Alprazolam pensa (Pensa pharma spa)

Compresse 20cpr 0,50mg

Principio attivo:Alprazolam
Gruppo terapeutico:Ansiolitici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 3v in 30giorni
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ansia
  • tensione
  • sindrome ansiosa
  • p
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    Posologia

    Il dosaggio ottimale di Alprazolam Pensa va individualizzato a seconda della gravità dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente.

    Le indicazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte dei pazienti.

    Qualora fosse necessario un dosaggio più elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti collaterali. In questi casi è consigliabile aumentare prima la dose serale di quella diurna tranne nei pazienti affetti da agorafobia e/o disturbo da attacchi di panico. In tal caso si veda il paragrafo dedicato.

    In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici.

    Si consiglia di usare sempre la dose più bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia.

    In caso di effetti collaterali già con la somministrazione iniziale si consiglia di diminuire il dosaggio.

    Il trattamento deve essere il più breve possibile. I pazienti dovrebbero essere rivalutati regolarmente e la necessità di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente particolarmente se il paziente è senza sintomi.

    La dose massima non deve essere superata.

    La dose serale del farmaco deve essere assunta appena prima di andare a letto.

    Ansia:

    La dose iniziale varia da 0,25 a 0,50 mg 3 volte al dì. Questo dosaggio verrà aumentato secondo le esigenze del paziente fino ad un massimo di 4 mg al giorno in somministrazioni suddivise per una durata non superiore a 8 âE.“ 12 settimane compreso un periodo di sospensione graduale.

    In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

    Nei pazienti anziani, in pazienti con epatopatia grave e/o funzione renale alterata o in presenza di malattie organiche debilitanti, si consiglia di iniziare con 0,25 mg 2–3 volte al giorno e di aumentare in caso di necessità, solo se tollerato. Il trattamento può essere effettuato anche utilizzando la confezione in gocce: 10 gocce corrispondono a 0,25 mg di alprazolam, 20 gocce a 0,50 mg.

    Agorafobia e disturbo da attacchi di panico:

    Nei pazienti con agorafobia associata ad attacchi di panico o con disturbo da attacchi di panico con o senza evitamento fobico, la dose iniziale è di 0,5–1 mg, somministrata prima di coricarsi, per uno o due giorni. La dose deve quindi essere adattata secondo la risposta del singolo paziente. Gli incrementi del dosaggio non devono superare 1 mg ogni tre o quattro giorni. Gli incrementi di dosaggio possono essere effettuati dapprima a mezzogiorno, poi al mattino e infine nel pomeriggio/sera fino al raggiungimento di uno schema posologico 3 o 4 volte al giorno per una durata non superiore a 8 mesi.

    In uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto un elevato numero di pazienti, la dose media giornaliera è stata 5,7 mg/die; soltanto in alcuni rari casi è stato necessario raggiungere 10 mg/die.

    Interruzione della terapia

    Come buona regola clinica, la somministrazione deve essere sospesa lentamente.

    Si suggerisce di ridurre il dosaggio giornaliero di non più di 0,5 mg ogni 3 giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora più graduale.

    Controindicazioni
  • benzodiazepine
  • glaucoma
  • miastenia gravis
  • sindrome da apnea notturna
  • insufficienza epatica grave
  • gravidanza
  • allattamento
  • bambini
  • insufficienza respiratoria grave
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    Interazioni
  • benzodiazepine
  • alcol
  • sedativo
  • oppioidi
  • sedativi
  • agenti
  • antipsicotici
  • neurolettici
  • ansiolitici/sedativi
  • antidepressivi
  • ipnotici
  • anticonvulsivanti
  • antistaminici
  • analgesici narcotici
  • narcotico
  • ketoconazolo
  • itraconazolo
  • voriconazolo
  • macrolidi
  • eritromicina
  • claritromicina
  • imipramina
  • desipramina
  • state descritte interazioni
  • cimetidina
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    Avvertenze

    Gruppi specifici di pazienti

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di alprazolam non sono state stabilite nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni, pertanto l’uso di alprazolam è controindicato.

    Compromissione renale

    Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti con alterata funzionalità renale.

    Compromissione epatica

    Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata.

    Le benzodiazepine sono controindicate nel trattamento di pazienti affetti da grave insufficienza epatica poiché il trattamento con benzodiazepine può facilitare lo sviluppo di encefalopatia (vedere paragrafo 4.3).

    Pazienti con insufficienza respiratoria cronica

    Nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica deve essere somministrata una dose ridotta, a causa del rischio di depressione respiratoria. Alprazolam Pensa è controindicato nei pazienti con insufficienza respiratoria grave (vedere paragrafo 4.3).

    Pazienti anziani

    Nei pazienti anziani e/o debilitati si consiglia di usare sempre la dose più bassa per evitare il rischio di sedazione eccessiva o atassia (vedere paragrafo 4.2).

