Modo di somministrazione: uso transdermico
Fentalgon cerotto deve essere applicato sulla pelle non irritata e non sottoposta ad irradiazioni, sulla superficie piana del tronco o sulla parte superiore del braccio.
Nei bambini piccoli, come zona di applicazione del cerotto è preferibile la parte superiore della schiena in modo da minimizzare il rischio di rimozione del cerotto da parte del bambino.
Deve essere individuata una zona glabra della pelle. Se questo non è possibile, prima di applicare il cerotto bisogna tagliare (non radere) i peli nella zona di applicazione.
Se la zona di applicazione di Fentalgon cerotto necessita di essere pulita prima dell’applicazione, la pulizia della pelle deve avvenire con acqua. Saponi, oli, lozioni o qualsiasi altro detergente che può irritare la pelle o alterarne le caratteristiche non deve essere usato. La pelle deve essere completamente asciutta prima dell’applicazione del cerotto. I cerotti devono essere controllati prima dell’uso. I cerotti tagliati, divisi o danneggiati non devono essere utilizzati in alcun modo.
Se per l’apertura vengono utilizzate delle forbici, tagliare lungo i bordi dell’involucro per evitare di danneggiare il cerotto al suo interno.
Fentalgon cerotto deve essere applicato subito dopo l’apertura del suo involucro contenitivo. Evitare di toccare la parte adesiva del cerotto. Dopo la rimozione di entrambe le pellicole protettive, il cerotto transdermico deve essere applicato con una decisa pressione del palmo della mano sul punto di applicazione per circa 30 secondi, facendo attenzione che il cerotto rimanga ben adeso soprattutto lungo i bordi. Successivamente, lavarsi le mani con acqua pulita.
Fentalgon deve essere portato continuativamente per 72 ore. Dopo la rimozione del cerotto transdermico, per l’applicazione di nuovo cerotto deve essere scelta una diversa area di applicazione.
Devono passare diversi giorni prima che un nuovo cerotto possa essere applicato nello stesso punto della cute.
La necessità di continuare il trattamento deve esssere valutata ad intervalli regolari.
Scelta del dosaggio iniziale
Si raccomanda l’utilizzo di Fentalgon in pazienti con pregressa tolleranza agli oppiacei.
Il dosaggio appropriato da impiegarsi all’inizio della terapia con Fentalgon deve basarsi sull’esperienza del paziente in relazione agli oppiacei. Altri fattori che devono essere considerati sono le condizioni generali e mediche del paziente, inclusi il peso, l’età e il grado di debilitazione nonché il grado di tolleranza agli oppiacei.
Adulti
Pazienti tolleranti agli oppiacei
Per il dosaggio in pazienti tolleranti agli oppiacei che dal trattamento con oppiacei per via orale o parenterale passano al trattamento con Fentalgon, fare riferimento al paragrafo "Conversione di Efficacia Equianalgesica" qui sotto. In seguito, il dosaggio può essere aumentato o diminuito, se necessario, con incrementi di 25 mcg/ora in modo da raggiungere la dose minima più appropriata di Fentalgon sulla base della risposta e delle esigenze analgesiche supplementari.
Pazienti che ricevono un trattamento con oppiacei forti per la prima volta
In pazienti che utilizzano gli oppiacei per la prima volta, la dose normale iniziale non deve eccedere i 25 mcg/ora.
L’esperienza clinica con Fentalgon nei pazienti che utilizzano gli oppiacei per la prima volta è limitata. Se si ritiene appropriato utilizzare Fentalgon in pazienti che utilizzano oppiacei per la prima volta, si raccomanda di trattare inizialmente questi pazienti con la più bassa dose efficace di oppiacei a breve durata d’azione (ad es. morfina, idromorfone, ossicodone, tramadolo e codeina) per raggiungere l’equivalente dosaggio analgesico di Fentalgon con una velocità di rilascio di 25 mcg/ora. I pazienti poi possono passare a 25 mcg/ora di Fentalgon, che rappresenta la dose iniziale raccomandata in questi pazienti. La dose può essere successivamente aumentata o diminuita, se richiesto, con aumenti di 25 mcg/ora per raggiungere la più bassa dose appropriata di Fentalgon in funzione della risposta e della richiesta di ulteriore effetto analgesico.(Vedere anche paragrafo 4.4)
Conversione di Efficacia Equianalgesica
1. Calcolare la dose analgesica delle 24 ore precedenti.
2. Convertire la quantità risultante nella dose equianalgesica di morfina usando la Tabella 1. Tutte le dosi IM o orali di tale tabella sono considerate equivalenti per effetto analgesico a 10 mg di morfina IM.
