Principio attivo:Canagliflozin emiidrato/metformina cloridrato
Gruppo terapeutico:Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rrl - limitativa ripetibile
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • diabete mellito di tipo
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Posologia

    La dose della terapia ipoglicemizzante con Vokanamet deve essere individuata sulla base del regime di trattamento attuale del paziente, dell’efficacia e della tollerabilità usando la dose giornaliera raccomandata di 100 mg o 300 mg di canagliflozin e senza superare la dose massima giornaliera raccomandata di metformina per via orale.

    Per i pazienti non adeguatamente controllati con la dose massima tollerata di metformina

    Per i pazienti non adeguatamente controllati con metformina, la dose iniziale raccomandata di Vokanamet deve fornire canagliflozin alla dose di 50 mg due volte al giorno più la dose di metformina già assunta o la dose più vicina a quella terapeuticamente appropriata. Per i pazienti che tollerano una dose di Vokanamet contenente 50 mg di canagliflozin che necessitano di un più stretto controllo glicemico, la dose può essere aumentata a Vokanamet contenente 150 mg di canagliflozin due volte al giorno (vedere di seguito e paragrafo 4.4).

    Per i pazienti che passano dalle compresse separate di canagliflozin e metformina

    Per i pazienti che passano dalle compresse separate di canagliflozin e metformina, Vokanamet deve essere iniziato alla stessa dose giornaliera totale di canagliflozin e metformina già assunti in precedenza o alla dose di metformina più vicina alla dose terapeuticamente appropriata.

    L’aumento graduale della dose con canagliflozin (aggiunta alla dose ottimale di metformina) deve essere presa in considerazione prima che il paziente passi a Vokanamet.

    Nei pazienti che tollerano Vokanamet contenente 50 mg di canagliflozin e che necessitano un più stretto controllo glicemico, si può considerare l’aumento della dose a Vokanamet contenente 150 mg di canagliflozin.

    Deve essere prestata attenzione quando si aumenta la dose di Vokanamet contenente da 50 mg a 150 mg di canagliflozin nei pazienti di età ≥75 anni, nei pazienti con nota patologia cardiovascolare o negli altri pazienti per i quali la diuresi iniziale indotta da canagliflozin rappresenta un rischio (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti con evidenza di deplezione di volume intravascolare si raccomanda di correggere questa condizione prima di iniziare Vokanamet (vedere paragrafo 4.4).

    Quando Vokanamet è impiegato come terapia aggiuntiva ad insulina o ad un secretagogo dell’insulina (ad es. sulfonilurea), si può considerare una dose inferiore di insulina o del secretagogo per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).

    Popolazioni speciali

    Pazienti anziani (≥ 65 anni)

    Siccome la metformina viene eliminata in parte dai reni ed i pazienti anziani hanno maggiore probabilità di avere una ridotta funzionalità renale, Vokanamet deve essere usato con cautela con l’aumentare dell’età.È necessaria una regolare valutazione della funzionalità renale come supporto alla prevenzione dell’acidosi lattica associata alla metformina, in particolare nei pazienti anziani. Si deve considerare il rischio di deplezione di volume associato a canagliflozin (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Pazienti con compromissione renale

    Per i pazienti con una velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) da 60 mL/min/1,73 m² a <90 mL/min/1,73 m² o clearance della creatinina (CrCl) da 60 mL/min a <90 mL/min, non è necessario alcun aggiustamento della dose.

    Vokanamet non deve essere impiegato nei pazienti con compromissione renale moderata o grave (eGFR < 60 mL/min/1,73 m² o CrCl < 60 mL/min) a causa del principio attivo metformina (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Pazienti con compromissione epatica

    Vokanamet non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica a causa della presenza del principio attivo metformina (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Non vi è esperienza clinica con Vokanamet nei pazienti con compromissione epatica.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di Vokanamet nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.

