Foster (Chiesi farmaceutici spa)

Soluzione pressur per inalaz solxinal 120d 100+6mcg

Principio attivo:Beclometasone dipropionato/formoterolo fumarato
Gruppo terapeutico:Adrenergici per aerosol
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • asma
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    Posologia

    Foster è per uso inalatorio.

    Posologia

    ASMA

    Foster non è indicato per il trattamento iniziale dell’asma. Il dosaggio dei componenti di Foster varia da paziente a paziente e deve essere adattato in relazione alla gravità della malattia. Ció deve essere preso in considerazione non solo quando si inizia il trattamento con l’associazione, ma anche quando il dosaggio viene modificato. Se un paziente dovesse aver bisogno di una combinazione di dosi diverse da quelle disponibili con l’associazione fissa, si devono prescrivere le dosi appropriate di beta2–agonisti e/o corticosteroidi in inalatori separati.

    Il beclometasone dipropionato presente nel Foster è caratterizzato da una distribuzione di particelle extrafini tale da determinare un effetto pið potente delle formulazioni di beclometasone dipropionato con una distribuzione di particelle non extrafini (100 mcg di beclometasone dipropionato extrafine nel Foster sono equivalenti a 250 mcg di beclometasone dipropionato in formulazione non extrafine). Pertanto la dose giornaliera totale di beclometasone dipropionato somministrata mediante Foster deve essere inferiore alla dose giornaliera totale di beclometasone dipropionato somministrata mediante una formulazione di beclometasone dipropionato non extrafine.

    Si deve tenere conto di questo quando un paziente passa da una formulazione di beclometasone dipropionato non extrafine a Foster; la dose di beclometasone dipropionato deve essere inferiore e sarà necessario adattarla alle necessità individuali del paziente.

    Ci sono due modalità di trattamento:

    A. Terapia di mantenimento: Foster è assunto come trattamento di mantenimento regolare con un altro broncodilatatore a rapida azione da utilizzarsi al bisogno.

    B. Terapia di mantenimento e al bisogno: Foster è assunto sia quale trattamento di mantenimento regolare sia al bisogno in risposta ai sintomi dell’asma.

    A. Terapia di mantenimento

    Ai pazienti si deve consigliare di avere sempre a disposizione l’altro broncodilatatore a rapida azione per l’uso al bisogno.

    Dosaggio raccomandato per adulti dai 18 anni in su:

    Una o due inalazioni due volte al giorno.

    La dose giornaliera massima è di 4 inalazioni.

    B. Terapia di mantenimento e al bisogno

    I pazienti assumono una dose giornaliera di mantenimento di Foster e inoltre assumono Foster al bisogno in risposta ai sintomi dell’asma. Ai pazienti si deve consigliare di avere sempre Foster disponibile per l’uso al bisogno.

    La terapia di mantenimento e al bisogno con Foster si deve prendere in considerazione specialmente per i pazienti con:

    • controllo dell’asma inadeguato e necessità di un farmaco al bisogno;

    • esacerbazioni dell’asma che hanno richiesto, in passato, un intervento medico

    Nei pazienti che assumono frequentemente un alto numero di inalazioni al bisogno di Foster è necessario uno stretto monitoraggio degli eventi avversi correlati alla dose.

    Dosaggio raccomandato per adulti dai 18 anni in su :

    La dose di mantenimento raccomandata è di 1 inalazione due volte al giorno (una inalazione al mattino ed una inalazione alla sera).

    I pazienti devono assumere una ulteriore inalazione al bisogno in risposta ai sintomi. Se i sintomi persistono dopo alcuni minuti, deve essere assunta un’ulteriore inalazione.

    La dose massima giornaliera è di 8 inalazioni.

    Ai pazienti che necessitano un uso frequente giornaliero di inalazioni al bisogno deve essere fortemente raccomandato di richiedere un parere medico. Si deve procedere ad una rivalutazione della loro condizione asmatica e la loro terapia di mantenimento deve essere riconsiderata.

    Dosaggio raccomandato per bambini e adolescenti al di sotto di 18 anni:

    La sicurezza e l’efficacia di Foster nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono ancora state stabilite. Non vi sono dati disponibili di utilizzo di Foster nei bambini sotto i 12 anni d’età. Sono disponibili soltanto dati limitati negli adolescenti tra i 12 ed i 17 anni. Pertanto fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati non è raccomandato l’uso di Foster nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni.