3. Per ricavare il dosaggio di Fentalgon che corrisponde alla dose calcolata di morfina per le 24 ore, utilizzate le tabelle di conversione del dosaggio 2 e 3 come segue:
a. La Tabella 2 indica le dosi per pazienti adulti che necessitano di alternanza o conversione da un altro oppioide (rapporto di conversione da morfina orale a fentanil transdermico è di circa 150:1).
b. La Tabella 3 indica le dosi per pazienti adulti che sono in terapia stabile e ben tollerata con oppioidi (rapporto di conversione da morfina orale a fentanil transdermico è di circa 100:1).
Le tabelle 2 e 3 non devono essere utilizzate per passare dal fentanyl transdermico ad un altro oppiaceo.
Tabella 1: Tabella di conversione di efficacia equianalgesica
Nome del farmaco | Dose equianalgesica (mg) | |
IM* | orale | |
Morfina | 10 | 30– 40 (somministrazione ripetuta)** |
idromorfone | 1,5 | 7,5 |
Metadone | 10 | 20 |
ossicodone | 15 | 30 |
levorfanolo | 2 | 4 |
ossimorfone | 1 | 10 (rettale) |
diamorfina | 5 | 60 |
Petidina | 75 | – – |
Codeina | 130 | 200 |
buprenorfina | 0,4 | 0,8 (sublinguale) |
* Dato basato su studi con dose singola in cui una dose IM di ciascuno dei farmaci elencati è stata paragonata alla morfina per stabilire la potenza relativa. Le dosi orali sono quelle raccomandate in caso di cambiamento dalla via parenterale a quella orale.
** Il rapporto di potenza orale/IM di 1:3 per la morfina si basa sull’esperienza clinica in pazienti con dolore cronico.
Rif.: Modificato da: Foley K.M. The treatment of cancer pain. NEJM 1985; 313 (2): 84–95, con aggiornamenti.
Tabella 2: Dosaggio iniziale raccomandato di Fentalgon in base alla dose giornaliera orale di morfina(1)
Morfina orale nelle 24 ore (mg/giorno) | Dosaggio di Fentalgon (mcg/ora) |
<135 | 25 |
135–224 | 50 |
225–314 | 75 |
315–404 | 100 |
405–494 | 125 |
495–584 | 150 |
585–674 | 175 |
675–764 | 200 |
765–854 | 225 |
855–944 | 250 |
945–1034 | 275 |
1035–1124 | 300 |
(1)Negli studi clinici questi intervalli di dose giornaliera orale di morfina sono stati impiegati come base per la conversione al trattamento con Fentalgon.
Tabella 3: Dosaggio iniziale raccomandato di Fentalgon in base alla dose giornaliera orale di morfina (per pazienti adulti che sono in terapia stabile e ben tollerata con oppioidi)
Morfina orale nelle 24 ore (mg/giorno) | Dosaggio di Fentalgon (mcg/ora) |
45–89 | 25 |
90–149 | 50 |
150–209 | 75 |
210–269 | 100 |
270–329 | 125 |
330–389 | 150 |
390–449 | 175 |
450–509 | 200 |
510–569 | 225 |
570–629 | 250 |
630–689 | 275 |
690–749 | 300 |
La precedente terapia analgesica deve essere eliminate progressivamente dopo l’applicazione del primo cerotto transdermico, sino a quando viene raggiunta l’efficacia analgesica di Fentalgon.
Sia nei pazienti tolleranti agli oppiacei che in pazienti che ricevono un trattamento con oppiacei forti per la prima volta, la valutazione dell’effetto analgesico di Fentalgon non può essere effettuata prima di 24 ore dalla applicazione del cerotto, in quanto la concentrazione plasmatica di fentanil aumenta gradualmente nelle 24 ore successive alla prima applicazione del cerotto transdermico.
Determinazione della dose e terapia di mantenimento
Fentalgon cerotto deve essere sostituito ogni 72 ore. La posologia va determinata individualmente sino al raggiungimento di un adeguato bilancio fra l’efficacia analgesica e la tollerabilità. Nei pazienti che manifestano un’importante riduzione dell’efficacia analgesica nel periodo fra le 48 e le 72 ore dopo la somministrazione del cerotto, può rendersi necessaria la sua sostituzione dopo 48 ore.
