell’ematocrito 3,6–4,1%) ed in misura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina (riduzione relativa dell’emoglobina 1–2% e dell’ematocrito 1–3,2%) in studi comparativi controllati con pioglitazone.
Uso con altri medicinali anti–iperglicemizzanti e ipoglicemia
Questo medicinale non deve essere usato con sulfoniluree.
Incresync non deve essere usato in associazione con insulina, in quanto la sicurezza e l’efficacia di questa combinazione non sono state stabilite.
Dato l’incremento di rischio di ipoglicemia in combinazione con metformina, una dose inferiore di metformina o del componente pioglitazone può essere presa in considerazione per ridurre il rischio di ipoglicemia con l’uso di questa associazione (vedere il paragrafo 4.2).
Patologie dell’occhio
Sono stati riportati con i tiazolidinedioni, incluso pioglitazone, casi post–commercializzazione di nuova insorgenza o peggioramento di edema maculare diabetico, con diminuzione dell’acuità visiva. Molti di questi pazienti hanno manifestato edema periferico concomitante. Non è chiaro se esista o meno un’associazione diretta tra pioglitazone ed edema maculare, ma i medici prescrittori devono fare attenzione alla possibilità di edema maculare se i pazienti trattati con Incresync riferiscono disturbi della acuità visiva; si deve considerare l’opportunità di una appropriata visita oftalmologica.
Reazioni di ipersensibilità
Reazioni di ipersensibilità, comprese le reazioni anafilattiche, angioedema e condizioni di dermatite esfoliativa compresa la sindrome di Stevens–Johnson sono state osservate con gli inibitori DPP–4 e spontaneamente riportate per alogliptin nella fase post–commercializzazione. Negli studi clinici di alogliptin, le reazioni anafilattiche sono state segnalate con una bassa incidenza.
Pancreatite acuta
L’impiego di inibitori DPP–4 è stato associato a un rischio potenziale di sviluppare una pancreatite acuta. In un’analisi aggregata dei dati di 13 studi, le percentuali totali di segnalazioni di pancreatite in pazienti trattati con alogliptin 25 mg, alogliptin 12,5 mg, controllo attivo o placebo sono state 3, 1, 1 o 0 eventi su 1.000 pazienti–anno, rispettivamente. Sono state spontaneamente segnalate reazioni avverse di pancreatite acuta nella fase post–commercializzazione. I pazienti devono essere informati dei sintomi caratteristici della pancreatite acuta: dolore addominale grave, persistente con possibile irradiazione alla schiena. Se si sospetta pancreatite, il trattamento con Incresync deve essere interrotto; se la pancreatite acuta è confermata, il trattamento con Incresync non deve essere ripreso. Si deve esercitare cautela nei pazienti con storia di pancreatite.
Altro
In un’analisi cumulativa delle reazioni avverse di fratture ossee riportate da studi clinici randomizzati, controllati, in doppio cieco in oltre 8.100 pazienti trattati con pioglitazone e 7.400 trattati con medicinale di confronto per un periodo superiore ai 3,5 anni, è stata osservata un’aumentata incidenza di fratture ossee nelle donne.
Sono state osservate fratture nel 2,6% delle donne trattate con pioglitazone rispetto all’1,7% di donne trattate con medicinale di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,3%) rispetto al gruppo di confronto (1,5%).
L’incidenza calcolata delle fratture è stata pari a 1,9 fratture per 100 pazienti–anno nelle donne trattate con pioglitazone ed a 1,1 fratture per 100 pazienti–anno nelle donne trattate con un medicinale di confronto. Pertanto l’aumento del rischio di fratture per le donne in questo set di dati relativamente a pioglitazone risulta essere di 0,8 fratture per 100 pazienti–anno.
Nello studio sul rischio cardiovascolare PROactive, della durata di 3,5 anni, 44/870 (5,1%; 1,0 fratture per 100 pazienti–anno) pazienti di sesso femminile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture rispetto a 23/905 (2,5%; 0,5 fratture per 100 pazienti–anno) pazienti di sesso femminile trattate con medicinale di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli trattati con medicinale di confronto (2,1%).
