Le dosi sono espresse in termini di contenuto di amoxicillina/acido clavulanico tranne quando le dosi sono definite nei termini di un singolo componente.
La dose di amoxicillina/acido clavulanico che viene scelta per il trattamento di ogni singola infezione deve tenere conto di:
• Patogeni attesi e loro probabile suscettibilità agli agenti antibatterici (vedere Paragrafo 4.4)
• Gravità e sito dell’infezione
• Età, peso e funzionalità renale del paziente, come descritto di seguito.
L’uso di formulazioni alternative di amoxicillina/acido clavulanico (ad esempio quelle che forniscono dosi più alte di amoxicillina e/o di differenti rapporti di amoxicillina – acido clavulanico) deve essere considerato come necessario (vedere Paragrafo 5.1).
Quando viene somministrato come raccomandato amoxicillina/acido clavulanico polvere per soluzione per infusione fornisce 6000 mg di amoxicillina e 600 mg di acido clavulanico. Se si considera necessario aumentare la dose giornaliera di amoxicillina, si raccomanda di identificare un’altra formulazione di amoxicillina/acido clavulanico per evitare la somministrazione di dosi elevate non necessarie di acido clavulanico.
La durata della terapia deve essere definita in base alla risposta del paziente. Alcune infezioni (ad esempio le osteomieliti) richiedono periodi di trattamento più lunghi. Il trattamento non deve essere proseguito oltre 14 giorni senza un controllo medico (vedere Paragrafo 4.4 relativo alla terapia prolungata).
Si devono tenere in considerazione le linee–guida locali sulle appropriate frequenze di somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico.
Adulti e bambini di peso ≥ 40 kg:
Per il trattamento delle infezioni come indicato nel Paragrafo 4.1:
• 1000 mg/100 mg ogni 8 ore–12 o
• 2000 mg/200 mg ogni 12 ore.
Per le infezioni molto gravi la dose può essere aumentata ad un massimo di 2000 mg/200 mg ogni 8 ore.
Per profilassi chirurgica | Per operazioni inferiori ad 1 ora, la dose raccomandata è da 1000 mg/100 mg a 2000 mg/200 mg indotta con anestesia Per operazioni superiori ad 1 ora, la dose raccomandata è da 1000 mg/100 mg a 2000 mg/200 mg indotta con anestesia, fino a 3 dosi di 1000 mg/100 mg in 24 ore. Chiari segnali clinici di infezione durante l’operazione richiederanno normale corso di terapia endovena o orale post–operatoria. |
Bambini di peso < 40 kg
Dosi raccomandate:
• Bambini di età ≥ 3 mesi: 50 mg/5 mg per kg ogni 8 ore.
• Bambini di età inferiore ai 3 mesi o di peso inferiore a 4 kg: 50 mg/5 mg per kg ogni 12 ore.
Anziani
Non si considera necessario un aggiustamento del dosaggio.
Insufficienza renale
Gli aggiustamenti del dosaggio si basano sul livello massimo raccomandato di amoxicillina. Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina (ClCr) maggiore di 30 ml/min.
Amoxicillina / Acido clavulanico 2000/200 mg polvere per soluzione per infusione deve essere usato solo in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml / min per la profilassi chirurgica quando deve essere usato in una infusione.
Insufficienza epatica
Dosare con cautela e monitorare la funzionalità epatica ad intervalli regolari (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE:
Amoxicillina/acido clavulanico è per uso endovenoso.
Ai bambini di età inferiore ai 3 mesi amoxicillina/acido clavulanico dovrebbe essere somministrato solo per infusione.
Il trattamento con amoxicillina/acido clavulanico può essere iniziato con l’uso di una preparazione endovenosa e completato con una appropriata preparazione orale, come considerato adatto per il singolo paziente.
Amoxicillina / Acido clavulanico 2000/200 mg polvere per soluzione per infusione deve essere somministrata per infusione endovenosa della durata di 30 – 40 minuti. Amoxicillina / Acido clavulanico non è adatto per la somministrazione intramuscolare.
Prima di iniziare la terapia con amoxicillina/acido clavulanico, deve essere condotta un’indagine accurata riguardante precedenti reazioni di ipersensibilità alle penicilline, alle cefalosporine o altri agenti beta–lattamici (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).In pazienti in terapia con penicilline sono state segnalate reazioni di ipersensibilità grave e occasionalmente fatale (reazioni anafilattoidi). Queste reazioni è più probabile che si verifichino in soggetti con anamnesi di ipersensibilità alla penicillina e in soggetti atopici. Se compare una reazione allergica, si deve interrompere la terapia con amoxicillina/acido clavulanico e si deve istituire una appropriata terapia alternativa.