Se al termine del periodo iniziale di applicazione l’analgesia è insufficiente, la dose può essere aumentata. L’aggiustamento della dose, quando necessario, deve essere di norma effettuato a partire da 25 mcg/ora fino a 75 mcg/ora tramite i seguenti incrementi: 25 mcg/ora, 37 mcg/ora, 50 mcg/ora, 62 mcg/ora e 75 mcg/ora. Da qui in poi l’aggiustamento della dose deve essere di norma determinato attraverso incrementi di 25 mcg/ora alla volta, tenendo anche conto di eventuali richieste di effetto analgesico supplementare (morfina orale 90 mg/24ore ≈ Fentalgon 25 mcg/ora) e dell’entità del dolore del paziente. Più di un cerotto di Fentalgon può essere usato per raggiungere la dose desiderata.
I pazienti possono avere periodicamente necessità di dosi integrative di un analgesico a breve durata di azione in caso di riacutizzazione del dolore. Metodi addizionali o alternativi di analgesia devono essere presi in considerazione quando la dose di Fentalgon supera 300 mcg/ora.
Sospensione del trattamento con Fentalgon
Se fosse necessaria l’interruzione della terapia con Fentalgon, la sua sostituzione con altri farmaci oppiacei deve essere graduale iniziando con un basso dosaggio da aumentare progressivamente. Infatti, i livelli plasmatici di fentanil diminuiscono gradualmente dopo la rimozione di Fentalgon. Dopo la rimozione del sistema transdermico, la concentrazione sierica di fentanil diminuisce gradualmente con una emivita terminale media che varia tra 13–22 ore. In generale, l’interruzione di un’analgesia di tipo oppiaceo deve essere graduale, al fine di prevenire sintomi da astinenza.
I sintomi da astinenza di oppiacei (Vedere paragrafo 4.8) possono presentarsi in alcuni pazienti dopo la conversione della terapia da orale a transdermica o l’aggiustamento della dose.
Le tabelle 2 e 3 non devono essere utilizzate per passare dal fentanil transdermico ad un altro oppiaceo, per evitare rischi di sovradosaggio del nuovo analgesico.
Uso nei pazienti anziani
Dati derivanti da studi con somministrazione endovenosa di fentanil suggeriscono che i pazienti anziani possono avere una clearance ridotta, un’emivita più lunga e possono essere più sensibili al farmaco rispetto ai pazienti giovani. Gli anziani, i cachettici o i pazienti debilitati devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda i sintomi di tossicità legati al fentanil e se necessario la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Metodo di somministrazione
Nei bambini piccoli, come zona di applicazione del cerotto è preferibile la parte superiore della schiena in modo da minimizzare il rischio di rimozione del cerotto da parte del bambino.
Ragazzi a partire dai 16 anni in su: seguire il dosaggio previsto per gli adulti.
Bambini da 2 ai 16 anni.
Fentalgon deve essere somministrato solo a pazienti pediatrici con tolleranza agli oppiacei (età da 2 a 16 anni) e che stanno già ricevendo dosi equivalenti ad almeno 45 mg/die di morfina orale. Nei pazienti pediatrici, per passare dal trattamento con oppiacei orali o parenterali a Fentalgon, fare riferimento alla Tabella 4 Dose raccomandata di Fentalgon basata sulla dose orale giornaliera di morfina.
Tabella 4: Dose raccomandata di Fentalgon basata sulla dose orale giornaliera di morfina¹
Dose orale di morfina in 24 ore (mg/die) | Dose di Fentalgon (mcg/ora) |
Per i pazienti pediatrici² | Per i pazienti pediatrici |
45–134 | 25 |
¹ Questi intervalli di dosi giornaliere di morfina orale sono stati usati, negli studi clinici, come base per la conversione a Fentalgon | |
² La conversione a Fentalgon per dosi superiori a 25 mcg/ora è la stessa sia per pazienti adulti sia per pazienti pediatrici |
Per i bambini che ricevono più di 90 mg/die di morfina orale, sono al momento disponibili dagli studi clinici solo informazioni limitate. Negli studi in pediatria, la dose necessaria di fentanil cerotto transdermico è stata calcolata in modo conservativo: 30–44 mg/die di morfina orale o la sua dose equivalente di oppiacei è stata sostituita da un cerotto di Fentalgon 12 mcg/ora. Si noti che questo schema di conversione per i bambini si applica solo al passaggio dalla morfina orale (o dal suo equivalente) a Fentalgon cerotto. Lo schema di conversione non deve essere usato al contrario, ossia per il passaggio da Fentalgon cerotto ad altri oppiacei, perché può verificarsi un sovradosaggio.
