Furosemide S.A.L.F. 20 mg/2 ml soluzione iniettabile
In presenza di disturbi dell’assorbimento intestinale o quando è richiesta la rapida rimozione del liquido edemigeno è indicato l’impiego parenterale di Furosemide S.A.L.F. alla dose di 20 mg (1 fiala) 1–2 volte al giorno, a seconda della necessità.
Somministrazione
Iniezione/infusione endovenosa: la somministrazione deve avvenire lentamente, senza superare la velocità di 4 mg/minuto. Nei pazienti con grave alterazione della funzionalità renale (creatinina nel siero >5 mg/dl) si raccomanda di non superare una velocità di infusione di 2,5 mg/minuto.
Iniezione intramuscolo: la somministrazione per via intramuscolare deve essere limitata a casi eccezionali, quando cioè non sia possibile la somministrazione del medicinale né per via endovenosa, né per via orale. Si sottolinea che l’iniezione intramuscolare non è adatta per il trattamento di situazioni acute, ad esempio edema polmonare.
Insufficienza renale
Aggiustamento del dosaggio è necessario quando la velocità di filtrazione glomerulare diventa inferiore a 10 ml/min.
Insufficienza epatica
Aggiustamento del dosaggio può essere necessario nei pazienti con la cirrosi epatica e in quelli con l’insufficienza renale e epatica concomitante. La risposta alla furosemide risulta diminuita nei pazienti con cirrosi epatica.
Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione
Se la dose test di 40–80 mg di furosemide, somministrata per infusione endovenosa lenta (2–5 minuti circa), non determina un significativo incremento della diuresi entro 30 minuti, può essere iniziato la somministrazione per infusione con Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione.
Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione non deve essere impiegato per somministrazione endovenosa in bolo, ma soltanto per infusione venosa lenta mediante pompe per il controllo del volume o della velocità di infusione, in modo da ridurre il rischio di sovradosaggio accidentale.
La velocità dell’infusione deve sempre essere regolata in modo che non siano somministrati più di 4 mg di furosemide al minuto; tenendo conto di tale velocità di infusione, la durata dell’infusione di 275 ml (ottenuti dopo la diluzione del flaconcino – vedi dopo) è di circa 1 ora. Se il paziente risponde a questa dose, si deve rilevare un aumento della diuresi già durante l’infusione. Dal punto di vista terapeutico si cercherà di ottenere un aumento della diuresi di almeno 40–50 ml/ora.
Nei pazienti con grave alterazione della funzionalità renale (creatinina nel siero >5 mg/dl) si raccomanda di non superare una velocità di infusione di 2,5 mg/minuto.
Se non si ottiene soddisfacente aumento della diuresi con la prima dose di Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione, un’ora dopo la fine della prima infusione se ne praticherà una seconda con 2 flaconcini di Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione (corrispondenti a 500 mg), diluendone il contenuto con appropriata soluzione per infusione (vedi dopo) ed adeguando il volume dell’infusione allo stato di idratazione del paziente. La durata dell’infusione verrà sempre regolata dalla possibilità di infondere al massimo 4 mg/minuto di principio attivo.
Nel caso in cui anche con questa dose la diuresi non fosse quella desiderata, un’ora dopo il termine della seconda infusione se ne potrà effettuare una terza con 4 flaconcini di Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione (corrispondenti a 1000 mg). Per il volume totale della soluzione di infusione, nonché per la velocità di somministrazione, valgono le direttive indicate in precedenza. Se anche con questa dose non si ottiene effetto diuretico soddisfacente, si dovrà considerare la possibilità di passare alla dialisi.
Nei pazienti ipervolemici è preferibile, qualora la dose test di 40–80 mg i.v. sia risultata inefficace, somministrare Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione senza diluirla od aggiungerla al volume di soluzione per infusione compatibile con lo stato di idratazione del paziente onde evitare iperidratazione. L’infusione diretta del contenuto del flaconcino può essere effettuata solo se è garantita la velocità di somministrazione non superiore a 4 mg di furosemide/minuto (= 0,4 ml/min.).
Il contenuto di 1 flaconcino di Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione deve essere diluito in 250 ml di una soluzione isotonica neutra od alcalina (Ringer lattato, glucosio soluzione). Il pH della soluzione per infusione pronta per l’uso non deve essere inferiore a 7, perché in soluzione acida la furosemide può precipitare. La soluzione di furosemide non deve essere infusa insieme ad altri farmaci (vedere par. 6.2).
Le soluzioni diluite devono essere utilizzate immediatamente dopo la preparazione.
È necessario assicurare il libero deflusso urinario. L’aumentata produzione di urina può provocare od aggravare i disturbi nei pazienti con ostruzione delle vie urinarie (ad esempio in pazienti con svuotamento vescicale alterato, iperplasia prostatica o stenosi dell’uretra). Pertanto, questi pazienti richiedono un monitoraggio particolarmente attento, specialmente durante le fasi iniziali del trattamento.
