La terapia con deferiprone deve essere iniziata e mantenuta da un medico esperto nel trattamento di pazienti talassemici.
Posologia
Deferiprone viene comunemente somministrato per via orale a dosi pari a 25 mg/kg di peso corporeo, tre volte al giorno, per una dose quotidiana totale di 75 mg/kg di peso corporeo. La posologia per chilogrammo di peso corporeo va calcolata arrotondando alla mezza compressa. Consultare la tabella sotto riportata per la posologia raccomandata in base al peso corporeo, a incrementi di 10 kg.
Tabella posologica
Per ottenere una dose di circa 75 mg/kg/die, usare il numero di compresse consigliate nella seguente tabella in base al peso corporeo del paziente. La tabella elenca pesi corporei ad incrementi di 10 kg.
Peso corporeo (kg) | Dose giornaliera totale (mg) | Dose (mg, tre volte/die) | Numero di compresse (tre volte/die) |
20 | 1500 | 500 | 1,0 |
30 | 2250 | 750 | 1,5 |
40 | 3000 | 1000 | 2,0 |
50 | 3750 | 1250 | 2,5 |
60 | 4500 | 1500 | 3,0 |
70 | 5250 | 1750 | 3,5 |
80 | 6000 | 2000 | 4,0 |
90 | 6750 | 2250 | 4,5 |
Dosi giornaliere totali di oltre 100 mg/kg di peso corporeo non sono raccomandate a causa del rischio potenzialmente aumentato di reazioni avverse (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 4.9).
L’effetto di Ferriprox nella riduzione dei livelli di ferro nell’organismo è direttamente proporzionale al dosaggio e al livello di sovraccarico di ferro. Dopo aver iniziato la terapia con Ferriprox, si consiglia di monitorare ogni due – tre mesi le concentrazioni di ferritina nel siero o di altri indicatori del carico di ferro nell’organismo, al fine di valutare l’efficacia a lungo termine del regime di chelazione nel controllo del carico di ferro nell’organismo. Regolare il dosaggio in base alla risposta e agli obiettivi terapeutici di ciascun paziente (mantenimento o riduzione del carico di ferro nell’organismo). Se i livelli di ferritina nel siero scendono al di sotto di 500 mcg/l, prendere in considerazione la sospensione della terapia.
Popolazione pediatrica
I dati a disposizione sull’uso del deferiprone nei bambini tra 6 e 10 anni d’età sono limitati e non sono disponibili dati sull’uso del deferiprone nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
Modo di somministrazione
Uso orale.
Neutropenia/Agranulocitosi
È stato dimostrato che deferiprone causa neutropenia, inclusa l’agranulocitosi. La conta dei neutrofili del paziente deve essere controllata ogni settimana.
Negli studi clinici, il monitoraggio settimanale della conta dei neutrofili si è dimostrato efficace nell’individuare casi di neutropenia ed agranulocitosi. La neutropenia e l’agranulocitosi si sono risolte con l’interruzione del trattamento. Se un paziente sviluppa un’infezione durante il trattamento con deferiprone, interrompere la terapia e monitorare la conta dei neutrofili più frequentemente. Ai pazienti deve essere consigliato di riferire immediatamente al medico qualsiasi sintomo indicativo di infezione, quale febbre, mal di gola e sintomi simili all’influenza.
Di seguito si illustra il trattamento suggerito per i casi di neutropenia. Si raccomanda di creare un protocollo di gestione simile prima di iniziare a trattare un paziente con deferiprone.
Il trattamento con deferiprone non deve essere iniziato nei pazienti neutropenici. Il rischio di agranulocitosi e di neutropenia è superiore se la conta basale assoluta di neutrofili (ANC) è inferiore a 1,5x109/l.