L’effetto analgesico della prima dose di Fentalgon cerotto non sarà ottimale entro le prime 24 ore. Pertanto durante le 12 ore successive all’applicazione di Fentalgon cerotto, i pazienti dovranno regolarmente ricevere la precedente dose di analgesici. Nelle successive 12 ore, questi analgesici dovranno essere somministrati al bisogno.
Poiché il picco dei livelli sierici di fentanil si ha dalla 12 alle 24 ore dall’inizio del trattamento, il monitoraggio dei pazienti per gli eventi avversi, che possono includere l’ipoventilazione, è raccomandato almeno fino 48 ore dopo l’inizio della terapia con Fentalgon o dopo l’incremento della sua dose (Vedere anche paragrafo 4.4).
Aggiustamento della dose e terapia di mantenimento
Se l’effetto analgesico di Fentalgon è insufficiente, devono essere somministrati morfina supplementare o un altro oppiaceo di breve durata. A seconda della necessità di analgesico addizionale e dell’intensità del dolore nel bambino, si può decidere di aumentare la dose.
Il prodotto deve essere usato solo come parte di un trattamento integrato del dolore in casi in cui il paziente è adeguatamente assistito dal punto di vista medico, sociale e psicologico.
Il trattamento con Fentalgon deve essere iniziato solo da un medico esperto che ha familiarità con la farmacocinetica del fentanil cerotti transdermici e con il rischio di grave ipoventilazione.
FENTALGON NON DEVE ESSERE USATO NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO O POST OPERATORIO perché l’aggiustamento della dose non è possibile durante l’uso a breve termine, E PUò ESSERCI IL rischio di grave depressione respiratoria.
I PAZIENTI CHE HANNO MANIFESTATO EVENTI AVVERSI GRAVI DOVREBBERO ESSERE MONITORATI PER ALMENO 24 ORE DOPO L’INTERRUZIONE DI FENTALGON, IN QUANTO LE CONCENTRAZIONI PLASMATICHE DEL FENTANIL DIMINUISCONO GRADUALMENTE E SI RIDUCONO DI CIRCA IL 50% DOPO 17 ORE (DA 13 A 22 ORE) (vedere paragrafo 5.2).
Tipi differenti di cerotti di fentanil non sono intercambiabili nello stesso paziente.
Pertanto, tale sostituizione non deve essere effettuata senza consultare un medico esperto.
Fentalgon deve essere tenuto lontano dalla vista e dalla portata dei bambini sia prima che dopo l’uso.
Non tagliate i cerotti di Fentalgon, un cerotto tagliato o danneggiato non deve essere utilizzato.
L’uso di Fentalgon in pazienti che ricevevano un trattamento con oppiacei per la prima volta è stato associato a rari casi di grave depressione respiratoria o decesso.
In tali pazienti, la possibilità di grave depressione respiratoria, anche a rischio di vita, esiste anche se viene utilizzata la dose più bassa di Fentalgon.
L’uso di Fentalgon è raccomandato in pazienti che hanno dimostrato tolleranza agli oppiacei (vedere paragrafo 4.2).
Quando Fentalgon viene somministrato per un dolore cronico intrattabile che richiede un trattamento prolungato, si raccomanda al medico di definire l’efficacia del trattamento stesso, in termini di riduzione del dolore e miglioramento funzionale, secondo le linee guida sulla terapia del dolore applicate a livello locale. Se questi obbiettivi non vengono raggiunti, il medico ed il paziente dovrebbero accordarsi per sospendere il trattamento.
Nel dolore cronico non canceroso, può essere preferibile iniziare il trattamento con oppiacei a rilascio immediato (ad es. morfina) e prescrivere il fentanil cerotto transdermico dopo la determinazione dell’efficacia e della dose ottimale dell’oppiaceo.
Se sono necessarie dosi superiori a quelle equivalenti a 500 mg di morfina, si raccomanda un riesame della terapia oppiacea.
Le reazioni avverse più comuni dopo somministrazione alle dosi usuali sono sonnolenza, confusione, nausea, vomito e stitichezza. Le prime sono transitorie e la loro causa deve essere indagata se i sintomi persistono. La stitichezza, al contrario, non scompare se il trattamento continua. Tutti questi sintomi sono attesi, specialmente la stitichezza e pertanto possono essere previsti al fine di ottimizzare il trattamento. Spesso possono essere richiesti trattamenti correttivi (vedere paragrafo 4.8).
