Principio attivo:Valsartan/idroclorotiazide
Gruppo terapeutico:Antagonisti dell'angiotensina ii, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione essenziale
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    Posologia

    Posologia

    La dose raccomandata di Valsartan e idroclorotiazide HCS 80 mg/12,5 mg è di una compressa rivestita con film al giorno.

    La dose raccomandata di Valsartan e idroclorotiazide HCS 160 mg/12,5 mg è di una compressa rivestita con film al giorno.

    La dose raccomandata di Valsartan e idroclorotiazide HCS 160 mg/25 mg è di una compressa rivestita con film al giorno.

    La dose raccomandata di Valsartan e idroclorotiazide HCS 320 mg/12,5 mg è di una compressa rivestita con film al giorno.

    La dose raccomandata di Valsartan e idroclorotiazide HCS 320 mg/25 mg è di una compressa rivestita con film al giorno.

    Si raccomanda la titolazione individuale della dose con i singoli componenti. Per ridurre il rischio di ipotensione e altri eventi avversi, in ciascun caso si deve seguire un aumento graduale della dose fino alla dose successiva.

    Se clinicamente appropriato, si può considerare il passaggio diretto dalla monoterapia all’associazione fissa in pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con valsartan o idroclorotiazide, a condizione si segua una sequenza di titolazione della dose raccomandata per i singoli componenti.

    La risposta clinica a Valsartan e idroclorotiazide HCS deve essere valutata dopo l’inizio della terapia e se la pressione non è controllata, la dose può essere aumentata aumentando uno dei componenti fino ad una dose massima di valsartan/idroclorotiazide 320 mg/25 mg.

    L’effetto antipertensivo si osserva sostanzialmente entro 2 settimane.

    Nella maggioranza dei pazienti, l’effetto antipertensivo massimo si osserva entro 4 settimane. Tuttavia in alcuni pazienti può essere necessario un trattamento di 4–8 settimane. Ciò deve essere tenuto in considerazione durante la titolazione della dose.

    Se non si osserva alcun effetto addizionale rilevante con Valsartan e idroclorotiazide HCS 320 mg/25 mg dopo 8 settimane, deve essere considerato un trattamento con un medicinale antipertensivo addizionale o alternativo (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).

    Modo di somministrazione

    Valsartan e idroclorotiazide HCS può essere assunto indipendentemente dai pasti e deve essere somministrato con acqua.

    Popolazioni speciali

    Pazienti con compromissione della funzionalità renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalità renale lieve o moderata (velocità di filtrazione glomerulare (VFG) ≥ 30 ml/min). A causa del componente idroclorotiazide, Valsartan e idroclorotiazide HCS è controindicato nei pazienti con compromissione della funzionalità renale grave (VFG < 30 ml/min) e anuria (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Pazienti con compromissione della funzionalità epatica

    Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg (vedere paragrafo 4.4). Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di idroclorotiazide per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. A causa del componente valsartan, Valsartan e idroclorotiazide HCS è controindicato nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica grave con cirrosi biliare e colestasi (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Pazienti anziani

    Nei pazienti anziani non sono necessari aggiustamenti di dose.

    Popolazione pediatrica

    Valsartan e idroclorotiazide HCS non è raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia.

    Controindicazioni
  • idroclorotiazide
  • gravidanza
  • cirrosi
  • compromissione della funzionalità renale
  • anuria
  • iponatriemia
  • ipercalcemia
  • iperuricemia sintomatica
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • idroclorotiazide
  • litio
  • agenti
  • antipertensivi
  • guanetidina
  • metildopa
  • vasodilatatori
  • beta–bloccanti
  • calcio
  • noradrenalina
  • adrenalina
  • amine pressorie
  • antinfiammatori
  • acido acetilsalicilico
  • antagonisti dell’angiotensina
  • antipertensivo
  • agente
  • interazione
  • state rilevate interazioni
  • cimetidina
  • warfarin
  • furosemide
  • digossina
  • atenololo
  • indometacina
  • corticosteroidi
  • lassativi
  • penicillina
  • acido salicilico
  • medicinali che possono indurre torsioni di punta
  • antiaritmici
  • antipsicotici
  • antidepressivi
  • antiepilettici
  • digitalici
  • digitale
  • vitamina
  • diuretici tiazidici
  • tiazidico
  • insulina
  • tolleranza al glucosio
  • antidiabetico
  • metformina
  • probenecid
  • sulfinpirazone
  • allopurinolo
  • uricosurici
  • altri medicinali
  • anticolinergici
  • atropina
  • biperiden
  • cisapride
  • amantadina
  • colestiramina
  • dopo
  • ciclofosfamide
  • metotrexato
  • tubocurarina
  • ciclosporina
  • sedativi
  • barbiturici
  • narcotici
  • ipotensivo
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    Avvertenze

