Adulti/Anziani
Somministrazione
GALNORA capsule a rilascio prolungato deve essere somministrato una volta al giorno, al mattino, preferibilmente con del cibo. Le capsule devono essere deglutite intere con l’aiuto di liquidi. Non devono essere masticate né frantumate.
Per pazienti con difficoltà a deglutire: le capsule possono essere svuotate ed i nuclei delle compresse deglutiti interi con l’aiuto di liquidi. Il contenuto delle capsule (nuclei delle compresse) non devono essere masticate né frantumate.
Durante il trattamento assicurare l’assunzione di quantità adeguate di liquidi (vedere paragrafo 4.8).
Prima di iniziare il trattamento
La diagnosi di probabile demenza da Alzheimer deve essere adeguatamente confermata sulla base delle attuali linee guida cliniche (vedere paragrafo 4.4).
Dose iniziale
La dose iniziale raccomandata è di 8 mg/die per 4 settimane.
Dose di mantenimento
La tollerabilità ed il dosaggio di galantamina devono essere rivalutati ad intervalli regolari, preferibilmente entro tre mesi dall’inizio del trattamento. Successivamente, il beneficio clinico di galantamina e la tollerabilità del paziente al trattamento devono essere rivalutati periodicamente secondo le attuali linee guida cliniche. La terapia di mantenimento può essere continuata finché i benefici terapeutici sono favorevoli ed il paziente tollera il trattamento con galantamina. La sospensione del trattamento con galantamina deve essere presa in considerazione quando l’effetto terapeutico non è più evidente o se il paziente non tollera il trattamento.
La dose iniziale di mantenimento è di 16 mg/die; i pazienti devono essere mantenuti a 16 mg/die per almeno 4 settimane.
L’aumento della dose di mantenimento a 24 mg/die deve essere preso in considerazione, per ciascun paziente, dopo un’appropriata valutazione che tenga conto del beneficio terapeutico e della tollerabilità.
Per quei pazienti che non mostrano un’aumentata risposta o che non tollerano la dose di 24 mg/die, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose a 16 mg/die.
Non si osserva effetto "di rimbalzo " in seguito all’interruzione improvvisa del trattamento (ad esempio, in preparazione ad un intervento chirurgico).
Passaggio a GALNORA capsule a rilascio prolungato da galantamina compresse o galantamina soluzione orale
Si raccomanda di somministrare ai pazienti la stessa dose giornaliera totale di galantamina. I pazienti che passano alla monosomministrazione giornaliera devono assumere la loro ultima dose di galantamina compresse o soluzione orale alla sera ed iniziare GALNORA capsule a rilascio prolungato una volta al giorno il mattino seguente.
Popolazione pediatrica
Non esiste un uso consolidato della galantamina nella popolazione pediatrica.
Insufficienza epatica ed insufficienza renale
I livelli plasmatici di galantamina possono risultare aumentati nei pazienti con insufficienza epatica o renale da moderata a grave. Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica di grado moderato, sulla base di modelli farmacocinetici, si raccomanda di iniziare il trattamento con una capsula a rilascio prolungato da 8 mg a giorni alterni, preferibilmente al mattino, per una settimana. Successivamente, i pazienti devono continuare il trattamento assumendo 8 mg una volta al giorno per 4 settimane. In questa tipologia di pazienti, la dose giornaliera non deve superare i 16 mg. Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica (punteggio Child–Pugh > 9), l’uso di galantamina è controindicato (v. paragrafo 4.3).
Nei pazienti con lieve compromissione della funzionalità epatica non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Nei pazienti con clearance della creatinina > 9 ml/min non è necessario alcun aggiustamento della dose. Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina < 9 ml/min) l’uso di galantamina è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Trattamenti concomitanti
Nei pazienti trattati con potenti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4, si deve considerare una riduzione delle dosi (vedere paragrafo 4.5).