Riacutizzazione improvvisa del dolore
Gli studi hanno mostrato che quasi tutti i pazienti, nonostante il trattamento con fentanil cerotto, richiedono un trattamento supplementare con potenti medicinali a rilascio rapido per arrestare dolori improvvisi.
Depressione respiratoria
Come per tutti gli altri oppiacei potenti, anche con Fentalgon in alcuni pazienti si può verificare una significativa depressione respiratoria; i pazienti vanno tenuti sotto controllo in caso di insorgenza di tale effetto. La depressione respiratoria può persistere anche dopo la rimozione del cerotto. L’incidenza di tale depressione aumenta con l’incremento del dosaggio di fentanil (vedere paragrafo 4.9). Farmaci attivi sul SNC possono aggravare la depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.5). Il fentanil deve essere usato con cautela ed a dose minore in pazienti con depressione respiratoria pre–esistente.
Interazione con altri farmaci:
Ininbitori del citocromo CYP3A4
L’impiego concomitante di Fentalgon e di inibitori del citocromo P4503A4 (e.g. ritonavir, ketoconazolo, itraconazolo, troleandomicina, claritromicina, eritromicina, nelfinavir, nefazodone, verapamil, diltiazem e amiodarone) può provocare un incremento delle concentrazioni plasmatiche di fentanil, incremento che può accrescere sia l’efficacia che gli effetti collaterali del farmaco, e può causare grave depressione respiratoria. In tali casi, è necessario monitorare con attenzione i pazienti.
Pertanto, l’associazione di fentanil con gli inibitori del citocromo CYP3A4 non è raccomandata, a meno che il paziente non venga attentamente monitorato, in particolare per i segni di depressione respiratoria, ed in caso di necessità il dosaggio non venga ridotto.
Inibitori del reuptake della serotonina (SSRI)
Il fentanil è stato associato all’insorgenza di sindrome serotoninergica, se somministrato in associazione ad altri farmaci serotoninergici, inclusi gli antidepressivi inibitori del reuptake della serotonina, quali fluoxetina, paroxetina, citalopram, sertralina, ecc.
I sintomi della sindrome serotoninergica includono alterazioni dello stato di coscienza (agitazione, allucinazioni, o coma), instabilità neurovegetativa (tachicardia, instabilità pressoria, ipertermia), effetti neuromuscolari (iperreflessia, incoordinazione motoria) o gastroenterici (nausea, vomito, diarrea).
L’associazione richiede quindi cautela, e la terapia va interrotta se compaiono i sintomi della sindrome serotoninergica.
Impiego concomitanti di agonisti/antagonisti misti
L’impiego di buprenorfina, nalbufina o pentazocina in associazione a fentanil non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Malattie polmonari croniche
Nei pazienti con malattie ostruttive croniche o con altre malattie polmonari, il fentanil può causare reazioni avverse più gravi; in tali pazienti gli oppiacei possono ridurre la frequenza respiratoria ed aumentare le resistenze delle vie aeree.
Dipendenza e rischio di abuso
Durante somministrazioni ripetute di oppioidi quali il fentanil, si possono sviluppare tolleranza al farmaco, dipendenza fisica e psicologica. Il rischio di assuefazione dopo somministrazione di oppiacei è comunque raro.
I pazienti con storia di dipendenza da alcool o da farmaci sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare dipendenza da oppiacei.
Tali pazienti possono comunque essere trattati con oppiacei a rilascio ritardato, ma devono essere monitorati per l’insorgenza di segni di uso improprio, abuso o dipendenza da oppiacei. Tali pazienti possono abusare di fentanil come di altri oppiacei. L’abuso o uso improprio intenzionali di fentanil possono esitare in sovradosaggio, anche fatale.
Aumento della pressione intracranica
Fentalgon deve essere usato con cautela nei pazienti che possono essere particolarmente suscettibili all’effetto intracranico della ritenzione dell’anidride carbonica, come quelli con evidenza di ipertensione intracranica, deterioramento della coscienza o coma.
Fentanil deve essere usato con cautela nei pazienti cui è stato diagnosticato tumore cerebrale.