    Modifiche degli elettroliti sierici

    Valsartan

    Non è raccomandato l’uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.). Deve essere eseguito un adeguato monitoraggio dei livelli di potassio.

    Idroclorotiazide

    In corso di trattamento con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è stata osservata ipopotassiemia. Si raccomanda di controllare frequentemente i livelli ematici di potassio.

    La terapia con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è stata associata con iposodiemia e alcalosi ipocloremica. I tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, aumentano l’escrezione urinaria di magnesio e pertanto è possibile che si verifichi ipomagnesiemia. L’escrezione di calcio viene ridotta dai diuretici tiazidici e ciò può provocare ipercalcemia.

    Come per tutti i pazienti in trattamento con diuretici, devono essere effettuati controlli periodici degli elettroliti sierici a intervalli regolari.

    Pazienti con deplezione di sodio o di volume

    I pazienti che assumono diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, devono essere osservati per segni clinici di squilibri di fluidi o elettroliti.

    In pazienti con grave deplezione di sodio e/o volume, quali coloro che ricevono elevati dosaggi di diuretici, può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio della terapia con valsartan/idroclorotiazide. La deplezione di sodio e/o di volume deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con l’associazione di valsartan e idroclorotiazide.

    Pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica o altre condizioni che stimolano il sistema renina–angiotensina–aldosterone

    Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (per es. pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina è stato associato con oliguria e/o progressiva azotemia e, raramente, con insufficienza renale acuta e/o la morte. La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca o post–infarto miocardico deve sempre includere un esame della funzionalità renale. Non è stata stabilita la sicurezza d’impiego dell’associazione di valsartan e idroclorotiazide in pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica.

    Pertanto non può essere escluso che a causa dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone anche valsartan/idroclorotiazide possa essere associata con un peggioramento della funzionalità renale. Valsartan e idroclorotiazide HCS non deve essere utilizzato in questi pazienti.

    Stenosi dell’arteria renale

    Valsartan e idroclorotiazide HCS non deve essere usato per il trattamento dell’ipertensione in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di un rene unico poiché l’azotemia e la creatinina sierica possono aumentare in questi pazienti.

    Iperaldosteronismo primario

    I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con Valsartan e idroclorotiazide HCS in quanto il loro sistema renina–angiotensina non è attivato.

    Stenosi della valvola aortica e mitralica, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

    Come per tutti gli altri vasodilatatori è necessaria particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.

    Compromissione della funzionalità renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzionalità renale con clearance della creatinina ≥ 30 ml/min (vedere paragrafo 4.2).

    Quando Valsartan e idroclorotiazide HCS è usato in pazienti con compromissione della funzionalità renale si raccomandano controlli periodici del potassio sierico, della creatinina e dei livelli di acido urico.

    Trapianto di rene

    Attualmente non c’è esperienza sulla sicurezza di impiego di Valsartan e idroclorotiazide HCS in pazienti recentemente sottoposti a trapianto di rene.

    Compromissione della funzionalità epatica

    Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve o moderata, senza colestasi, Valsartan e idroclorotiazide HCS deve essere utilizzato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Le tiazidi devono essere usate con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa o con malattia epatica progressiva, poiché alterazioni minori dell’equilibrio idro–elettrolitico possono precipitare il coma epatico.

    Lupus eritematoso sistemico

    È stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare un lupus eritematoso sistemico.

    Altri disturbi metabolici

    I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio e aumentare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi e acido urico. Nei pazienti diabetici possono essere necessari aggiustamenti della dose di insulina e degli agenti ipoglicemici orali.