    I pazienti devono essere controllati regolarmente dal medico, in modo da garantire che il dosaggio di Foster rimanga ottimale e che sia modificato solo su consiglio del medico. La dose deve essere aggiustata alla dose pið bassa sufficiente a mantenere un efficace controllo dei sintomi.

    Una volta ottenuto il controllo dei sintomi con il dosaggio pið basso raccomandato, allora come fase successiva si puó provare la somministrazione del solo corticosteroide inalatorio.

    I pazienti devono essere avvisati di assumere Foster tutti i giorni, anche quando sono asintomatici.

    BPCO

    Dosaggio raccomandato per adulti dai 18 anni in su:

    Due inalazioni due volte al giorno.

    Gruppi speciali di pazienti:

    Non occorre modificare il dosaggio nei pazienti anziani. Non ci sono dati disponibili sull’uso di Foster in pazienti con funzionalità renale o epatica compromessa (vedere paragrafo 5.2).

    Modo di somministrazione

    Per assicurare una corretta somministrazione del medicinale, un medico o un sanitario deve mostrare al paziente come utilizzare correttamente l’inalatore.

    L’uso corretto dell’inalatore pressurizzato è essenziale per il successo del trattamento.

    Si deve avvertire il paziente di leggere attentamente il foglio illustrativo e seguire le istruzioni per l’uso ivi descritte.

    Prima di usare l’inalatore per la prima volta oppure se l’inalatore non è stato usato per 14 giorni o pið, si deve spruzzare una erogazione nell’aria, per assicurarsi che l’inalatore funzioni correttamente.

    Quando possibile i pazienti devono stare in piedi o seduti in posizione eretta nel momento in cui effettuano l’inalazione.

    Devono essere seguiti i seguenti passaggi:

    1. Rimuovere il cappuccio di protezione dal boccaglio e controllare che il boccaglio sia pulito e privo di polvere e sporcizia o di qualsiasi altro oggetto estraneo.

    2. Espirare il più lentamente e profondamente possibile.

    3. Tenere la bomboletta verticalmente, con il corpo dell’erogatore all’insð, e quindi collocare il boccaglio tra le labbra ben chiuse. Non addentare il boccaglio.

    4. Contemporaneamente, inspirare lentamente e profondamente attraverso la bocca. Dopo aver iniziato ad inspirare premere sulla parte alta dell’inalatore per erogare una dose.

    5. Trattenere il respiro il più a lungo possibile e alla fine allontanare l’inalatore dalla bocca ed espirare lentamente. Non espirare nell’inalatore. Nel caso in cui sia necessaria un’altra erogazione, mantenere l’inalatore in posizione verticale per circa mezzo minuto e ripetere i passaggi da 2 a 5. Dopo l’uso, richiudere con il cappuccio di protezione.

    IMPORTANTE: Non eseguire i passaggi da 2 a 5 troppo velocemente.

    Se dopo l’inalazione si osserva una nebbia fuoriuscire dall’inalatore o dai lati della bocca, la procedura deve essere ripetuta dal passaggio 2.

    Per pazienti con una presa debole, puó essere pið facile tenere l’inalatore con entrambe le mani. Quindi gli indici devono essere posizionati sulla parte superiore dell’inalatore ed entrambi i pollici sulla base dell’inalatore.

    Dopo ogni inalazione i pazienti devono risciacquare la bocca o fare gargarismi con l’acqua o lavarsi i denti (vedere paragrafo 4.4).

    PULIZIA

    Occorre avvertire i pazienti di leggere attentamente il foglio illustrativo per le istruzioni sulla pulizia. Per la regolare pulizia dell’inalatore, i pazienti devono rimuovere il cappuccio dal boccaglio e asciugare l’interno e l’esterno del boccaglio con un panno asciutto. Non si deve usare acqua o altri liquidi per pulire il boccaglio.

