Posologia
Via orale: Adulti – 2–3 g/die in 2–3 somministrazioni.
Bambini – 5–11 anni: 1 capsula da 250–500 mg oppure 1½ – 1 misurino di sospensione (5–10 ml) ogni 6 ore. 0–5 anni: 100 mg/kg/die di ampicillina, ripartiti in 4 somministrazioni.
Via parenterale: Adulti: 1 g ogni 8 ore oppure 2 g ogni 12 ore.
Bambini: 5–11 anni: 500 mg ogni 8 ore. 0–5 anni: 100 mg/kg/die frazionati in 3 somministrazioni.
N.B. – Le posologie possono essere aumentate, nei casi gravi, a giudizio del medico.
Modo di somministrazione
Per via intramuscolare sciogliere il contenuto del flacone con l’acqua per preparazioni iniettabili della fiala annessa. Per via endovenosa lenta sciogliere il contenuto del flacone con 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
L’uso prolungato di penicilline, così come di altri antibiotici, può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili, inclusi funghi, che richiede l’adozione di adeguate misure terapeutiche. La prescrizione di aminopenicilline in medicina di base e l’uso prolungato possono determinare l’insorgenza di un fenomeno di breve durata caratterizzato da diminuzione della sensibilità microbiologica in vitro e da aumento della resistenza batterica dopo poche settimane dall’inizio della terapia. Tuttavia, con il proseguimento della terapia si può assistere a un ritorno spontaneo di questi valori ai livelli di base. Questi effetti sono generalmente transitori sul singolo paziente, ma possono indurre alti livelli di resistenza antibiotica nella popolazione.
L’incidenza di rash in corso di trattamento con ampicillina può variare da <1% a 24%, ma la frequenza maggiormente riconosciuta va dal 3% all’8%. I rash più comunemente associati ad ampicillina (ampicillino–specifici) sono di tipo eritematoso, maculare e maculo papulare, ma non indicano una vera ipersensibilità alle penicilline in genere. Qualora il rash sia ampicillino–specifico, l’interruzione del trattamento con ampicillina non è necessario e successivi trattamenti con ampicillina o con altri antibiotici β–lattamici possono essere tollerati. Generalmente, il rash ampicillino–specifico si manifesta tardivamente (5–14 giorni) dopo l’inizio della terapia con ampicillina. La probabilità di sviluppare un rash con ampicillina può essere influenzato dalle condizioni cliniche del paziente. Soggetti con infezioni virali (mononucleosi infettiva, infezioni da citomegalovirus, infezioni virali delle vie respiratorie), con leucemia linfatica cronica, con iperuricemia trattata con allopurinolo e le donne più degli uomini, sono soggetti a maggiore rischio di sviluppare un rash con ampicillina rispetto ad altre penicilline. L’incidenza di rash ampicillino–specifico sembra essere un fenomeno dipendente dalla dose somministrata.
Reazioni di ipersensibilità e di anafilassi gravi sono state riportate per lo più a seguito di impiego parenterale di penicillina, molto raramente a seguito di impiego orale. L’insorgenza di tali reazioni è, comunque, più frequente in soggetti con anamnesi di ipersensibilità verso allergeni multipli, di asma, febbre da fieno ed orticaria.
Le manifestazioni cutanee di una vera reazione allergica ai β–lattamici sono di tipo urticarioide e comprendono prurito e chiazze eritematose, che scompaiono in meno di 24 ore, ma possono ripresentarsi in un’altra zona del corpo. Le vere reazioni allergiche ai β–lattamici possono prevedere anche comparsa di angioedema, tipicamente a labbra e laringe.
È stata osservata insorgenza di grave neutropenia a partire dalla terza o quarta settimana di trattamento con penicilline, compresa ampicillina, con un’incidenza variabile dal 5% al 15%. Con una dose media giornaliera di penicillina G sodica pari a 16,7 g, l’incidenza osservata di neutropenia ha raggiunto il 50%.
È possibile allergia crociata con penicillina G, penicilline semisintetiche e cefalosporine. Prima di iniziare una terapia con una penicillina è quindi necessaria una anamnesi accurata.
In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.
Soggetti con mononucleosi infettiva sono particolarmente a rischio di sviluppare rash cutanei dopo somministrazione di una dose totale giornaliera ≥1,5 g di ampicillina. La malattia infettiva espone infatti i soggetti a elevati livelli di IgM e IgG circolanti, indipendentemente da precedenti terapie con ampicillina.
Ampicillina, così come amoxicillina, con o senza acido clavulanico, e macrolidi, può predisporre i pazienti trattati a rischio moderato d’infezione da Clostridium difficile. La presentazione clinica di quest’infezione può variare da una lieve diarrea a un quadro clinico grave di colite pseudomembranosa (es. febbre elevata, dolori addominali, ileo paralitico, dilatazione del colon o megacolon, fino alla perforazione intestinale e al decesso). Particolarmente a rischio d’infezione da Clostridium difficile, in seguito a terapia con ampicillina e/o altri antibiotici, sono soggetti con età ≥65 anni e donne in prossimità del parto. Per queste ultime, il rischio d’infezione è particolarmente elevato quando ampicillina è associata a gentamicina e/o clindamicina.
Durante i trattamenti prolungati, con dosi elevate sono raccomandabili controlli periodici della crasi ematica e della funzionalità epatica e renale.
