Carvedilolo alter (Laboratori alter srl)

Compresse divisibili 30cpr 25mg

Principio attivo:Carvedilolo
Gruppo terapeutico:Betabloccanti
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione arteriosa essenziale
  • angina pectoris
  • scompenso cardiaco
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    Posologia

    Posologia

    Le compresse devono essere assunte con una sufficiente quantità di liquido.

    Non è necessario assumere le compresse con i pasti; tuttavia, nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, carvedilolo dovrebbe essere somministrato in concomitanza dei pasti per rallentare l’assorbimento e ridurre l’incidenza di effetti posturali quali l’ipotensione ortostatica.

    Trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale

    Adulti: il dosaggio consigliato per l’inizio della terapia è di 12,5 mg una volta al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio raccomandato è di 25 mg una volta al giorno. Se necessario il dosaggio può essere gradualmente aumentato ad intervalli non inferiori alle due settimane, fino al raggiungimento della dose massima consigliata di 50 mg al giorno da assumersi in un’unica somministrazione o frazionata in 25 mg due volte al giorno.

    Anziani: la dose raccomandata per l’inizio della terapia è di 12,5 mg una volta al giorno. Tale dosaggio ha permesso di ottenere un adeguato controllo dei valori pressori in una parte dei pazienti. Se la risposta dovesse essere inadeguata, il dosaggio potrà essere aumentato ad intervalli non inferiori alle due settimane fino al raggiungimento della dose massima consigliata di 50 mg, da assumersi frazionata in 25 mg due volte al giorno.

    Trattamento dell’angina pectoris

    Adulti: il dosaggio raccomandato per l’inizio della terapia è di 12,5 mg due volte al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio consigliato è di 25 mg due volte al giorno.

    Si raccomanda di non superare tale posologia.

    Anziani: la dose raccomandata per l’inizio della terapia è di 12,5 mg due volte al giorno. Successivamente la dose può essere aumentata, dopo un intervallo di almeno due giorni, a 25 mg due volte al giorno (dose massima da non superare).

    Trattamento dello scompenso cardiaco

    La decisione di iniziare la terapia con Carvedilolo per lo scompenso cardiaco deve essere presa da un medico esperto nella gestione di tale patologia, dopo un’accurata valutazione delle condizioni del paziente. I pazienti devono essere sempre stabili da un punto di vista clinico e non devono presentare deterioramento dello stato clinico o segni di scompenso rispetto alla visita precedente. Nei pazienti in trattamento con digitale, diuretici e ACE–inibitori, il dosaggio di tali farmaci dovrebbe essere stabilizzato prima di iniziare il trattamento con Carvedilolo.

    IL DOSAGGIO DEVE ESSERE PERSONALIZZATO ED IL PAZIENTE DEVE ESSERE ATTENTAMENTE SEGUITO DAL MEDICO DURANTE TUTTO IL PERIODO NECESSARIO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL DOSAGGIO ADEGUATO.

    La dose raccomandata per l’inizio della terapia è di 3,125 mg (½ compressa da 6,25 mg) due volte al giorno almeno per due settimane. Se tale dosaggio è ben tollerato, la posologia può essere in seguito aumentata, ad intervalli non inferiori alle due settimane, e portata prima a 6,25 mg due volte al giorno, poi a 12,5 mg due volte al giorno ed infine a 25 mg due volte al giorno. Il dosaggio dovrebbe essere aumentato fino alla dose più alta tollerata dal paziente.

    La dose massima raccomandata è di 25 mg due volte al giorno in tutti i pazienti con scompenso cardiaco severo e nei pazienti con scompenso cardiaco lieve o moderato con peso corporeo inferiore a 85 kg. In pazienti con scompenso cardiaco lieve o moderato con peso corporeo superiore a 85 kg la dose massima raccomandata è di 50 mg due volte al giorno.

    Prima di ogni aumento del dosaggio, il paziente dovrebbe essere esaminato dal medico per accertare eventuali segni di peggioramento dell’insufficienza cardiaca o di vasodilatazione. Un temporaneo peggioramento dell’insufficienza cardiaca o la ritenzione idrica dovrebbero essere trattati con un aumento del dosaggio dei diuretici, sebbene occasionalmente possa essere necessario diminuire la dose di Carvedilolo o sospenderne temporaneamente l’assunzione.

    Nell’eventualità in cui il trattamento con Carvedilolo venga interrotto per più di due settimane, la terapia dovrà essere nuovamente iniziata con l’assunzione di 3,125 mg (½ compressa da 6,25 mg) due volte al giorno e successivamente la posologia dovrà essere aumentata tenendo conto delle precedenti raccomandazioni.