    Pazienti che hanno difficoltà nel sincronizzare l’attivazione dell’aerosol con l’atto inspiratorio possono usare il dispositivo spaziatore AeroChamber Plus. Questi pazienti devono essere istruiti dal loro medico, dal farmacista o dall’infermiere sull’uso appropriato e sulla cura del proprio inalatore e spaziatore, e deve essere controllata la loro modalità di assunzione al fine di assicurare una distribuzione ottimale del farmaco inalato nei polmoni.

    Questo risultato può essere ottenuto dai pazienti che usano AeroChamber Plus effettuando un’inspirazione in modo continuo, lento e profondo attraverso lo spaziatore, senza alcun ritardo tra erogazione ed inalazione.

    Controindicazioni
  • formoterolo
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    Interazioni
  • beta–bloccanti
  • altri medicinali
  • teofillina
  • chinidina
  • disopiramide
  • procainamide
  • fenotiazine
  • antiistaminici
  • inibitori delle monoaminossidasi
  • antidepressivi triciclici
  • l–dopa
  • tiroxina
  • ossitocina
  • alcool
  • simpaticomimetici
  • furazolidone
  • steroidi
  • diuretici
  • digitalici
  • interazione
  • disulfiram
  • metronidazolo
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    Avvertenze

    Foster deve essere usato con cautela (che può includere il monitoraggio) in pazienti con aritmia cardiaca, specialmente nei casi di blocco atrioventricolare di terzo grado e tachiaritmia (battito cardiaco accelerato e/o irregolare), stenosi aortica subvalvolare idiopatica, miocardiopatia ipertrofica ostruttiva, gravi malattie cardiache, in particolare infarto miocardico acuto, ischemia cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, patologie vascolari occlusive, in particolare arteriosclerosi, ipertensione arteriosa e aneurisma.

    Si deve prestare molta attenzione anche quando si trattano pazienti con noto o sospetto prolungamento dell’intervallo QTc, sia congenito che indotto da farmaci (QTc > 0.44 secondi). Il formoterolo stesso puó provocare un prolungamento dell’intervallo QTc.

    È richiesta cautela anche quando Foster è utilizzato da pazienti con tireotossicosi, diabete mellito, feocromocitoma ed ipokaliemia non trattata.

    La terapia con medicinali β2–agonisti può provocare, potenzialmente, una grave ipokaliemia. Particolare cautela deve essere posta in pazienti affetti da asma grave poichè questo effetto può essere potenziato dalla ipossia. La ipokaliemia puó anche essere potenziata da trattamenti concomitanti con altri medicinali che possono indurre ipokaliemia, come i derivati xantinici, gli steroidi ed i diuretici (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda di usare cautela anche nell’asma instabile, quando possono essere usati alcuni broncodilatatori "al bisogno". Si raccomanda, in questi casi, di monitorare i livelli sierici di potassio.

    L’inalazione di formoterolo puó causare un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Di conseguenza, nei pazienti diabetici deve essere costantemente monitorata la glicemia.

    Se si deve effettuare una anestesia con anestetici alogenati, occorre assicurarsi che Foster non venga somministrato da almeno 12 ore prima dell’inizio dell’anestesia, dal momento che c’è il rischio di aritmie cardiache.

    Come tutti i medicinali per uso inalatorio contenenti corticosteroidi, Foster deve essere somministrato con cautela in pazienti con tubercolosi polmonare attiva o quiescente, infezioni fungine e virali delle vie respiratorie.

    Il trattamento con Foster non deve essere interrotto bruscamente.