Malattie cardiache
Gli oppiacei possono causare ipotensione, specialmente in pazienti con ipovolemia pertanto deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti con ipotensione e/o pazienti con ipovolemia. L’ipotensione sintomatica o l’ipovolemia preesistenti devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con fentanil. Fentanil può causare bradicardia, pertanto Fentalgon deve essere usato con cautela in pazienti con bradiaritmie.
Compromissione epatica
Il fentanil viene metabolizzato in metaboliti inattivi nel fegato, pertanto i pazienti con malattie epatiche possono presentare un’eliminazione ritardata. I pazienti con malattie epatiche devono essere tenuti sotto attenta osservazione per quanto riguarda i segni della tossicità da fentanil e se necessario la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale
Meno del 10% di fentanil viene escreto sotto forma immodificata nelle urine e, a differenza della morfina, non vi sono metaboliti attivi ad eliminazione renale. I dati ottenuti dopo somministrazione endovena di fentanil in pazienti con insufficienza renale lasciano supporre che il volume di distribuzione di fentanil può essere modificato dalla dialisi e ciò può influire sulle concentrazioni nel siero. Se si dovesse somministrare fentanil transdermico a pazienti con insufficienza renale, questi devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza per quanto riguarda i segni della tossicità da fentanil ed il dosaggio deve essere ridotto, se necessario.
Pazienti con febbre/fonti esterne di calore
Dati di farmacocinetica suggeriscono che le concentrazioni seriche di fentanil possono aumentare di circa un terzo se la temperatura cutanea aumenta a 40°. Pertanto, i pazienti con febbre devono essere monitorati per l’insorgenza di effetti collaterali, e la dose di Fentalgon deve essere ridotta, se necessario.
La quantità di fentanil rilasciata dal cerotto può incrementare se aumenta la temperatura, con rischio di sovradosaggio anche fatale.
Uno studio di farmacologia clinica condotto in volontari adulti sani ha dimostrato che l’applicazione di calore sul cerotto di fentanil aumenta i valori medi di AUC del 120%, e i valori medi di Cmax del 61%.
Tutti i pazienti devono essere avvisati di evitare di esporre il sito di applicazione del cerotto a fonti di calore esterno, quali cuscini riscaldanti, borse d’acqua calda, coperte elettriche, letti riscaldati, lampade riscaldanti o abbronzanti, intensa esposizione al sole, prolungati bagni caldi, sauna o vasche ad idromassaggio, poiché c’è il rischio di aumento del rilascio di farmaco dal cerotto, provocato dall’aumento di temperatura.
Esposizione accidentale al farmaco da trasferimento del cerotto
Il trasferimento accidentale del cerotto di fentanil alla cute di un soggetto non–utilizzatore (particolarmente nei bambini) mentre si dorme nello stesso letto o in caso di stretto contatto fisico con un utilizzatore, può causare un’overdose da oppiacei per il non–utilizzatore. I pazienti devono essere allertati che, in caso di trasferimento accidentale, il cerotto deve essere rimosso immediatamente dalla cute del non–utilizzatore (vedere paragrafo 4.9 Overdose).
Pazienti anziani
I risultati di studi con somministrazione endovenosa di fentanil suggeriscono che i pazienti anziani possono presentare una minore capacità di eliminazione, un’emivita del farmaco prolungata e una maggiore ipersensibilità al farmaco rispetto a pazienti più giovani. Pertanto, i pazienti anziani trattati con Fentalgon vanno tenuti sotto attento controllo per i sintomi di tossicità da fentanil e il dosaggio deve essere ridotto, se necessario (vedere sezione 5.2).
Tratto gastrointestinale
Gli oppiacei aumentano il tono e riducono la motilità delle cellule lisce della tratto gastrointestinale. Il conseguente prolungamento del tempo di transito intestinale può essere responsabile dell’effetto costipante del Fentalgon. I pazienti devono essere consigliati sulle misure da prendere per prevenire la stitichezza; va anche considerato l’impiego preventivo di lassativi. Ulteriore cautela deve essere adottata nei pazienti con stitichezza cronica. Se viene sospettato o diagnosticato un ileo paralitico, il trattamento con Fentalgon deve essere sospeso.
Uso pediatrico
Fentalgon non deve esser somministrato a pazienti che non sono già in trattamento con oppioidi (vedere paragrafo 4.2). Vi è il rischio di ipoventilazione grave, tale da porre il paziente a rischio di vita; tale rischio è indipendente dalla dose del Fentalgon transdermico utilizzato (vedere tabella 2 e 4, paragrafo 4.2).