    I sintomi di vasodilatazione possono essere inizialmente trattati con una riduzione del dosaggio dei diuretici. Se i sintomi persistono la dose di ACE–inibitore (se usato) può essere diminuita e, se ritenuto necessario, si potrà successivamente effettuare una riduzione del dosaggio di Carvedilolo. In tali circostanze, la dose di Carvedilolo non dovrebbe essere aumentata fino a quando i sintomi di peggioramento dell’insufficienza cardiaca o di vasodilatazione non siano stati stabilizzati.

    Popolazione pediatrica

    La tollerabilità e l’efficacia di Carvedilolo in pazienti al di sotto dei 18 anni di età non sono state stabilite.

    Controindicazioni
  • broncospasmo
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva
  • componente
  • asma
  • verapamil
  • diltiazem
  • allattamento
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    Interazioni
  • digossina
  • rifampicina
  • cimetidina
  • interazione
  • ciclosporina
  • dopo
  • amiodarone
  • fluoxetina
  • ipoglicemizzanti orali
  • agenti
  • beta–bloccanti
  • insulina
  • glicemia
  • reserpina
  • inibitori delle monoamino ossidasi
  • diltiazem
  • antiaritmici
  • clonidina
  • beta–bloccante
  • beta bloccante
  • calcio
  • verapamil
  • antipertensivi
  • ipotensivi
  • anestetici
  • antiinfiammatori non steroidei
  • betabloccanti
  • broncodilatatori
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    Avvertenze

    Insufficienza cardiaca congestizia cronica

    In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, durante la fase di aggiustamento del dosaggio di carvedilolo, possono osservarsi un peggioramento dell’insufficienza cardiaca o della ritenzione idrica. Se si manifestano questi sintomi si deve aumentare la dose di diuretici e la dose di carvedilolo non deve essere incrementata fino a quando non sia stata raggiunta una stabilizzazione della sintomatologia e dei segni clinici.

    Occasionalmente, può essere necessario ridurre la dose di carvedilolo o, in rari casi, sospenderne temporaneamente l’assunzione.

    Carvedilolo deve essere usato con cautela in associazione con i glicosidi della digitale, in quanto entrambi i medicinali rallentano la conduzione AV.

    Disfunzione ventricolare sinistra successiva ad infarto acuto del miocardio.

    Prima di iniziare il trattamento con carvedilolo i pazienti devono essere clinicamente stabili e devono aver assunto un ACE–inibitore da almeno 48 ore, e la dose di ACE–inibitore deve essere stabile da almeno 24 ore.

    Diabetici

    Il carvedilolo deve essere somministrato con cautela a pazienti con diabete mellito, in quanto i segni e i sintomi iniziali di ipoglicemia acuta possono venire mascherati o attenuati. In pazienti diabetici con insufficienza cardiaca cronica, l’uso di carvedilolo può accompagnarsi ad un peggioramento del controllo della glicemia. Questi pazienti devono perciò essere posti sotto stretta osservazione, con misurazioni regolari del glucosio ematico, e la dose del farmaco antidiabetico deve essere aggiustata, se necessario.

    Funzionalità renale nell’ insufficienza cardiaca congestizia

    Un deterioramento reversibile della funzionalità renale è stato osservato con la terapia con Carvedilolo in pazienti con insufficienza cardiaca cronica e bassa pressione del sangue (pressione sistolica < 100 mmHg), cardiopatia ischemica e vasculopatie sistemiche e/o insufficienza renale di base.

    In questi pazienti a rischio, la funzionalità renale deve essere tenuta sotto controllo durante la fase di aggiustamento della dose. La dose di carvedilolo deve essere ridotta o la terapia deve essere interrotta temporaneamente, qualora si osservi una riduzione significativa della funzionalità renale.

    Broncopneumopatia cronica ostruttiva

    Il carvedilolo deve somministrato con cautela nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) con componente broncospastica che non sono trattati con farmaci orali o per inalazione e solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi.

    In pazienti con predisposizione a reazioni broncospastiche, può verificarsi sofferenza respiratoria a seguito di un possibile aumento della resistenza delle vie aeree. I pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante le fasi iniziali e durante l’aggiustamento della dose di carvedilolo, e qualora venissero osservati fenomeni di broncospasmo durante la terapia, la dose di carvedilolo deve essere ridotta.

    Vasculopatia periferica

    Carvedilolo deve essere usato con cautela nei pazienti con vasculopatia periferica in quanto i betabloccanti possono precipitare o aggravare i sintomi di un’insufficienza arteriosa.

    Fenomeno di Raynaud

    Carvedilolo deve essere usato con cautela in pazienti con disturbi circolatori periferici (per es. fenomeno di Raynaud) poiché può verificarsi un aggravamento della sintomatologia.