    Occorre prestare molta attenzione da parte del medico se il paziente non ritiene il trattamento efficace. L’aumento dell’uso di broncodilatatori "al bisogno" è indice di un peggioramento delle condizioni di base e giustifica una modifica della terapia. Il peggioramento improvviso e progressivo del controllo dell’asma o della BPCO è potenzialmente pericoloso per la vita ed il paziente deve essere urgentemente sottoposto a valutazione medica. Deve essere presa in considerazione la necessità di aumentare la terapia con corticosteroidi, per via inalatoria o per via orale, o iniziare una terapia con antibiotici se si sospetta una infezione. I pazienti non devono iniziare la terapia con Foster durante un’esacerbazione oppure se hanno un significativo peggioramento o un deterioramento acuto dell’asma. Durante la terapia con Foster possono manifestarsi eventi avversi gravi correlati all’asma ed esacerbazioni. Si deve chiedere ai pazienti di continuare il trattamento, ma di ricorrere al consiglio del medico se i sintomi dell’asma permangono non controllati o se peggiorano dopo l’inizio della terapia con Foster. Come con altre terapie per inalazione si puó manifestare broncospasmo paradosso, con un immediato aumento di respiro sibilante e respirazione rapida dopo la somministrazione. Se si verifica questa situazione occorre somministrare immediatamente per via inalatoria un broncodilatatore ad effetto rapido. Foster deve essere sospeso immediatamente ed il paziente valutato e sottoposto ad una terapia alternativa, se necessario. Foster non deve essere usato come terapia iniziale dell’asma. Si deve consigliare ai pazienti di tenere sempre a portata di mano il loro broncodilatatore a rapida azione per il trattamento degli attacchi acuti di asma, che può essere sia Foster (per i pazienti che assumono Foster come terapia di mantenimento e al bisogno) sia un altro broncodilatatore a rapida azione (per tutti i pazienti che assumono Foster solo come terapia di mantenimento). Si deve ricordare ai pazienti di assumere Foster giornalmente come prescritto, anche quando sono asintomatici. Le inalazioni al bisogno di Foster devono essere assunte in risposta ai sintomi dell’asma, ma non sono da intendersi per uso profilattico regolare, per esempio prima di un esercizio fisico. Per tale uso si deve prendere in considerazione un altro broncodilatatore ad azione rapida.

    Quando i sintomi dell’asma sono sotto controllo, si può prendere in considerazione l’opportunità di ridurre gradualmente la dose di Foster. È importante controllare regolarmente i pazienti se il trattamento viene ridotto. Si deve usare la più bassa dose efficace di Foster (vedere paragrafo 4.2).

    Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi inalatori, in particolare quando prescritti per periodi prolungati e ad alti dosaggi. Questi effetti è molto meno probabile che compaiano con i corticosteroidi inalatori che con quelli orali. I possibili effetti sistemici includono: la sindrome di Cushing, aspetto cushingoide, soppressione surrenalica, riduzione della densità minerale ossea, ritardo della crescita nei bambini e negli adolescenti, cataratta e glaucoma e, più raramente una serie di effetti psicologici o comportamentali che includono iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansia, depressione o aggressività (particolarmente nei bambini). E’ importante quindi che il paziente sia visitato regolarmente e che la dose di corticosteroide inalatorio sia la più bassa dose possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell’asma.

    Dati di farmacocinetica a dose singola (vedere paragrafo 5.2) hanno dimostrato che l’uso di FOSTER con il dispositivo spaziatore AeroChamber Plus, se confrontato con l’utilizzo dell’erogatore standard, non aumenta l’esposizione totale sistemica al formoterolo e riduce l’esposizione sistemica al beclometasone–17–monopropionato; mentre c’é un aumento per il Beclometasone dipropionato immodificato che raggiunge la circolazione sistemica attraverso il polmone; comunque, dal momento che l’esposizione totale sistemica di Beclometasone dipropionato più il suo metabolita attivo non cambia non aumenta il rischio di effetti sistemici quando si usa FOSTER con il citato dispositivo spaziatore.

    L’uso di alte dosi di corticosteroidi inalatori per lunghi periodi puó causare soppressione surrenale e crisi surrenali acute. I bambini di età inferiore ai 16 anni che assumono/inalano dosi di beclometasone dipropionato pið alte di quelle raccomandate possono essere particolarmente a rischio. Le situazioni che possono potenzialmente scatenare delle crisi surrenaliche acute includono traumi, operazioni chirurgiche, infezioni o qualsiasi altro caso che implichi una rapida riduzione del dosaggio. I sintomi che si presentano sono tipicamente vaghi e possono includere anoressia, dolori addominali, perdita di peso, stanchezza, mal di testa, nausea, vomito, ipotensione, diminuzione del livello di conoscenza, ipoglicemia e convulsioni. Si deve prendere in considerazione la necessità di una copertura addizionale con corticosteroidi sistemici durante periodi di stress o chirurgia elettiva. Bisogna prestare attenzione quando si passa alla terapia con Foster, soprattutto se c’è ragione di credere che la funzionalità surrenalica sia compromessa da una precedente terapia con steroidi sistemici.

