Principio attivo:Diclofenac sodico
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • artrite reumatoide
  • spondilite anchilosante
  • artrosi
  • flogosi
  • dismenorrea
  • trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acuti
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    Posologia

    Come regola il dosaggio iniziale giornaliero è di 100–150 mg. In casi più lievi, nonché nelle terapie a lungo termine, di solito sono sufficienti 100 mg al giorno.

    Il dosaggio giornaliero dovrebbe essere prescritto in 2–3 dosi frazionate.

    Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi indicati.

    Diclofenac EG non deve essere somministrato ai bambini di età inferiore a 14 anni.

    DICLOFENAC EG 50 mg compresse gastroresistenti

    Terapia d’attacco 1 compressa tre volte al giorno; terapia di mantenimento 1 compressa due volte al giorno.

    Le somministrazioni è preferibile che avvengano durante o dopo i pasti.

    Nella dismenorrea primaria il dosaggio giornaliero, che va adattato individualmente, è di 50–150 mg; inizialmente si dovrebbe somministrare una dose di 50–100 mg e, se necessario, aumentarla nel corso di molti cicli mestruali, fino ad un massimo di 150 mg al giorno. Il trattamento dovrebbe iniziare alla comparsa dei primi sintomi e, in base alla sintomatologia, continuare per qualche giorno. Il dosaggio giornaliero andrà suddiviso in 2–3 somministrazioni.

    DICLOFENAC EG 100 mg supposte

    1–2 supposte al giorno.

    Per eliminare il dolore notturno e la rigidità mattutina la terapia rettale può essere associata alla terapia orale: è consigliabile assumere una compressa a colazione e la supposta preferibilmente alla sera.

    DICLOFENAC EG 75 mg/3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare

    Per gli adulti la posologia è generalmente una fiala al giorno, iniettata per via intramuscolare in profondità del quadrante supero–esterno della natica. Eccezionalmente, in casi gravi (coliche), si possono somministrare due iniezioni al giorno (una in ciascuna natica), separate da un intervallo di alcune ore. Alternativamente è possibile combinare una fiala con altre forme di DICLOFENAC EG, fino ad un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg.

    Il DICLOFENAC EG 75 mg/3 ml soluzione iniettabile non dovrebbe essere somministrato per più di due giorni; se necessario, il trattamento può essere continuato con DICLOFENAC EG compresse o supposte.

    L’uso del prodotto è limitato agli adulti.

    DICLOFENAC EG 100 mg compresse a rilascio prolungato

    Una compressa al giorno. Se necessario, il dosaggio giornaliero può essere aumentato a 150 mg prescrivendo anche Diclofenac EG 50 mg compresse gastroresistenti. Qualora i sintomi fossero più marcati durante la notte o al mattino, Diclofenac EG 100 mg compresse a rilascio prolungato dovrebbe essere assunto preferibilmente la sera. Le compresse vanno assunte intere, con un po’ di liquido, preferibilmente durante i pasti.

    Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • metabisolfito
  • insufficienza cardiaca congestizia
  • cardiopatia ischemica
  • ulcera gastrica o duodenale
  • perforazione
  • insufficienza renale e/o epatica grave
  • gravidanza
  • allattamento
  • età pediatrica
  • diuretica
  • emorragie in atto
  • diatesi emorragica
  • diclofenac
  • dopo
  • acido acetilsalicilico
  • asmatici
  • orticaria
  • riniti
  • emorragia gastrointestinale
  • emorragia/ulcera peptica ricorrente
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    Interazioni
  • digossina
  • litio
  • metotrexate
  • dopo
  • salicilati
  • tolbutamide
  • antidiabetici
  • prostaglandine
  • ciclosporina
  • corticosteroidi
  • antinfiammatori
  • warfarin
  • agenti antiaggreganti
  • antipertensivi
  • diuretici
  • betabloccanti
  • antipertensivo
  • antagonista dell’angiotensina
  • antagonisti dell’angiotensina
  • chinolonici
  • stati segnalati
  • chinoloni
  • fenitoina
  • colestiramina
  • sulfinpirazone
  • voriconazolo
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    Avvertenze

    L’uso di diclofenac in concomitanza con altri FANS sistemici, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo–ossigenasi– 2, deve essere evitato a causa della mancanza di qualsiasi evidenza che dimostri benefici sinergici e sulla base di potenziali effetti indesiderati additivi.

    Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di sterilizzazione, asepsi e antisepsi.

    Effetti epatici

    In caso di prescrizione di Diclofenac a pazienti affetti da insufficienza epatica è necessaria stretta sorveglianza medica, in quanto la loro condizione può essere esacerbata.

    Come con altri FANS, incluso diclofenac, possono aumentare i valori di uno o più enzimi epatici. Durante trattamenti prolungati con Diclofenac sono indicati come misura precauzionale regolari controlli della funzionalità epatica. Se i parametri di funzionalità epatica risultano persistentemente alterati o peggiorati, se si sviluppano segni clinici o sintomi consistenti di epatopatia, o se si verificano altre manifestazioni (per es. eosinofilia, rash), il trattamento con Diclofenac deve essere interrotto. Un’epatite con l’uso di diclofenac può verificarsi senza sintomi prodromici.

    Particolare cautela deve essere posta nell’uso di Diclofenac nei pazienti con porfiria epatica, in quanto potrebbe scatenare un attacco.

    Effetti renali

    Poiché in associazione alla terapia con FANS, incluso diclofenac, sono stati riportati ritenzione di fluidi ed edema è richiesta particolare cautela in caso di insufficienza cardiaca o renale, storia di ipertensione, negli anziani, in pazienti in trattamento concomitante con diuretici o con medicinali che possano influire significativamente sulla funzionalità renale e in quei pazienti con una sostanziale deplezione del volume extracellulare dovuta a qualsiasi causa (per es. prima o dopo interventi chirurgici maggiori) (vedere paragrafo 4.3). In tali casi, quando si somministra Diclofenac si raccomanda per precauzione il monitoraggio della funzionalità renale. L’interruzione della terapia è normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pretrattamento.

    Il DICLOFENAC EG 75 mg/3 ml soluzione iniettabile non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico. Inoltre, superati i primi due giorni di terapia, è opportuno passare all’impiego di preparazioni di uso non parenterale, che, pur offrendo qualitativamente gli stessi effetti collaterali, sono meno inclini ad indurre reazioni gravi. L’eventuale impiego del farmaco per un più prolungato periodo di trattamento è consentito solo negli ospedali e case di cura.

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

    L’uso del DICLOFENAC EG 75 mg/3 ml soluzione iniettabile in prossimità del parto determina il ritardo del parto stesso; inoltre il farmaco può provocare, se somministrato in tale periodo, alterazioni della emodinamica del piccolo circolo del nascituro, con gravi conseguenze per la respirazione.

    Diclofenac soluzione iniettabile non deve essere somministrato a bimbi prematuri o neonati. L’alcool benzilico può causare reazioni tossiche ed anafilattoidi in lattanti e bambini fino a 3 anni. Questo riguarda solo le formulazioni EV.

    Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

    Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con positiva storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di diclofenac (specialmente ad alte dosi, 150 mg/die ed in trattamenti a lungo termine) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus).

    I pazienti che presentano significativi fattori di rischio di eventi cardiovascolari (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con diclofenac solo dopo attenta considerazione.

    Dato che i rischi cardiovascolari del diclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell’esposizione, si devono usare la minima durata possibile e la minima dose giornaliera efficace. La risposta alla terapia e la necessità del miglioramento dei sintomi devono essere rivalutate periodicamente.

    Effetti ematologici

    Durante trattamenti prolungati con diclofenac, come con altri FANS, sono raccomandati controlli della crasi ematica.

    Come altri FANS, Diclofenac può inibire temporaneamente l’aggregazione piastrinica. Pazienti con difetti di emostasi devono essere attentamente monitorati.

    Anziani: sul piano medico di base è richiesta cautela negli anziani. In particolare, nei pazienti anziani fragili o in quelli con un basso peso corporeo, si raccomanda l’utilizzo della più bassa dose efficace.

    I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2).