Nel caso in cui venga provato che una infezione è dovuta ad un organismo amoxicillino–suscettibile si deve considerare un cambio di terapia da amoxicillina/acido clavulanico ad amoxicillina in accordo con le linee–guida ufficiali.
Questa formulazione di amoxicillina/acido clavulanico può non essere adatta per l’uso nel caso vi sia un rischio elevato che i presunti patogeni abbiano una resistenza agli agenti beta–lattamici, non mediata da betalattamasi suscettibili all’inibizione da parte dell’acido clavulanico. Alle dosi racomandate fino a 1000 mg/100 mg ogni 8 ore, questa presentazione non può essere adatta per il trattamento delle S. pneumoniae penicillino–resistenti. Per la copertura di questi patogeni, è richiesta una dose di almeno 2000 mg/200 mg ogni 12 ore.
Convulsioni possono verificarsi in pazienti con funzionalità renale compromessa o in pazienti che ricevono dosi elevate (vedere paragrafo 4.8).
Si deve evitare la somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico qualora si sospetti la mononucleosi infettiva, in quanto in questa condizione l’utilizzo di amoxicillina è stato associato alla comparsa di rash morbilliforme.
L’uso concomitante di allopurinolo durante il trattamento con amoxicillina può aumentare la probabilità di reazioni allergiche cutanee.
L’uso prolungato può causare occasionalmente lo sviluppo di organismi resistenti.
La comparsa di un eritema generalizzato con pustole causato da febbre durante la fase iniziale del trattamento può essere un sintomo di pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP) (vedere paragrafo 4.8). Questa reazione richiede una sospensione di amoxicillina/acido clavulanico ed è controindicata qualsiasi successiva somministrazione di amoxicillina.
Amoxicillina/acido clavulanico deve essere usata con cautela in pazienti con evidente compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.8).
Eventi epatici sono stati riportati particolarmente nei pazienti maschi ed anziani e possono essere associati al trattamento prolungato. Questi eventi sono stati molto raramente riportati nei bambini. In tutte le popolazioni, segni e sintomi si verificano generalmente durante o subito dopo il trattamento ma in alcuni casi possono essere evidenti solo dopo parecchie settimane successive all’interruzione del trattamento. Questi eventi sono in genere reversibili. Gli eventi epatici possono essere gravi e, in circostanze estremamente rare, sono stati riportati decessi. Questi si sono verificati quasi sempre in pazienti con gravi malattie preesistenti o che stavano assumendo farmaci noti per avere potenziali effetti epatici (vedere paragrafo 4.8).
Colite associata agli antibiotici è stata segnalata con quasi tutti gli agenti antibatterici e può essere di gravità da lieve a pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, è importante tenere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di qualsiasi antibiotico. Se dovesse sopravvenire colite associata ad antibiotici, amoxicillina/acido clavulanico deve essere immediatamente sospesa, deve essere consultato un medico e iniziata una appropriata terapia. In questa situazione i farmaci anti–peristaltici sono controindicati.
Durante una terapia prolungata si consiglia di verificare periodicamente la funzionalità sistemicoorganica, compresa la funzionalità renale, epatica ed ematopoietica.
Raramente è stato segnalato allungamento del tempo di protrombina in pazienti in trattamento in trattamento con amoxicillina/acido clavulanico. Un appropriato monitoraggio deve essere effettuato nel caso di somministrazione concomitante di anticoagulanti. Per mantenere il livello desiderato di anticoagulazione possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti orali (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Nei pazienti con insufficienza renale, il dosaggio deve essere aggiustato in base al grado di insufficienza (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti con ridotta emissione di urina, è stata osservata molto raramente cristalluria, soprattutto
con la terapia parenterale. Durante la somministrazione di amoxicillina a dosi elevate, si consiglia di mantenere una assunzione di liquidi ed una emissione di urina adeguate, al fine di ridurre la possibilità di cristalluria da amoxicillina. Nei pazienti con cateteri vescicali, deve essere mantenuto un controllo regolare della pervietà (vedere paragrafo 4.9).
Durante il trattamento con amoxicillina, si devono utilizzare i metodi enzimatici con glucosio ossidasi ogni volta che si effettuano test per la presenza di glucosio nelle urine in quanto possono presentarsi risultati falsi positivi con i metodi non enzimatici.
La presenza di acido clavulanico nell’amoxicillina/acido clavulanico può causare un legame non specifico di IgG e albumina da parte delle membrane dei globuli rossi, che porta a un falso positivo nel test di Coombs.
Sono stati riportati risultati di test positivi utilizzando il test Bio–Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA in pazienti che ricevevano amoxicillina/acido clavulanico e che sono stati conseguentemente trovati esenti da infezioni da Aspergillus. Con il test bio–Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA, sono state riportate reazioni incrociate con polisaccaridi non–Aspergillus e polifuranosio. Pertanto risultati positivi nei test in pazienti che ricevono amoxicillina/acido clavulanico devono essere interpretati con cautela e confermati da altri metodi diagnostici.