    Tireotossicosi

    Il Carvedilolo può mascherare i sintomi di tireotossicosi.

    Anestesia e chirurgia maggiore

    Occorre cautela nei pazienti sottoposti a chirurgia generale, a causa della sinergia degli effetti inotropi negativi del carvedilolo e degli anestetici.

    Bradicardia

    Carvedilolo può indurre bradicardia, il dosaggio del carvedilolo deve essere ridotto qualora la frequenza cardiaca scenda al di sotto di 55 battiti per minuto.

    Ipersensibilità

    Occorre cautela nella somministrazione di carvedilolo a pazienti con storia di gravi reazioni di ipersensibilità ed in quelli sottoposti a terapia di desensibilizzazione, in quanto i betabloccanti possono aumentare la sensibilizzazione verso gli allergeni e la gravità delle reazioni anafilattiche.

    Psoriasi

    Pazienti con storia di psoriasi associata con la terapia dei beta bloccanti devono prendere carvedilolo solo dopo aver considerato il rapporto rischio/beneficio.

    Lenti a contatto

    I pazienti che usano lenti a contatto devono tener in considerazione la possibilità di una ridotta lacrimazione.

    Feocromocitoma

    In pazienti con feocromocitoma, la terapia con beta–bloccanti deve essere preceduta da un trattamento con alfa–bloccanti. Sebbene carvedilolo ha attività alfa e beta bloccanti, non vi è esperienza dell’uso del carvedilolo in queste condizioni. Per questo motivo si richiede cautela nella somministrazione di carvedilolo nei pazienti con sospetto feocromocitoma.

    Uso concomitante di calcio–antagonisti

    È necessario un attento monitoraggio elettrocardiografico (ECG) e della pressione sanguigna in pazienti che ricevono concomitantemente calcio–antagonisti come verapamil e diltiazem o altri farmaci antiaritmici.

    Angina variante [CB1] di Prinzmetal

    I farmaci dotati di attività betabloccante non selettiva possono determinare l’insorgenza di dolore toracico nei pazienti affetti da angina variante di Prinzmetal. Non sono disponibili dati relativi ad esperienze cliniche con carvedilolo in questi pazienti, sebbene l’attività alfa–bloccante di carvedilolo abbia la potenzialità di prevenire questi sintomi. Occorre comunque, cautela nella somministrazione di carvedilolo a pazienti con sospetta angina variante di Prinzmetal.

    [CB1]Già approvato nel vigore

    Sindrome da sospensione

    Il trattamento con carvedilolo non deve essere interrotto bruscamente, in particolare in pazienti che soffrono di cardiopatia ischemica. La sospensione di carvedilolo deve essere graduale (in un periodo di due settimane).

    Carvedilolo deve essere utilizzato con cautela in pazienti con ipertensione labile o secondaria fintanto che non siano disponibili ulteriori esperienze cliniche.

    Se nel corso della terapia dello scompenso cardiaco, si verificano deterioramento dello stato clinico o segni di aggravamento dell’insufficienza cardiaca rispetto alla visita precedente, deve essere instaurata una terapia alternativa.

    Lattosio

    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Saccarosio

    Questo medicinale contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio–galattosio, o da insufficienza di saccarasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non è disponibile adeguata esperienza clinica col carvedilolo nelle donne in gravidanza.

    Gli studi sugli animali non sono sufficienti riguardo agli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo dell’embrione / feto, sul parto e sullo sviluppo post–natale (vedere paragrafo 5.3).

    Il rischio potenziale per l’uomo è sconosciuto.

    Il carvedilolo non deve essere usato durante la gravidanza a meno che i benefici potenziali non superino i potenziali rischi.

    I betabloccanti riducono la perfusione placentare, che può provocare morte fetale intrauterina e parti immaturi e prematuri.

    In aggiunta, gli effetti indesiderati (specialmente ipoglicemia e bradicardia) possono manifestarsi nel feto e nel neonato. Ci potrebbe essere un maggiore rischio di complicanze cardiache e respiratorie nel neonato nel periodo post–natale. Studi negli animali non hanno mostrato prove sostanziali di teratogenicità con carvedilolo (vedere anche paragrafo 5.3).

    Allattamento

    Studi sugli animali hanno evidenziato che carvedilolo o i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Non è noto se il carvedilolo sia escreto nel latte umano.

    Pertanto, l’allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento con carvedilolo.

    Effetti Collaterali

    a) Riassunto del profilo di sicurezza

    La frequenza delle reazioni avverse non è dose–dipendente, con l’eccezione di capogiri, visione anormale e bradicardia.

    b) Lista delle reazioni avverse

    Il rischio di molte reazioni avverse associate a carvedilolo è simile per tutte le indicazioni. Le eccezioni sono descritte nella sezione (c).