    Effetti gastrointestinali

    Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, incluso diclofenac, sono state riportate e possono comparire in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.

    Esse hanno in genere conseguenze più gravi negli anziani. Se in pazienti in terapia con diclofenac compaiono sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione, il medicinale deve essere interrotto.

    Come con tutti i FANS, incluso diclofenac, è obbligatoria una stretta sorveglianza medica e particolare cautela deve essere usata nel prescrivere Diclofenac a pazienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indicativa di ulcerazioni gastriche o intestinali, sanguinamento o perforazione (vedere paragrafo 4.8). Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Per ridurre il rischio di tossicità GI in pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani il trattamento dovrebbe essere iniziato e mantenuto con la più bassa dose efficace.

    L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che richiedono l’uso concomitante di medicinali contenenti basse dosi di acido acetilsalicilico (ASA)/aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5).

    Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.

    È raccomandata cautela in pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi sistemici, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedere paragrafo 4.5).

    Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn deve essere esercitata una stretta sorveglianza medica e cautela poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8).

    Come con altri FANS, possono in rari casi verificarsi anche reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, senza una precedente esposizione al diclofenac.

    Come altri FANS, Diclofenac può mascherare i segni e i sintomi di infezioni a causa delle sue proprietà farmacodinamiche.

    Asma preesistente

    In pazienti con asma, rinite allergica stagionale, rigonfiamento della mucosa nasale (p. es. polipi nasali), malattie polmonari ostruttive croniche o infezioni croniche del tratto respiratorio (specialmente se collegate a sintomi simili alla rinite allergica), sono più frequenti che in altri pazienti reazioni ai FANS quali esacerbazioni dell’asma (cosiddetta intolleranza agli analgesici/asma da analgesici), edema di Quincke o orticaria. Si raccomanda pertanto speciale precauzione in tali pazienti (predisporsi all’emergenza). Questo vale anche per i pazienti allergici ad altre sostanze, per es. con reazioni cutanee, prurito o orticaria.

    Diclofenac soluzione iniettabile: si raccomanda particolare cautela quando Diclofenac è utilizzato per via parenterale in pazienti con asma bronchiale, in quanto i sintomi possono essere esacerbati.

    Per la interazione con il metabolismo dell’acido arachidonico, il farmaco può determinare in asmatici e soggetti predisposti crisi di broncospasmo ed eventualmente shock ed altri fenomeni allergici.

    Effetti cutanei

    Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8).

    Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio per queste reazioni: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Diclofenac EG deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

    L’uso di Diclofenac EG, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

    La somministrazione di Diclofenac EG dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità

    Informazioni importanti su alcuni eccipienti

    Le compresse gastroresistenti di Diclofenac contengono lattosio e quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio/galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Il sodio metabisolfito presente nella soluzione iniettabile può provocare particolarmente negli asmatici, isolate gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

    Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post–impianto e di mortalità embrione–fetale.

    Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il diclofenac è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

    – tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

    – disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo–idroamnios;

    la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

    – possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;

    – inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio

    Conseguentemente, il diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

    Allattamento:

    Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Pertanto, Diclofenac non deve essere somministrato durante l’allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante.

    Fertilità

    Come per altri FANS, l’uso di Diclofenac può alterare la fertilità femminile e non è raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di Diclofenac in donne che abbiano difficoltà di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull’infertilità.

    Effetti Collaterali

    Specie all’inizio del trattamento possono verificarsi disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, flatulenza. Qualora dovessero subentrare disturbi più gravi, in particolare dolori epigastrici o emorragie gastrointestinali manifeste od occulte (feci scure), deve essere consultato il medico.

    Raramente in qualche soggetto l’uso delle supposte può provocare comparsa di fenomeni collaterali locali o transitori (bruciori, tenesmo).

    Per ogni altra evenienza che dovesse insorgere durante il trattamento informare il proprio medico.

    Effetti gastrointestinali: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale, possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4).

    Le reazioni avverse (Tabella 1) sono elencate per frequenza, per prima la più frequente, utilizzando la seguente convenzione: comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.