Il rischio di fratture deve essere preso in considerazione nella terapia a lungo termine nelle donne trattate con Incresync.
Come conseguenza dell’aumentata azione dell’insulina, il trattamento con pioglitazone in pazienti con sindrome dell’ovaio policistico può causare la ripresa dell’ovulazione. Queste pazienti possono essere a rischio di gravidanza. Le pazienti devono essere consapevoli, pertanto, del rischio di gravidanza e se la paziente desidera intraprendere una gravidanza o se interviene una gravidanza il trattamento con Incresync deve essere interrotto (vedi paragrafo 4.6).
Incresync deve essere usato con cautela durante la somministrazione concomitante di inibitori (es. gemfibrozil) o induttori (es. rifampicina) del citocromo P450 2C8. Il controllo glicemico deve essere monitorato attentamente. Si devono considerare l’aggiustamento della dose di pioglitazone all’interno della posologia raccomandata o modifiche nel trattamento del diabete (vedere paragrafo 4.5)
Le compresse di Incresync contengono lattosio e quindi non devono essere somministrate a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio.
Gravidanza
Non ci sono dati relativi all’uso di Incresync in donne in gravidanza. Studi condotti sugli animali in trattamento con alogliptin più pioglitazone come trattamento combinato hanno evidenziato tossicità riproduttiva (lieve aumento di ritardo della crescita fetale correlata al pioglitazone e variazioni viscerali del feto, vedere paragrafo 5.3). Incresync non deve essere usato durante la gravidanza.
Rischi correlati ad alogliptin
Non ci sono dati relativi all’uso di alogliptin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti relativi alla tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Rischi correlati a pioglitazone
Non sono disponibili dati adeguati sull’uomo per determinare la sicurezza di pioglitazone durante la gravidanza. Studi condotti sull’animale con pioglitazone hanno evidenziato un rallentamento dello sviluppo del feto. Questa osservazione è stata attribuita all’azione di pioglitazone nel diminuire l’iperinsulinemia materna e all’aumentata insulinoresistenza che si verifica durante la gravidanza riducendo quindi la disponibilità dei substrati metabolici per la crescita fetale. La rilevanza di un simile meccanismo nell’uomo non è chiara.
Allattamento
Non sono stati effettuati studi su animali durante l’allattamento con le sostanze attive associate di Incresync. In studi eseguiti con le singole sostanze attive, sia alogliptin che pioglitazone venivano escreti nel latte di ratti durante l’allattamento. Non è noto se alogliptin e pioglitazone siano escreti nel latte umano. Un rischio per i lattanti non può essere escluso.
Incresync non deve essere somministrato nelle donne durante l’allattamento.
Fertilità
L’effetto di Incresync sulla fertilità degli esseri umani non è stato studiato. Non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità in studi condotti su animali con alogliptin (vedere paragrafo 5.3). Negli studi sulla fertilità condotti sugli animali con pioglitazone non sono stati osservati effetti sulla copulazione, sulla fecondazione o sull’indice di fertilità.
Riassunto del profilo di sicurezza
Studi clinici condotti a supporto dell’efficacia e sicurezza di Incresync prevedevano la co–somministrazione di alogliptin e pioglitazone in compresse separate. Tuttavia, i risultati degli studi di bioequivalenza hanno dimostrato che le compresse rivestite con film di Incresync sono bioequivalenti alle dosi corrispondenti di alogliptin e pioglitazone co–somministrati in compresse separate.
Le informazioni fornite si basano su un totale di 3.504 pazienti con diabete mellito di tipo 2, comprendenti 1.908 pazienti trattati con alogliptin e pioglitazone, che hanno partecipato a 4 studi clinici di fase 3 in doppio cieco controllati con attivo controllo attivo o placebo. Questi studi hanno valutato gli effetti di alogliptin e pioglitazone co–somministrati sul controllo glicemico e la loro sicurezza come terapia di combinazione iniziale, come duplice terapia in pazienti inizialmente trattati con solo pioglitazone (con o senza metformina o una sulfonilurea) e come terapia aggiuntiva alla metformina.