    Modo di somministrazione

    Per uso orale

    Vokanamet deve essere assunto per via orale due volte al giorno con un pasto per ridurre gli effetti indesiderati gastrointestinali associati alla metformina. Le compresse devono essere deglutite intere. Se viene dimenticata una dose, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda a meno che non sia quasi l’ora di prendere la dose successiva, in questo caso il paziente deve saltare la dose dimenticata e prendere la dose successiva del medicinale come regolarmente programmato.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • precoma diabetico
  • disidratazione
  • shock
  • insufficienza cardiaca
  • infarto del miocardio
  • compromissione epatica
  • intossicazione acuta da alcol
  • alcolismo
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • stati effettuati studi di interazione
  • metformina
  • diuretici
  • insulina
  • altri medicinali
  • induttori enzimatici
  • rifampicina
  • barbiturici
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • ritonavir
  • efavirenz
  • state osservate
  • dopo
  • idroclorotiazide
  • contraccettivi orale
  • etinilestradiolo
  • ciclosporina
  • digossina
  • glicosidi cardiaci
  • digitossina
  • simvastatina
  • statine
  • contraccettivi orali
  • paracetamolo
  • warfarina
  • alcool
  • mezzi di contrasto iodati
  • cimetidina
  • ipoglicemizzanti
  • probenecid
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Generale

    Vokanamet non è stato studiato nei pazienti con diabete di tipo 1 e quindi non è raccomandato per l’uso in questi pazienti.

    Acidosi lattica

    L’acidosi lattica è una complicanza metabolica rara ma grave (elevata mortalità in assenza di trattamento tempestivo), che può insorgere a causa dell’accumulo di metformina. Casi di acidosi lattica segnalati in pazienti trattati con metformina si sono verificati principalmente nei pazienti diabetici con insufficienza renale importante. L’incidenza dell’acidosi lattica può e deve essere ridotta valutando anche altri fattori di rischio associati come controllo del diabete inadeguato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcol, compromissione epatica e qualsiasi condizione associata all’ipossia.

    Diagnosi

    Deve essere considerato il rischio di acidosi lattica nel caso di segni non specifici come crampi muscolari con disturbi digestivi come dolore addominale e grave astenia.

    Questo può essere seguito da dispnea acidotica, dolore addominale, ipotermia e coma. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/L ed un aumentato deficit anionico nel rapporto lattato/piruvato. Se si sospetta acidosi metabolica, deve essere sospeso il trattamento con il medicinale ed il paziente deve essere immediatamente ricoverato (vedere paragrafo 4.9).

    I medici devono allertare i pazienti sul rischio e sui sintomi dell’acidosi lattica.

    Funzionalità renale

    Siccome la metformina è escreta dal rene, e l’accumulo di metformina può condurre ad acidosi lattica, l’eGFR o la clearance della creatinina devono essere determinati prima dell’inizio del trattamento e, successivamente, in maniera regolare:

    • almeno una volta l’anno nei pazienti con funzionalità renale normale

    • almeno da due a quattro volte l’anno nei pazienti con eGFR (clearance della creatinina) al limite inferiore alla norma e nei pazienti anziani.

    La riduzione della funzionalità renale nei pazienti anziani è un fenomeno frequente ed asintomatico.

    Deve essere prestata particolare cautela quando la funzionalità renale può essere compromessa; ad esempio quando si inizia una terapia antiipertensiva o una terapia con durietici e quando si inizia il trattamento con un medicinale anti–infiammatorio non steroideo (FANS).

    Somministrazione di mezzi di contrasto iodati

    La somministrazione endovenosa degli agenti di contrasto iodati nelle indagini radiologiche può condurre ad insufficienza renale. Questo può indurre accumulo di metformina che può aumentare il rischio di acidosi lattica. Vokanamet deve essere interrotto prima o nello stesso momento dell’esame, non deve essere ripreso prima delle 48 ore successive e solo dopo che la funzionalità renale è stata rivalutata e risultata nella norma (vedere paragrafo 4.5).

    Chirurgia

    Poichè Vokanamet contiene metformina, la terapia deve essere interrotta 48 ore prima dell’intervento di chirurgia elettiva in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia può essere ripresa non prima delle 48 ore successive all’intervento o alla ripresa della nutrizione orale e solo se è stata stabilita una normale funzionalità renale.