    I seguenti effetti indesiderati includono quelli riportati con l’uso a breve o a lungo termine.

    Tabella 1

    Patologie del sistema emolinfopoietico  
    Molto raro trombocitopenia, leucopenia, anemia (compresa l’anemia emolitica e aplastica), agranulocitosi.
    Disturbi del sistema immunitario  
    Raro ipersensibilità, reazioni anafilattiche e anafilattoidi (comprese ipotensione e shock).
    Molto raro edema angioneurotico (incluso edema facciale).
    Disturbi psichiatrici  
    Molto raro disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilità, reazioni psicotiche
    Patologie del sistema nervoso  
    Comune cefalea, capogiri
    Raro Sonnolenza
    Molto raro parestesie, compromissione della memoria, convulsioni, ansietà, tremori, meningite asettica, alterazioni del gusto, accidenti cerebrovascolari
    Patologie dell’occhio  
    Molto raro disturbi della visione, visione offuscata, diplopia
    Patologie dell’orecchio e del labirinto  
    Comune Vertigini
    Molto raro tinnito, peggioramento dell’udito
    Patologie cardiache  
    Molto raro palpitazioni, dolore toracico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico
    Patologie vascolari  
    Molto raro ipertensione, vasculite
    Patologie respiratorie, toraciche e Mediastiniche  
    Raro asma (compresa dispnea)
    Molto raro Polmonite
    Patologie gastrointestinali  
    Comune Nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale flatulenza, anoressia
    Raro gastrite, emorragia gastrointestinale, ematemesi, diarrea emorragica, melena, ulcera gastrointestinale (con o senza sanguinamento o perforazione)
    Molto raro Colite (compresa colite emorragica ed esacerbazione di colite ulcerativa o morbo di Crohn), costipazione, stomatite (inclusa stomatite ulcerativa), glossite, disturbi esofagei, stenosi intestinale diaframma–simile, pancreatite
    Patologie epatobiliari  
    Comune Aumento delle transaminasi
    Raro Epatite, ittero, disturbi epatici
    Molto raro Epatite fulminante, necrosi epatica, insufficienza Epatica
    Patologie della cute e del tessuto Sottocutaneo  
    Comune Rash.
    Raro Orticaria
    Molto raro Eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), dermatite esfoliativa, perdita di capelli, reazione di fotosensibilità, porpora, porpora allergica, prurito
    Patologie renali e urinarie  
    Molto raro Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria, sindrome nefrotica, nefriti interstiziali, necrosi papillare renale.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  
    Comune Reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, indurimento al sito di iniezione (per Diclofenac soluzione iniettabile) Irritazione al sito di applicazione (per Diclofenac supposte) Necrosi al sito di iniezione (per Diclofenac soluzione iniettabile)
    Raro Edema
    Infezioni ed infestazioni  
    Molto raro Ascesso al sito d’iniezione (per Diclofenac soluzione iniettabile).

    Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio, infarto miocardico o ictus) associati all’uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/dì) e al trattamento a lungo termine (per controindicazioni e avvertenze speciali e precauzioni di’impiego vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    DICLOFENAC EG 50 mg compresse gastroresistenti

    Eccipienti:

    amido di mais, magnesio stearato, silice precipitata, lattosio, cellulosa microcristallina, povidone, sodio carbossimetilamido, dietilftalato, talco, polisorbato 80, ossido di ferro (E 172), etilacrilato–metilmetacrilato.

    DICLOFENAC EG 100 mg supposte

    Eccipienti:

    gliceridi semisintetici solidi.

    DICLOFENAC EG 75 mg/3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare

    Eccipienti:

    mannite, sodio metabisolfito, alcool benzilico, propilenglicole, sodio idrossido, acqua.

    DICLOFENAC EG 100 mg compresse a rilascio prolungato

    Eccipienti:

    magnesio stearato, povidone, ipromellosa, ossido di ferro (E 172), talco, titanio diossido, mannitolo, cellulosa microcristallina, dietilftalato.

    Conservazione

    Nessuna particolare condizione di conservazione.

    Solo per le fiale: conservare nella confezione originale, al riparo dalla luce e da fonti di calore