GALNORA è indicato per pazienti con demenza da Alzheimer da lieve a moderatamente grave. Non sono stati dimostrati i benefici dell’uso di galantamina in pazienti con altre forme di demenza o di compromissione della memoria. In due studi clinici della durata di 2 anni in pazienti con la così detta lieve compromissione delle facoltà cognitive (tipologie di compromissione della memoria più lievi, che non soddisfano i criteri della demenza di Alzheimer), la terapia con galantamina non ha dimostrato alcun beneficio né nel rallentare il declino cognitivo, né nel rallentare la conversione clinica a demenza. Il tasso di mortalità nel gruppo trattato con galantamina era significativamente più alto rispetto al gruppo placebo, 14/1026 (1,4%) pazienti nel gruppo galantamina e 3/1022 (0,3%) pazienti nel gruppo placebo. Le morti erano dovute a varie cause. Circa la metà delle morti nel gruppo galantamina sembravano dovute a varie cause di origine vascolare (infarto del miocardio, ictus e morte improvvisa). La rilevanza di questi risultati per il trattamento dei pazienti con demenza da Alzheimer non è nota. Nella demenza da Alzheimer sono stati condotti studi con placebo della durata di 6 mesi soltanto. In questi studi non è risultato alcun aumento della mortalità nel gruppo trattato con galantamina.
La diagnosi della demenza da Alzheimer deve essere effettuata, secondo le attuali linee guida, da un medico esperto. La terapia con galantamina deve avvenire sotto la supervisione di un medico ed essere iniziata solo nel caso in cui sia disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l’assunzione del farmaco.
I pazienti con morbo di Alzheimer perdono peso. Il trattamento con inibitori della colinesterasi, inclusa galantamina, è stato associato a perdita di peso in questi pazienti. Durante la terapia, è opportuno monitorare il peso corporeo del paziente.
Come con altri colinomimetici, la galantamina deve essere somministrata con cautela nelle seguenti condizioni:
Patologie cardiache
A causa della loro azione farmacologica, i colinomimetici possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (es. bradicardia). Questo potenziale effetto può essere particolarmente rilevante nei pazienti con "sindrome del nodo del seno" o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, o in quelli che contemporaneamente fanno uso di farmaci che riducono significativamente la frequenza cardiaca, come la digossina ed i beta bloccanti o in pazienti con disturbi elettrolitici non controllati (es. iperkaliemia, ipokaliemia).
Deve essere usata cautela nella somministrazione di galantamina in pazienti con malattie cardiovascolari, es. nel periodo immediatamente successivo ad un infarto miocardico, nuova insorgenza di fibrillazione atriale, blocco di conduzione cardiaca di secondo grado o maggiore, angina pectoris instabile o scompenso cardiaco congestizio, specialmente NYHA gruppo III–IV.
L’analisi aggregata di studi controllati contro placebo condotti su pazienti con demenza di Alzheimer trattati con galantamina ha mostrato un’aumentata incidenza di alcuni eventi avversi cardiovascolari. (v. paragrafo 4.8)
Patologie gastrointestinali
I pazienti ad aumentato rischio per lo sviluppo di ulcere peptiche, ad esempio quelli con anamnesi di ulcera o quelli predisposti a questi disturbi, inclusi quelli cui vengono somministrati contemporaneamente farmaci antiinfiammmatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. L’uso di galantamina non è raccomandato nei pazienti con ostruzione gastro–intestinale o in fase di recupero da un intervento di chirurgia gastro–intestinale.
Patologie del sistema nervoso
Sebbene i farmaci colinomimetici siano considerati potenzialmente in grado di causare crisi convulsive, le crisi convulsive possono anche essere una manifestazione del morbo di Alzheimer. In rari casi un aumento del tono colinergico può peggiorare i sintomi Parkinsoniani.
In un’analisi aggregata di studi controllati contro placebo condotti su pazienti con demenza da Alzheimer trattati con galantamina, eventi cerebrovascolari sono stati osservati in modo non comune (v. paragrafo 4.8); di questo è necessario tener conto nella somministrazione di galantamina in pazienti con malattie cerebrovascolari.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
I colinomimetici devono essere prescritti con cautela nei pazienti con anamnesi di asma grave o di malattia polmonare ostruttiva o infezioni polmonari in atto (es. polmonite).