    I tiazidici possono ridurre l’escrezione di calcio nelle urine e causare un aumento lieve e intermittente del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. Un’ipercalcemia marcata può essere prova di un iperparatiroidismo latente. I tiazidici devono essere sospesi prima di eseguire test per la funzione paratiroidea.

    Fotosensibilità

    Con i diuretici tiazidici sono stati riferiti casi di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.8). Se la reazione di fotosensibilità si verifica durante il trattamento, si raccomanda l’interruzione. Se si ritiene necessaria una nuova somministrazione del diuretico, si raccomanda di proteggere le aree esposte al sole o ai raggi UVA.

    Gravidanza

    La terapia con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Generali

    È necessaria cautela in pazienti che hanno mostrato precedenti reazioni di ipersensibilità ad altri antagonisti dei recettori dell’angiotensina II. Reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide sono più probabili in pazienti con allergia e asma.

    Glaucoma acuto ad angolo chiuso

    L’idroclorotiazide, una sulfonamide, è stata associata ad una reazione idiosincratica che ha causato miopia acuta transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono insorgenza acuta di ridotta acuità visiva o dolore oculare e si verifica tipicamente entro poche ore fino ad una settimana dall’inizio della terapia. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a perdita permanente della vista.

    Il trattamento principale è l’interruzione dell’idroclorotiazide il più rapidamente possibile. Può essere necessario considerare un trattamento medico o chirurgico immediato se la pressione intraoculare resta incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma ad angolo chiuso possono includere un’anamnesi di allergia alle sulfonamidi o alla penicillina.

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Valsartan e idroclorotiazide HCS contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp–lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Valsartan L’uso di Antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRAs) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di AIIRAs è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. Benché non vi siano dati epidemiologici controllati sul rischio con AIIRAs, rischi simili possono esistere per questa classe di farmaci.

    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRAs. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    È noto che nella donna l’esposizione ad AIIRAs durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRAs dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRAs devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere anche i paragrafi 4.3 e 4.4).

    Idroclorotiazide

    Esiste esperienza limitata con idroclorotiazide durante la gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre. I dati dagli studi animali sono insufficienti.

    Idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo farmacologico di azione di idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre può compromettere la perfusione fetoplacentare e può causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbi dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.

    Allattamento

    Non sono disponibili informazioni sull’uso di valsartan durante l’allattamento. Idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Le tiazidi in dosi elevate causano un’intensa diuresi che può inibire la produzione di latte. Pertanto l’uso di Valsartan e idroclorotiazide HCS durante l’allattamento non è raccomandato. È preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilo di sicurezza meglio stabilito durante l’allattamento, specialmente quando si allatta un neonato o un neonato pretermine. Se Valsartan e idroclorotiazide HCS viene usato durante l’allattamento, le dosi devono essere mantenute più basse possibili.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati riportati in sperimentazioni cliniche ed esami di laboratorio e verificatisi con maggior frequenza con valsartan + idroclorotiazide rispetto a placebo o derivanti da segnalazioni individuali in seguito a commercializzazione sono di seguito presentati secondo la classificazione sistemica organica. In corso di trattamento con valsartan/idroclorotiazide possono verificarsi anche effetti indesiderati segnalati con ogni singolo componente somministrato in monoterapia, sebbene non evidenziati negli studi clinici.

    Gli effetti indesiderati sono stati ordinati in base alla frequenza, a partire dai più frequenti, utilizzando la seguente convenzione:

    – Molto comune (≥ 1/10)

    – Comune (≥ 1/100, < 1/10)

    – Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)

    – Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)

    – Molto raro (< 1/10.000)

    – Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    All’interno dei gruppi di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