Non impiegare per uso oftalmico topico le soluzioni di ampicillina iniettabile.
Sepsi neonatali precoci e tardive
Si raccomanda particolare attenzione nell’uso durante il parto di antibiotici per la profilassi delle infezioni batteriche nel nascituro, in quanto, sebbene la penicillina sia il farmaco di prima scelta raccomandato per la prevenzione delle sepsi neonatali precoci (entro le prime 72 ore di vita) da Streptococcus di gruppo B, l’impiego durante il parto di antibiotici β–lattamici, e in particolare di ampicillina, possono determinare un aumento dell’incidenza di sepsi neonatali precoci e tardive (dopo le prime 72 ore di vita) sostenute da Escherichia coli, specialmente in popolazioni ad alto rischio come neonati con peso molto basso alla nascita (<1500 gr).
Avvertenze relative ad alcuni eccipienti
– Amplital 500 mg/ 2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile e Amplital 1 g/ 4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile contengono sodio . Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
– la sospensione orale contiene sorbitolo e saccarosio : i pazienti affetti da rari problemi di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio–galattosio o da insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale;
– le gocce orali contengono potassio metabisolfito , che raramente può causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.
– la sospensione orale e le gocce orali contengono paraidrossibenzoati , che possono causare reazioni allergiche, anche ritardate.
Gravidanza
Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
Allattamento
La somministrazione di ampicillina in donne in stato di allattamento deve avvenire sotto controllo medico e in condizioni di effettiva necessità. Attualmente, non esistono evidenze cliniche sulla presenza di eventi avversi in neonati esposti ad ampicillina mediante allattamento materno. I livelli di ampicillina rilevati nel latte materno sono troppo bassi perché provochino eventi avversi nel neonato. Tuttavia, è possibile una sensibilizzazione allergica del neonato ad ampicillina allattato da madri esposte all’antibiotico.
Fertilità
Esiste scarsa evidenza clinica in merito agli effetti di ampicillina sulla fertilità maschile e femminile.
Con l’impiego delle penicilline in genere le eventuali reazioni secondarie sono essenzialmente limitate a fenomeni di ipersensibilità. Essi sono costituiti in genere da eruzioni cutanee a tipo eritema multiforme o maculo–papuloso, prurito, urticaria; eccezionalmente possono verificarsi, soprattutto a seguito di somministrazione parenterale, fenomeni anafilattici talora gravi.
Altre reazioni secondarie, anche se rare, possono manifestarsi a carico dell’apparato gastrointestinale con glossite, stomatite, nausea, vomito e diarrea specie a seguito di somministrazione orale. Di incerto significato sono le variazioni delle transaminasi, verificatesi peraltro eccezionalmente.
Altrettanto infrequenti sono le reazioni secondarie a carico dell’apparato emolinfopoietico che possono manifestarsi con anemia, trombocitopenia, porpora, eosinofilia, leucopenia ed agranulocitosi.
Sono in genere reversibili con l’interruzione della terapia e ritenute anch’esse espressione di ipersensibilità.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Capsule rigide:
Eccipienti: magnesio stearato, titanio biossido, gelatina.
Compresse:
Eccipienti: cellulosa microcristallina, sodio carbossimetilamido, lacca di alluminio E104, magnesio stearato.
Amplital 500 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Ogni flaconcino di polvere contiene ampicillina sodica corrispondente a 500 mg di ampicillina.
La fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili.
Amplital 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Ogni flaconcino di polvere contiene ampicillina sodica corrispondente a 1000 mg di ampicillina.
La fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili.
Polvere per sospensione orale:
Eccipienti: sorbitolo, sodio carbossimetilcellulosa, aroma lampone polvere, metile p–idrossibenzoato, propile p–idrossibenzoato, sodio citrato tribasico anidro, acido citrico anidro, sodio alginato, silicio biossido, sodio saccarinato, saccarosio.
Gocce orali, polvere e solvente per sospensione:
Eccipienti: saccarina, ammonio glicirrizinato, silice colloidale anidra; flacone solvente: sodio saccarinato, polietilenglicole 4000, polisorbato 80, acido tartarico, metile p–idrossibenzoato, etile p–idrossibenzoato, propile p–idrossibenzoato, potassio metabisolfito, olio composto di fragola, acqua purificata.
Soluzione per somministrazione intramuscolare
Le soluzioni per somministrazione intramuscolare devono essere impiegate subito dopo la preparazione.
Soluzione per infusione endovenosa
Perfusione venosa: AMPLITAL può essere aggiunto a soluzione fisiologica salina o glucosata, ma non a plasma o derivati e a soluzioni proteiche (ad es. idrolisati).
AMPLITAL a temperatura ambiente, in soluzione fisiologica salina, è stabile per 8 ore; in soluzione glucosata è stabile per 4 ore per concentrazioni non superiori ai 2 mg/ml.
AMPLITAL ha dimostrato compatibilità con l’eparina sodica e può essere somministrato assieme a questa in soluzione salina normale per infusione venosa.
Polvere per sospensione orale e gocce orali, polvere e solvente per sospensione
Dopo la ricostituzione, la sospensione e le gocce per somministrazione orale possono essere conservate fino a 7 giorni; dopo tale periodo non devono essere più utilizzate.
Non conservare in frigorifero.
Agitare sempre prima dell’uso.
Compresse
Non conservare al di sopra di 30° C.