Come per tutti i diuretici si consiglia di iniziare il trattamento della cirrosi epatica con ascite in ambiente ospedaliero, in modo da poter intervenire adeguatamente nel caso si manifesti nel corso della diuresi tendenza al coma epatico.
Il trattamento con Furosemide S.A.L.F. necessita di regolari controlli medici. In particolare, è necessario un attento monitoraggio nei seguenti casi:
• pazienti con ipotensione,
• pazienti particolarmente a rischio in seguito ad una eccessiva caduta della pressione arteriosa, ad es. pazienti con stenosi significative delle arterie coronariche o dei vasi sanguigni che irrorano il cervello,
• pazienti con diabete mellito latente o manifesto,
• pazienti con gotta,
• pazienti con sindrome epatorenale, ad es. con insufficienza renale funzionale associata a grave epatopatia,
• pazienti con ipoproteinemia, ad es. associata a sindrome nefrosica (l’azione della furosemide può risultarne indebolita e la sua ototossicità potenziata). È richiesta particolare cautela nella determinazione del dosaggio,
• neonati prematuri (per il possibile sviluppo di nefrocalcinosi/nefrolitiasi); è necessario effettuare ecografia renale e monitoraggio della funzione renale.
In genere, nel corso di una terapia con furosemide si raccomanda il regolare monitoraggio di sodiemia, potassiemia e creatininemia; in particolare, un rigoroso controllo è richiesto per i pazienti ad elevato rischio di squilibrio elettrolitico o quando si verifica una ulteriore significativa eliminazione di liquidi (ad es. a seguito di vomito, diarrea od intensa sudorazione). Sebbene l’impiego di Furosemide S.A.L.F. porti solo raramente ad ipopotassiemia, si raccomanda dieta ricca di potassio (patate, banane, arance, pomodori, spinaci e frutta secca). Talvolta può essere anche necessaria adeguata correzione farmacologica.
In particolare, stati predisponenti a carenza potassica quali cirrosi epatica, diarrea cronica, uso protratto di lassativi, alimentazione povera di potassio, concomitante impiego di mineralcorticoidi richiedono gli opportuni controlli ed integrazioni.
Ipovolemia, disidratazione e qualsiasi alterazione significativa del bilancio elettrolitico ed acido–basico devono essere corretti. Questo può richiedere una transitoria sospensione della somministrazione di furosemide.
È consigliabile effettuare anche regolari controlli della glicemia, della glicosuria e, dove necessario, del metabolismo dell’acido urico.
Furosemide S.A.L.F. non modifica i valori pressori nel normoteso, mentre risulta ipotensiva nell’iperteso; nelle gravi forme di ipertensione si raccomanda il trattamento in associazione a altri presidi.
Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione deve essere somministrata esclusivamente a pazienti con funzionalità renale fortemente limitata.
Uso concomitante con risperidone
In studi su risperidone, controllati con placebo, in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una incidenza più alta di mortalità in pazienti trattati con furosemide più risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75–97 anni) rispetto a pazienti trattati con risperidone da solo (3,1%; età media 80 anni, range 70–96 anni) o furosemide da sola (4,1%; età media 80 anni, range
67–90 anni). L’uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici a basso dosaggio) non è risultato associato ad una simile evenienza.
Non è stato identificato alcun meccanismo fisiopatologico per spiegare questo dato, e non è stato osservato alcun pattern correlabile alla causa di decesso. Tuttavia, prima di decidere l’uso di tale combinazione, deve essere usata cautela e devono essere presi in considerazione i rischi e i benefici di questa combinazione o della co–somministrazione con altri potenti diuretici. Non vi è stato aumento dell’incidenza di mortalità in pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza con risperidone. Indipendentemente dal trattamento, la disidratazione è risultata un fattore di rischio globale per la mortalità e pertanto deve essere evitata in pazienti anziani con demenza (vedere paragrafo 4.5).
Richiesta di particolare cautela e/o riduzione della dose
Nei pazienti trattati con furosemide, particolarmente negli anziani, nei pazienti in terapia con altri medicinali in grado di indurre ipotensione e nei pazienti affetti da altre patologie cliniche che comportano rischi di ipotensione, possono verificarsi casi di ipotensione sintomatica con conseguenti capogiri, svenimenti o perdita della coscienza.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti : Il medicinale contiene sodio idrossido.
1 fiala di Furosemide S.A.L.F. 20 mg/2 ml soluzione iniettabile contiene circa 0,06 mmol (1,4 mg) di sodio.
1 flaconcino di Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 ml soluzione per infusione contiene circa 0,75 mmol (17,3 mg) di sodio; la dose massima giornaliera (7 flaconcini) contiene circa 5,25 mmol di sodio (121,1 mg).