    Tabella 1. Frequenza delle reazioni avverse con valsartan/idroclorotiazide

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Non comune: Disidratazione

    Patologie del sistema nervoso

    Molto raro: Capogiri

    Non comune: Parestesia

    Non nota: Sincope

    Patologie dell’occhio

    Non comune: Visione offuscata

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: Tinnito

    Patologie vascolari

    Non comune: Ipotensione

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Non comune: Tosse

    Non nota: Edema polmonare non cardiogenico

    Patologie gastrointestinali

    Molto raro: Diarrea

    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo

    Non comune: Mialgia

    Molto raro: Artralgia

    Patologie renali e urinarie

    Non nota: Compromissione della funzionalità renale

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non comune: Affaticamento

    Esami diagnostici

    Non nota: Aumento dell’acido urico, della bilirubina e della creatinina nel siero, ipokaliemia,

    iponatriemia, aumento dell’azoto ureico nel sangue, neutropenia

    Ulteriori informazioni sui singoli componenti

    Gli effetti indesiderati già riportati per uno dei singoli componenti possono essere potenziali effetti indesiderati anche dell’associazione di valsartan e idroclorotiazide, anche se non sono stati osservati negli studi clinici o durante il periodo post–commercializzazione.

    Tabella 2. Frequenza delle reazioni avverse con valsartan

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non nota: Diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia

    Disturbi del sistema immunitario

    Non nota: Ipersensibilità/reazioni allergiche inclusa malattia del siero

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Non nota: Aumento del potassio nel siero, iponatriemia

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: Vertigini

    Patologie vascolari

    Non nota: Vasculite

    Patologie gastrointestinali

    Non comune: Dolore addominale

    Patologie epatobiliari

    Non nota: Aumento dei valori della funzione epatica

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non nota: Angioedema, Rash, Prurito

    Patologie renali e urinarie

    Non nota: Compromissione renale

    Tabella 3. Frequenza delle reazioni avverse con idroclorotiazide

    Idroclorotiazide è stata estensivamente prescritta per molti anni, spesso in dosi più elevate di quelle somministrate con Valsartan e idroclorotiazide HCS. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in pazienti trattati in monoterapia con diuretici tiazidici, inclusa idroclorotiazide:

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Raro: Trombocitopenia a volte con porpora

    Molto raro: Agranulocitosi, leucopenia, anemia emolitica, insufficienza midollare

    Non nota: Anemia aplastica

    Disturbi del sistema immunitario

    Molto raro: Reazioni di ipersensibilità

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Molto comune: Ipopotassiemia, aumento dei lipidi nel sangue (principalmente a dosi elevate)

    Comune: Iponatriemia, ipomagnesiemia, iperuricemia

    Raro: Ipercalcemia, iperglicemia, glicosuria e peggioramento dello stato metabolico diabetico

    Molto raro: Alcalosi ipocloremica

    Disturbi psichiatrici

    Raro: Depressione, disturbi del sonno

    Patologie del sistema nervoso

    Raro: Cefalea, capogiro, parestesia

    Patologie dell’occhio

    Raro: Compromissione della visione

    Non nota: Glaucoma acuto ad angolo chiuso

    Patologie cardiache

    Raro: Aritmie cardiache

    Patologie vascolari

    Comune: Ipotensione posturale

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Molto raro: Stress respiratorio inclusi polmonite ed edema polmonare

    Patologie gastrointestinali

    Comune: Perdita di appetito, lieve nausea e vomito,

    Raro: Costipazione, disagio gastrointestinale, diarrea

    Molto raro: Pancreatite

    Patologie epatobiliari

    Raro: Colestasi intraepatica o itterizia

    Patologie renali e urinarie

    Non nota: Disfunzione renale, insufficienza renale acuta

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Comune: Orticaria e altre forme di rash

    Raro: Fotosensibilità

    Molto raro: Vasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, riattivazione di lupus cutaneo eritematoso

    Non nota: Eritema multiforme

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non nota: Piressia, astenia

    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo

    Non nota: Spasmo muscolare

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Comune: Impotenza

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Compressa

    Cellulosa microcristallina

    Lattosio monoidrato

    Magnesio stearato

    Croscarmellosa sodica

    Povidone K25

    Silice colloidale anidra

    Rivestimento

    Ipromellosa

    Titanio diossido (E171)

    Macrogol

    Ossido di ferro rosso (E172) – solo nelle compresse rivestite con film da 80 mg/12,5 mg, 160 mg/12,5 mg, 160 mg/25 mg e 320 mg/12,5 mg

    Ossido di ferro giallo (E172) – solo nelle compresse rivestite con film da 80 mg/12,5 mg, 160 mg/25 mg e 320 mg/25 mg

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30° C.

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.