    Uso nei pazienti a rischio di reazioni avverse correlate a deplezione di volume

    A causa del suo meccanismo d’azione, canagliflozin, aumentando l’escrezione urinaria di glucosio (UGE) induce una diuresi osmotica che può ridurre il volume intravascolare e diminuire la pressione arteriosa (vedere paragrafo 5.1). Negli studi clinici controllati di canagliflozin, sono stati osservati aumenti delle reazioni avverse correlate alla deplezione di volume (ad es. capogiri posturali, ipotensione ortostatica o ipotensione) più comunemente con la dose giornaliera di 300 mg di canagliflozin e si sono verificati più frequentemente nei primi tre mesi (vedere paragrafo 4.8).

    Deve essere usata cautela nei pazienti per i quali un calo della pressione sanguigna indotto da canagliflozin potrebbe rappresentare un rischio, come pazienti con malattie cardiovascolari note, pazienti in terapia anti–ipertensiva con una storia di ipotensione, pazienti in terapia con diuretici o pazienti anziani (≥ 65 anni di età) (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

    A causa della deplezione di volume, generalmente si osservano piccole diminuzioni medie dell’eGFR entro le prime 6 settimane dall’inizio del trattamento con canagliflozin. Nei pazienti sensibili a maggiori riduzioni del volume intravascolare, come descritto sopra, a volte si osservano diminuzioni di eGFR maggiori (>30%), che successivamente migliorano, ed è infrequente che richiedano interruzione del trattamento con canagliflozin (vedere paragrafo 4.8).

    Si deve consigliare ai pazienti di riferire i sintomi della deplezione di volume. L’uso di canagliflozin non è raccomandato nei pazienti che ricevono diuretici dell’ansa (vedere paragrafo 4.5) o con deplezione di volume, ad esempio, per una malattia acuta (come patologie gastrointestinali).

    Per i pazienti che ricevono Vokanamet, in caso di condizioni intercorrenti che possono portare a deplezione di volume (come le malattie gastrointestinali), è raccomandato un attento monitoraggio dello stato del volume (ad es. esame fisico, misurazioni della pressione arteriosa, test di laboratorio compresi i test di funzionalità renale), e degli elettroliti nel siero. L’interruzione temporanea del trattamento con Vokanamet può essere considerata per i pazienti che sviluppano deplezione di volume mentre sono in terapia con Vokanamet, fino a quando la condizione risulti ristabilita. In caso di interruzione, si deve considerare un monitoraggio più frequente della glicemia.

    Ematocrito elevato

    Con il trattamento con canagliflozin è stato osservato un aumento dell’ematocrito (vedere paragrafo 4.8); pertanto, si raccomanda cautela nei pazienti con livelli di ematocrito già elevati.

    Pazienti anziani (≥ 65 anni)

    I pazienti anziani possono presentare un rischio maggiore di deplezione di volume, hanno maggiore probabilità di essere in trattamento con diuretici e di avere una funzione renale compromessa. Nei pazienti di età ≥75 anni è stata riportata un’incidenza più elevata di reazioni avverse associate alla deplezione di volume (ad es. capogiri posturali, ipotensione ortostatica, ipotensione). Inoltre, in questi pazienti sono state riportate maggiori diminuzioni di eGFR (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

    Infezioni micotiche genitali

    Coerentemente con il meccanismo di inibizione del co–trasportatore del sodio–glucosio 2 (SGLT2) e con l’aumentata escrezione urinaria di glucosio (UGE), sono stati riportati negli studi clinici con canagliflozin casi di candidosi vulvovaginale nelle donne e balaniti o balanopostiti negli uomini (vedere paragrafo 4.8). I pazienti di entrambi i sessi con una storia di infezioni micotiche genitali avevano maggiore probabilità di sviluppare un’infezione. Balaniti e balanopostiti si sono verificate soprattutto in pazienti non circoncisi. In rari casi è stata riportata fimosi e talvolta è stata praticata la circoncisione. La maggior parte delle infezioni micotiche genitali sono guarite con trattamenti antifungini topici, prescritti dal medico o di automedicazione, continuando la terapia con Vokanamet.