    Pazienti con depressione

    In pazienti con depressione maggiore o ansia associata con depressione le benzodiazepine e agenti benzodiazepino–simili non devono essere somministrati da soli per trattare la depressione, in quanto possono precipitare o aumentare il rischio di suicidio. Pertanto, alprazolam deve essere usato con cautela e la quantità della prescrizione deve essere limitata nei pazienti con segni e sintomi di depressione o tendenze suicide.

    Alprazolam Pensa non deve essere usato in quei pazienti nei quali la depressione è caratterizzata da rallentamento psicomotorio; in pazienti affetti da depressione endogena, bipolare o con sintomi psicotici.

    L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi effetti da interazione.

    Al disturbo da attacchi di panico sono stati associati disordini depressivi maggiori (primari o secondari) con aumento dei casi di suicidio nei pazienti non trattati. Pertanto la medesima precauzione deve essere presa sia quando si utilizzano le dosi più elevate di alprazolam per il trattamento dei pazienti con disturbo da attacchi di panico, sia quando si utilizza un qualsiasi farmaco psicotropo nel trattamento di pazienti depressi o di quelli in cui vi sia ragione di sospettare ideazione o tentativo di suicidio.

    Le benzodiazepine non sono indicate come trattamento primario della malattia psicotica.

    Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcol (vedere paragrafo 4.5), a causa della predisposizione di tali soggetti all’assuefazione e alla dipendenza. Per lo stesso motivo i pazienti devono essere avvertiti dei pericoli connessi con la contemporanea assunzione di alcool o di altri farmaci aventi azione depressiva sul Sistema Nervoso Centrale (SNC).

    Tolleranza

    Dopo un uso ripetuto per alcune settimane può manifestarsi una certa perdita di efficacia degli effetti ipnotici delle benzodiazepine.

    Dipendenza

    L’uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci.

    Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.

    La dipendenza può verificarsi a dosi terapeutiche e/o in pazienti senza nessun fattore di rischio individuale.

    Il rischio di dipendenza aumenta con l’uso concomitante di diverse benzodiazepine a prescindere dall’indicazione ansiolitica o ipnotica. Sono stati riportati anche casi di abuso.

    Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, l’interruzione brusca del trattamento sarà accompagnata dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalee, dolori muscolari, ansia di estrema gravità, tensione, irrequietezza, confusione ed irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche.

    Ansia di "rimbalzo"

    Sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata; può manifestarsi all’interruzione del trattamento. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi i cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si consiglia di diminuire gradualmente il dosaggio di alprazolam.

    Durata del trattamento

    La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2) a seconda dell’indicazione e nel caso dell’ansia non deve superare le 8–12 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. L’estensione della terapia oltre questo periodo non deve avvenire senza un’accurata rivalutazione della situazione clinica.

    Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.

    Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di "rimbalzo", al fine di minimizzare la reazione ansiosa che l’eventuale comparsa di tali sintomi potrebbe scatenare alla sospensione del medicinale.

    E’ accertato che, nel caso di benzodiazepine con una breve durata di azione, possono comparire sintomi di astinenza nell’intervallo tra una dose e l’altra, particolarmente per dosaggi elevati.

    Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina a breve durata di azione, poiché possono comparire sintomi da astinenza.

    Interruzione del trattamento

    Come con ogni altra benzodiazepina, il dosaggio di Alprazolam Pensa deve essere ridotto gradualmente dal momento che l’interruzione brusca o troppo veloce può portare alla comparsa di sintomi da astinenza.

    I sintomi da astinenza possono includere lieve disforia e insonnia o presentarsi come sindromi maggiori con crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremori.

    Occasionalmente possono comparire episodi convulsivi da astinenza in seguito a rapida diminuzione o interruzione brusca della terapia con alprazolam.

    Questi sintomi, specialmente i più gravi, sono generalmente più comuni in quei pazienti che sono stati trattati con dosi eccessive per prolungati periodi di tempo. Comunque, sintomi da astinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzione della somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine. Pertanto l’interruzione brusca deve essere evitata e deve essere prescritta una riduzione graduale del dosaggio (vedere paragrafo 4.2).

    Durante la sospensione del farmaco in pazienti affetti da disturbo da attacchi di panico, a volte si possono osservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico che simulano quelli tipici da astinenza.

    Reazioni psichiatriche e paradosse

    Quando si usano benzodiazepine è noto che possono verificasi reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale deve essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani.

    Amnesia

    Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio il paziente dovrebbe accertarsi di disporre di un periodo ininterrotto di 7–8 ore da trascorrere nel sonno (vedere paragrafo 4.8).

    Alprazolam Pensa compresse contiene lattosio.

    I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Le compresse da 0,50 mg contengono, inoltre, il colorante giallo tramonto (E110) che può causare reazioni allergiche.

    Alprazolam Pensa gocce soluzione contiene 16 vol% di etanolo (alcool), ad es. fino a 260 mg per dose, equivalenti a 6,4 ml di birra, 2,7 ml di vino per dose. Può essere dannoso per gli alcolisti. Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio come le persone affette da patologie epatiche o epilessia.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Una grande quantità di dati basati su studi in coorte indicano che l’esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre non è associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Comunque, alcuni primi studi epidemiologici caso–controllo hanno evidenziato un aumentato rischio di schisi orale. I dati indicavano che il rischio di avere un bambino con una schisi orale, dopo esposizione materna alle benzodiazepine, è inferiore a 2 / 1000 a fronte di un tasso atteso per tali difetti di circa 1 / 1000 nella popolazione generale.

