Calcio levof fidia (Pharmacare srl)

Soluzione per infusione polv 1fl 175mg

Principio attivo:Calcio levofolinato
Gruppo terapeutico:Tutti gli altri prodotti terapeutici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:H
Ricetta:Osp - uso ospedaliero
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • carenza di folati
  • acido folico
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    Posologia

    Posologia

    CALCIO LEVOFOLINATO FIDIA 100 mg polvere per soluzione per infusione e CALCIO LEVOFOLINATO FIDIA 175 mg polvere per soluzione per infusione devono essere somministrati esclusivamente per via endovenosa.

    Nell’ambito della chemioterapia antiblastica con alti dosaggi di metotressato, i protocolli terapeutici prevedono l’impiego dell’acido levofolinico per via parenterale nella prima fase, corrispondente ad un antidotismo per competizione (i dosaggi utilizzati variano secondo lo schema adottato da 10 a 200 mg/mq/die); nella seconda fase, in cui entra in gioco prevalentemente la componente biochimico–metabolica, può essere utilizzata la via parenterale o la via orale ogni 3–6 ore (10–12 mg/mq/die). Al momento tuttavia non risultano definiti con certezza schemi posologici generali. Poiché il calcio levofolinato è un antagonista del metotressato, la loro somministrazione concomitante può essere attuata solo quando, nei singoli casi, si è proceduto alla definizione di uno specifico protocollo terapeutico; a tale scopo è raccomandabile consultare la più recente letteratura in materia.

    In alcuni tipi di protocolli terapeutici, il calcio levofolinato può essere utilizzato in virtù della sua attività potenziante gli effetti del 5–fluorouracile: in tali condizioni i dosaggi risultano variabili da 15 a 25 mg/mq/die per via endovenosa (folinato a basse dosi) fino a dosaggi da 200 a 550 mg/mq/die in infusione continua (folinato ad alte dosi),

    Secondo alcuni protocolli terapeutici l’infusione di folinato va iniziata 24 ore prima e terminata 12 ore dopo la fine del trattamento con 5–fluorouracile. Tuttavia, anche in questo caso, la somministrazione concomitante di calcio levofolinato e 5–fluorouracile può essere attuata solo quando, nei singoli casi, si sia proceduto alla definizione di uno specifico protocollo terapeutico; a tale scopo è raccomandabile consultare la più recente letteratura in materia.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • anemia perniciosa
  • altre
  • anemie megaloblastiche
  • vitamina
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    Interazioni
  • metotressato
  • antiepilettici
  • fenobarbital
  • fenitoina
  • primidone
  • antagonizza gli effetti degli antifolici
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    Avvertenze

    CALCIO LEVOFOLINATO FIDIA costituisce una terapia impropria dell’anemia perniciosa o di altre anemie megaloblastiche conseguenti a carenza di vitamina B12: può verificarsi, infatti, remissione ematologica, mentre le manifestazioni neurologiche restano progressive. La terapia va pertanto condotta sotto controllo ematologico.

    Nel trattamento del sovradosaggio da antagonisti dell’acido folico la somministrazione dell’acido levofolinico deve essere effettuata possibilmente entro 1 ora, risultando generalmente inefficace una somministrazione dopo un periodo di 4 ore.

    La somministrazione del medicinale deve essere eseguita con attenzione in modo da evitare pericolo di reazioni allergiche od effetti collaterali.

    La somministrazione di CALCIO LEVOFOLINATO FIDIA nei pazienti epilettici trattati con fenobarbital, fenitoina, primidone e succinimide determina un aumento della frequenza degli accessi dovuto ad una diminuzione della concentrazione di farmaco antiepilettico nel plasma. Si raccomanda il monitoraggio clinico, un eventuale monitoraggio della concentrazione plasmatica e, se necessario, una modifica del dosaggio del farmaco antiepilettico durante e dopo l’assunzione di CALCIO LEVOFOLINATO FIDIA (vedere paragrafo 4.5).

    Il calcio levofolinato può potenziare il profilo di tossicità del 5–fluorouracile, specialmente nei pazienti anziani o debilitati. Le manifestazioni più comuni sono leucopenia, mucosite, stomatite e/o diarrea, che possono dipendere dal dosaggio del 5–fluorouracile impiegato.

    Il trattamento combinato con 5–fluorouracile/calcio levofolinato non deve essere iniziato né continuato in pazienti con sintomi di tossicità gastrointestinale, indipendentemente dalla gravità, fino a quando tutti questi sintomi non siano completamente scomparsi.

    I pazienti che presentano diarrea devono essere monitorati attentamente fino alla completa scomparsa dei sintomi, poiché si può verificare un rapido deterioramento clinico che porta a morte.

    Se si manifestano diarrea e/o stomatite, è consigliabile ridurre la dose del 5–fluorouracile.

    Gli anziani e i pazienti con basso rendimento fisico causato dalla malattia sono particolarmente inclini a questo tipo di tossicità. Pertanto, si deve prestare particolare attenzione quando si trattano questi pazienti.

    Nei pazienti anziani e nei pazienti sottoposti a radioterapia preliminare, si raccomanda di iniziare con un dosaggio ridotto di 5–fluorouracile.

    Il calcio levofolinato non deve essere mescolato con il 5–fluorouracile nella stessa iniezione o infusione endovenosa.

    Gravidanza

    Le anemie in gravidanza conseguenti all’aumentato fabbisogno di folati possono essere migliorate o normalizzate con somministrazioni di acido levofolinico.

    Effetti Collaterali

    La somministrazione del medicinale può essere seguita, anche se raramente, da reazioni generali di ipersensibilità (febbre, orticaria, ipotensione arteriosa, tachicardia, broncospasmo, shock anafilattico).

    Il calcio levofolinato può potenziare gli effetti tossici indotti dal 5–fluorouracile, in funzione del regime posologico adottato. In seguito all’uso combinato con 5–fluorouracile sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati:

    Patologie gastrointestinali:

    Molto comune: nausea, vomito, diarrea

    Patologie epatobiliari:

    Frequenza non nota: iperammoniemia

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Frequenza non nota: eritrodisestesia palmare–plantare

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

    Frequenza non nota: mucosite, comprese stomatite e cheilite.

    Si sono verificati esiti fatali come risultato di tossicità gastrointestinale (principalmente mucosite e diarrea) e mielosoppressione.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Mannitolo, sodio idrossido e/o acido cloridrico.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.