Zentel (Glaxosmithkline spa)

Compresse 3cpr 400mg

da6.77 €
Principio attivo:Albendazolo
Gruppo terapeutico:Antinematodi
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • membro
  • infezione
  • echinococcosi cistica
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    Posologia

    Infezioni intestinali

    Adulti e bambini al di sopra dei 2 anni

    Di norma, una dose di 1 compressa di ZENTEL 400 mg.

    In caso di infestazioni sostenute da Strongyloides stercoralis, Taenia spp. o Hymenolepis nana, tale trattamento dovrà essere ripetuto per tre giorni consecutivi. In caso di provata infestazione da Hymenolepis nana, si raccomanda di ripetere il trattamento dopo 10-21 giorni.

    Nel caso di infestazioni miste comprendenti Opistorchis viverrini e Chlonorchis sinensis la dose di ZENTEL consigliata è di 400 mg (1 compressa) due volte al dì per tre giorni consecutivi.

    Se il paziente dovesse risultare ancora infestato tre settimane dopo la somministrazione, è consigliabile un secondo ciclo di terapia.

    Nel caso di Giardiasi (solo nei bambini tra 2 e 12 anni d’età) somministrare una dose singola da 400 mg al giorno per 5 giorni.

    Bambini di età compresa tra 1 e 2 anni

    Gli studi clinici hanno documentato l’efficacia di 200 mg nel trattamento delle parassitosi intestinali sostenute da Ascaris lumbricoides, Ancylostoma duodenale, Trichuris trichiura, Necator americanus, Hymenolepis nana, Taenia saginata; in caso di strongiloidosi la somministrazione deve essere ripetuta per tre giorni consecutivi.

    Infezioni elmintiche sistemiche

    Ad oggi si dispone di un’esperienza limitata relativamente all’uso di albendazolo in bambini di età inferiore a sei anni; pertanto l’utilizzo in bambini di età inferiore a sei anni non è raccomandato. I dosaggi dipendono dai parassiti coinvolti, dal peso del paziente e dalla gravità dell’infezione:

    Echinococcosi cistica

    Pazienti di peso superiore a 60 kg: 1 compressa da 400 mg due volte al giorno per un totale di 28 giorni.

    Pazienti di peso inferiore a 60 kg: dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per un totale di 28 giorni.

    Questo ciclo di trattamento della durata di 28 giorni può essere ripetuto, dopo un periodo di 14 giorni senza alcun trattamento, per un totale di tre cicli.

    Echinococcosi alveolare

    Pazienti di peso superiore a 60 kg: 1 compressa da 400 mg due volte al giorno per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l’altro.

    Pazienti di peso inferiore a 60 kg: dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l’altro.

    Potrebbe essere necessario prolungare il trattamento per mesi o anni. Il trattamento continuo con lo stesso dosaggio è stato effettuato per periodi fino a 20 mesi.

    Modalità d’uso

    Le compresse possono essere inghiottite, masticate o spezzate e mescolate al cibo.

    Infezioni intestinali

    Non è richiesta alcuna particolare precauzione, come osservare digiuno o assumere purganti.

    Infezioni sistemiche

    ZENTEL deve essere assunto ai pasti.

    Echinococcosi cistica

    1 - Cisti multiple ed inoperabili

    Per il trattamento di cisti epatiche, polmonari e peritoneali, si può somministrare fino a 3 cicli da 28 giorni di ZENTEL. Per localizzazioni quali le ossa ed il cervello, può risultare necessario un trattamento più lungo.

    2 - Trattamento pre-operatorio

    Prima dell’intervento chirurgico, quando possibile, si devono somministrare due cicli da 28 giorni.

    Quando l’intervento chirurgico deve essere effettuato prima del completamento dei due cicli, ZENTEL deve comunque essere somministrato il più a lungo possibile prima dell’intervento.

    3 - Trattamento post-operatorio

    Quando è stato somministrato soltanto un breve ciclo pre-operatorio (meno di 14 giorni) ed in casi in cui è necessario l’intervento chirurgico d’emergenza, ZENTEL deve essere somministrato dopo l’operazione per due cicli da 28 giorni con un intervallo di 14 giorni senza trattamento.

    Inoltre quando, dopo il trattamento pre-operatorio, le cisti risultano vitali o quando si è verificato versamento, si deve somministrare un trattamento completo composto da 2 cicli di 28 giorni.

    3 - Trattamento dopo drenaggio percutaneo di ciste

    Trattare come sopra indicato per il caso post-operatorio.

    Echinococcosi alveolare

    Normalmente si consiglia un trattamento con cicli da 28 giorni come per l’echinococcosi cistica.

    Potrebbe essere necessario continuare per mesi o anche anni. I dati più recenti di controllo a distanza nel tempo suggeriscono che i tempi di sopravvivenza sono sostanzialmente migliorati a seguito di trattamento prolungato.

    È stato dimostrato che il trattamento continuativo, in un numero limitato di pazienti, conduce ad una   apparente guarigione.