Il profilo di sicurezza di alogliptin e pioglitazone co–somministrati è risultato coerente con quello dei singoli componenti come dimostrato negli studi clinici per alogliptin e dai dati complessivi disponibili per pioglitazone. Pertanto, il paragrafo seguente descrive le reazioni avverse dei singoli componenti di Incresync (alogliptin/pioglitazone) come riportato nei rispettivi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto.
Alogliptin
Le informazioni fornite si basano su un totale di 9.404 pazienti con diabete mellito di tipo 2, comprendenti 3.749 pazienti trattati con alogliptin 25 mg e 2.476 pazienti trattati con alogliptin 12,5 mg, che hanno partecipato a uno studio clinico di fase 2 o 12 studi clinici di fase 3 in doppio cieco controllati con controllo attivo o placebo. Questi studi hanno valutato gli effetti di alogliptin sul controllo glicemico e la sua sicurezza come monoterapia, come terapia di combinazione iniziale con metformina o pioglitazone e come terapia aggiuntiva a metformina, o ad una sulfonilurea, o a pioglitazone (con o senza metformina o una sulfonilurea), o ad insulina (con o senza metformina).
In un’analisi aggregata dei dati di questi 13 studi, l’incidenza totale di eventi avversi, eventi avversi gravi ed eventi avversi che hanno portato all’interruzione della terapia è risultata paragonabile in pazienti trattati con alogliptin 25 mg, con alogliptin 12,5 mg, con controllo attivo o con placebo.
In questa analisi aggregata, la reazione avversa più comune è stato il prurito.
La sicurezza di alogliptin tra gli anziani (età ≥ 65 anni) e i non anziani (età < 65 anni) è risultata analoga.
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000, <1/100); raro (da ≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Alogliptin
In studi clinici controllati aggregati pivotali di fase 3 con alogliptin in monoterapia e come terapia di associazione aggiuntiva effettuati su 5.658 pazienti, le reazioni avverse osservate sono elencate di seguito (Tabella 1).
Tabella 1: Reazioni avverse osservate in studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3 | |
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza delle reazioni avverse |
Reazione avversa | |
Infezioni e infestazioni | |
Infezioni delle vie respiratorie superiori | Comune |
Rinofaringite | Comune |
Patologie del sistema nervoso | |
Mal di testa | Comune |
Patologie gastrointestinali | |
Dolore addominale | Comune |
Malattia da reflusso gastroesofageo | Comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Prurito | Comune |
Rash | Comune |
Alogliptin/pioglitazone
In studi clinici controllati aggregati pivotali di fase 3 con alogliptin come terapia aggiuntiva a pioglitazone effettuati su 5.658 pazienti, le reazioni avverse osservate sono elencate di seguito (Tabella 2).
Tabella 2: Reazioni avverse osservate in studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3 | |
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza delle reazioni avverse |
Reazione avversa | |
Infezioni e infestazioni | |
Infezioni delle vie respiratorie superiori | Comune |
Sinusite | Comune |
Patologie del sistema nervoso | |
Mal di testa | Comune |
Patologie gastrointestinali | |
Nausea | Comune |
Dispepsia | Comune |
Dolore addominale | Comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Prurito | Comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Mialgia | Comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Edema periferico | Comune |
Aumento di peso | Comune |
Alogliptin
Esperienza post–commercializzazione
La Tabella 3 indica ulteriori reazioni avverse spontaneamente segnalate post–commercializzazione.
Tabella 3: Reazioni avverse ad alogliptin spontaneamente segnalate post–commercializzazione | |
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza delle reazioni avverse |
Reazione avversa | |
Disturbi del sistema immunitario | |
Ipersensibilità | Non nota |
Patologie gastrointestinali | |
Pancreatite acuta | Non nota |
Patologie epatobiliari | |
Disfunzione epatica compresa insufficienza epatica | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Condizioni di dermatite esfoliativa compresa la sindrome di Stevens–Johnson | Non nota |
Angioedema | Non nota |
Orticaria | Non nota |
Pioglitazone
Le reazioni avverse osservate negli studi in doppio cieco con pioglitazone in monoterapia sono elencate di seguito (Tabella 4).