    Le categorie di frequenza sono le seguenti:

    Molto comune ≥ 1/10

    Comune ≥1/100 e < 1/10

    Non comune ≥1/1.000 e <1/100

    Raro ≥1/10.000 e <1/1.000

    Molto raro < 1/10.000

    Infezioni ed infestazioni

    Comune: bronchiti, polmonite, infezioni del tratto respiratorio superiore, infezione del tratto urinario

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Comune: Anemia.

    Raro: trombocitopenia

    Molto raro: leucopenia.

    Disturbi del sistema immunitario

    Molto raro: ipersensibilità (reazione allergica)

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Comune: aumento di peso, ipercolesterolemia, alterazione nel controllo della glicemia (iperglicemia, ipoglicemia) in pazienti con diabete pre–esistente.

    Disturbi psichiatrici

    Comune: depressione, umore depresso

    Non comune: disturbi del sonno

    Patologie del sistema nervoso

    Molto comune: capogiri, cefalea.

    Non comune: pre–sincope, sincope, parestesia.

    Patologie dell’occhio

    Comune: compromissione della visione, riduzione della lacrimazione (occhio secco), irritazione dell’occhio

    Patologie cardiache

    Molto comune: insufficienza cardiaca

    Comune: bradicardia, edema, ipervolemia, sovraccarico di liquidi.

    Non comune: blocco atrio–ventricolare, angina pectoris.

    Patologie vascolari

    Molto comune: ipotensione

    Comune: ipotensione ortostatica, disturbi della circolazione periferica (estremità fredde, patologie vascolari periferiche, peggioramento della claudicatio intermittens e fenomeno di Reynaud)

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Comune: dispnea, edema polmonare, asma in pazienti predisposti.

    Raro: congestione nasale

    Patologie gastrointestinali

    Comune: nausea, diarrea, vomito, dispepsia, dolore addominale

    Non comune: costipazione

    Molto raro: bocca secca

    Patologie epatobiliari

    Molto raro: aumento dei livelli di alanina amminotransferasi (ALT), aspartato amminotransferasi (AST) e gammaglutammiltransferasi (GGT)

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: reazioni della pelle (per es. esantema allergico, dermatite, aumento della sudorazione orticaria, prurito, lesioni della pelle come psoriasi e lichen planus), alopecia

    Molto raro: gravi reazioni avverse cutanee (per es. Eritema multiforme, Sindrome di Stevens–Johnson, Necrolisi epidermica tossica)

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Comune: dolore alle estremità

    Patologie renali e urinarie

    Comune: insufficienza renale e alterazioni della funzione renale in pazienti con patologie vascolari diffuse e/o insufficienza renale, disturbi della minzione.

    Molto raro: incontinenza urinaria nelle donne

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Non comune: disfunzione erettile

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Molto comune: astenia (fatica)

    Comune: dolore

    c) Descrizione di reazioni avverse selezionate

    Capogiri, sincope, mal di testa e astenia sono di solito di lieve entità e sopraggiungono con maggiore probabilità all’inizio della terapia.

    In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, può verificarsi un peggioramento dell’insufficienza cardiaca e della ritenzione di fluidi durante la titolazione della dose di carvedilolo (vedere paragrafo 4.4).

    L’insufficienza cardiaca è un evento avverso comunemente riportato sia nei pazienti del gruppo placebo sia in quelli trattati con carvedilolo (14,5% e 15,4% rispettivamente, nei pazienti con insufficienza ventricolare sinistra successiva ad infarto acuto del miocardico).

    Un peggioramento reversibile della funzionalità renale è stato osservato durante la terapia con carvedilolo in pazienti con insufficienza cardiaca cronica con bassa pressione sanguigna, cardiopatia ischemica e vasculopatie sistemiche e/o con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4).

    Come classe, i bloccanti dei recettori beta–adrenergici possono rendere manifesto un diabete latente,

    peggiorare il diabete manifesto ed inibire la contro regolazione della glicemia.

    Il carvedilolo può causare incontinenza urinaria nelle donne che si risolve dopo sospensione del trattamento.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

    Eccipienti

    CARVEDILOLO ALTER 6,25 mg compresse: saccarosio; lattosio monoidrato; povidone, silice colloidale anidra; crospovidone; magnesio stearato; ferro ossido giallo (E 172).

    CARVEDILOLO ALTER 25 mg compresse:saccarosio; lattosio monoidrato; povidone, silice colloidale anidra; crospovidone; magnesio stearato.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità e dalla luce;

    conservare a temperatura non superiore a 25° C.