    Insufficienza cardiaca

    L’esperienza nella classe III New York Heart Association (NYHA) è limitata, e non c’è esperienza di studi clinici con canagliflozin nella classe IV NYHA.

    Parametri urinari di laboratorio

    Dato il meccanismo d’azione di canagliflozin, i pazienti che assumono Vokanamet risulteranno positivi al test per il glucosio nell’urina.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non vi sono dati sull’uso di canagliflozin da solo o Vokanamet nelle donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

    Un numero limitato di dati sull’uso di metformina nelle donne in gravidanza non indica un aumento di rischio di malformazioni congenite. Gli studi sugli animali con metformina non indicano effetti dannosi per la gravidanza, lo sviluppo embrionale o fetale, il parto o lo sviluppo post–natale (vedere paragrafo 5.3).

    Vokanamet non deve essere usato durante la gravidanza. Quando la gravidanza è accertata, il trattamento con Vokanamet deve essere interrotto.

    Allattamento

    Non sono stati condotti studi sugli animali in allattamento con le sostanze attive combinate di Vokanamet. Non è noto se canagliflozin e/o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di canagliflozin/metaboliti nel latte, nonché effetti farmacologicamente mediati nella progenie allattata e nei ratti giovani esposti a canagliflozin (vedere paragrafo 5.3). Metformina è escreta nel latte materno umano in piccole quantità. Il rischio per i neonati/bambini non può essere escluso. Vokanamet non deve essere usato durante l’allattamento con latte materno.

    Fertilità

    Non è stato studiato l’effetto di Vokanamet sulla fertilità nella specie umana. Non si sono osservati effetti di canagliflozin sulla fertilità negli studi sugli animali (vedere paragrafo.3).

    Effetti Collaterali

    CANAGLIFLOZIN

    Riassunto del profilo di sicurezza

    La sicurezza di canagliflozin è stata valutata in 10.285 pazienti con diabete di tipo 2, che comprendevano 5.151 pazienti trattati con canagliflozin in associazione a metformina. In aggiunta, è stato condotto uno studio clinico di fase 2, in doppio cieco di 18–settimane, controllato con placebo con una dose di due volte al giorno (canagliflozin 50 mg o 150 mg come terapia aggiuntiva con metformina 500 mg) in 279 pazienti nei quali 186 pazienti erano trattati con canagliflozin come terapia aggiuntiva con metformina.

    La valutazione primaria di sicurezza e tollerabilità è stata condotta in un’analisi aggregata (n=2.313) di quattro studi clinici della durata di 26 settimane controllati con placebo (in monoterapia e in terapia aggiuntiva con metformina, metformina e una sulfonilurea, metformina e pioglitazone). Le reazioni avverse riportate più comunemente durante il trattamento erano ipoglicemia quando associato ad insulina o una sulfonilurea, candidosi vulvovaginale, infezione del tratto urinario e poliuria o pollachiuria (cioè minzione frequente). In questi studi le reazioni avverse che hanno portato all’interruzione del trattamento in ≥0,5% di tutti i pazienti trattati con canagliflozin sono state candidosi vulvovaginale (0,7% delle pazienti donne) e balanite o balanopostite (0,5% dei pazienti uomini). Altre analisi della sicurezza (compresi i dati a lungo termine) utilizzando i dati dell’intero programma di studi di canagliflozin (studi controllati con placebo e con farmaco attivo) sono state condotte per valutare le reazioni avverse riportate in modo da identificare le reazioni avverse (vedere tabella 1) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

    Tabella delle reazioni avverse

    L’elenco delle reazioni avverse nella Tabella 1 si basa sull’analisi di quattro studi condotti per 26 settimane controllati con placebo (n=2.313) descritti sopra. Nella tabella sono anche riportate le reazioni avverse provenienti dall’esperienza post–marketing Le reazioni avverse elencate sotto sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per organi e sistemi (SOC). Le categorie di frequenza sono definite secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000) o molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili).