    Pazienti che sono stati trasferiti da una terapia con corticosteroidi orali ad una con corticosteroidi inalatori possono rimanere a rischio di un peggioramento della riserva surrenale per un considerevole periodo di tempo. Possono essere a rischio anche pazienti che hanno avuto bisogno, in passato, di alti dosaggi di corticosteroidi in casi di emergenza o che sono stati trattati per un periodo prolungato con alte dosi di corticosteroidi per via inalatoria. Occorre sempre considerare la possibilità di una compromessa funzionalità residua in situazioni di emergenza o elettive che producono stress, e si deve tenere in considerazione di adottare un appropriato trattamento con corticosteroidi.

    L’entità della compromissione surrenale puó richiedere il consiglio di uno specialista prima di adottare procedure elettive.

    Si devono avvertire i pazienti che Foster contiene una piccola quantità di etanolo (circa 7 mg per erogazione); comunque ai normali dosaggi la quantità di etanolo è irrilevante e non costituisce un rischio per il paziente.

    I pazienti devono risciacquare la bocca o fare gargarismi con acqua o lavarsi i denti dopo aver inalato la dose prescritta per minimizzare il rischio di infezioni di candidosi orofaringea.

    Gravidanza

    Non ci sono esperienze o dati sulla sicurezza del propellente HFA–134a in gravidanza o nell’allattamento nella specie umana. Tuttavia studi sugli effetti di HFA–134a sulla funzione riproduttiva e sullo sviluppo embriofetale negli animali non hanno evidenziato eventi avversi clinicamente rilevanti.

    Gravidanza

    Non vi sono dati clinici rilevanti sull’uso di Foster in donne in gravidanza. Studi nell’animale con l’associazione di beclometasone dipropionato e formoterolo hanno evidenziato segni di tossicità sulla sfera riproduttiva dopo elevata esposizione sistemica (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza). A causa dell’effetto tocolitico dei beta2–simpaticomimetici occorre esercitare particolare cautela durante il travaglio. Non è raccomandato l’uso di formoterolo durante la gravidanza ed in particolare alla fine della gravidanza o durante il travaglio a meno che non esista nessuna (e pið sicura) altra alternativa disponibile. Foster deve essere usato durante la gravidanza solamente se i benefici attesi superano i potenziali rischi.

    Allattamento

    Non ci sono dati clinici rilevanti sull’uso di Foster nell’allattamento nella specie umana.

    Nonostante non ci siano dati in esperimenti su animali, è ragionevole ritenere che il beclometasone dipropionato sia secreto nel latte materno, come altri corticosteroidi. Non e’ noto se il formoterolo passi nel latte materno, ma é stato ritrovato nel latte di animali.

    La somministrazione di Foster durante l’allattamento deve essere presa in considerazione solo nei casi in cui i benefici attesi superino i potenziali rischi.

    Effetti Collaterali

    Poiché Foster contiene beclometasone dipropionato e formoterolo fumarato diidrato, le reazioni avverse attese per tipo e gravità sono quelle associate a ciascuno dei due componenti. Non vi é incidenza di eventi avversi aggiuntivi in seguito alla somministrazione concomitante dei due principi attivi.

    Gli effetti indesiderati associati al beclometasone dipropionato ed al formoterolo, somministrati sia come associazione fissa (Foster) che come singoli componenti, sono riportati di seguito, elencati per classificazione per organi e sistemi.

    Le frequenze sono cosÖ definite:

    molto comune (≥1/10)

    comune (≥1/100 e <1/10)

    non comune (≥1/1.000 e <1/100), rara (≥ 1/10.000 < 1/1.000) e molto rara (≤ 1/10.000).

    Le reazioni avverse comuni e non comuni risultano dai dati degli studi clinici condotti in pazienti asmatici e con BPCO.

