Secondo prescrizione medica:
Adulti: da 1000 a 2000 mg, nelle 24 ore.
Bambini: da 30 a 50 mg/kg di peso corporeo, nelle 24 ore.
In caso di infezioni particolarmente gravi, a giudizio del medico, la posologia può essere aumentata.
Per l’impiego intramuscolare il dosaggio potrà essere suddiviso e somministrato ogni 12 ore. Nei casi gravi, è preferibile ripartire la dose complessiva in 3/4 somministrazioni.
La polvere contenuta nei flaconi (1000 mg), va sciolta estemporaneamente con le fiale di solvente a base di lidocaina, fornite nella confezione che devono essere impiegate per via intramuscolare.
Iniezioni endovenose e fleboclisi. Se, per terapia di attacco o casi gravi, il preparato viene prescritto per tali vie di somministrazione, la polvere dei flaconi deve essere sciolta in acqua per preparazioni iniettabili o soluzione fisiologica o soluzione glucosata. Per l’impiego endovenoso, o infusioni lente, il prodotto va somministrato ogni sei ore.
Le soluzioni preparate estemporaneamente vanno conservate al riparo dalla luce a bassa temperatura.
Schema posologico nei casi clinici di marcata insufficienza renale:
Clearance della creatinina | Dose iniziale | Dose di mantenimento | Intervallo approssimato delle somministrazioni |
50–80 ml/min | 0,5–1 g | uguale dose iniziale | 12 ore |
30–50 ml/min | 0,5–1 g | uguale dose iniziale | 16–24 ore |
25 ml/min | 0,5–1 g | mezza dose iniziale | 8 ore |
20 ml/min | 0,5–1 g | mezza dose iniziale | 9–10 ore |
15 ml/min | 0,5–1 g | mezza dose iniziale | 12 ore |
10 ml/min | 0,5–1 g | mezza dose iniziale | 16 ore |
5 ml/min | 0,5–1 g | mezza dose iniziale | 12 ore |
0 ml/min | 0,5–1 g | mezza dose iniziale | 48 ore |
È stata accertata allergenicità crociata parziale a livello clinico tra penicilline e cefalosporine e, per quanto raramente, sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche ad entrambi i farmaci, talora anche gravi. Specialmente dopo somministrazione parenterale, le cefalosporine vanno impiegate con cautela nei soggetti allergici alle penicilline. In caso di marcata insufficienza renale, la posologia delle cefalosporine deve essere opportunamente ridotta sulla base dei risultati delle prove di funzionalità renale.
L’uso prolungato dell’antibiotico, può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili: in tale evenienza, adottare le opportune misure. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria, con i metodi di Benedict, di Fehling e Clinitest, ma non con i metodi enzimatici. False positività del test di Coombs diretto sono state pure segnalate.
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
Le reazioni indesiderabili da cefalosporine sono per lo più, limitate a disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità. La frequenza di questi ultimi, è maggiore negli individui nei quali, in precedenza, si siano verificate reazioni di ipersensibilità verso farmaci e sostanze varie, ed in quelli con precedenti di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria nella anamnesi. In corso, o a seguito di trattamento con cefalosporine, sono state segnalate le seguenti reazioni secondarie: glossite, nausea, vomito, pirosi gastrica, dolori addominali, diarrea; più raramente, eruzioni cutanee, prurito, artralgia, orticaria. Occasionalmente, sono state riferite variazioni, di solito transitorie e reversibili, di alcuni parametri clinici e di laboratorio: eosinofilia, leucopenia, neutropenia, aumento delle transaminasi sieriche, della bilirubina totale e della azotemia. Altre reazioni riferite sono: vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, in rapporto, quest’ultima, con lo sviluppo di microrganismi non sensibili. Tali fenomeni collaterali richiedono l’adozione delle necessarie misure terapeutiche e l’attenta considerazione del medico che, se del caso, deciderà sulla opportunità di interrompere il trattamento.
a) polvere e solvente per soluzione iniettabile intramuscolo:
Una fiala solvente contiene:
Lidocaina cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili q. b.
b) polvere e solvente per soluzione iniettabile endovena:
Una fiala solvente contiene:
Acqua per preparazioni iniettabili q.b.
Conservare i flaconi ermeticamente chiusi.