Cefaclor eg (Eg spa)

Compresse rm 6cpr 750mg rm

Principio attivo:Cefaclor monoidrato
Gruppo terapeutico:Altri antibatterici beta-lattamici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • bronchite acuta
  • bronchite cronica
  • faringite
  • tonsillite
  • p
  • infezioni della pelle
  • vie urinarie
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    Posologia

    CEFACLOR EUROGENERICI viene somministrato per via orale e può essere assunto indipendentemente dai pasti. Comunque, l’assunzione contemporanea di cibo aumenta l’assorbimento di CEFACLOR

    EUROGENERICI (vedere paragrafo 5.2).

    Le compresse devono essere assunte intere, e quindi non spezzate, frantumate o masticate.

    Si consigliano i seguenti schemi posologici:

    – Faringiti, tonsilliti ed infezioni della pelle e tessuti molli: 750 mg 2 volte al giorno.

    – Infezioni non complicate delle basse vie urinarie: 750 mg 2 volte al giorno.

    – Bronchiti: 750 mg 2 volte al giorno.

    Nel trattamento delle infezioni causate da S. pyogenes (streptococchi di gruppo A) la terapia con CEFACLOR EUROGENERICI dovrebbe essere continuata fino a 10 giorni.

    Controindicazioni
  • altre
  • cefalosporine
  • penicilline
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    Interazioni
  • antibiotico
  • antiacidi
  • magnesio
  • alluminio
  • antibiotici
  • probenecid
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    Avvertenze

    Prima di istituire la terapia con il cefaclor, deve essere attentamente valutato il rapporto beneficio/rischio per il singolo paziente, in particolare si raccomanda di effettuare una attenta anamnesi familiare ed individuale relativamente alla comparsa di reazioni da ipersensibilità a questo o ad altri medicinali. Si deve attentamente valutare se il paziente è risultato precedentemente ipersensibile alle cefalosporine ed alle penicilline.

    I derivati della cefalosporina C dovrebbero essere somministrati con prudenza ai pazienti penicillino–sensibili.

    Vi sono prove di una parziale allergenicità crociata tra le penicilline e le cefalosporine.

    PERTANTO DEVONO ESSERE ADOTTATE PRECAUZIONI UTILI A PREVENIRE REAZIONI INDESIDERATE.

    Vi sono stati pazienti che hanno avuto gravi reazioni (compresa l’anafilassi) in seguito alla somministrazione di penicilline o cefalosporine, reazioni IgE mediate che si manifestano solitamente a livello cutaneo, gastroenterico, respiratorio e cardiocircolatorio.

    I sintomi possono essere: ipotensione grave ed improvvisa, accelerazione e rallentamento del battito cardiaco, stanchezza o debolezza insolite, ansia, agitazione, vertigine, perdita di coscienza, difficoltà della respirazione o della deglutizione, prurito generalizzato specialmente alle piante dei piedi e alle palme delle mani, orticaria con o senza angioedema (aree cutanee gonfie e pruriginose localizzate più frequentemente alle estremità, ai genitali esterni e al viso, soprattutto nella regione degli occhi e delle labbra), arrossamento della cute specialmente intorno alle orecchie, cianosi, sudorazione abbondante, nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea.

    Se si dovesse verificare una reazione allergica a CEFACLOR EUROGENERICI, sospendere la somministrazione del farmaco.

    Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro, incluso CEFACLOR EUROGENERICI, altera la normale flora del colon e determina un aumento numerico dei clostridi. È stato dimostrato da vari studi che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la principale causa della diarrea grave associata alla terapia antibiotica, inclusa la colite pseudomembranosa. Pertanto è importante considerare questa diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea durante la terapia con questi antibiotici.

    Come con altri antibiotici, durante il trattamento con CEFACLOR EUROGENERICI, deve essere tenuta in considerazione la possibile insorgenza di microrganismi resistenti che può esitare in una superinfezione per la quale si dovranno adottare le opportune misure del caso.

    Uso pediatrico – L’efficacia e la tollerabilità nei bambini non è stata ben stabilita.

    Il cefaclor dovrebbe essere somministrato con cautela ai pazienti con funzionalità renale fortemente ridotta. In tali condizioni, il dosaggio sicuro dovrebbe essere inferiore a quello generalmente consigliato. Dopo somministrazione di cefaclor possono evidenziarsi delle reazioni falsamente positive al glucosio urinario. Queste sono state osservate sia con le soluzioni di Benedict e Fehling che con il Clinitest, ma non con il Test–Tape (test enzimatico per la glicosuria, Lilly).

    Gravidanza

    Non vi sono studi specifici e ben controllati in donne gravide e, poiché gli studi sulla riproduzione animale non sempre sono predittivi della risposta nell’uomo, questo farmaco durante la gravidanza dovrebbe essere usato solo se chiaramente necessario.

    L’uso di CEFACLOR EUROGENERICI durante il travaglio ed il parto non è stato studiato; pertanto il farmaco dovrebbe essere somministrato solo in caso di accertato bisogno.

