Principio attivo:Perindopril arginina/amlodipina besilato
Gruppo terapeutico:Ace inibitori, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione essenziale
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    Posologia

    Uso orale.

    Una compressa al giorno come dose singola, da assumere preferibilmente al mattino e comunque prima di un pasto.

    L’associazione in dose fissa non è idonea per la terapia iniziale.

    Se è richiesta una modifica della posologia, si può modificare la dose di Coverlam o prendere in considerazione di eseguire un aggiustamento individuale con una associazione libera.

    Popolazioni speciali

    Pazienti con insufficienza renale e anziani

    L’eliminazione del perindoprilato è ridotta negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale. Pertanto il consueto follow–up medico includerà il monitoraggio frequente della creatinina e del potassio.

    Coverlam può essere somministrato ai pazienti con Clcr ≥ 60ml/min e non è idoneo per i pazienti con Clcr < 60ml/min. In questi pazienti si raccomanda di eseguire un aggiustamento individuale della dose con i monocomposti.

    Amlodipina usata a dosaggi analoghi in pazienti anziani e giovani è ugualmente ben tollerata. Nei pazienti anziani si raccomandano i dosaggi normalmente utilizzati, ma l’aumento di dosaggio va considerato con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Modificazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlate con il grado di compromissione renale. Amlodipina non è dializzabile.

    Pazienti con insufficienza epatica

    Non sono stati stabiliti dosaggi specifici per pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; pertanto la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela e deve partire dal dosaggio più basso(vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Per individuare la dose ottimale di inizio e la dose di mantenimento nei pazienti con compromissione epatica, i pazienti devono essere titolati individualmente usando combinazione libera di amlodipina e perindopril. La farmacocinetica di amlodipina non è stata studiata nei pazienti con insufficienza epatica grave. Nei pazienti con insufficienza epatica grave il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio più basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio.

    Popolazione pediatrica

    Coverlam non deve essere somministrato a bambini ed adolescenti in quanto, in questi ultimi, non sono state accertate l’efficacia e la tollerabilità del perindopril e dell’amlodipina in associazione.

    Controindicazioni
  • altro
  • angioedema
  • gravidanza
  • diabete mellito
  • shock cardiogeno
  • dopo
  • infarto
  • componente
  • p
  • ipersensibilità a uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • agente
  • diuretici
  • spironolattone
  • triamterene
  • amiloride
  • litio
  • antinfiammatori
  • aspirina
  • acido acetilsalicilico
  • antinfiammatorio
  • antipertensivo
  • dopo
  • insulina
  • sulfonamidi
  • ipoglicemizzanti
  • tolleranza al glucosio
  • ipotensivi
  • diuretico
  • simpaticomimetici
  • antiipertensivi
  • altri medicinali
  • macrolidi
  • eritromicina
  • claritromicina
  • verapamil
  • diltiazem
  • rifampicina
  • succo di pompelmo
  • dantrolene
  • calcio
  • agenti
  • anti–ipertensivi
  • interazione
  • atorvastatina
  • digossina
  • warfarin
  • ciclosporine
  • antiipertensivo
  • beta–bloccanti
  • vasodilatatori
  • nitroglicerina
  • nitrati
  • tetracosactide
  • corticosteroidi
  • antipsicotici
  • anestetici
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    Avvertenze

    Tutte le avvertenze relative a ciascun componente, come sotto elencato, si devono applicare anche all’ associazione in dose fissa di Coverlam.

    Relative al perindopril

    Avvertenze speciali

    Ipersensibilità/Angioedema

    Un angioedema al volto, alle estremità, alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe è stato raramente segnalato in pazienti trattati con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina, incluso il perindopril (vedere paragrafo 4.8); ciò può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia . In questi casi, il trattamento con Coverlam deve essere sospeso immediatamente e un monitoraggio appropriato deve essere iniziato e continuato sino alla completa risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui l’edema era limitato al volto e alle labbra, la condizione si è in genere risolta senza trattamento, benché gli antiistaminici siano stati utili per dare sollievo ai sintomi.

