Amoxicillina ac cla ibi (Ibigen srl)

Soluzione iniettabile polv ev 2g+

Principio attivo:Amoxicillina sodica/potassio clavulanato
Gruppo terapeutico:Antibatterici beta-lattamici, penicilline
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:H
Ricetta:Osp - uso ospedaliero
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • mastoiditi
  • ascessi
  • sinusiti
  • bronchiti croniche
  • polmonite
  • celluliti
  • osteomielite
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    Posologia

    Le dosi sono espresse in termini di contenuto di amoxicillina/acido clavulanico tranne quando le dosi sono definite nei termini di un singolo componente.

    La dose di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen che viene scelta per il trattamento di ogni singola infezione deve tenere conto di:

    – Patogeni attesi e loro probabile suscettibilità agli agenti antibatterici (vedere paragrafo 4.4)

    – Gravità e sito dell’infezione

    – Età, peso e funzionalità renale del paziente, come descritto di seguito

    L’uso di formulazioni alternative di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen (ad esempio quelle che forniscono dosi più alte di amoxicillina e/o di differenti rapporti di amoxicillina – acido clavulanico) deve essere consideratocome necessario (vedere paragrafo 5.1).

    Quando viene somministrata come raccomandato di seguito, Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen polvere per soluzione per infusione ed iniezione fornisce 6000 mg di amoxicillina e 600 mg di acido clavulanico. Non è possibile aumentare la dose giornaliera di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen se si considera necessario. Questo per evitare la somministrazione di alte dosi non necessarie di acido clavulanico. La durata della terapia deve essere definita in base alla risposta del paziente. Alcune infezioni (ad esempio le osteomieliti) richiedono periodi di trattamento più lunghi. Il trattamento non deve essere proseguito oltre 14 giorni senza un controllo medico (vedere paragrafo 4.4 relativamente alla terapia prolungata).

    Si devono tenere in considerazione le linee–guida locali sull’uso appropriato di amoxicillina/acido clavulanico.

    Adulti e bambini di peso ≥ 40 kg

    Dosi raccomandate per il trattamento delle infezioni come indicato nel paragrafo 4.1:

    – 1000 mg/100 mg ogni 8–12 ore o

    – 2000 mg/200 mg ogni 12 ore.

    Per le infezioni molto gravi, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 2000 mg/200 mg ogni 8 ore.

    Profilassi chirurgica Per operazioni che durano meno di 1 ora la dose raccomandata è di 1000 mg/100 mg fino a 2000 mg/200 mg somministrati all’induzione dell’anestesia.
    Nel caso l’operazione superi 1 ora, la dose raccomandata è di 1000 mg/100 mg fino a 2000 mg/200 mg somministrate all’induzione dell’anestesia, fino a 3 dosi di 1000 mg/100 mg nelle 24 ore. Segni evidenti di infezione richiederanno un normale corso post– operatorio con terapia endovenosa o orale

    Bambini < 40 kg

    Dosi raccomandate:

    Bambini di età ≥ 3 mesi: 50 mg/5 mg per kg ogni 8 ore.

    Bambini di età inferiore ai 3 mesi e di peso inferiore a 4 kg: 50 mg/5 mg per kg ogni 12 ore.

    Anziani

    Non si considera necessario un aggiustamento del dosaggio. Insufficienza renale

    Gli aggiustamenti del dosaggio si basano sul livello massimo raccomandato di amoxicillina.

    Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina (CrCl) maggiore di 30 ml/min.

    Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 2000 mg + 200 mg Polvere per soluzione per infusione deve essere usato solo da pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min per profilassi chirurgica quando deve essere usato in una infusione.

    Insufficienza epatica

    Dosare con cautela e monitorare la funzionalità epatica ad intervalli regolari (vedere paragrafi 4.3 e 4.4.).

    Modo di somministrazione

    Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 2000 mg + 200 mg è per uso endovenoso.

    Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 2000 mg + 200 mg dovrebbe essere somministrato con infusione endovenosa tra i 30 e 40 minuti. Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen non è adatto per somministrazioni intramuscolari.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • penicillina
  • ipersensibilità immediata
  • cefalosporine
  • ittero
  • insufficienza epatica
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    Interazioni
  • anticoagulanti orali
  • penicilline
  • warfarin
  • amoxicillina
  • metotrexato
  • probenecid
  • acido clavulanico
  • dopo
  • antibiotico
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    Avvertenze

    Prima di iniziare la terapia con amoxicillina/acido clavulanico, deve essere condotta un’indagine accurata riguardante precedenti reazioni di ipersensibilità alle penicilline, alle cefalosporine o altri agenti beta – lattamici (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).