    Piccole quantità di cefaclor sono state ritrovate nel latte materno dopo la somministrazione di dosi singole di 500 mg. Durante l’allattamento si raccomanda cautela nell’uso del farmaco.

    Effetti Collaterali

    Dopo somministrazione orale di CEFACLOR EUROGENERICI in studi clinici, è stato osservato un basso numero di effetti indesiderati (con percentuale d’incidenza generalmente inferiore all’1%), la maggior parte dei quali erano di natura lieve e transitoria.

    Le reazioni avverse considerate correlabili al trattamento con cefaclor vengono qui riportate.

    Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito in base alla classificazione per sistemi ed organi secondo MedDra. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100; <1/10), non comune (≥1/1.000; <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Comune: eosinofilia

    Non nota: anemia emolitica, trombocitopenia

    Disturbi del sistema immunitario

    Comune: reazioni di ipersensibilità, comprese le eruzioni morbilliformi

    Non comune: prurito, orticaria

    Non nota: reazioni generalizzate tipo "malattie da siero–simili". Queste sono caratterizzate dalla presenza di eritema multiforme, rash ed altre manifestazioni a carico della cute, accompagnate da artriti/artralgie, con o senza febbre, e si differenziano dalla classica malattia da siero in quanto la linfoadenopatia e la proteinuria sono raramente presenti, mancano complessi immuni circolanti e non c’è evidenza a tutt’oggi di sequele della reazione.

    Tali reazioni sono state riportate con maggior frequenza nei bambini che negli adulti, con un’incidenza di 1 su 200 (0,5%) in un lavoro clinico, di 2 su 8.346 (0,024%) in altri lavori clinici (con una incidenza nei bambini pari allo 0,055%) ed infine di 1 su 38.000 (0,003%) nell’ambito di eventi spontanei.

    I segni ed i sintomi si manifestano pochi giorni dopo l’inizio della terapia e cessano pochi giorni dopo la sua conclusione. Solo occasionalmente queste reazioni hanno causato ospedalizzazione, che generalmente è stata di breve durata (in media da 2 a 3 giorni, secondo gli studi di "Post–marketing Surveillance").

    Nei pazienti che erano stati ricoverati, la sintomatologia al momento del ricovero si era dimostrata da leggera a grave e comunque più grave nel bambino. Gli antistaminici ed i cortisonici favoriscono la remissione dei segni e dei sintomi. Non sono state riportate conseguenze gravi.

    Reazioni di ipersensibilità più gravi, comprese la sindrome di Stevens–Johnson, la necrolisi tossica epidermica e l’anafilassi sono state raramente osservate. Sono stati inoltre segnalati molto raramente, casi ad esito fatale; l’insorgenza e l’evoluzione di una reazione anafilattica grave possono essere molto rapide pertanto occorre adottare tutte le precauzioni utili a prevenire tali reazioni (vedere paragrafo 4.4). L’anafilassi può essere osservata più facilmente in pazienti allergici alle penicilline.

    Patologie gastrointestinali

    Comune: diarrea. La colite pseudomembranosa può essere osservata durante e dopo il trattamento antibiotico.

    Non nota: nausea e vomito.

    Patologie epatobiliari

    Non nota: con alcune penicilline ed altre cefalosporine raramente si evidenziano epatite transitoria ed ittero colestatico.

    Patologie renali e urinarie

    Non nota: nefrite interstiziale reversibile

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: prurito ai genitali, moniliasi vaginale e vaginite.

    Esami diagnostici

    Non comune: test di Coombs positivo.

    Anche se di eziologia incerta, le reazioni avverse vengono riportate di seguito come ulteriori

    informazioni per il clinico

    Patologie del sistema nervoso

    Non nota: iperattività reversibile, irrequietezza, insonnia, confusione mentale, ipertonia, allucinazioni, senso di instabilità e barcollamento, sonnolenza.

    Esami diagnostici

    Comune: lievi aumenti dei valori delle SGOT e SGPT, o della fosfatasi alcalina

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non nota: anemia aplastica, agranulocitosi e neutropenia reversibile di possibile significatività clinica, aumento del tempo di protrombina con o senza sanguinamento clinico in pazienti che ricevevano contemporaneamente cefaclor e warfarin sodico.

    Così come per altri antibiotici beta–lattamici, sono stati riportati linfocitosi transitoria, leucopenia.

    Sono state riportate alterazioni transitorie dei valori ematochimici.

    Patologie renali e urinarie

    Non comune: lievi aumenti dell’azotemia o della creatininemia o alterazioni dell’analisi delle urine.

    Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro può alterare la flora batterica intestinale, dando talora luogo a manifestazioni di colite pseudomembranosa.

    Reazioni anafilattoidi possono essere rappresentate da manifestazioni isolate, compreso l’angioedema, l’astenia, l’edema (sia facciale che agli arti), la dispnea, le parestesie, la sincope e la vasodilatazione.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Ipromellosa, mannitolo, povidone, magnesio stearato, silice colloidale, propilenglicole, titanio diossido.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 25° C.