    L’angioedema associato ad un edema laringeo può essere fatale. Nel caso di edema alla lingua, alla glottide o alla laringe, che può provocare l’ostruzione delle vie aeree, deve essere prontamente instaurata una terapia di emergenza. Essa può comprendere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento delle vie aeree pervie. Il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico fino alla completa e mantenuta risoluzione dei sintomi.

    I pazienti con una anamnesi di angioedema non legato all’assunzione di un ACE–inibitore potrebbero essere maggiormente a rischio di comparsa di angioedema durante la somministrazione di un ACE–inibitore (vedere paragrafo 4.3).

    Raramente è stato segnalato angioedema intestinale nei pazienti in trattamento con ACE–inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi in assenza di un’anamnesi di angioedema precedente del viso e i livelli di C–1 esterasi erano normali. L’angioedema è stato diagnosticato tramite procedure che includevano TAC addominale o ecografia o con la chirurgia e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell’ACE–inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti in trattamento con ACE–inibitori che presentano dolore addominale (vedere paragrafo 4.8).

    Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL)

    Raramente, i pazienti in terapia con ACE–inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destrano solfato hanno avuto reazioni anafilattoidi a rischio di vita. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con l’ACE–inibitore prima di ogni aferesi.

    Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione

    I pazienti in terapia con ACE–inibitori sottoposti a trattamento di desensibilizzazione (es. veleno di imenotteri) hanno riportato reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate interrompendo temporaneamente la terapia con ACE–inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente.

    Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia

    Neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia sono state riportate in pazienti in trattamento con ACE–inibitori. In pazienti con funzione renale nella norma e senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela nei pazienti con malattie vascolari del collagene, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di questi fattori complicanti, specialmente con una preesistente funzione renale compromessa. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi che, in pochi casi, non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Se il perindopril viene usato in questi pazienti, è consigliabile eseguire controlli periodici della conta leucocitaria e questi pazienti devono essere avvertiti di segnalare immediatamente qualsiasi segno di infezione (ad es. mal di gola, febbre).

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Gravidanza

    La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Precauzioni d’impiego

    Ipotensione

    Gli ACE–inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa. Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata ed è più probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, ad es. in seguito a un trattamento diuretico, ad un regime alimentare a ridotto contenuto di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o affetti da grave ipertensione renina–dipendente (vedere i paragrafi 4.5 e 4.8). In pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, la pressione arteriosa, la funzione renale e i livelli sierici di potassio devono essere monitorati strettamente durante il trattamento con Coverlam.

    Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali un’eccessiva caduta della pressione arteriosa può portare ad un infarto miocardico o ad un evento cerebrovascolare.

    Se dovesse manifestarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata un’infusione endovenosa di soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La comparsa di una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente può avvenire senza difficoltà dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.

    Stenosi della valvola aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica

    Al pari degli altri ACE–inibitori, il perindopril deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d’efflusso del ventricolo sinistro quali la stenosi aortica o la cardiomiopatia ipertrofica.

    Compromissione renale

    Nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina <60 ml/min) è raccomandata una titolazione individualizzata della dose con i monocomponenti (vedere paragrafo 4.2).

    Nei pazienti con insufficienza renale, un regolare controllo del potassio e della creatinina fanno parte della pratica medica corrente (vedere paragrafo 4.8).

    In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un rene solitario trattati con ACE–inibitori, è stato osservato un aumento del tasso ematico di urea e della creatinina sierica, generalmente reversibile con interruzione del trattamento. Ciò è probabile soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa è stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio del tasso ematico di urea e della creatinina sierica, soprattutto quando il perindopril è stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Ciò è più probabile che si verifichi nei pazienti con preesistente compromissione renale.

    Insufficienza epatica

    Raramente, il trattamento con ACE–inibitori è stato associato a una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. Il meccanismo di questa sindrome è sconosciuto. I pazienti in trattamento con ACE–inibitori nei quali compaia ittero o un aumento significativo degli enzimi epatici debbono sospendere l’ACE–inibitore ed essere posti sotto appropriato controllo medico (vedere paragrafo 4.8).

    Razza

    Gli ACE–inibitori provocano la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze.

    Al pari di altri ACE–inibitori, il perindopril può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.