Tenere in considerazione questi dati per la somministrazione a pazienti con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Gravidanza
La furosemide attraversa la barriera placentare.
Furosemide S.A.L.F 20 mg/2 ml soluzione iniettabile
Nel primo trimestre di gravidanza Furosemide S.A.L.F. 20 mg/2 ml soluzione iniettabile non deve essere somministrata. Nel secondo e terzo trimestre di gravidanza Furosemide S.A.L.F. 20 mg/2 ml soluzione iniettabile può essere utilizzata, ma solo nei casi di impellente necessità clinica. Un trattamento durante gli ultimi due trimestri di gravidanza richiede il monitoraggio della crescita fetale.
Furosemide S.A.L.F 250 mg/25 ml soluzione per infusione
Furosemide S.A.L.F. 250 mg/25 soluzione per infusione non deve essere somministrata nei casi di gravidanza presunta od accertata.
Allattamento
La furosemide passa nel latte materno e può inibire la lattazione, pertanto durante il trattamento con furosemide occorre interrompere l’allattamento al seno.
Nella tabella sottostante sono riportati gli effetti indesiderati della furosemide.
La frequenza degli effetti indesiderati è riportata secondo la seguente convenzione:
Molto comune: ≥ 1/10; Comune: ≥1/100 e < 1/10; Non comune: ≥ 1/1.000 e < 1/100; Rara: ≥ 1/10.000 e < 1/1.000; Molto rara: < 1/10.000; Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Effetti indesiderati |
Patologie cardiache | non comuni | Aritmie cardiache |
Patologie del sistema emolinfopoietico | comuni | Emoconcentrazione |
non comuni | Trombocitopenia | |
rari | Leucopenia, eosinofilia | |
molto rari | Anemia aplastica, agranulocitosi, anemia emolitica | |
Patologie del sistema nervoso | comuni | Encefalopatia epatica in pazienti con insufficienza epatocellulare |
non comuni | Sonnolenza, cefalea, vertigini, stato confusionale | |
rari | Parestesie | |
non nota | Capogiri, svenimenti e perdita della coscienza (dovuti a ipotensione sintomatica) | |
Patologie dell’ occhio | non comuni | Alterazioni visive |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | non comuni | Disturbi dell’udito solitamente transitori, specialmente in pazienti con insufficienza renale, ipoproteinemia (per es. nella sindrome nefrotica) e/o in caso di somministrazione endovenosa troppo rapida. Sordità (talvolta irreversibile) |
molto rari | Tinnito | |
Patologie gastrointestinali | non comuni | Secchezza delle fauci, nausea, disturbi della motilità intestinale |
non comuni | Vomito, diarrea | |
molto rari | Pancreatite acuta | |
Patologie renali e urinarie | comuni | Poliuria |
rari | Nefrite interstiziale | |
non nota | Aumento di sodio nell’urina, aumento di cloro nell’urina, ritenzione urinaria (in pazienti con ipertrofia prostatica, stenosi dell’uretra o difficoltà di svuotamento vescicale), efrocalcinosi/nefrolitiasi (in neonati pre–termine trattati con furosemide); insufficienza renale | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | rari o molto rari | Orticaria, prurito, rash, porpora, dermatite bollosa, eritema multiforme, pemfigoide, dermatite esfoliativa, reazioni di fotosensibilità |
non nota | Sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di DRESS) | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | molto comuni | Disturbi elettrolitici (compresi quelli sintomatici); disidratazione e ipovolemia specialmente in pazienti anziani, aumento della creatinina e dei trigliceridi nel sangue |
comuni | Iponatrinemia, ipocloremia, ipokaliemia, aumento del colesterolo, iperuricemia e gotta | |
non comuni | Alterata tolleranza al glucosio. Manifestazione clinica di un diabete mellito latente | |
non nota | Ipocalcemia, ipomagnesiemia, alcalosi metabolica, aumento di urea. Pseudo–sindrome di Bartter nel contesto di un abuso e/o di un uso a lungo termine di furosemide | |
Patologie vascolari | molto comuni (per infusione endovenosa) | Riduzione pressione arteriosa compresa ipotensione ortostatica |
rari | Vasculiti | |
non nota | Ipovolemia, trombosi | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | non comuni | Crampi muscolari, tetania, miastenia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | non comuni | Stanchezza |
rari | Febbre | |
non nota | Reazioni di tipo locale | |
Patologie epatobiliari | molto rari | Colestasi intraepatica, aumento transaminasi epatiche |
Patologie congenite, familiari e genetiche | non nota | Aumento del rischio di persistenza del dotto arterioso pervio quando la furosemide viene somministrata a neonati prematuri durante le prime settimane di vita |
Disturbi del sistema immunitario | rari | Gravi reazioni anafilattiche o anafilattoidi (per es. con shock) |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.
Conservare nella confezione originale ben chiusa per riparare il medicinale dalla luce.