    Tabella 1: Tabella delle reazioni avverse (MedDRA) provenienti dagli studi controllati con placeboa e dall’esperienza post–marketing

    Classificazione per organi e sistemi Frequenza Reazione avversa
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione  
    molto comune Ipoglicemia in associazione a insulina o sulfonilurea
    non comune Disidratazione*
    Patologie del sistema nervoso  
    non comune Capogiri posturali*, Sincope*
    Patologie vascolari  
    non comune Ipotensione*, Ipotensione ortostatica*
    Patologie gastrointestinali  
    comune Stipsi, Seteb, Nausea
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    non comune Rashc, Orticaria
    non nota Angioedemad
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  
    non comune Frattura osseae
    Patologie renali e urinarie  
    Comune Poliuria o Pollachiuriaf, Infezione del tratto urinario (pielonefrite e urosepsi sono stati riportati dall’esperienza post–marketing)
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  
    molto comune Candidosi vulvovaginale **, g
    comune Balanite o balanopostite **, h
    Esami diagnostici  
    comune Dislipidemiai, Ematocrito aumentato**, j
    non comune Creatinina ematica aumentata**, k, Urea ematica aumentata **, l, Potassio ematico aumentato**, m, Fosfato ematico aumentaton

    * Correlate alla deplezione di volume; vedere paragrafo 4.4.

    ** Vedere paragrafo 4.4.

    a I profili dei dati di sicurezza dei singoli studi registrativi (inclusi studi nei pazienti con insufficienza renale moderata; pazienti anziani [≥ 55 anni a ≤ 80 anni]; pazienti con aumentato rischio CV) erano generalmente in linea con le reazioni avverse identificate in questa tabella.

    b Sete include i termini sete, bocca secca e polidipsia.

    c Rash include i termini rash eritematoso, rash generalizzato, rash maculare, rash maculopapulare, rash papulare, rash pruriginoso, rash pustolare e rash vescicolare.

    d Sulla base dell’esperienza post–marketing con canagliflozin.

    e Frattura ossea è stata riportata in 0,7% e 0,6% per canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto a 0,3% per il placebo. Per ulteriori informazioni vedere la sezione seguente relativa alla frattura ossea.

    f Poliuria o Pollachiuria include i termini poliuria, pollachiuria, minzione imperiosa, nicturia, e diuresi aumentata.

    g Candidosi vulvovaginale include i termini candidosi vulvovaginale, infezione micotica vulvovaginale, vulvovaginite, infezione vaginale, vulvite e infezione genitale micotica.

    h Balanite o balanopostiti include i termini balanite, balanopostite, balanite da candida e infezione genitale fungina.

    i Percentuale media aumenta dal basale per canagliflozin 100 mg e 300 mg versus placebo, rispettivamente, erano colesterolo totale 3,4% e 5,2% versus 0,9%; colesterolo HDL 9,4% e 10,3% versus 4,0%; colesterolo LDL 5,7% e 9,3% versus 1,3%; colesterolo non–HDL 2,2% e 4,4% versus 0,7%; trigliceridi 2,4% e 0,0% versus 7,6%.

    j Variazioni medie dal basale in ematocrito erano 2,4% e 2,5% per canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto a 0,0% per placebo.

    k Variazioni percentuali medie dal basale in creatinina erano 2,8% e 4,0% per canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto a 1,5 % per placebo.

    l Variazioni percentuali medie dal basale in azoto ureico nel sangue erano 17,1% e 18,0% per canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto al 2,7% per placebo.

    m Variazioni percentuali medie dal basale in potassio nel sangue erano 0,5% e 1,0% per canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispettivamente, rispetto a 0,6% per placebo.

    n Variazioni percentuali medie dal basale in fosfato nel sangue erano 3,6% e 5,1% per canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispetto a 1,5% per placebo.

    Descrizione di reazioni avverse selezionate

    Reazioni avverse correlate alla deplezione di volume

    Nell’analisi aggregata dei quattro studi clinici della durata di 26 settimane controllati con placebo, l’incidenza di tutte le reazioni avverse correlate alla deplezione di volume (ad es. capogiri posturali, ipotensione ortostatica, ipotensione, disidratazione e sincope) era dell’1,2% per canagliflozin 100 mg, 1,3% per canagliflozin 300 mg e 1,1% per placebo. L’incidenza con canagliflozin nei due studi clinici con controllo attivo è stata simile ai farmaci di confronto.