    In pazienti in terapia con penicilline sono state segnalate reazioni di ipersensibilità grave e occasionalmente fatale (reazioni anafilattoidi). Queste reazioni è più probabile che si verifichino in soggetti con anamnesi di ipersensibilità alla penicillina e in soggetti atopici. Se compare una reazione allergica, si deve interrompere la terapia con amoxicillina/acido clavulanico e si deve istituire un’appropriata terapia alternativa. Nel caso in cui venga provato che una infezione è dovuta ad un organismo amoxicillino –suscettibile si deve considerare un cambio di terapia da amoxicillina/acido clavulanico ad amoxicillina in accordo con le linee–guida ufficiali. Questa formulazione di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen può non essere adatta per l’uso nel caso vi sia un rischio elevato che i presunti patogeni abbiano una resistenza agli agenti beta–lattamici, non mediata da beta– lattamasi suscettibili all’inibizione da parte dell’acido clavulanico. Alla dose raccomandata fino a 1000 mg/100 mg ogni 8 ore, questa presentazione può non essere adatta per il trattamento delle S. pneumoniae penicillino – resistenti. Per la copertura di questi patogeni è richiesta una dose di almeno 2000 mg/200 mg ogni 8 ore Si possono presentare convulsioni in pazienti con insufficienza della funzionalità renale o in quelli che ricevono alte dosi (vedere paragrafo 4.8). Si deve evitare la somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico qualora si sospetti la mononucleosi infettiva, in quanto in questa condizione l’utilizzo di amoxicillina è stato associato alla comparsa di rash morbilliforme. L’uso concomitante di allopurinolo durante il trattamento con amoxicillina può aumentare la probabilità di reazioni allergiche cutanee. L’uso prolungato può causare occasionalmente lo sviluppo di organismi resistenti. La comparsa di un eritema generalizzato con pustole causato da febbre durante la fase iniziale del trattamento, può essere un sintomo di pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP) (vedere paragrafo 4.8). Questa reazione richiede una sospensione di Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen ed è controindicata qualsiasi successiva somministrazione di amoxicillina. Amoxicillina/acido clavulanico deve essere utilizzato con cautela in pazienti con segni di insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.8). Eventi epatici sono stati riportati particolarmente nei pazienti maschi ed anziani e possono essere associati al trattamento prolungato. Questi eventi sono stati raramente riportati nei bambini. In tutta la popolazione, segni e sintomi si verificano generalmente durante o subito dopo il trattamento ma in alcuni casi possono essere evidenti solo dopo parecchie settimane successive all’interruzione del trattamento. Questi eventi sono in genere reversibili. Gli eventi epatici possono essere gravi e, in circostanze estremamente rare, sono stati riportati decessi. Questi si sono verificati quasi sempre accaduti in pazienti con gravi malattie preesistenti o che stavano assumendo farmaci noti per avere potenziali effetti epatici (vedere paragrafo 4.8). Colite associata agli antibiotici è stata segnalata con quasi tutti gli agenti antibatterici e può essere di gravità da lieve a pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, è importante tenere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di qualsiasi antibiotico. Se dovesse sopravvenire colite associata ad antibiotici, Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen deve essere immediatamente sospesa, deve essere consultato un medico e iniziata una appropriata terapia. In questa situazione i farmaci anti–peristaltici sono controindicati. Durante una terapia prolungata si consiglia di verificare periodicamente la funzionalità sistemico– organica, compresa la funzionalitàrenale, epatica ed ematopoietica. Raramente è stato segnalato allungamento del tempo di protrombina in pazienti in trattamento con amoxicillina/acido clavulanico. Un appropriato monitoraggio deve essere effettuato nel caso di somministrazione concomitante di anticoagulanti. Per mantenere il livello desiderato di anticoagulazione possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti orali (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza renale, il dosaggio deve essere aggiustato in base al grado di insufficienza (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti con ridotta emissione di urina, è stata osservata molto raramente cristalluria, soprattutto con la terapia parenterale. Durante la somministrazione di amoxicillina a dosi elevate, si consiglia di mantenere una assunzione di liquidi ed una emissione di urina adeguate, al fine di ridurre la possibilità di cristalluria da amoxicillina. Nei pazienti con cateteri vescicali, deve essere mantenuto un controllo regolare della pervietà (vedere paragrafo 4.9). Durante il trattamento con amoxicillina, si devono utilizzare i metodi enzimatici con glucosio ossidasi ogni volta che si effettuano test per la presenza di glucosio nelle urine in quanto possono presentarsi. risultati falsi positivi con i metodi non enzimatici. La presenza di acido clavulanico nell’ Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen può causare un legame non specifico di IgG e albumina da parte delle membrane dei globuli rossi, che porta a un falso positivo nel test di Coombs. Sono stati riportati risultati di test positivi utilizzando il test Bio–Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA in pazienti che ricevevano amoxicillina/acido clavulanico e che sono stati conseguentemente trovati esenti da infezioni da Aspergillus. Con il test, Bio–Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA sono state riportate reazioni incrociate con polisaccaridi non– Aspergillus e polifuranosio. Pertanto risultati positivi nei test in pazienti che ricevono amoxicillina/acido clavulanico devono essere interpretati con cautela e confermati da altri metodi diagnostici.

    Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 2000 mg/200 mg polvere per soluzione per infusione Questo medicinale contiene 125,9 mg (5,5 mmol) di sodio per flaconcino o flacone. Da prendere in considerazione per pazienti con una dieta iposodica.

    Amoxicillina e Acido Clavulanico Ibigen 2000 mg/200 mg polvere per soluzione per infusione

    Questo medicinale contiene 39,3 mg (1,0 mmol) di potassio per flaconcino o flacone. Da prendere in considerazione per pazienti con funzionalità renale ridotta o pazienti con una dieta dal contenuto di potassio controllato.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Studi negli animali non indicano effetti dannosi, diretti o indiretti, relativi alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3). Dati limitati sull’uso di amoxicillina/acido clavulanico durante la gravidanza negli esseri umani non indicano un aumento nel rischio di malformazioni congenite. In un unico studio in donne con rottura prematura, pretermine, della membrana fetale, è stato segnalato che il trattamento profilattico con amoxicillina/acido clavulanico può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati. L’uso in gravidanza deve essere evitato, a meno che non sia considerato essenziale da parte del medico.

    Allattamento

    Entrambe le sostanze sono escrete nel latte materno (non sono noti gli effetti dell’acido clavulanico sul bambino che viene allattato). Di conseguenza, nel bambino che viene allattato sono possibili diarrea e infezioni micotiche delle mucose, così che l’allattamento debba essere interrotto. Amoxicillina/acido clavulanico deve essere somministrato durante il periodo dell’allattamento solo dopo che il rischio/beneficio sia stato valutato da parte del medico.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse (ADR) più comunemente riportate sono diarrea, nausea e vomito.

    Le ADRs, provenienti da studi clinici e da indagini post–marketing con amoxicillina e acido clavulanico, sono di seguito riportate secondo la classificazioneMedDRAper Sistemi ed Organi.

    La seguente terminologia è stata utilizzata per classificare la frequenza degli effetti indesiderati.

    Molto comune (≥1/10)

    Comune (da ≥1/100 a <1/10)

    Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100)

    Rara (da≥1/10.000 a <1/1.000)

    Molto rara (<1/10.000)

    Non nota (la frequenza non può essere stimata dai dati disponibili)

    Classificazione per sistemi e Organi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
    Infezioni ed infestazioni   Candidosi mucocutanea       Sviluppo di organismi non– sensibili
    Patologie del sistema emolinfopoietico       Leucopenia reversibile (compresa neutropenia), Trombocitopenia   Agranulocitosi reversibile, Anemia emolitica, Prolungamento del tempo di sanguinamento e di protrombina ¹
    Disturbi del sistema immunitario10           Edema angioneurotico, Anafilassi, Sindrome tipo da malattia da siero, Vasculite da ipersensibilità
    Patologie del sistema nervoso           Vertigini, Cefalea, Convulsioni², Meningite asettica
    Patologie vascolari       Tromboflebiti³    
    Patologie gastrointestinali   Diarrea Nausea³, Vomito, Cattiva digestione     Colite associata ad antibiotici 4
    Patologie epatobiliari     Aumento delle AST e/o ALT5     Epatite 6 Ittero colestatico6
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo7   Rash maculo– papulare Rash cutaneo, Prurito, Orticaria Eritema multiforme   Sindrome di Stevens–Johnson, Necrolisi epidermica Tossica, Dermatite esfoliativa bollosa, Pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP) 9
    Patologie renali e urinarie           Nefrite interstiziale, Cristalluria8
    1 Vedere paragrafo 4.4
    2 Vedere paragrafo 4.4
    3 Nel punto di iniezione
    4 Incluse la colite pseudomembranosa e la colite emorragica (vedere paragrafo 4.4)
    5 Un aumento moderato della AST e/o della ALT è stato osservato nei pazienti trattati con antibiotici della classe dei beta–lattamici, ma il significato di queste osservazioni non è noto.
    6 Questi eventi sono stati osservati con altre penicilline e cefalosporine (cedere paragrafo 4.4)
    7 Se si manifesta una qualsiasi reazione cutanea di ipersensibilità il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4)
    8 Vedere paragrafo 4.9
    9 Vedere paragrafo 4.4
    10 Vedere paragrafi 4.3 e 4.4

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Non applicabile.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 25° C nel contenitore originale per riparare il prodotto da luce, umidità e calore.