    Tosse

    A seguito di somministrazione di ACE–inibitori è stata riportata la comparsa di tosse. Questa tosse caratteristica è secca, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento. La tosse indotta dagli ACE–inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre diagnosi differenziate di tosse.

    Intervento chirurgico/anestesia

    In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, Coverlam può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima dell’intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia.

    Iperkaliemia

    In alcuni pazienti in terapia con ACE–inibitori, perindopril incluso, è stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. I fattori di rischio per la comparsa di iperkaliemia includono insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, età (> 70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e concomitante uso di diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio o i pazienti che assumono altri farmaci associati ad un aumento del potassio plasmatico (es. eparina). L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o di sostituti del sale contenenti potassio, in particolare in pazienti con compromissione della funzione renale, possono provocare un aumento significativo del potassio plasmatico. L’iperkaliemia può indurre gravi aritmie, qualche volta fatali. Se l’uso concomitante del perindopril e dei farmaci sopra menzionati è ritenuto appropriato, devono essere usati con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio plasmatico (vedere paragrafo 4.5).

    Pazienti diabetici

    In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE–inibitore (vedere paragrafo 4.5).

    Relative all’amlodipina

    Precauzioni d’impiego

    La sicurezza e l’efficacia di amlodipina durante crisi ipertensive non sono state valutate.

    Uso in pazienti con insufficienza cardiaca

    I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela.

    In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe III e IV NYHA) amlodipina è stata associata a un maggior numero di casi di edema polmonare rispetto al placebo (vedere paragrafo 5.1). I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.

    Uso in pazienti con insufficienza epatica

    L’emivita plasmatica di amlodipina è prolungata e i valori dell’AUC sono maggiori in pazienti con funzionalità epatica compromessa; per questi pazienti non sono stati stabiliti specifici dosaggi. Amlodipina dovrebbe quindi essere inizialmente assunta al dosaggio più basso ed usato con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. Nei pazienti con insufficienza epatica grave può essere richiesto un graduale aggiustamento del dosaggio e un attento monitoraggio.

    Uso in pazienti anziani

    Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere considerato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Uso in pazienti con insufficienza renale

    Amlodipina può essere usata a dosaggi normali in tali pazienti. Il grado di compromissione renale non è correlato a variazioni delle concentrazioni plasmatiche di amlodipina. Amlodipina non è dializzabile.

    Relative a Coverlam

    Tutte le avvertenze relative a ciascun singolo componente, sopra elencate, devono essere ritenute applicabili all’associazione fissa COVERLAM.

    Precauzioni d’impiego

    Eccipienti

    Il prodotto contiene lattosio; pertanto i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, sindrome di malassorbimento di glucosio–galattosio o deficienza di Lapp lattasi, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni

    L’associazione di Coverlam e litio, diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio, o dantrolene è sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).

    Gravidanza

    Dati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione sulla gravidanza e l’allattamento COVERLAM non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. COVERLAM è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza.

    COVERLAM non è raccomandato durante l’allattamento. Si deve quindi decidere se interrompere l’allattamento o interrompere COVERLAM considerando l’importanza di questa terapia per la madre.

    Gravidanza

    Relativo al perindopril

    L’uso di ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicità in seguito all’esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. In caso di gravidanza accertata, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.

    È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicità (diminuzione della funzione renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Relativo all’amlodipina

    La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non è stata stabilita.

    Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicità riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 5.3).

    L’uso in gravidanza è raccomandato solo se non esiste un’alternativa più sicura e quando il disturbo comporta rischi importanti per la madre e per il feto.

    Allattamento

    Relativo al perindopril

    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di perindopril durante l’allattamento, perindopril non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

    Relativo all’amlodipina

    Non è noto se l’amlodipina venga escreta nel latte materno. La decisione di continuare/interrompere l’allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con amlodipina deve essere considerata tenendo presente i benefici dell’allattamento per il neonato e i benefici della terapia con amlodipina per la madre.