L’uso di Fentalgon non è stato studiato in bambini al di sotto dei 2 anni di età. Fentalgon deve essere somministrato solo a bambini al di sopra dei 2 anni di età già tolleranti agli oppiacei (vedere paragrafo 4.2). Fentalgon non deve essere usato in bambini al di sotto dei 2 anni di età.
Per evitare l’ingestione accidentale nei bambini, scegliere con cautela il sito di applicazione per Fentalgon cerotto (vedere paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione) e monitorare attentamente l’adesione del cerotto.
Eliminazione dei cerotti usati
I cerotti usati possono contenere significative quantità di farmaco. Pertanto, dopo la loro rimozione i cerotti devono essere piegati in due, con il lato adesivo verso l’interno e non esposto all’esterno, e quindi eliminati, lontano dalla portata dei bambini e secondo quanto previsto nelle istruzioni contenute nella confezione.
Allattamento
Poichè il farmaco è escreto nel latte materno, l’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Fentalgon (Vedi paragrafo 4.6)
Pazienti con miastenia grave
Possono comparire reazioni non epilettiche (mio)cloniche. Si deve usare cautela nel trattamento di pazienti con miastenia grave.
La sicurezza del fentanil in gravidanza non è stata stabilita. Studi sugli animali hanno dimostrato una certa tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il rischio potenziale nell’uomo, sebbene altre formulazioni di fentanil, somministrato endovena come anestetico, ha mostrato di passare la barriera placentare, nelle prime fasi della gravidanza. Si raccomanda di non usare fentanil in gravidanza a meno che non sia strettamente indispensabile.
L’uso prolungato di fentanil durante la gravidanza può causare sindrome da astinenza nel neonato.
L’uso di fentanil durante il travaglio ed il parto (incluso parto cesareo) non è consigliato in quanto fentanil non è indicato nel dolore operatorio acuto (vedi paragrafi 4.3. e 4.4); inoltre, il fentanil attraversa la barriera placentare e può provocare depressione respiratoria nel neonato.
Fentanil viene escreto nel latte materno e può provocare sedazione e depressione respiratoria nel lattante; pertanto è necessario interrompere l’allattamento durante il trattamento e per almeno 72 ore dopo la rimozione di Fentalgon (vedere anche al paragrafo 4.4).
La sicurezza di impiego del fentanil per via transdermica è stata valutata su 1854 pazienti adulti o in età pediatrica, che hanno preso parte a 11 studi clinici in doppio cieco fentanil [placebo o controllo attivo] e/o in aperto fentanil [senza controllo o con controllo attivo] nel trattamento del dolore cronico, anche da cancro. Questi pazienti hanno assunto almeno una dose di fentanil, e hanno riferito eventuali effetti indesiderati.
Sulla base dei dati cumulativi raccolti in questi studi clinici, le reazioni avverse più frequentemente riportate sono state (in percentuale di incidenza): nausea (35,7%), vomito (23,2%), stipsi (23,1%), sonnolenza (15,0%), capogiri (13,1%), cefalea (11,8%) e insonnia (10,2%).
Le reazioni avverse riportate con l’uso di fentanil sia negli studi clinici, incluse le reazioni avverse riportate qui sopra, che nell’esperienza post–marketing, sono elencate qui di seguito nella tabella A.
Le frequenze sono riportate in accordo alla seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili negli studi clinici).
Tabella A: reazioni avverse in pazienti adulti ed in età pediatrica | |||||
Classificazione per sistemi e organi | Reazioni avverse da farmaco | ||||
Frequenza | |||||
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non Noto | |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Shock anafilattico, reazione anafilattica, reazione anafilattoide | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||||
Disturbi psichiatrici | Insonnia, sonnolenza | Depressione, ansia, stato confusionale, allucinazioni | Agitazione, disorientamento, umore euforico | ||
Patologie del sistema nervoso | Capogiri, cefalea | Tremore, parestesia | Ipoestesia, convulsioni (incluse convulsioni cloniche e da grande male), amnesia, riduzione del livello di coscienza, perdita di coscienza | ||
Patologie dell’occhio | Visione offuscata | Miosi | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | ||||
Patologie cardiache | Palpitazioni, tachicardia | Bradicardia, cianosi | |||
Patologie vascolari | Ipertensione | Ipotensione | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Depressione respiratoria, distress respiratorio | Apnea, ipoventilazione | Bradipnea | |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, stipsi | Diarrea, bocca secca, dolore addominale, dolore addominale superiore, dispepsia | Ileo | Subileo | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Iperidrosi, prurito, rash, eritema | Eczema, dermatite allergica, patologie della pelle, dermatiti, dermatiti da contatto | |||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | Contrazioni muscolari | |||
Patologie renali e urinarie | Ritenzione urinaria | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile, disfunzioni sessuali | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, edema periferico, astenia, malessere, sensazione di freddo | Reazione nel sito di applicazione, malattia simil–influenzale, sensazione di modificazioni della temperatura corporea, ipersensibilità nel sito di applicazione, sindrome da sospensione, febbre | Dermatite nel sito di applicazione, eczema nel sito di applicazione. |
Popolazione pediatrica
Il profilo degli eventi avversi in bambini e adolescenti trattati con Fentalgon è simile a quello osservato negli adulti. Non è stato identificato nessun rischio nella popolazione pediatrica, al di là di quello atteso con l’uso di oppiacei del dolore associato a gravi malattie. Non sembra essere presente alcun rischio specifico correlato al corretto uso di Fentalgon nei bambini da 2 anni in su.