Patologie renali ed urinarie
L’uso di galantamina non è raccomandato nei pazienti con ostruzione del flusso urinario o in fase di recupero da un intervento chirurgico alla vescica.
Procedure mediche e chirurgiche
La galantamina, essendo un colinomimetico, può esagerare nel corso dell’anestesia il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico, specialmente nei casi di carenza di pseudocolinesterasi.
Gravidanza
Non sono disponibili dati clinici sull’esposizione alla galantamina in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (v. paragrafo 5.3). Il farmaco deve essere prescritto con cautela in caso di gravidanza.
Allattamento
Non è noto se la galantamina sia escreta nel latte materno e non sono stati condotti studi clinici in donne che allattano. Pertanto, le donne in terapia con galantamina non devono allattare.
La tabella seguente riflette i dati ottenuti con galantamina in sette studi clinici, in doppio cieco controllati con placebo (N = 4.457), cinque studi clinici in aperto (n = 1.454) e da segnalazioni spontanee post–marketing
Le reazioni avverse al farmaco più comunemente riportate sono state nausea e vomito. Si sono verificate principalmente durante i periodi di titolazione, nella maggior parte dei casi sono durate meno di una settimana e la maggioranza dei pazienti ha riportato un episodio. In questi casi può essere utile la prescrizione di medicinali anti–emetici e un’adeguata assunzione di liquidi.
In uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato contro placebo, il profilo di sicurezza del trattamento con capsule di galantamina a rilascio prolungato in monosomministrazione giornaliera era simile nella frequenza e nelle caratteristiche a quello osservato con le compresse.
La frequenza è definita come:
• molto comune (≥1/10),
• comune (≥1/100,<1/10),
• non comune (≥1/1.000, <1/100),
• raro (≥1/10.000, <1/1000),
• molto raro (<1/10.000),
• non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza della reazione avversa al farmaco | |||
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Diminuzione dell’appetito; anoressia | Disidratazione | ||
Disturbi psichiatrici | Allucinazioni; depressione | Allucinazioni visive; Allucinazioni uditive | ||
Patologie del sistema nervoso | Sincope; capogiri; tremore; cefalea; sonnolenza; letargia | Parestesia; disgeusia; ipersonnia; crisi convulsive* | ||
Patologie dell’occhio | Visione offuscata | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Tinnito | |||
Patologie cardiache | Bradicardia | Extrasistoli sopraventricolari; blocco atrioventricolare di primo grado; bradicardia sinusale; palpitazioni | ||
Patologie vascolari | Ipertensione | Ipotensione; rossore | ||
Patologie gastrointestinali | Vomito; nausea | Dolore addominale; dolore all’addome superiore; diarrea; dispepsia; mal di stomaco; malessere addominale | Conati di vomito | |
Patologie epatobiliari | Epatite | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Iperidrosi | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | Debolezza muscolare | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento; astenia; malessere | |||
Esami diagnostici | Diminuzione di peso | Aumento degli enzimi epatici | ||
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Cadute |
* Effetti correlati alla classe segnalati con farmaci inibitori dell’acetilcolinesterasi anti–demenza che includono convulsioni / crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.4 Patologie del sistema nervoso).
Segnalazione di sospette reazioni avverse
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, consente un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Nucleo della capsula a rilascio prolungato:
Sodio laurilsolfato
Copolimero ammonio metacrilato (tipo B)
Ipromellosa
Carbomeri
Idrossipropilcellulosa
Magnesio stearato
Talco
Rivestimento della capsula da 8 mg:
Gelatina
Titanio diossido (E171)
Inchiostro nero:
Gommalacca
Glicole propilenico
Soluzione concentrata di ammoniaca
Ferro ossido nero (E172)
Idrossido di potassio
Rivestimento della capsula da 16 mg e 24 mg:
Gelatina
Titanio diossido (E171)
Ferro ossido rosso (E172)
Ferro ossido giallo (E172)
Inchiostro nero:
Gommalacca
Glicole propilenico
Soluzione concentrata di ammoniaca
Ferro ossido nero (E172)
Idrossido di potassio
Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.