    Nello studio cardiovascolare specifico, in cui i pazienti erano generalmente più anziani e con una maggior frequenza di complicazioni del diabete, le incidenze delle reazioni avverse correlate alla deplezione di volume erano 2,8% con canagliflozin 100 mg, 4,6% con canagliflozin 300 mg, e 1,9% con placebo.

    Per valutare i fattori di rischio di queste reazioni avverse è stata condotta un’analisi aggregata più ampia (N=9.439) dei pazienti di otto studi clinici di fase 3 controllati, che includevano entrambe le dosi di canagliflozin. In questa analisi aggregata, i pazienti che assumevano diuretici dell’ansa, i pazienti con eGFR al basale da 30 mL/min/1,73 m² a <60 mL/min/1,73 m², e i pazienti di età ≥75 anni hanno avuto generalmente incidenze maggiori di queste reazioni avverse. Per i pazienti che assumevano diuretici dell’ansa le incidenze erano 3,2% con canagliflozin 100 mg e 8,8% con canagliflozin 300 mg in confronto a 4,7% nel gruppo di controllo. Per i pazienti con eGFR al basale da 30 mL/min/1,73 m² a <60 mL/min/1,73 m², le incidenze erano 4,8% con canagliflozin 100 mg e 8,1% con canagliflozin 300 mg in confronto a 2,6% nel gruppo di controllo. Nei pazienti di età ≥75 anni, le incidenze erano 4,9% con canagliflozin 100 mg e 8,7% con canagliflozin 300 mg in confronto a 2,6% nel gruppo di controllo (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

    Nello studio cardiovascolare dedicato e nell’analisi aggregata più ampia, le interruzioni del trattamento dovute a reazioni avverse correlate alla deplezione di volume e le reazioni avverse gravi correlate alla deplezione di volume non erano aumentate con canagliflozin.

    Ipoglicemia in terapia aggiuntiva con insulina o secretagoghi dell’insulina

    La frequenza dell’ipoglicemia è stata bassa (circa 4%) in tutti i gruppi di trattamento, incluso il placebo, con canagliflozin in monoterapia o in aggiunta a metformina. Quando canagliflozin era associato alla terapia insulinica, l’ipoglicemia è stata osservata nel 49,3%, 48,2% e 36,8% dei pazienti trattati, rispettivamente, con canagliflozin 100 mg, canagliflozin 300 mg e placebo; ipoglicemia grave si è verificata nell’1,8%, 2,7% e 2,5% dei pazienti trattati, rispettivamente, con canagliflozin 100 mg, canagliflozin 300 mg e placebo. Quando canagliflozin era associato ad una sulfonilurea, l’ipoglicemia è stata osservata nel 4,1%, 12,5% e 5,8% dei pazienti trattati, rispettivamente, con canagliflozin 100 mg, canagliflozin 300 mg e placebo (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

    Infezioni micotiche genitali

    Candidosi vulvovaginale (termine che comprende vulvovaginite e infezione micotica vulvovaginale) è stata riportata nel 10,4% e 11,4% delle pazienti trattate con canagliflozin 100 mg e canagliflozin 300 mg, rispettivamente, in confronto al 3,2% delle pazienti trattate con placebo. La maggior parte dei casi riportati di candidosi vulvovaginale sono comparsi durante i primi quattro mesi di trattamento con canagliflozin. Il 2,3% delle pazienti di sesso femminile che assumevano canagliflozin ha avuto più di una infezione. Complessivamente lo 0,7% di tutte le pazienti ha interrotto la somministrazione di canagliflozin a causa di candidosi vulvovaginale (vedere paragrafo 4.4).