Nel caso di neutropenia:
Dare istruzioni al paziente affinché interrompa immediatamente il deferiprone e qualsiasi altro prodotto medicinale che possa causare neutropenia. Si deve consigliare al paziente di limitare il contatto con altri individui per ridurre il rischio di infezione. Ottenere una conta ematica completa (CBC), una conta dei globuli bianchi (WBC) , corretta per la presenza di globuli rossi nucleati, una conta dei neutrofili ed una delle piastrine, immediatamente non appena l’evento viene diagnosticato, quindi ripetere quotidianamente. Dopo il ripristino della conta dei granulociti neutrofili, si consiglia di effettuare ogni settimana una conta ematica completa, una conta dei globuli bianchi, dei neutrofili e delle piastrine, per tre settimane consecutive, per accertarsi che il paziente si riprenda pienamente. Seinsorgesse qualsiasi sintomo di infezione in concomitanza con la neutropenia, eseguire le colture e procedure diagnostiche del caso ed iniziare il regime terapeutico appropriato.
Nel caso di neutropenia grave o agranulocitosi:
Seguire le istruzioni fornite sopra e somministrare una terapia adeguata, quale ad esempio il fattore stimolante le colonie di granulociti, iniziando lo stesso giorno in cui viene identificato l’evento; somministrare quotidianamente finché non si risolve la condizione. Provvedere all’isolamento protettivo e, se indicato clinicamente, ricoverare il paziente in ospedale.
Le informazioni disponibili sulla risomministrazione sono limitate. Pertanto, in caso di neutropenia, si consiglia di non risomministrare il prodotto. La risomministrazione è controindicata nel caso di agranulocitosi.
Cancerogenicità/mutagenicità
Visti i risultati della genotossicità, non si può escludere il potenziale cancerogeno di deferiprone (vedere paragrafo 5.3).
Concentrazione plasmatica di Zn2+
Si consiglia di monitorare la concentrazione plasmatica di Zn2+, e in caso di carenza assicurare l’apporto supplementare.
Pazienti HIV–positivi o altri pazienti immunocompromessi
Non sono disponibili dati sull’uso di deferiprone in pazienti HIV–positivi o in altri pazienti immunocompromessi. Dato che deferiprone può essere associato a neutropenia ed agranulocitosi, non si deve iniziare la terapia in pazienti immunocompromessi a meno che i potenziali benefici superino i potenziali rischi.
Insufficienza renale o epatica e fibrosi epatica
Non vi sono dati disponibili sull’uso di deferiprone in pazienti con insufficienza renale o epatica. Dato che deferiprone viene eliminato principalmente per via renale, esiste il rischio potenziale di un aumento di complicanze nei pazienti con funzione renale compromessa. Allo stesso modo, poiché il deferiprone è metabolizzato nel fegato, si deve esercitare cautela nei pazienti con disfunzione epatica. Monitorare la funzione renale ed epatica in questa popolazione di pazienti durante la terapia con deferiprone. Deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con deferiprone nel caso di un aumento persistente dell’alanina aminotransferasi (ALT) sierica.
Nei pazienti talassemici, esiste un’associazione tra la fibrosi epatica ed il sovraccarico di ferro e/o l’epatite C. Prestare attenzione particolare per accertare che la chelazione del ferro nei pazienti con epatite C sia ottimale. Si consiglia di monitorare attentamente l’istologia epatica in questi pazienti.
Colorazione dell’urina
Informare i pazienti che l’urina può subire una colorazione rossastro/marrone dovuta all’escrezione del complesso ferro–deferiprone.
Sovradosaggio cronico e disturbi neurologici
Sono stati osservati disturbi neurologici in bambini trattati per diversi anni con dosi pari a 2,5 – 3 volte la dose raccomandata. Si ricorda ai medici prescrittori l’impiego di dosi superiori a 100 mg/kg/die non è raccomandato (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).
Gravidanza
Non sono disponibili informazioni adeguate sull’uso del deferiprone nelle donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato effetti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale nell’uomo non è noto.
Alle donne in età fertile deve essere consigliato di evitare una gravidanza, a causa delle proprietà clastogeniche e teratogene del medicinale. Queste donne devono essere informate della necessità di fare uso di misure contraccettive e di sospendere immediatamente il deferiprone in caso di gravidanza o di una gravidanza programmata (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Non è noto se il deferiprone venga escreto nel latte umano. Non sono stati condotti studi riproduttivi prenatali e postnatali su animali. Le madri che allattano non devono assumere il deferiprone. Se il trattamento è inevitabile, l’allattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Non sono noti effetti sulla fertilità o sul primo sviluppo embrionale negli animali (vedere paragrafo 5.3).