    A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, già osservate con altre benzodiazepine, Alprazolam Pensa è controindicato nel primo trimestre di gravidanza.

    Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e / o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilità del ritmo cardiaco fetale.

    Quando, per ragioni mediche, il trattamento deve essere somministrato durante l’ultima parte della gravidanza, anche a basse dosi, si possono osservare sintomi della sindrome "floppy infant", quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l’emivita del prodotto. A dosi elevate possono manifestarsi nel neonato depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Neonati da madri che hanno assunto benzodiazepine durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e, alcuni giorni dopo la nascita, si possono osservare sintomi da astinenza neonatale come ipereccitabilità, agitazione e tremore anche se non si osserva la sindrome "floppy infant". La comparsa di sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dall’emivita della sostanza.

    Se il trattamento con alprazolam si rende necessario durante l’ultima parte della gravidanza, si devono evitare dosi elevate e successivamente si deve monitorare il neonato per i sintomi di astinenza e/o la sindrome "floppy infant".

    Tenendo conto di questi dati, l’uso di alprazolam durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può essere preso in considerazione solo se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettate.

    Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, la paziente deve essere avvertita dell’opportunità di contattare il suo medico per interrompere l’assunzione del prodotto nel caso intenda iniziare una gravidanza o sospetti di essere incinta.

    Allattamento

    Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno.

    Effetti Collaterali

    Durante il trattamento con alprazolam sono stati osservati e segnalati i seguenti effetti indesiderati, con frequenze classificate secondo il seguente criterio: molto comune (> 1/10), comune (≥1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1000, < 1/100), raro (≥1/10000, < 1/1000), molto raro (< 1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classificazione Sistema Organo Frequenza Effetti indesiderati
    Patologie endocrine Non comune Iperprolattinemia
    Patologie dell’occhio Comune Offuscamento della vista
    Patologie gastrointestinali Comune Stipsi, nausea
    Non comune Vomito
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento, irritabilità
    Non nota Edema periferico
    Patologie epatobiliari Non comune Funzione epatica anormale, ittero
    Non nota Epatite
    Esami diagnostici Non comune Variazioni del peso corporeo, aumento della pressione intraoculare
    Disturbi psichiatrici Comune Confusione, depressione
    Non comune Allucinazioni, rabbia, comportamento aggressivo, comportamento ostile, ansia, agitazione, alterazioni della libido, insonnia, alterazioni del pensiero, nervosismo; stimolazione
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Diminuzione dell’appetito
    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo Non comune Debolezza muscolo–scheletrica
    Patologie del sistema nervoso Molto comune Sedazione, sonnolenza
    Comune Atassia, disturbi della coordinazione, disturbi della memoria, difficoltà di parola, difficoltà di concentrazione, capogiro, cefalea, stordimento
    Non comune Amnesia, distonia, tremore
    Non nota Manifestazioni involontarie
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Disfunzioni sessuali, irregolarità del ciclo mestruale
    Patologie renali e urinarie Non comune Incontinenza, ritenzione urinaria
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Dermatite
    Non nota Angioedema

    Nei pazienti in trattamento per ansia o ansia associata a depressione, gli effetti indesiderati più frequentemente riportati sono sonnolenza, capogiro/stordimento.

    Meno frequentemente sono stati segnalati annebbiamento della vista, cefalea, depressione, insonnia, nervosismo, tremore, variazioni ponderali, disturbi della memoria/amnesia, disturbi della coordinazione, atassia, sintomi gastrointestinali e iperattività del sistema nervoso autonomo.

    Nei pazienti in trattamento per disturbi da attacchi di panico, gli effetti collaterali più comuni sono sedazione/sonnolenza, affaticamento, atassia/incoordinazione e difficoltà di linguaggio.

    Effetti indesiderati meno comuni sono: variazioni dell’umore, sintomi gastrointestinali, dermatite, disturbi della memoria, disfunzioni sessuali, alterazione della sfera intellettiva e confusione.

    L’impiego di alprazolam (anche a dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: l’interruzione della terapia può esitare in fenomeni di astinenza o di rebound. Può verificarsi dipendenza psichica. E’ stato riportato abuso di benzodiazepine (vedere paragrafo 4.4).

    Depressione

    Uno stato depressivo preesistente può essere smascherato durante l’uso prolungato di benzodiazepine.

    Segnalazioni delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Alprazolam Pensa 0,25 mg compresse: lattosio, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato.

    Alprazolam Pensa 0,50 mg compresse: lattosio, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato, giallo tramonto (E110).

    Alprazolam Pensa 1 mg compresse: lattosio, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato, indigotina (E132).

    Alprazolam Pensa 0,75 mg/ml gocce orali soluzione: alcol etilico, glicole propilenico, saccarina sodica, aroma amarena, acqua depurata.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.