    Classificazione per organi e sistemi Reazione avversa Frequenza
    Infezioni ed infestazioni Faringite, candidiasi orale Comune
    Influenza, infezione fungina orale, candidiasi orofaringea, candidiasi esofagea, candidiasi vulvovaginale, gastroenterite, sinusite, rinite, polmonite* Non comune
    Patologie del sistema emolinfopoietico Granulocitopenia Non comune
    Trombocitopenia Molto raro
    Disturbi del sistema immunitario Dermatite allergica Non comune
    Reazioni di ipersensibilità quali eritema, edema delle labbra, della faccia, degli occhi e della faringe Molto raro
    Patologie endocrine Soppressione surrenale Molto raro
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipokaliemia, iperglicemia Non comune
    Disturbi psichiatrici Irrequietezza Non comune
    Iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansia, depressione, aggressività, disturbi di comportamento (prevalentemente nei bambini) Non noto*
    Patologie del sistema nervoso Cefalea Comune
    Tremore, vertigini Non comune
    Patologie dell’occhio Glaucoma, cataratta Molto raro
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Otosalpingite Non comune
    Patologie cardiache Palpitazioni, intervallo QT corretto dell’elettrocardiogramma prolungato, modificazione dellÂ’elettrocardiogramma, tachicardia, tachiaritmia, fibrillazione atriale* Non comune
    Extrasistoli ventricolari, angina pectoris Raro
    Patologie vascolari Iperemia, rossore Non comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Disfonia Comune
    Tosse, tosse produttiva, irritazione della gola, crisi asmatica Non comune
    Broncospasmo paradosso Raro
    Dispnea, esacerbazione dell’asma Molto raro
    Patologie gastrointestinali Diarrea, bocca secca, dispepsia, disfagia, sensazione di bruciore alle labbra, nausea, disgeusia Non comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, eruzione cutanea, iperidrosi, orticaria Non comune
    Angioedema Raro
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari, mialgia Non comune
    Ritardo di crescita in bambini e adolescenti Molto raro
    Patologie renali e urinarie Nefrite Raro
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema periferico Molto raro
    Esami diagnostici Proteina C–reattiva aumentata, conta delle piastrine aumentata, acidi grassi liberi aumentati, insulina ematica aumentata, corpi chetonici ematici aumentati, riduzione del cortisolo ematico* Non comune
    Pressione arteriosa aumentata, pressione arteriosa ridotta Raro
    Diminuzione ossea ridotta Molto raro

    * EÂ’ stato riportato un caso non serio di polmonite in un paziente trattato con Foster in uno studio clinico pivotal condotto in pazienti con BPCO. Altre reazioni avverse osservate con Foster in studi clinici relativi alla BPCO sono state: riduzione del cortisolo ematico e fibrillazione atriale.

    Come per altre terapie inalatorie, si puó manifestare broncospasmo paradosso (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni di impiego").

    Tra le reazioni avverse osservate, quelle tipicamente associate al formoterolo sono:

    ipokaliemia, cefalea, tremore, palpitazioni, tosse, spasmi muscolari e prolungamento dell’intervallo QTc.

    Le reazioni avverse tipicamente associate al beclometasone dipropionato sono: infezioni orali fungine, candidosi orale, disfonia, irritazione della gola.

    La disfonia e la candidosi possono essere alleviate con gargarismi o sciacquandosi la bocca con acqua o lavandosi i denti dopo aver usato il prodotto. La candidosi sintomatica puó essere trattata con una terapia antimicotica topica mentre si continua il trattamento con Foster.

    Gli effetti sistemici dei corticosteroidi inalatori (ad esempio il beclometasone dipropionato) possono verificarsi in particolar modo quando si somministrano alte dosi del medicinale per lunghi periodi di tempo, e possono comprendere: soppressione surrenale, diminuzione della densità minerale ossea, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, cataratta e glaucoma (vedere paragrafo 4.4). Si possono verificare anche reazioni di ipersensibilità che includono rash, orticaria, prurito, eritema ed edema ad occhi, viso, labbra e gola.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Norflurano (HFA–134a), etanolo anidro, acido cloridrico.

    Conservazione

    Prima della dispensazione al paziente:

    Conservare in frigorifero (2–8° C) (per un massimo di 15 mesi).

    Dopo la dispensazione:

    Non conservare a temperature superiori ai 25° C (per un massimo di 5 mesi).

    Il contenitore contiene un liquido pressurizzato. Non esporre a temperature pið alte di 50° C. Non forare il contenitore.