    Fertilità

    In pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio, sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    In corso di trattamento con perindopril o amlodipina somministrati separatamente, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati, che sono stati classificati in base alla classificazione sistemica organica MedDRA, secondo la seguente frequenza:

    molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classificazione sistemica organica secondo MedDRA Effetti indesiderati Frequenza
    Amlodipina Perindopril
    Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia/neutropenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
    Agranulocitosi o pancitopenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
    Trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
    Anemia emolitica in pazienti con una deficienza congenita di G–6PDH (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
    Diminuzione dell’emoglobina e dell’ematocrito Molto raro
    Disturbi del sistema immunitario Reazione allergiche Molto raro Non comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperglicemia Molto raro
    Ipoglicemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) Non nota
    Disturbi psichiatrici Insonnia Non comune
    Cambiamenti dell’umore (inclusa ansia) Non comune Non comune
    Depressione Non comune
    Disturbi del sonno Non comune
    Confusione Raro Molto raro
    Patologie del sistema nervoso Sonnolenza (specialmente all’inizio del trattamento) Comune
    Capogiri (specialmente all’inizio del trattamento) Comune Comune
    Cefalea (specialmente all’inizio del trattamento) Comune Comune
    Disgeusia Non comune Comune
    Tremore Non comune
    Ipoestesia Non comune
    Parestesia Non comune Comune
    Sincope Non comune
    Ipertonia Molto raro
    Neuropatia periferica Molto raro
    Vertigini Comune
    Patologie dell’occhio Disturbi della visione (inclusa diplopia) Non comune Comune
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito Non comune Comune
    Patologie cardiache Palpitazioni Comune
    Angina pectoris Molto raro
    Infarto miocardico, in qualche modo secondario ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Molto raro
    Aritmia (incluso bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale) Molto raro Molto raro
    Patologie vascolari Vampate Comune
    Ipotensione (ed effetti correlati all’ipotensione) Non comune Comune
    Ictus in qualche modo secondario ad un’eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
    Vasculite Molto raro Non nota
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Non comune Comune
    Rinite Non comune Molto raro
    Tosse Molto raro Comune
    Broncospasmo Non comune
    Polmonite eosinofila Molto raro
    Patologie gastrointestinali Iperplasia gengivale Molto raro
    Dolore addominale, nausea Comune Comune
    Vomito Non comune Comune
    Dispepsia Non comune Comune
    Abitudini intestinali alterate Non comune
    Secchezza delle fauci Non comune Non comune
    Diarrea, costipazione Non comune Comune
    Pancreatite Molto raro Molto raro
    Gastrite Molto raro
    Patologie epatobiliari Epatite, ittero Molto raro
    Epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
    Aumento degli enzimi epatici (nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi) Molto raro
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Edema di Quincke Molto raro
    Angioedema di volto, estremità, labbra, membrane mucose, lingua, glottide e/o laringe (vedere paragrafo 4.4) Molto raro Non comune
    Eritema multiforme Molto raro Molto raro
    Alopecia Non comune
    Porpora Non comune
    Scoloramento della pelle Non comune
    Iperidrosi Non comune Non comune
    Prurito Non comune Comune
    Rash cutaneo, esantema Non comune Comune
    Orticaria Molto raro Non comune
    Sindrome di Stevens–Johnson Molto raro
    Dermatite esfoliativa Molto raro
    Fotosensibilità Molto raro
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Gonfiore alle caviglie Comune
    Artralgia, mialgia Non comune
    Crampi muscolari Non comune Comune
    Mal di schiena Non comune
    Patologie renali e urinarie Disturbi della minzione, nocturia, aumentata frequenza urinaria Non comune
    Compromissione renale Non comune
    Insufficienza renale acuta Molto raro
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza Non comune Non comune
    Ginecomastia Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema Comune
    Affaticamento Comune
    Dolore toracico Non comune
    Astenia Non comune Comune
    Dolore Non comune
    Malessere Non comune
    Esami diagnostici Incremento ponderale, decremento ponderale Non comune
    Aumento dei livelli di bilirubina sierica e degli enzimi epatici Raro
    Aumento dell’urea ematica e della creatinina sierica, iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4) Non nota

    Informazioni aggiuntive relative ad amlodipina

    Sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale.

    Eccipienti

    Lattosio monoidrato

    Cellulosa microcristallina (E460)

    Silice colloidale anidra (E551)

    Magnesio stearato (E470B)

    Conservazione

    Tenere il contenitore ben chiuso per proteggerlo al riparo dall’umidità.

    Conservare nella confezione originale.