    Controindicazioni
  • componenti
  • donne
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • praziquantel
  • desametasone
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    Avvertenze

    Infezioni intestinali

    Al fine di evitare la somministrazione di albendazolo durante la fase iniziale della gravidanza, le donne in età fertile devono iniziare la terapia entro e non oltre la prima settimana dall’inizio della mestruazione oppure dopo esito negativo del test di gravidanza.

    Infezioni sistemiche

    Albendazolo ha dimostrato di causare soppressione midollare (v. paragrafo 4.8 - effetti indesiderati) e pertanto, all’inizio di ciascun ciclo e ogni 2 settimane durante ogni ciclo da 28 giorni, si deve effettuare l’esame emocromocitometrico.

    I pazienti con malattie epatiche, compresa l’echinococcosi epatica, si dimostrano più suscettibili alla soppressione midollare che porta a pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi e leucopenia e pertanto necessitano di un monitoraggio più attento della conta ematica. L’albendazolo deve essere sospeso se si verificano riduzioni clinicamente significative nella conta ematica (vedere Posologia e modo di somministrazione e Effetti indesiderati).

    Altri effetti collaterali associati ai trattamenti prolungati sono: perdita dei capelli, alterazioni della funzionalità epatica e incrementi, da lievi a moderati, degli enzimi epatici: tali alterazioni enzimatiche si normalizzano alla sospensione del trattamento. Sono stati segnalati casi di epatite (vedere Effetti indesiderati). Prima dell’inizio di ciascun ciclo di trattamento ed almeno ogni due settimane durante il trattamento si devono effettuare test di funzionalità epatica. Se gli enzimi aumentano in modo significativo (più del doppio del limite superiore normale), la somministrazione di ZENTEL deve essere interrotta. Se gli enzimi epatici ritornano ai livelli normali, il trattamento con ZENTEL può essere ripristinato, ma le analisi di laboratorio devono essere effettuate con una maggiore frequenza durante la terapia ripetuta.

    Al fine di evitare la somministrazione di ZENTEL durante la prima fase di gravidanza, le donne in età fertile devono:

    -  iniziare il trattamento soltanto dopo un test di gravidanza negativo. Tali esami devono essere ripetuti almeno una volta prima di iniziare il ciclo successivo.

    -  essere avvisate di adottare precauzioni efficaci contro il concepimento durante ed entro un mese dal completamento del trattamento con albendazolo per una infezione sistemica.

    Le compresse contengono il colorante giallo tramonto (E110) che può causare reazioni allergiche.

    TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.

    Gravidanza

    ZENTEL non deve essere somministrato ai lattanti, a donne in gravidanza accertata o presunta (vedere Paragrafo 4.3 - Controindicazioni e Paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso) e durante l’allattamento.

    Non sono disponibili dati adeguati, nell’uomo e nell’animale, relativi all’utilizzo durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Sono stati utilizzati dati provenienti da studi clinici ampi per determinare la frequenza, da molto comune a raro, degli effetti indesiderati. Le frequenze stabilite per tutti gli altri effetti indesiderati (ovvero quelle che si manifestavano <1/1000) sono state definite principalmente utilizzando dati post-marketing e si riferiscono alla frequenza dei casi riportati piuttosto che alla frequenza reale.

    La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione della frequenza:

    Molto comune ≥1/10

    Comune ≥1/100 e <1/10

    Non comune ≥1/1000 e <1/100

    Raro ≥1/10000 e <1/1000

    Molto raro <1/10000

    Utilizzo nelle infezioni intestinali (durata del trattamento più breve e a dosi più basse)

    Disturbi del sistema immunitario

    Raro: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria

    Patologie del sistema nervoso

    Non comune mal di testa e vertigini

    Patologie gastrointestinali

    Non comune sintomi relativi al tratto gastrointestinale superiore (per esempio dolore epigastrico o addominale, nausea, vomito) e diarrea

    Patologie epatobiliari

    Raro incremento degli enzimi epatici

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Molto raro eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson

    Utilizzo nelle infezioni sistemiche elmintiche (durata del trattamento più lunga e a dosi più alte)

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non comune leucopenia

    Molto raro pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi

    I pazienti con malattie epatiche, compresa l’echinococcosi epatica, si dimostrano essere più suscettibili alla soppressione midollare (vedere Posologia e modo di somministrazione e Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    Disturbi del sistema immunitario

    Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria

    Patologie del sistema nervoso

    Molto comune mal di testa

    Comune vertigini

    Patologie gastrointestinali

    Comune disturbi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito)

    Disturbi gastrointestinali sono stati associati ad albendazolo nel caso di trattamento di pazienti con echinococcosi.

    Patologie epatobiliari

    Molto comune incremento, da lieve a moderato, degli enzimi epatici

    Non comune epatite

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Comune alopecia reversibile (assottigliamento e moderata perdita dei capelli)

    Molto raro eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Comune febbre

    Eccipienti

    Lattosio, amido di mais, croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina, povidone, aroma vaniglia, aroma arancio, magnesio stearato, aroma frutto della passione, sodio laurilsolfato, saccarina sodica, lacca giallo tramonto (E110)

    Conservazione

    Nessuna precauzione particolare.