Orientativamente può venire adottato il seguente schema:
Nella donna:
• Amenorrea primaria e secondaria e cicli anovulari: se dipendente da deficit d’increzione gonadotropinico ipofisario o da scarsa reattività gonadica alle gonadotropine ipofisarie, ottenuto il livello ottimale degli estrogeni: 5000–10.000 U.I. di Gonasi HP.
• Ipoplasia ovarica: 3–5 dosi da 500–1.000 U.I. di Gonasi HP al mese.
• Menometrorragie: 500–1.000 U.I. a giorni alterni di Gonasi HP fino alla cessazione dell’emorragia, poi 500 – 1.000 U.I. una volta alla settimana fino al normalizzarsi del succedersi delle mestruazioni.
• Aborto abituale: 5.000 U.I. di Gonasi HP a giorni alterni nei primi 3 mesi di gravidanza. Successivamente per ancora 2 mesi, 1.000 U.I. a giorni alterni.
• Minaccia di aborto: intervenire prontamente con 5.000 U.I. di Gonasi HP anche 2 volte al giorno fino alla scomparsa della minaccia d’aborto. Far seguire la somministrazione di 1.000 U.I. ogni 3 giorni.
• Sterilità da deficiente ovogenesi: dopo stimolazione con gonadotropina umana della menopausa (HMG) iniettare 5000 U.I. o 10.000 U.I. di Gonasi HP a distanza di 24 ore dall’ultima somministrazione di HMG onde provocare l’ovulazione.
Nell’uomo:
• Criptorchidismo: 250 – 500 – 1000 U.I. di Gonasi HP 2 o 3 volte alla settimana per periodi di 40 giorni. Ripetere il trattamento dopo 30 giorni di sospensione.
• Ipogonadismo: 125 – 250 – 500 U.I. di Gonasi HP 3 volte alla settimana.
• Azoospermia, oligoastenospermia: 500 U.I. di Gonasi HP a giorni alterni per 3–4 mesi.
• Astenospermia: 1.000 – 2.000 U.I. di Gonasi HP ogni 4 giorni per 3 mesi.
Modo di somministrazione
Il Gonasi HP deve essere iniettato per via intramuscolare o sottocutanea. La soluzione ottenuta unendo il solvente al liofilizzato deve essere utilizzata immediatamente dopo la preparazione.
In caso di comparsa di segni di pubertà precoce dovuta all’induzione di secrezione androgena promossa dalla gonadotropina corionica, è necessario sospendere la terapia. Poiché, infatti, gli androgeni possono provocare ritenzione di fluidi, la gonadotropina corionica deve essere usata con cautela in pazienti con epilessie, asma o malattie cardiache o renali.
L’uso congiunto della gonadotropina corionica (HCG) con la gonadotropina umana della menopausa (HMG) dovrebbe presupporre la completa conoscenza delle controindicazioni, delle precauzioni di impiego e delle reazioni secondarie possibili, le principali delle quali sono: ingrossamento ovarico, ascite con o senza dolore, reazioni pleuriche, rottura di cisti ovariche con conseguente emoperitoneo, nascite multiple, tromboembolie arteriose.
Pur non essendo stato riportato alcun caso di contaminazione virale associato alla somministrazione di gonadotropine estratte da urine umane, il rischio di trasmissione di agenti patogeni conosciuti o sconosciuti non può essere totalmente escluso.
In quanto ormone di origine placentare umana non è controindicato nella gestante.
Non vengono riconosciute indicazioni dell’HCG coincidenti con l’allattamento.
Sono state riferite cefalee, senso di stanchezza, irritabilità, irrequietezza, depressione, edemi, pubertà precoce, ginecomastia.
Raramente possono aversi reazioni dolorose nel luogo delle iniezioni.
In seguito alla somministrazione di gonadotropina corionica nelle donne sottoposte a trattamenti di induzione dell’ovulazione possono verificarsi gravidanze multiple e la comparsa di una sindrome da iperstimolazione ovarica che può essere prevenuta attraverso un accurato monitoraggio dei trattamenti. Tale sindrome è caratterizzata principalmente da ingrossamento ovarico accompagnato da dolori pelvici, nausea, vomito, aumento di peso e in casi gravi, ma rari, accumulo di liquidi nell’addome e nel torace così come da più serie complicanze tromboemboliche.
Flaconcino di polvere: lattosio.
Fiala/Siringa preriempita di soluzione da 1 ml contiene: sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Non conservare a temperatura superiore ai +25° C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.