    Balanite o balanopostite da Candida sono state riportate nel 4,2% e 3,7% dei pazienti di sesso maschile trattati rispettivamente con canagliflozin 100 mg e canagliflozin 300 mg in confronto allo 0,6% nei pazienti trattati con placebo. Lo 0,9% dei pazienti maschi trattati con canagliflozin ha avuto più di una infezione. Complessivamente lo 0,5% dei pazienti di sesso maschile ha interrotto la somministrazione di canagliflozin a causa di balanite o balanopostite da Candida. In rare occasioniè stata riportata fimosi e talvolta è stata praticata la circoncisione (vedere paragrafo 4.4).

    Infezioni del tratto urinario

    Sono state riportate più frequentemente infezioni del tratto urinario con canagliflozin 100 mg e 300 mg (5,9% versus 4,3%, rispettivamente) rispetto al 4,0% con placebo. La maggior parte delle infezioni era di grado da lieve a moderato, senza un aumento di reazioni avverse gravi. I soggetti hanno risposto ai trattamenti standard, continuando il trattamento con canagliflozin.

    Frattura ossea

    In uno studio cardiovascolare di 4.327 pazienti con noto o alto rischio di patologia cardiovascolare, le percentuali di incidenza di frattura ossea erano 1,6, 1,6 e 1,1 per 100 anni–paziente di esposizione a canagliflozin 100 mg, canagliflozin 300 mg e placebo, rispettivamente, con uno squilibrio iniziale delle fratture che si sono verificate entro le prime 26 settimane di terapia. In altri studi sul diabete di tipo 2 con canagliflozin, che hanno arruolato una popolazione diabetica in generale di circa 5.800 pazienti, non sono state osservate differenze nel rischio di fratture rispetto al controllo. Dopo 104 settimane di trattamento, canagliflozin non ha influenzato negativamente la densità minerale ossea.

    Popolazioni speciali

    Pazienti anziani (≥ 65 anni)

    In una analisi aggregata di otto studi clinici controllati con placebo e controllati con attivo, il profilo di sicurezza nei pazienti anziani era generalmente consistente con quello nei pazienti più giovani. I pazienti di età ≥75 anni hanno avuto un’incidenza più elevata di reazioni avverse correlate alla deplezione di volume (come capogiri posturali, ipotensione ortostatica, ipotensione) con incidenze di 4,9%, 8,7% e 2,6% con canagliflozin 100 mg, canagliflozin 300 mg e nel gruppo di controllo, rispettivamente. Diminuzioni di eGFR (–3,6% e –5,2%) sono state riportate rispettivamente con canagliflozin 100 mg e 300 mg, rispetto al gruppo di controllo (–3,0%) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

    Metformina

    La Tabella 2 presenta le reazioni avverse riportate nei pazienti che hanno ricevuto metformina in monoterapia e che non sono state osservate nei pazienti che hanno ricevuto canagliflozin, classificate secondo la frequenza e la classificazione per sistemi e organi (SOC). Le frequenze si basano sulle informazioni disponibili dal Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto della metformina.

    Tabella 2: Frequenza delle reazioni avverse della metformina identificate dagli studi clinici e dai dati post–marketing

    Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    molto raro Acidosi lattica, Carenza di vitamina B12 a
    Patologie del sistema nervoso
    comune Disturbi del gusto
    Patologie gastrointestinali
    molto comune Sintomi gastrointestinalib
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    molto raro Eritema, prurito e orticaria
    Patologie epatobiliari
    molto raro Test della funzionalità epatica anomali, epatite

    a Il trattamento a lungo termine con metformina è stato associato con una diminuzione dell’assorbimento della vitamina B12, che molto raramente può risultare in una deficienza di vitamina B12 (ad es., anaemia megaloblastica).

    b Sintomi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita dell’appetito si verificano molto frequentemente durante l’inizio delle terapia e si risolvono spontaneamente in molti casi.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Cellulosa microcristallina

    Ipromellosa

    Croscarmellosa sodica

    Magnesio stearato

    Film di rivestimento

    150 mg/1000 mg:

    Macrogol (3350)

    Alcol polivinilico

    Talco

    Titanio diossido (E171)

    Ossido di ferro rosso (E172)

    Ossido di ferro nero (E172)

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.