Questo farmaco contiene 6,8 mmol di sodio per flacone. Ciò deve essere tenuto in considerazione per i pazienti che seguono una dieta con apporto controllato di sodio.
Questo farmaco contiene 1 mmol di potassio per flacone. Ciò deve essere tenuto in considerazione nei pazienti con ridotta funzionalità renale o pazienti che seguono una dieta ad apporto di potassio controllato.
Gravidanza
Studi negli animali non indicano effetti dannosi, diretti o indiretti, relativi alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo postnatale. Dati limitati sull’uso di amoxicillina/acido clavulanico durante la gravidanza negli esseri umani non indicano un aumento nel rischio di malformazioni congenite. In un unico studio in donne con rottura prematura, pretermine, della membrana fetale, è stato segnalato che il trattamento profilattico con amoxicillina/acido clavulanico può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati. L’uso in gravidanza deve essere evitato, a meno che non sia considerato essenziale da parte del medico.
Allattamento
Entrambe le sostanze sono escrete nel latte materno (non sono noti gli effetti dell’acido clavulanico sul bambino che viene allattato). Di conseguenza, nel bambino che viene allattato sono possibili diarrea e infezioni micotiche delle mucose, così che l’allattamento debba essere interrotto. Amoxicillina/acido clavulanico deve essere somministrato durante il periodo dell’allattamento solo dopo che il rischio/beneficio sia stato valutato da parte del medico.
Le reazioni avverse (ADR) più comunemente riportate sono diarrea, nausea e vomito.
Le ADRs provenienti da studi clinici e da indagini post–marketing con amoxicillina/acido clavulanico, sono di seguito riportate secondo la classificazione MedDRA per Sistemi ed Organi.
La seguente terminologia è stata utilizzata per classificare la frequenza degli effetti indesiderati.
Molto comune (≥1/10)
Comune (da ≥1/100 a <1/10)
Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100)
Rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000)
Molto rara (<1/10.000)
Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili)
Classificazione per sistemi ed organi | |
Candidosi mucocutanea | Comune |
Sviluppo di organismi non–suscettibili | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Leucopenia reversibile (compresa neutropenia) | Rara |
Trombocitopenia | Rara |
Agranulocitosi reversibile | Non nota |
Anemia emolitica | Non nota |
Prolungamento del tempo di sanguinamento e di protrombina¹ | Non nota |
Disturbi del sistema immunitario 10 | |
Edema angioneurotico | Non nota |
Anafilassi | Non nota |
Sindrome tipo da malattia da siero | Non nota |
Vasculite da ipersensibilità | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | |
Vertigini | Non comune |
Cefalea | Non comune |
Iperattività reversibile | Non nota |
Convulsioni² | Non nota |
Meningite asettica | Non nota |
Patologie gastrointestinali | |
Diarrea | Comune |
Nausea³ | Non Comune |
Vomito | Non Comune |
Indigestione | Non comune |
Colite associate ad antibiotici4 | Non nota |
Patologie epatobiliari | |
Aumento delle AST e/o ALT5 | Non comune |
Epatite6 | Non nota |
Ittero colestatico6 | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo 7 | |
Rash cutaneo | Non comune |
Prurito | Non comune |
Orticaria | Non comune |
Eritema multiforme | Rara |
Sindrome di Stevens–Johnson | Non nota |
Necrolisi epidermica tossica | Non nota |
Dermatite esfoliativa bollosa | Non nota |
Pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP)9 | Non nota |
Patologie renali e urinarie | |
Nefrite interstiziale | Non nota |
Cristalluria8 | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Tromboflebite nel sito di iniezione | Non comune |
¹ Vedere paragrafo 4.4
² Vedere paragrafo 4.4
³ Al sito di iniezione
4Incluso colite pseudo membranosa e colite emorragica (vedere paragrafo 4.4)
5Un aumento moderato di AST e / o ALT è stato osservato nei pazienti trattati con antibiotici beta–lattamici, ma il significato di queste scoperte è ignota.
6Questi eventi sono stati riscontrati con alter penicilline e cefalosporine (vedere paragrafo 4.4)
7Se compare qualsiasi reazione cutanea di ipersensibilità, il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).
8Vedere paragrafo 4.9
9Vedere paragrafo 4.4
10 Vedere paragrafi 4.3 and 4.4
Non vi sono eccipienti.
Non conservare a temperatura superiore ai 25° C. Conservare nel contenitore originale.
Condizioni di conservazione dopo ricostituzione: Non conservare a temperatura superiore a 25° C.