Tabella 4: Frequenza delle reazioni avverse di pioglitazone | |
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza delle reazioni avverse |
Reazione avversa | |
Infezioni ed infestazioni | |
Infezione delle vie respiratorie superiori | Comune |
Sinusite | Non comune |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | |
Carcinoma della vescica | Non comune |
Disturbi del sistema immunitario | |
Ipersensibilità e reazioni allergiche | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | |
Ipoestesia | Comune |
Insonnia | Non comune |
Patologie dell’occhio | |
Disturbi visivi | Comune |
Edema maculare | Non nota |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Frattura ossea | Comune |
Esami diagnostici | |
Aumento ponderale | Comune |
Aumento dell’alanina aminotrasferasi | Non nota |
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Le segnalazioni spontanee post–commercializzazione di reazioni di ipersensibilità in pazienti trattati con pioglitazone comprendono anafilassi, angioedema e orticaria.
Disturbi visivi sono stati riportati principalmente ad inizio trattamento e sono correlati alle modifiche della glicemia dovute ad una alterazione temporanea della turgidità e dell’indice di rifrazione del cristallino come osservato con altri agenti ipoglicemizzanti.
In studi clinici controllati è stato riportato edema nel 6–9% dei pazienti trattati per un anno con pioglitazone. Le percentuali di edema nei gruppi di confronto (sulfonilurea, metformina) sono state del 2–5%. I casi di edema sono stati generalmente da lievi a moderati e di solito non hanno richiesto interruzione del trattamento.
È stata condotta un’analisi cumulativa delle reazioni avverse di fratture ossee riportate da studi clinici randomizzati, controllati verso medicinale di confronto, in doppio cieco in oltre 8.100 pazienti trattati con pioglitazone e 7.400 trattati con medicinale di confronto per un periodo fino a 3,5 anni. Un’incidenza più elevata di fratture è stata osservata nelle donne trattate con pioglitazone (2,6%) rispetto a quelle trattate con medicinale di confronto (1,7%). Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,3%) rispetto a quelli trattati con medicinale di confronto (1,5%).
Nello studio PROactive, della durata di 3,5 anni, 44/870 (5,1%) pazienti di sesso femminile trattate con pioglitazone sono andate incontro a fratture rispetto a 23/905 (2,5%) pazienti di sesso femminile trattate con medicinale di confronto. Non è stato osservato alcun aumento dell’incidenza di fratture negli uomini trattati con pioglitazone (1,7%) rispetto a quelli trattati con medicinale di confronto (2,1%).
In studi controllati con medicinale di confronto attivo l’aumento di peso medio con pioglitazone somministrato per un anno in monoterapia è stato di 2–3 kg. Questo risultato è stato simile a quello osservato nel gruppo di confronto con sulfonilurea. L’aumento di peso medio in un anno è stato di 1,5 kg negli studi in cui pioglitazone è stato associato a metformina e di 2,8 kg negli studi in cui pioglitazone è stato associato a sulfonilurea. Nei gruppi di confronto l’aggiunta di sulfonilurea a metformina ha determinato un aumento del peso medio di 1,3 kg e l’aggiunta di metformina a sulfonilurea ha determinato una perdita di peso medio di 1,0 kg.
Negli studi clinici con pioglitazone, l’incidenza dell’aumento dell’ALT di 3 volte il limite superiore della norma è stata uguale al placebo ma inferiore a quella osservata nei gruppi di confronto trattati con metformina o sulfonilurea. I livelli medi degli enzimi epatici sono diminuiti con il trattamento con pioglitazone. Nell’esperienza post–commercializzazione si sono manifestati rari casi di enzimi epatici elevati e di disfunzione epatocellulare. Sebbene in casi molto rari siano stati riportati esiti fatali, la relazione causale non è stata stabilita.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Nucleo della compressa
Mannitolo
Cellulosa microcristallina
Idrossipropilcellulosa
Sodio croscramelloso
Magnesio stearato
Lattosio monoidrato
Rivestimento con film
Ipromellosa
Talco
Biossido di titanio (E171)
Macrogol 8000
Ossido di ferro rosso (E172)
Ossido di ferro giallo (E172)
Inchiostro di stampa
Shellac
Ossido di ferro nero (E172)
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di temperatura per la conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.