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate nel corso della terapia con deferiprone nei trial clinici sono: nausea, vomito, dolore addominale e cromaturia; questi sintomi sono stati riportati da più del 10% dei pazienti. La reazione avversa più grave riportata con l’utilizzo del deferiprone nei trial clinici è stata l’agranulocitosi, definita come una conta assoluta dei neutrofili inferiore a 0,5x109/l; tale reazione è stata osservata in circa l% dei pazienti. In circa il 5% dei pazienti sono stati riportati episodi meno gravi di neutropenia.
Tabella delle reazioni avverse
Frequenza degli effetti indesiderati: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
CLASSIFICAZIONE PER SISTEMI E ORGANI | MOLTO COMUNE (≥1/10) | COMUNE (≥1/100, <1/10) | NON NOTA |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropenia | ||
Agranulocitosi | |||
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni di ipersensibilità | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Aumento di appetito | ||
Patologie del sistema nervoso | Mal di testa | ||
Patologie gastrointestinali | Nausea | Diarrea | |
Dolore addominale | |||
Vomito | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash Orticaria | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia | ||
Patologie renali e urinarie | Cromaturia | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento | ||
Esami diagnostici | Aumento degli enzimi epatici |
Descrizione di reazioni avverse selezionate
La reazione avversa più grave riferita negli studi clinici su deferiprone è l’agranulocitosi (neutrofili <0,5x109/l), con un’incidenza dello 1,1% (0,6 casi su 100 pazienti–anni di trattamento) (vedere paragrafo 4.4). L’incidenza osservata della forma meno severa di neutropenia (neutrofili <1,5x109/l) è 4,9% (2,5 casi su 100 pazienti–anni). Questa percentuale va considerata nel contesto della elevata incidenza di base della neutropenia nei pazienti talassemici, specialmente in quelli con ipersplenismo.
Sono stati riferiti episodi generalmente leggeri e transitori di diarrea nei pazienti trattati con deferiprone. Gli effetti gastrointestinali sono più frequenti all’inizio della terapia e nella maggior parte dei pazienti si risolvono entro qualche settimana senza sospendere il trattamento. In alcuni pazienti può essere consigliabile ridurre la dose di deferiprone e quindi riaumentarla gradualmente fino a raggiungere la dose originale. Eventi di artropatia, che variano da dolore lieve in una o più articolazioni fino ad artrite severa con effusione e disabilità significativa, sono anche stati riferiti in pazienti trattati con deferiprone. Le artropatie lievi sono generalmente transitorie.
In alcuni pazienti sottoposti a deferiprone è stato riportato un aumento del livello degli enzimi epatici nel siero. Nella maggior parte di questi casi, l’aumento era asintomatico e transitorio, e i livelli sono ritornati ai valori iniziali senza dover sospendere il trattamento o ridurre la dose di deferiprone (vedere paragrafo 4.4).
Alcuni pazienti hanno manifestato una progressione della fibrosi associata ad un aumento del sovraccarico di ferro o epatite C.
In una minoranza di pazienti, l’assunzione di deferiprone è stata associata a bassi livelli plasmatici di zinco. I livelli si sono normalizzati con l’assunzione orale di zinco.
Sono stati osservati disturbi neurologici (quali sintomi cerebellari, diplopia, nistagmo laterale, rallentamento psicomotorio, movimenti delle mani e ipotonia assiale) in bambini ai quali era stata intenzionalmente prescritta per diversi anni una dose pari a oltre 2,5 volte la dose massima raccomandata di 100 mg/kg/die. I disturbi neurologici sono regrediti progressivamente dopo l’interruzione del deferiprone (vedere paragrafi 4.4 e 4.9).
Nucleo delle compresse
Cellulosa microcristallina
Magnesio stearato
Silice colloidale
Rivestimento
Ipromellosa
Macrogol
Titanio biossido
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.