Gli eventi avversi Molto comuni riscontrati nella popolazione pediatrica durante gli studi clinici sono febbre, vomito e nausea.
La sicurezza di impiego del fentanil per via transdermica è stata valutata su 289 pazienti in età pediatrica (<18 anni), che hanno preso parte a 3 studi clinici nel trattamento del dolore cronico, anche da cancro. Questi pazienti hanno assunto almeno una dose di fentanil, e hanno riferito eventuali effetti indesiderati. Sebbene i criteri di arruolamento in questi studi prevedessero un’età superiore a 2 anni, 2 bambini in questi studi hanno ricevuto la prima dose di fentanil all’età di 23 mesi.
Sulla base dei dati cumulativi raccolti in questi 3 studi clinici in pediatria, le reazioni avverse più frequentemente riportate (con incidenza >10%) sono state: vomito (33,9%), nausea (23,5%), cefalea (16,3%), stipsi (13,5%), diarrea (12,8%) e prurito (12,8%).
Le reazioni avverse riportate con l’uso di fentanil negli studi clinici condotti in pediatria sono elencate qui di seguito in tabella B.
Le frequenze sono riportate in tabella B in accordo alla convenzione già utilizzata per la tabella A.
Tabella B: reazioni avverse raccolte in studi clinici in pazienti in età pediatrica | ||||
Classificazione per sistemi e organi | Reazioni avverse da farmaco | |||
Frequenza | ||||
Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100, <1/10) | Non comune (≥1/1.000, <1/100) | ||
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | |||
Disturbi psichiatrici | Insonnia, sonnolenza, depressione, ansia, allucinazioni | Stato confusionale | ||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Capogiri, tremore, ipoestesia | Parestesia | |
Patologie dell’occhio | Miosi | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | |||
Patologie cardiache | Cianosi | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Depressione respiratoria | |||
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, stipsi, siarrea | Bocca secca, dolore addominale, dolore addominale superiore | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito | Iperidrosi, rash, eritema | Eczema, dermatite allergica, patologie della pelle, dermatiti da contatto | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | |||
Patologie renali e urinarie | Ritenzione urinaria | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, edema periferico, astenia, reazione nel sito di applicazione | Sindrome da sospensione, malattia simil–influenzale |
Come altri analgesici oppiacei, l’uso prolungato di FENTALGON può sviluppare tolleranza, dipendenza fisica e psicologica (vedere paragrafo 4.4).
In alcuni pazienti, in seguito alla conversione del precedente trattamento da oppioidi a fentanil, o all’improvvisa sospensione della terapia, possono verificarsi sintomi della sindrome da astinenza da oppiacei (come nausea, vomito, diarrea, ansia e brividi) (vedere paragrafo 4.2). Sono stati riportati molto raramente casi di neonati con sindrome da sospensione neonatale, la cui madre era in terapia cronica con fentanil durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Strato adesivo del farmaco: Poly(2–ethylhexylacrylate, vinylacetate) (50:50)
poly[2–ethylhexyl)acrylate–co–methylacrylate–co–acrylicacid–co(2,3–epoxypropyl)methacrylate] (61.5:33:5. 5:0.02)
dodecan–1–ol
Membrana che controlla il rilascio
Film di poliestere, trattato con silicone
Strato di supporto
Film colorato di poliestere/etilen–vinil–acetato.
Inchiostro da stampa
Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.